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Review Party: Preludio alla Fondazione, Isaac Asimov

Ciao Lettori! La settimana scorsa avete avuto modo di conoscere il Ciclo della Fondazione di Asimov tramite la mia tappa del blog tour dedicata alle citazioni più belle dell’intero ciclo. Oggi, invece, vi parlerò di Preludio alla Fondazione, ossia il primo libro del ciclo. Come sempre ringrazio immensamente Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento e la Mondadori per aver fornito la copia.

Trama

Il libro racconta l’origine della straordinaria epopea della Fondazione, il più celebre ciclo narrativo della fantascienza moderna. Nell’anno 12020 dell’Era galattica Hari Seldon, un oscuro matematico originario di Helicon, giunge sul pianeta Trantor per presentare le teorie sperimentali di una nuova scienza, la psicostoria, in grado di prevedere il futuro. L’ipotesi avanzata dallo scienziato accende subito l’interesse dell’imperatore e dei potenti personaggi che gravitano intorno a lui. Ma tra lusinghe, raggiri e intrighi di palazzo, Seldon si trova presto in pericolo… Inizierà così una lunga e avventurosa fuga per le gigantesche cupole di Trantor alla ricerca di quella misteriosa chiave che gli consentirà di capire l’intero passato del genere umano e di aprire le porte al suo futuro.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 1989 (Prima Edizione), 9 Giugno 2020 (Edizione Draghi)

Pagine: 284

Prezzo: 32,00€

Partiamo dal presupposto che questo, in realtà sia un prequel della trilogia principale, quindi scritto dopo di esse, e che va ad approfondire la nascita della psicostoria. Sui libri (e sui film es. Star Wars) ci sono due correnti di pensiero: chi sostiene che i libri vadano letti in ordine di pubblicazione, quindi nell’ordine in cui l’autore li ha scritti; e chi pensa che invece vadano letti in ordine cronologico. Attualmente io li sto leggendo in ordine cronologico perché voglio tenere fede all’edizione da cui li sto leggendo, ma non faccio parte di nessuna delle due correnti di pensiero sopracitate perché per me il metodo varia di volta in volta.

Basta ciance e parliamo adesso di Preludio alla Fondazione! La storia parte abbastanza lenta perché volta soprattutto a mostrare e a spiegare come sono andate le cose, come è nato tutto, e soprattutto chi c’era dietro. Vediamo all’inizio un Hari Seldon indeciso sul suo futuro, che crede poco nel suo progetto e che lo ritiene possibile sì, ma inattuabile. Dopodiché lo vediamo convincersi dell’effettiva utilità e attuabilità della psicostoria, e sotto le mire dell’Impero cerca un nascondiglio ma anche delle informazioni storiche su cui basare le sue teorie, e in questo modo si ritrova a viaggiare per Trantor, pianeta sede della casa Imperiale.

Ammetto che nelle prime pagine tra spiegazioni e insicurezze del protagonista non capivo bene a cosa stessi andando in contro e quanto sarebbe potuta essere interessante la storia, tuttavia dopo poco mi sono trovata catapultata in mondo nuovo e super interessante. Sono rimasta stregata dal tipo di storia che si cela dietro ogni settore di Trantor, così come dai segreti dietro il pianeta stesso. Il tipo di narrazione utilizzato da Asimov è molto accattivante ed è proprio lo stile che amo nei libri (come nelle serie tv) di fantascienza, perché fornisce delle spiegazioni razionali per l’impossibile e crea delle basi, facendoti credere che tutto quello che leggi sia vero.

L’ambientazione è la classica ambientazione fantascientifica (che probabilmente sarà nata qui o poco prima) in cui vediamo un universo infinito e con una moltitudine di galassie e pianeti. Tutti i pianeti sono stati colonizzati dagli umani, anche se loro non lo ricordano e quando sentono parlare di un unico pianeta di origine urlano al mito. In tutto ciò c’è l’Impero galattico, un’unica fonte di potere a unificare e controllare l’universo. Questo libro nello specifico, però, è ambientato su Trantor un pianeta in cui Hari Seldon si è recato per un convegno e per spiegare le sua teoria sulla psicostoria. Trantor, però, è anche il pianeta sede del palazzo Imperiale e della sede logistica dell’Impero. Non mi soffermerò a spiegare le caratteristiche di questo pianeta perché ritengo che dobbiate scoprirlo, o meglio conoscerlo, leggendo.

Le descrizioni sono davvero accurate, rendono perfettamente azioni, ambienti e personaggi permettendo al lettore di dare sfogo all’immaginazione e di immedesimarsi al meglio nella storia. Per i miei gusti, che preferisco descrizioni non eccessive, forse queste sono state leggermente di troppo.

Passiamo adesso a parlare dei personaggi. Il protagonista di questa storia, come abbiamo già detto è Hari Seldon, un matematico che ha creato una sorta di algoritmo che permette la “lettura” del futuro. Tutti sono interessati a questa possibilità e a manipolare Seldon in modo da fargli prevedere un futuro di pace in modo che, di conseguenza, si creasse una pace fittizia. Troviamo come suoi compagni di viaggio Dors Venabili, un’avvenente storiografa, e Chetter Hummin un giornalista che aiuta Seldon a nascondersi dall’Impero.

I personaggi sono davvero ben caratterizzati, alcuni misteriosi, altri davvero limpidi riescono ad avere una crescita personale già in questo primo libro. Vediamo personalità molto diverse tra loro, e considerando che i personaggi che incontriamo sono davvero tanti, l’autore ha dimostrato una grande abilità in questo. Come ho detto prima, Trantor è diviso in settori. Ogni settore ha le proprie usanze, ed esistono quindi diversi gruppi di persone che mostrano caratteristiche nuove e inaspettate.

In fine, questo libro mi ha fatto esclamare parecchie volte un whaaat di stupore. Davvero, una sorpresa ad ogni pagine. Ne consiglio vivamente la lettura e con questa nuova edizione che racchiude il ciclo completo… beh non potete farvela scappare! A questo primo volume ho dato un voto di 4 stelline, ma ho grandi aspettative sui prossimi!

Qui giù potete trovare le altre tappe del review party!

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