A court of Thorns and Roses – Recensione

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A court of Thorns and Roses è un libro chiacchieratissimo da parecchio tempo. Pubblicato recentemente in Italia da Oscar Mondadori con il titolo La corte di rose e spine è più chiacchierato che mai. Nonostante le parecchie collaborazioni sono riuscita a leggerlo, o meglio, a divorarlo durante lo scorso weekend ed eccomi qui oggi a parlarvene.

Trama

“Un paio di occhi dorati brillavano nella boscaglia accanto a me. La foresta era silenziosa. Il vento non soffiava più. Persino la neve aveva smesso di scendere. Quel lupo era enorme. Il petto mi si strinse fino a farmi male. E in quell’istante mi resi conto che la mia vita dipendeva da una sola domanda: era solo? Afferrai l’arco e tirai indietro la corda. Non potevo permettermi di mancarlo. Non quando avevo una sola freccia con me.” Una volta tornata al suo villaggio dopo aver ucciso quel lupo spaventoso, però, la diciannovenne Feyre riceve la visita di una creatura bestiale che irrompe a casa sua per chiederle conto di ciò che ha appena fatto. L’animale che ha ucciso, infatti, non era un lupo comune ma un Fae e secondo la legge “ogni attacco ingiustificato da parte di un umano a un essere fatato può essere ripagato solo con una vita umana in cambio. Una vita per una vita”. Ma non è la morte il destino di Feyre, bensì l’allontanamento dalla sua famiglia, dal suo villaggio, dal mondo degli umani, per finire nel Regno di Prythian, una terra magica e ingannevole di cui fino a quel momento aveva solamente sentito raccontare nelle leggende. Qui Feyre sarà libera di muoversi ma non di tornare a casa, e vivrà nel castello del suo rapitore, Tamlin, che, come ben presto scoprirà la ragazza, non è un animale mostruoso ma un essere immortale, costretto a nascondere il proprio volto dietro a una maschera. Una creatura nei confronti della quale, dopo la fredda ostilità iniziale, e nonostante i rischi che questo comporta, Feyre inizierà a provare un interesse via via più forte che si trasformerà ben presto in una passione dirompente. Quando poi un’ombra antica si allungherà minacciosa sul regno fatato, la ragazza si troverà di fronte a un bivio drammatico. Se non dovesse trovare il modo di fermarla, sancirà la condanna di Tamlin e del suo mondo…

Editore: Mondadori

Data di pubblicazione: 19 Marzo 2019

Pagine: 408

Prezzo: 16,90€

Nonostante il grande chiacchiericcio che c’è attorno, solo poco prima di iniziare la lettura ho scoperto che si trattava di una retelling de “la belle la bestia”. Ammetto che, nonostante Belle non sia la mia principessa preferita (Mulan e Ariel saranno nel mio cuore per sempre), la sua storia è comunque sempre stata bella e ho adorato il modo in cui la Maas l’ha rielaborata.

È ormai chiaro che La corte di Rose e Spine mi sia piaciuto davvero tantissimo, a mio parere una delle migliori letture del 2019 so far. Andiamo adesso a vedere cosa mi è piaciuto! Ritengo che, per quanto possa essere un retelling, la storia sia comunque molto originale, ben pensata, ben strutturata e lineare: ciò porta a non farci staccare dalle pagine nemmeno per un attimo. Le descrizioni permettono di immaginare perfettamente l’ambiente che ci circonda e le fattezze dei personaggi. Sempre ricche di informazioni ma mai pesanti né di troppo. L’ambientazione è la cosa che ho amato di più. Come sapete sono grande amante del fantasy e, in particolare, delle storie di magia, fate, corti e tutto ciò che c’è di affine. Prythian, quindi, il modo in cui è strutturato, come funziona la gerarchia e gli elementi che lo contraddistinguono sono quindi pane per i miei denti e solo un ulteriore elemento per farmi piacere questo libro che ho amato alla follia. I personaggi sono ben descritti, a mio parere, anche ben caratterizzati. È facile affezionarsi a loro e temere per la loro sorte. Ci sono, ovviamente, i bellimbusti rubacuori e questo non dispiace. Feyre è bella e forte; Tamlin dolce e valoroso; Lucien ironico e audace; Rhysand tenebroso ma anche di buon cuore; Amarantha (che mi ostino a chiamare Ametista).. beh su di lei non mi voglio pronunciare. Più di tutti mi ha sorpresa, in modo assolutamente positivo, Nesta che nonostante sia un muro impenetrabile, al suo interno nasconde zucchero, cannella ed ogni cosa bella; ovviamente sono ironica e mi limiterò a ribadire che è un personaggio che sorprende in modo positivo!

In fine, parlare troppo di questo libro mi porterebbe a fare spoiler perché sono davvero tanti gli elementi che mi hanno incantato. Ho deciso di dare 5 stelline e non vedo l’ora di leggere i seguiti. Ho sentito molti pareri contrastanti su questo libro ma a me è piaciuto davvero molto e quindi adesso partirò a fangirlare a non posso a riguardo. Mi pento soltanto di averlo recuperato così tardi. In ogni caso lo consiglio a tutti, spero di non essere stata troppo confusionale in questa mia recensione ma quando un libro mi prende tanto divento leggermente irrazionale e inizio a perdere la capacità di elencare pregi e difetti diventando un ammasso di “Leggilo, è bellissimo!”

Se la mia recensione vi ha incuriositi e siete curiosi di sapere di più su questo libro oppure volete subito acquistarlo perché non vedete l’ora di scoprire cosa quali sono le mille meraviglie che contiene potete trovarlo qui!