Review Party: Il Regno Capovolto, Marie Lu

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Ciao lettori! Torno a parlarvi di libri con una novità del mese: Il Regno Capovolto. Vi avviso già che questo romanzo mi ha parecchio deluso, ma adesso bando alle ciance e vediamo perché!

Trama

NATA CON UNO STRAORDINARIO DONO musicale, la piccola Nannerl Mozart ha un solo desiderio: essere ricordata per sempre. Ma, anche se incanta le platee con le sue straordinarie interpretazioni, ha poche speranze di diventare una celebre compositrice. È una ragazza nell’Europa del Diciottesimo secolo, e ciò significa che comporre per lei è proibito. Suonerà fino a quando avrà raggiunto l’età da marito: su questo il suo tirannico padre è stato ben chiaro.

Ogni anno che passa le speranze di Nannerl si fanno più sottili, mentre il talento del suo amato fratellino Wolfgang diventa sempre più brillante, e finisce per oscurarla. Ma un giorno giunge un misterioso straniero da una terra magica, con un’offerta irresistibile: può far diventare il sogno di Nannerl realtà. Ma il prezzo da pagare potrebbe essere altissimo.

Editore: Mondadori 

Data di Pubblicazione: 02 Febbraio 2020

Pagine: 348

Prezzo: 17,00€

La storia mi è sembrata parecchio lenta, ci sono elementi che sembra siano stati inseriti per allungare il brodo. La narrazione è in prima persona ed è scorrevole, ma risulta un po’ ridondante e il modo in cui si susseguono gli eventi ha finito comunque per annoiarmi.

Ho trovato le descrizioni un po’ eccessive per una narrazione in prima persona (questo è anche uno dei motivi della negatività della mia opinione), ed è una cosa che ripeto praticamente da quando ho aperto il blog che descrizioni troppo pesanti non mi piacciono…

L’ambientazione è molto carina è semplice. Ci troviamo in una realtà che comprende due versioni del mondo: la nostra, e il suo specchio in cui è più facile far caso alle negatività. Avendo una protagonista realmente esistita su cui basare la trama, il romanzo viene definito un fantasy storico. Per quanto riguarda l’ambientazione storica dell’opera, è molto lieve perché le uniche cose che sappiamo e sentiamo sono le varie pestilenze dell’epoca e i nomi dei regnanti dal momento che i giovani Mozart si ritroveranno a viaggiare di corte in corte per i loro concerti. È a tal proposito che ho trovato un po’ di forzature, proprio nel bisogno dell’autrice di rendere il romanzo più storico dicendo cose del tipo “è proprio questo personaggio che poi in futuro sarà così e colì”.

I personaggi, i personaggi sono probabilmente la cosa che ho odiato di più di questo romanzo. Mi dispiace, ma è così. Nannerl non è un’eroina forte e contro tendenza, non combatte i dogmi e le ingiustizie della sua epoca, ma se ne lagna in continuazione senza mai risolvere nulla se non delle finte giustificazioni verso se stessa. Il padre è una persona pesante, e ok ci sta tutto, è l’epoca e inoltre lui è un uomo religioso e quindi chi più ne ha più ne metta e le dice in continuazione che deve essere in un certo modo, che deve badare lei al fratello per fare pratica per quando avrà figli ecc… La madre è sempre condiscendente, in privato può dire qualcosa al marito, ma alla fine lo asseconda sempre in tutto e per tutto perché “non vale la pena di discutere”, ed è questo che insegna alla figlia, quindi sì, la sua debolezza ha origine da questo, ma sono comunque un sacco di comportamenti che proprio non ho tollerato. Nannerl teme e cerca l’approvazione del padre per tutta la durata del romanzo, e poi non ha il coraggio di dirgli alcunché. Teme il parere della gente, desidera essere una figlia ubbidiente, ma non ci pensa due volte prima di seguire un ragazzo nei boschi, di notte e in sottoveste. E poi è proprio una provolona ingenua, sto Hyacinthus praticamente non fa nulla, le fa svolgere una marea di compiti, mettendola anche in pericolo, e lei non si fa due domande? Due?

In fine, mi dispiace molto perché avevo altissime aspettative su questo romanzo. È la prima opera che leggo di quest’autrice, e nonostante le parecchie difficoltà nel portare avanti la lettura, non la escluderò dalla mia tbr perché sono troppo incuriosita dai suoi altri titoli. Non sono solita demolire le letture che faccio, ma questa mi ha infastidita particolarmente. Potrei essere anche io a non aver capito quello che l’autrice voleva trasmettere, sicuramente c’è un dualismo tra la vita di Nannerl e quella del Regno Capovolto, ma non ci posso fare nulla, non fa per me. 2 stelline.