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Review Party: Middlegame, Seanan McGuire – Con approfondimento sull’Alchimia

Ciao lettori! Domani grazie alla Mondadori uscirà in Italia Middlegame, scritto da Seanan McGuire, e assolutamente non potevo perdermi questa meravigliosa uscito. Ho avuto la fortuna di leggerlo in anteprima grazie all’evento organizzato da Ylenia di Cronache di lettrici accanite, quindi ringrazio lei per l’immensa organizzazione, e la casa editrice per averci fornito la copia.

Trama

Ecco Roger. Ha un vero dono per le parole, comprende istintivamente ogni linguaggio e sa che è il potere delle storie a regolare i meccanismi dell’universo. Ed ecco Dodger. È la sorella di Roger, la sua gemella per la precisione. Anche lei ha un dono, per i numeri: sono il suo mondo, la sua ossessione, il suo tutto. Qualunque cosa le si presenti alla mente, Dodger la elabora con il potere della matematica. I due fratelli non sono propriamente umani, anche se non lo sanno. Non sono neanche propriamente divini. Non del tutto non ancora. E poi c’è Reed, esperto alchimista, come la sua progenitrice. È stato lui a dare vita ai gemelli. Non si potrebbe definirlo il loro “padre”. Non proprio. Ma come tutti i genitori, per i due ragazzi ha un piano ambizioso: far sì che raggiungano il potere assoluto, e poi reclamarlo per sé. Diventare “dei in Terra” è una cosa possibile. Pregate soltanto che non accada.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 21 Luglio 2020

Pagine: 528

Prezzo: 22,00€

Voglio iniziare facendo una piccola premessa: in questo articolo non troverete soltanto la recensione di Middlegame, ma anche un piccolo approfondimento sull’Alchimia, un tema parecchio trattato all’interno del romanzo.

Ma bando alle ciance e iniziamo a parlare di Middlegame! La storia come abbiamo già visto si concentra su due fratelli, Roger e Dodger, e dell’abilità del primo nel manipolare il Linguaggio, e della seconda nel manipolare ma Matematica. Sappiamo dal primo momento che i due fratelli devono arrivare a un determinato punto nella loro storia. Durante la lettura abbiamo modo di vederli crescere, di conoscere le loro vite e i loro sentimenti, insieme a tutto ciò che li circonda. Abbiamo un narratore esterno alla storia, onnisciente, che ci mostra però non soltanto la vita di Roger e Dodger, ma anche i movimenti di Reed e quelli che sono i suoi piani. Durante la lettura però, ci capita di vedere anche il punto finale della storia a cui loro devono arrivare, lo vediamo diverse volte e in versioni diverse, così come abbiamo la possibilità di leggere anche stralci di Oltre il muro che affaccia sul bosco, scritto da Asphodel Baker, persona molto importante per la storia e di cui vi parlo nell’approfondimento più giù. Ho apprezzato tantissimo la tecnica di narrazione che ha utilizzato l’autrice, insieme appunto all’alternarsi dei vari pezzi di storia. Mi sono subito sentita immersa nella lettura e non riuscivo a smettere di leggere, tutto super interessante e accattivante. Non è tutto rigidità e numeri e alchimia, è anzi un insieme di emozioni, stralci di vita vera – per quanto possibile – che fanno empatizzare molto con i personaggi, e che rendono il tutto vero e plausibile.

Le descrizioni sono davvero molto accurate, conosciamo bene i personaggi che incontriamo, gli ambienti che ci circondano, ma anche le azioni svolte da i nostri protagonisti e attorno i nostri protagonisti. Non le ho trovate mai eccessive, ma sempre giuste per la narrazione e la storia che ci troviamo davanti.

L’ambientazione è molto interessante e particolare, è basata su un mondo apparentemente normale, ma che al di sotto di questa facciata di normalità presenta un mondo segreto che sfrutta le leggi dell’alchimia per i propri tornaconti. È molto particolare e diversa dalle ambientazioni lette finora, è stato molto bello entrarci e sono super contenta dell’annuncio di un secondo romanzo che sarà ambientato nello stesso mondo, ma che avrà protagonisti diversi.

I personaggi sono molto vari. Abbiamo una bella caratterizzazione del villain della storia, così come un bel background definito di tutti i personaggi principali. È molto facile e immediato empatizzare con loro e immedesimarsi. È bello vedere il rapporto che si instaura tra i personaggi e vederli crescere sotto il nostro sguardo. Ho davvero adorato quello che c’è tra Roger e Dodger, e sono super felice di averli conosciuti.

In fine, ho apprezzato tantissimo questa storia e sono sicura che farà parte delle storie del mio cuore per parecchio tempo, se non addirittura per sempre. Mi sono affezionata tantissimo ai personaggi, e sono sicura che mi mancheranno parecchio. È una storia nuova, interessante e sconvolgente, per alcuni tratti potrei anche dire che i retroscena dell’utilizzo dell’alchimia potrebbero essere macabri, cosa che non mi ha disturbata, ma anzi ha acuito la mia attenzione poiché amo le situazioni un po’ macabre. È un romanzo, a mio parere, molto completo. Sì, se dovessi scegliere un solo termine per definirlo utilizzerei completo. È come se tutto fosse frutto di un mega calcolo matematico fatto da Dodger. Non ci si interroga molto su quello che succede perché tutto ci appare reale o almeno plausibile, lo si accetta facilmente. Una lettura quindi, più che apprezzata e che mi sento di consigliare a chiunque con un voto di 5 stelline. Subito dopo trovate l’approfondimento sull’Alchimia, intanto vi auguro una buona giornata. Alla prossima!

