Febbraio 2019
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Russian Doll: Serie della vita o cagata pazzesca?

 “ Il divertimento è per i fessi, Max. Ho compito 36 anni. Fissare la canna della pistola della mia mortalità batte il divertimento. ”

Nadia Vulvokov – Russian Doll

Sentendo una frase del genere cosa ci si aspetta?

Beh, Russian Doll presenta la storia di Nadia Vulvokov che, durante il suo 36esimo compleanno viene investita morendo e ritrovandosi di nuovo alla festa poche ore prima. Inizia così un ciclo di peripezie durante le quali lei cerca di capire come sia possibile ciò continuando a morire e a ricominciare da quel preciso momento in cui si trovava alla festa.

Detta così non si capisce come mai ne sia stata fatta una serie tv, essendo questa, una classica trama da film. Prima cosa che si potrebbe pensare è che ogni puntata mostra una delle volte in cui è morta: mi spiace deludervi ma non è cosi. Attraverso le nottate (o quello che è) Nadia passa il tempo a cercare indizi su un’eventuale insanità mentale o altre cose che potrebbero farla uscire da questo circolo vizioso.

Di queste recensioni No Spoiler odio il fatto di non poter affrontare ogni argomento perché ci sarebbe davvero tantissimo da dire su questa serie.

Mi è piaciuta? Oh Mio Dio! Assolutamente si! È una serie che mi sento di consigliare vivamente ma non a chi cerca semplicemente un qualcosa per distrarsi perché, anche se non si direbbe, presenta temi importanti anche se trattati sempre con leggerezza e black humor. Devo dire, è anche una serie – forse la prima – che mi ci fa rivedere tantissimo in un personaggio (again, Nadia). Quando guardavo serie tv e cartoni animati fin da piccola non mi sono mai sentita la protagonista ma sempre il personaggio “blu”. Mi spiego: tra le Winx ero Musa, tra le Mew Mew ero Mew Mina e in Doremi ero Sinfony e non perché il blu fosse il mio colore preferito (all’epoca era il rosa) ma perché sempre con quei personaggi mi rispecchiavo (l’associazione del colore l’ho fatta poi da “grande”). A maggior ragione questa cosa sorprende me più di tutti.

Perché mi è piaciuta? Adoro (ovviamente) Nadia, super cazzuta è un personaggio molto complesso. Ha paura di diventare vecchia e ha paura della solitudine e per questo motivo i legami la spaventano e li evita manco fossero peste bubbonica. Nonostante questo sa essere davvero premurosa anche verso persone a lei sconosciute e, nel suo modo “grezzo”di fare, aiuta più volte il prossimo. La storia, ad ogni modo, non si concentra soltanto su di lei ma anche su altri personaggi. Alcuni ben delineati, altri meno ma tutti ugualmente interessanti e particolari. Essendo tutti più che adulti, anche gli argomenti trattati (tra conversazioni e scene del film) sono diversi da quelli che siamo abituati ad ascoltare nelle serie tv “più comuni” ed è una cosa che ho apprezzato davvero tantissimo. Anche a livello, psicologico, inoltre, analizza i personaggi e fa capire e vedere cose a cui non tutti siamo abituati.

A questo punto, se non voglio cadere nello spoiler mi sa che devo davvero fermarmi qui dicendo che do un voto di 4.5 stelle, non è la serie della vita ma ci si avvicina tantissimo. Vorrei però davvero parlarne tantissimo con qualcuno che l’ha vista! Chi si offre volontario?

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