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L’Uomo Montagna, Gauthier & Fléchais – Recensione

Ciao readers, come state? Questa storia mi incuriosiva veramente tantissimo e finalmente, ad agosto, la Tunué ha deciso di farne una ristampa! Voglio perciò ringraziare immensamente la casa editrice per avevo accettato la collaborazione e aver fornito la copia!

Trama

Il nonno e il bambino amano viaggiare. Insieme hanno percorso il mondo, ma il nonno non può più andare avanti: le montagne che gli sono cresciute sulle spalle durante la sua lunga vita sono diventate troppo pesanti da portare. Nemmeno il vento può più sostenerlo, ormai. Il bambino va allora a cercare il vento più potente, quello che riesce a sollevare le montagne. E così comincerà per lui il più grande di tutti i viaggi.

Editore: Tunué

Data di Pubblicazione: 09 Febbraio 2017

Pagine: 41

Prezzo: 14,90€

L’uomo montagna è una favola che sicuramente vi farà ragionare sulle vostre radici e la vostra vita: sono proprio queste le basi su cui si basa il tema di questo racconto. Un’avventura raccontata in una maniera così dolce da rendere evidente il pubblico a cui è destinata questa storia: i bambini, nonostante ciò anche un lettore adulto riuscirà a cogliere piccole perle su cui ragionare e da cui trarre insegnamenti.

È proprio vero che a volte bisogna guardare il mondo con gli occhi di un bambino. La trama, seppur semplice e con piccoli buchi dati dalla tipologia di narrazione, ti fa osservare il mondo in una maniera differente da quella di un adulto con elementi fantasy ma comuni. Non ci saranno elfi, folletti o gnomi, ma troveremo elementi normali, animati e con una propria coscienza. In questa bellissima favola troveremo personaggi come un alberi e pietre parlanti ma ve ne parlerò più giù perché mi piacerebbe fare una piccola analisi su cosa insegnano e accomunano i vari personaggi secondari.

Ambientazione, personaggi e soprattutto disegni fanno sì che questo piccolo racconto sia semplicemente bello e molto interessante per le tematiche affrontate. I disegni sono un qualcosa di splendido e sono delicatissimi, ciò è possibile grazie alla palette di colori tendenzialmente molto calda e l’uso sapiente di una colorazione volutamente sporca come l’acquerello.

In conclusione, la trama è molto semplice, lineare e scorrevole ma un po’ troppo breve per i miei gusti. Il mio voto per quest’opera è 4 ciambelle, mi è piaciuta, ma non mi ha fatto gridare al miracolo. Nonostante le tematiche affrontate non è da 5 per la sua storia breve e per il suo target infantile, ma comunque la consiglio a tutti e consiglio di farla leggere ai propri figli, nipoti, e perché no? ai propri nonni, che leggeranno sicuramente questo racconto provando lo stesso amore con cui è stato creato.

Ora però vorrei fare un analisi più specifica sulle argomentazioni toccate in questa storia e degli insegnamenti che il ragazzo ha grazie ai suoi incontri. AVVISO che questa parte può contenere spoiler per piccole scene che verranno esaminate.

L’importanza delle radici:

Quando il nostro giovane avventuriero incontrerà il grande albero capirà l’importanza delle radici che abbiamo, spiegando indirettamente con una metafora che sono queste che ci fanno restare con i piedi per terra anche se il vento soffia forte. Ho trovato molto dolce questa rappresentazione di legame, con le tradizioni familiari e gli insegnamenti dati dalla vita e dalle nostre esperienze. In una scena potremo notare un consiglio/avvertimento che l’albero dà al piccolo, gli spiega che al grande vento di cui è alla ricerca piace soffiare, ma non a tutti piacere essere soffiati; gli fa però anche notare che lui non lo fa con cattiveria, ma solo perché facendo ciò che gli piace raggiungere la vera felicità, ciò insegna ad un pubblico più piccolo l’importanza di essere sé stessi e continuare a fare ciò che piace senza temere il giudizio altrui, perché ci sarà sempre chi non capirà e chi invece supporterà.

La vita è una corsa folle:

Le giovani pietre che incontra durante la scalata sulla montagna più alta gli fanno fanno capire, a modo loro ovviamente, che passiamo la vita a correre per arrivare a una destinazione e fermarci, a volte, senza un perché. L’insegnamento che noto in questo piccolo aneddoto è che passiamo la vita a correre senza soffermarci sul piacere di ritornare sui propri passi, non godendoci tutto quello che rappresenta il viaggio in sé e le sue esperienze, ci prefissiamo mete, andiamo dritti fino in fondo, in una corsa folle per raggiungere i nostri obiettivi.

Ricordami e racconta:

Questo, insieme al prossimo, rappresenta uno dei miei pezzi preferiti. Il giovane viaggiatore incontrerà uno stambecco, precisamente il re degli stambecchi, che una volta confidatosi con lui stringerà un patto amichevole con il ragazzo: il suo aiuto per il racconto delle sue gesta. In questa scena osserviamo l’importanza delle persone che scegliamo per andare avanti nella nostra vita, perché saranno parte di noi per sempre, anche se ne hanno fatto parte per poco; l’importanza di non tralasciare nessuno, ma anche di non affrontare tutto da soli, perché le persone che ci circondano nella nostra esistenza sono ciò che rendono la nostra vita differente da quelle degli altri. Tutti sono importanti, e prima o poi, inconsapevolmente, racconteremo di loro e di quel periodo di vita che abbiamo passato con loro, e degli insegnamenti tratti da quelle esperienze.

Il grande vento:

Su questo argomento non vorrei dire quasi nulla per rispettare il finale e lasciare libera interpretazione al lettore, soprattutto perché grazie a lui il giovane ragazzo affronterà qualcosa che tutti noi dobbiamo affrontare, prima o poi, nella vita.

Con questo piccola, ma dettagliata, analisi spero di avervi incuriosito e convinto a voler leggere questa Graphic Novel, ma soprattutto di avervi fatto ragionare un po’ su alcune tematiche che a volte possono sfuggire. Vi invito a dare un’occhiata anche alla recensione sul nostro canale YouTube, che potete trovare qui! Alla prossima!

3 risposte a “L’Uomo Montagna, Gauthier & Fléchais – Recensione”

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