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Review Party: Fondazione Anno Zero, Isaac Asimov

Ciao lettori! Eccomi oggi con la recensione del secondo capitolo, in ordine cronologico della storia, del ciclo della Fondazione di Asimov. Ancora una volta voglio ringraziare Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento, e la Mondadori per averci fornito la copia.

Trama

L’Impero Galattico sta vacillando perché fra i milioni di pianeti governati da Cleon I serpeggia il germe della decadenza. Solo pochi uomini sanno leggere questi segnali e fra loro troviamo Hari Seldon, preside dell’Università di Trantor e ideatore della Psicostoria, una disciplina in grado di leggere l’evolversi degli avvenimenti futuri. Accanto a lui la mitica figura del robot Daneel Olivaw, che da ventimila anni agisce, sotto svariate identità, per aiutare il pacifico sviluppo del genere umano nella Galassia che ci ospita. Ma la cospirazione guidata da alcuni faziosi è sul punto di avere il sopravvento sulla legalità e la posizione di Seldon è destinata a subire un radicale mutamento.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 1993 (Prima Edizione), 09 Giugno 2020 (Edizioni Draghi)

Pagine: 227

Prezzo: 32,00€

Come nell’articolo precedente, parto con una premessa e un piccolo remainder: sto leggendo il ciclo della fondazione in ordine cronologico della storia, e non secondo l’ordine in cui i romanzi sono stati scritto dall’autore. Ho adoperato questa scelta perché l’edizione, pubblicata recentemente dalla Mondadori e dalla quale io sto leggendo, prevede questo ordine ed io personalmente ho preferito seguire lo stesso ordine.

Parliamo adesso di cosa mi ha trasmesso Fondazione Anno Zero. La storia inizia 8 anni dopo la fine del volume precedente. Vediamo all’inizio di queste vicende un gruppo di ribelli, se così vogliamo chiamarli, che cercano di sviluppare nella popolazione un malcontento verso Demerzel, il primo ministro dell’attuale imperatore Cleon I. Attraverso questa situazione vediamo un Seldon che, con una psicostoria ancora acerba tra le mani, prova a muovere i primi passi attraverso essa, e che riesce a vederne anche i primi germogli. Vediamo poi tutta la sua vita passare, lui invecchiare e restare sempre legato a questa scienza da lui creata. Su questo non posso esprimermi ulteriormente o finirei con l’iniziare una sequenza di spoiler interminabile. Ad ogni modo, vediamo diversi salti temporali, e attraverso essi vediamo tanto la situazione imperiale degenerare quanto la psicostoria evolversi. Vediamo anche un mutamento in quelle che sono le abilità degli umani, un’evoluzione. È stato un volume pieno di azioni e di informazioni interessanti, alternato con stralci di vita privata del nostro protagonista. È stato difficile staccarsi dalle pagine del libro perché la storia diventa sempre più accattivante e si sente l’assoluto bisogno di sapere come proseguirà e quali novità scopriremo.

Non mi soffermerò a parlare di ambientazione e descrizioni perché sono argomenti che ho affrontato anche nella precedente recensione e le mie idee, così come fatti, restano invariate.

Non mi resta che parlarvi, quindi, dei personaggi. Abbiamo già conosciuto Hari Seldon, e in questo volume possiamo vedere l’importanza che attribuisce alla psicostoria e come sia disposto a tutto per salvaguardarne la riuscita. Vediamo diversi personaggi andarsene, ma conosciamo anche tanti nuovi volti. Sono questi volti, a mio parere, l’aspetto più importante di Fondazione Anno Zero, perché è grazie a loro che si vede la vera evoluzione e rivoluzione negli studi psicostorici.

Che dire, questo volume è stato per me interessantissimo, anche più del primo e sono super incuriosita di vedere come sarà la Fondazione. In questo romanzo ne vediamo solamente un accenno, o almeno sentiamo parlare di accenno della Fondazione che ci sarà, e di chi è stata l’idea. Davvero, è un volume così ricco che ad ogni frase potrei farvi spoiler quindi la smetto qua. Dico soltanto che Asimov era un maledetto genio. Oggi nel 2020 ritengo ogni sua parola legge sacra della fantascienza, non oso immaginare lo scalpore e la meraviglia che causò all’epoca. 4.5 stelline, non ne dò 5 solo perché mi aspetto grandi cose dalla trilogia principale e voglio conservarmeli per quella.

Di seguito potete trovare le altre tappe del tour!

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