Approfondimento sull’Alchimia

Come vi ho detto più su, oltre alla recensione, oggi vi porto anche un approfondimento su uno dei temi portanti di questo romanzo: l’Alchimia. Perché dico uno dei temi portanti? Perché è l’Alchimia la base su cui si costruisce l’intera storia. Dalla trama si evince che Roger e Dodger siano stati creati da Reed, un’alchimista, ma a sua volta anche un costrutto creato da Asphodel Baker. Ma procediamo per gradi. Reed, seguendo le orme della sua mentore, ha creato Roger e Dodger, insieme ad altre coppie di gemelli per incarnare la Dottrina dell’Ethos.

…la Dottrina dell’Ethos descritta da Pitagora vede l’influenza di certi strumenti e toni musicali sull’armonia tra Logos (comportamento razionale) e Pathos (pensiero emotivo). Secondo successive interpretazioni di alcuni alchimisti questo sarebbe da ricondurre all’interazione tra le due metà del cuore umano, e soprattutto all’equilibrio tra linguaggio e matematica: le due vie attraverso cui l’Uomo ha da sempre imposto la sua impronta e persino il suo potere sulla Natura. La Dottrina deve dunque essere considerata come la più pericolosa e allo stesso tempo opportuna delle incarnazioni alchemiche. Le persone che per prima cosa sono in grado di controllare la Dottrina dovrebbero governare tutto il resto.

In ognuna di queste coppie di bambini quindi ci sono alcuni opposti della Dottrina: vediamo una coppia incarnare Ordine e Caos, un’altra Terra e Aria, i nostri protagonisti Matematica e Linguaggio, e altre coppie di cui non conosciamo la composizione. Non posso dirvi come si manifesta l’incarnazione nei nostri protagonisti perché sarebbe uno spoiler bello importante, ma vi assicuro che non sono dei semplici geni della matematica o della conversazione. Reed ha un astrolabio nel suo studio, un modello dell’universo mobile che gli permette di vedere se e quando i ragazzi utilizzano la Dottrina.

Facciamo però un attimo un passo indietro e concentriamoci su chi ha aperto questa strada: Asphodel ha sempre provato a far notare al Congresso degli alchimisti le potenzialità delle sue idee e delle sue scoperte, come fosse possibile incarnare la Dottrina, e a che meraviglie ciò avrebbe portato. Tuttavia i componenti del congresso temevano le sue idee in quanto donna, e in quanto più rivoluzionaria rispetto a loro. Così la allontanarono e lei trasformò tutti i suoi insegnamenti in una serie di romanzi per ragazzi chiamata Oltre il muro che affaccia sul bosco, in modo da trasmettere le sue conoscenze sull’Alchimia alle menti del futuro (e addirittura hanno scritto il mago di Oz per far mettere in ombra il suo lavoro, per farvi capire quanto la temevano). Nel suo romanzo parla della Città Impossibile, luogo raggiungibile soltanto attraverso la strada improbabile; la Città Impossibile non è altro che l’Olimpo, Avalon, Isola dei Morti… praticamente l’apice alchemico; ed è a questo che punta Reed, vuole che i ragazzi, manifestando la Dottrina lo porti nella Città Impossibile, altrimenti irraggiungibile.

Ma l’Alchimia non si occupa, e non si è mai occupata soltanto dell’incarnazione della Dottrina. Si sentono nominare la pietra filosofale, la trasmutazione del piombo in oro, l’elisir di lunga vita, tutti elementi che hanno sempre rappresentato l’Alchimia dai tempi di Nicholas Flamel, ma vediamo prodotti come la trasmutazione da cadavere a corpo vivente (è così che viene creato Reed). Esistono ricette che permettono di non essere ascoltati, di non essere visti, di abbattere ostacoli o di aprire porte. Per parecchie di queste ricette servono prodotti del corpo umano, quando qualcuno muore lo “smontano” per poter prendere gli elementi utili, come sangue e organi, a creare l’oro o a creare tinture alchemiche. Possiamo quindi dire che princialmente l’alchimia ha tre tesori: la trasmutazione dei metalli di base, la realizzazione della panacea e la distillazione dell’alkaest, il solvente universale in grado di sciogliere, potenzialmente, qualunque cosa. Baker non solo ha trovato i tre tesori, ma ha reso più facile richiamarli tra le pareti del mondo. Processi come la creazione di un ospite per una forza universale o la rimozione della suddetta forza da un ospite riluttante coinvolgono tutti e tre.

Spero che queso mio approfondimento, insieme alla recensione, vi abbiano incuriositi su questo romanzo, che come vi ho già detto mi sento assolutamente di consigliare! Di seguito potete trovare le tappe delle mie colleghe:

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