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Review Party: Guida ai Vizi e alle Virtù per Giovani Gentiluomini, Mackenzi Lee

Ciao lettori! Torno oggi con un secondo articolo dedica non a un blog tour, ma a un review party. Era tantissimo che volevo recuperare questo romanzo, e fortunatamente (anche se sfortunatamente per il mio portafoglio) stanno pubblicando un saaacco dei romanzi che più attendevo. Ringrazio quindi Beatrice di Io resto qui a leggere per aver organizzato l’evento, e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Henry “Monty” Montague è nato per essere un gentiluomo, ma né i collegi più esclusivi d’Inghilterra né la disapprovazione del padre sono riusciti a imbrigliare le sue passioni: il gioco, il buon vino, e l’amore di una donna. O di un uomo. Monty si è infatti innamorato perdutamente del suo migliore amico, Percy, con il quale parte per il Grand Tour: un ultimo anno di fuga e di follie edonistiche prima di assumersi le sue responsabilità di lord. Ma un’incauta decisione trasformerà quel viaggio in una caccia all’uomo attraverso l’Europa, mettendo in discussione tutto il mondo di Monty.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 29 Settembre 2020

Pagine: 864

Prezzo: 28,00€

Prima di parlarvi del romanzo vorrei parlarvi dell’edizione che hanno realizzato per questa occasione. In un unico volume hanno inserito sia Guida ai vizi e alle virtù per giovani gentiluomini che Guida ai pizzi e alla pirateria per giovani gentildonne. L’hanno chiamata Siblings’ edition, edizione dei fratelli e i libri sono posti in maniera speculare, quindi leggete il primo romanzo poi prendete il tomo, lo girate, lo capovolgete, e leggete il secondo. Non spaventatevi quindi se leggete 864 pagine nella scheda del libro, è da dividere nelle due letture. Oggi vi parlerò quindi del primo romanzo, quello dedicato ai giovani gentiluomini e tra 7 giorni (è una minaccia) vi parlerò della guida per giovani gentildonne. Ma ora bando alle ciance, iniziamo!

La storia inizia spedita, la narrazione è in prima persona e segue il punto di vista del protagonista, Monty. Da subito sono molto chiare le dinamiche tra i personaggi, in particolar modo tra Monty e il padre, anche se ho confuso, inizialmente, il rapporto tra Monty e Percy. Ci troviamo quindi catapultati nelle numerose vicende e disgrazie che colpiscono il piccolo gruppo, e, veramente, non gliene va una buona, tanto che, come diciamo dalle mie parti, Monty sembrava un Pasqualino passa guai. La lettura è molto scorrevole, leggera e non troppo impegnativa.

Le descrizioni sono abbastanza semplici, ma non superficiali. La narrazione è in prima persona, come già vi ho detto, per cui le descrizioni risultano “limitate” alla sua attenzione e percezione. Più di così avrebbero storpiato il modo in cui è stata costruita la narrazione, quindi le ho trovate perfette ed adeguate al tipo di storia e al tipo di personaggio che comunque ce le trasmette.

L’ambientazione è molto semplice, i nostri protagonisti stanno facendo il Gran Tour d’Europa per cui li vediamo in giro attraverso le diverse città, alcune assolutamente non previste dal tour, ma tutti ugualmente conosciute. Ho trovato un’incongruenza in questo perché mentre erano a Venezia, hanno nominato Murano, una delle sue caratteristiche isolette, ma anche Canal Grande e le due zone non sono collegate, né hanno fatto intendere di aver preso qualche mezzo per spostarsi. Io ho notato questa cosa perché qualche anno fa ho visitato la città, ma probabilmente una persona che non la conosce, non noterebbe l’incongruenza.

I personaggi sono molto particolari e complicati. La tematica lgbt+ è praticamente la base di questa storia e la base della maggior parte dei problemi di Monty, tuttavia non è l’unica tematica importante affrontata all’interno di questo romanzo. Si parla di razzismo poiché Percy è di colore e spesso e volentieri viene scambiato per lo schiavo di Monty, nonostante provenga anche lui da una famiglia nobile, ed è possibile vedere la frustrazione nel dover fare lo “gnorri” nel momento in cui le persone fanno commenti simili o domande sull’Africa, e non poter rispondere a tono a causa della propria posizione precaria. In ogni caso il problema dei neri non viene affrontato limitatamente a Percy, ma ci sono un sacco di vicende importanti in cui si possono vedere le diverse problematiche scaturite da una cosa così stupida come il colore della pelle. Si affronta anche il tema della posizione delle donne grazie a un altro dei personaggi principali, Felicity, che si è trovata sempre limitata, sempre con la voglia di studiare e di diventare medico, ma che ha dovuto affrontare mille difficoltà e impedimenti a causa del padre bigotto (e stronzo), ma che è riuscita a informarsi a modo suo nonostante la giovane età.

In fine, Guida ai Vizi e alle Virtù per Giovani Gentiluomini è stato un romanzo molto piacevole da leggere. Monty mi sta un po’ sulle scatole, c’è stata un po’ di crescita del personaggio, ma veramente limitata, speravo e mi aspettavo di più. È cresciuto troppo nella bambagia e negli agi e proprio non riesce a rendersi conto dei disagi e dei sentimenti degli altri, tra i tanti problemi che lo riguardano, diciamo che mi aspettavo un po’ di più e questo, per me, è la pecca maggiore del romanzo. Quindi sono giorni che combatto tra me e me e dico: questo romanzo merita 4 stelline, poi penso a Monty e lo retrocedo a 3.5 stelline, poi penso agli altri personaggi e anche alle cose brutte che ha dovuto subire Monty e il suo modo di reagire a determinate cose e ritorno sulle 4 stelline, e ho deciso di lasciare questo come voto finale perché non sarà la superficialità di un personaggio a declassare un romanzo tanto ben fatto.

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