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Blog Tour: La città di Sabbia, Laini Taylor – Confronto tra Karou e Madrigal

Ciao lettori! Ultimamente sembra che la nuvola di Fantozzi sia su di me, perché sono tornata a latitare e il mio telefono è morto, e ancora non so quando riuscirò a mettere le mani su uno nuovo :/ ma spero al più presto! Torno oggi, per parlarvi nuovamente della trilogia della Chimera di Praga, e in particolare per affrontare un argomento un po’ spinoso (e spoiler per chi non ha terminato la lettura del primo romanzo, ma anche un po’ per chi non ha letto il secondo), ossia il confronto tra Karou e Madrigal.

Trama

La studentessa d’arte Karou ha finalmente le risposte che ha sempre cercato. Sa chi è e cosa è. Ma, insieme a questa scoperta, un’altra verità affiora in superficie, una realtà che la ragazza farebbe di tutto pur di ignorare: ha amato un ragazzo che le è nemico, lui l’ha tradita e per questo il suo mondo è sconvolto. Ora, in una kasbah dimenticata nel deserto del Marocco, Karou e i suoi alleati si preparano a uno scontro definitivo contro l’armata dei serafini e sotto la luce delle stelle plasmano creature di potente forza distruttiva. Akiva, legato dall’appartenenza all’esercito degli angeli, ma gravato da un profondo conflitto interiore, inizia a progettare un altro tipo di battaglia: quella per il riscatto. Per la speranza.

Editore: Fazi Editore

Data di Pubblicazione: 20 Maggio 2021

Pagine: 476

Prezzo: 13,00

Prima di confrontare i personaggi, vorrei brevemente presentarveli: Karou è una ragazza umana che vive a Praga, studia all’accademia d’arte e che, allo stesso tempo, lavora per Sulphurus, una chimera che fabbrica desideri; Madrigal è una chimera soldato dalle ali di pipistrello e le corna da antilope, e anch’essa, nella sua vita, si trova a lavorare da Sulphurus. Cosa hanno in comune queste due ragazze? Sono la stessa persona, solo che Karou è Madrigal da ritornata, anche se, all’inizio lei non ricorda nulla della propria vita da Madrigal.

È quando spezza l’osso del desiderio e riacquisisce i suoi ricordi che qualcosa in Karou cambia. Dopo aver ricordato i suoi ultimi momenti da Madrigal nasce in lei la consapevolezza e la prospettiva con cui ha sempre visto Sulphurus, il suo trattamento e le missioni che le affidava le fanno scaturire un affetto immenso per lui, maggiore di quello che già provava dal momento che si rende conto di cosa ha fatto per lei, della sua trasgressione.

Karou, quindi è Madrigal, ma le sue reazioni sono ispirate dalla sua vita umana e dai lussi della pace, e cose che per Madrigal magari sono scontate, possono ancora scuotere Karou. I suoi due io si uniscono con una strana specie di vibrazione.

Ogni volta, era come ricadere a ritroso nel corpo di Madrigal. Non si era mai sentita più chimera di quel primo istante in cui aveva scorto Ziri, e mai più umana di quello successivo, quando le era precipitato addosso quello che era adesso. Non era deludente. Lei era lei. Era soltanto appena un po’ sconcertante, una breve vibrazione tra due io che sarebbero sempre stati separati, come due tuorli in un unico guscio.

Karou e Madrigal, in definitiva, sono uguali, ma allo stesso tempo diverse. Hanno un sacco di tratti caratteriali in comune, ma le vite diverse che hanno vissuto le fa percepire come due entità quasi diverse.

Una cosa che mi ha colpita molto è stata che Madrigal aveva una propensione per il disegno, e fin da bambina Karou è stata spinta ad avere un album tra le mani. In uno scherzo tra Madrigal e Sulphurus, la ragazza ha detto di voler far diventare i propri capelli blu, cosa che effettivamente la Karou umana decide di fare. Ed entrambe, inesorabilmente, si innamorano della stessa persona.

È questo, secondo me, che rende questi due personaggi tanto uguali, ma che soprattutto ci aiuta a identificarli come un’unica persona.

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