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#catillbooksintervista Stefano Impellitteri

Ritorniamo, nonostante la Reading Rush, a portare avanti la rubrica #catillbooksintervista! L’autore di oggi è Stefano Impellitteri e, come al solito, l’intervista sarà costituita da biografia dell’autore e domande fatte da MA nessuno spazio all’autore poiché lui stesso non ha voluto usufruirne. Iniziamo!

Biografia

Lo scopo di questa biografia è strettamente legata al raccontarmi come autore, quindi sarà molto scarna ed essenziale. Sono nato nell’82 ed ho vissuto l’adolescenza in una situazione molto isolata a causa di fattori familiari. Questo mi ha portato a aver principalmente la sola fantasia come compagno di giochi ed a occupare quei lunghi pomeriggi. Probabilmente quella è stata una bella “palestra” che mi ha catapultato poi nel genere fantasy. Con la maggiore età, quando ho potuto prendere in mano la mia vita, mi sono buttato a capofitto nella musica. Sono infatti il batterista degli AURORABRIVIDO, band con cui ho avuto molteplici soddisfazioni fino ad aprire un canale youtube che ha raggiunto oltre 30 milioni di visualizzazioni. Abbiamo messo in pausa quel progetto e mi sono trovato con molto tempo a disposizione e con il desiderio di esternare in altro modo le emozioni che non sfogavo più dietro la batteria. Ho cercato e trovato da qualche parte dentro di me una storia che ritenevo doveva essere raccontata. Da divoratore seriale di romanzi fantasy, mi sono messo in gioco e dopo un anno di lavoro ho pubblicato quella storia. Ho così aperto una nuova strada in cui spero di poter crescere e migliorare.

Le mie domande

Cosa ti ha ispirato “Fiocco di Neve Nero”?

Era mio desiderio legare in modo stretto i sistemi magici fantasy con meccanismi emotivi e concettuali. L’ispirazione è nata da tutta una cultura pop/nerd che cito spesso nel libro e che ha riempito il mio senso di emarginazione adolescenziale.

Quanto c’è di te in questo libro?

Tanto? Poco? Direi tutto! Penso che ogni autore nel suo primo libro venga quasi automatico raccontare della propria storia.

Quale personaggio ti assomiglia di più e quale, invece, è il tuo preferito?

Steve ha il poster dei MetallicA in camera, io alla sua età non avevo il permesso neanche di ascoltarli, ma appena ho potuto me li sono tatuati sul braccio. Non preferisco nessuno tra i personaggi di quel romanzo, semplicemente non riesco.

C’è qualche autore o libro a cui ti sei ispirata scrivendo “Fiocco di Neve Nero”?

C’è molto della saga di King della Torre nera.  

Per seguire i propri sogni capita, a volte, di dover rinunciare a qualcosa. È stato così anche per te? Puoi dirci qualcosa di più?

Il termine “rinunciare” ha un significato intrinseco che manifesta il dispiacere di non aver avuto ciò che non si è scelto. Senza dubbio la mia ossessiva ricerca artistica, prima musicale ed ora nella scrittura, mi ha portato a rinunciare ad una condizione economico sociale agiata. L’unico “dispiacere” a una tale rinuncia è nelle risorse da non poter investire in quelle stesse forme d’arte.

Cosa fai quando non scrivi?

Va ribaltato il punto di vista della domanda; quando non faccio il papà, scrivo e suono.

Qual è il tuo autore preferito?

Ho una venerazione sanguigna per Brandon Sanderson.

Qual è il tuo libro preferito o un libro che rileggeresti volentieri e perché?

Per assurdo è un libro che nulla ha a che fare con il Fantasy, “Non ti muovere” della Mazzantini. Penso di averlo letto 4-5 volte. In quel libro vengono raccontate questioni emotive in una modalità che non riesco a spiegare, per quanto ci abbia provato più e più volte.

So che ci sarà un seguito, si può sapere qualcosa sul titolo e di cosa tratterà?

Il seguito è estremamente legato al primo. Inizia nello stesso luogo del suo finale, nello stesso momento del tempo e l’ultima parola di “fiocco di neve nero” è per scelta la stessa con cui inizia il seguito, seppur in un contesto diverso. 

Stai lavorando a qualcos’altro?

Qualche appunto per un probabile steampunk.

Come mai il self-publishing?

Le grandi case editrici mi hanno snobbato, ovvio che uno ci provi, probabilmente non han neanche letto il manoscritto. Le case editrici più piccole che mi han dato riscontri mi han offerto condizioni che non condividevo. Io sono per la meritocrazia, quindi perché no self-publishing?

Ringrazio tantissimo Stefano per avermi concesso questa intervista. Le sue risposte sono state molto simpatiche e questa sua simpatia si riversa anche nel suo modo di scrivere. Non vedo l’ora di leggere il seguito di Fiocco di Neve Nero. Se intanto ve la siete persa, ne trovate la recensione qui sul blog!

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