The Prison Healer, Lynette Noni – Recensione

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Ciao lettor*! Ho terminato la mia prima lettura dell’anno quindi eccomi anche con la prima recensione! Ultimamente sto leggendo parecchio in inglese e sono super contenta di ciò!

Trama

La diciassettenne Kiva Meridyan ha passato gli ultimi 10 anni a combattere per la propria vita nella mortalissima prigione di Zalindov, lavorando come guaritrice. Quando la Regina Ribelle viene catturata, a Kiva viene dato il compito di tenere in vita la donna, in pericolo di vita, giusto il tempo di affrontare le Prove dell’Ordalia: una serie si sfide elementali contro i tormenti di aria, fuoco, acqua e terra, affidata solo ai più pericolosi criminali. Quando un messaggio in codice arriva dalla famiglia di Kiva con un solo ordine: “Non farla morire. Stiamo arrivando.” Consapevole che le Prove uccideranno la regina malata, Kiva rischia la propria vita e si offre volontaria al suo posto. Se riesce, sia lei che la regina saranno finalmente libere. Ma nessuno è mai sopravvissuto prima. Con una piaga incurabile che affligge Zalindov, un misterioso detenuto che combatte per il cuore di Kiva e una ribellione in fermentazione, Kiva non riesce a sfuggire al terribile presentimento che le sue prove siano appena iniziate.

Editore: Clarion Books

Data di pubblicazione: 13 aprile 2021

Pagine: 405

Prezzo: 19,44€

La storia inizia in maniera molto diretta con un prologo che fa da flashback ad aiutare il lettore a capire perché siamo dove siamo e da quanto, dopodiché i primi 6 capitoli (tutti brevi per chi apprezza questo tipo di testi) servono principalmente a presentare l’ambientazione e il ruolo di Kiva all’interno della prigione, a questo punto poi la trama si mette in movimento. Non mancano colpi di scena, perché anche se alcune cose sono intuibili non si arriva comunque a immaginare le dinamiche che porteranno ad alcune rivelazioni, e soprattutto le conseguenze di esse.

Le descrizioni sono molto accurate, sappiamo sempre che tipo di cure offre Kiva e perché, così come è facile immaginare le caratteristiche dei personaggi e dell’ambientazione che ci circonda. Lo stile di scrittura è molto scorrevole, porta letteralmente a divorare il libro. La narrazione è in terza persona, e segue il punto di vista di Kiva.

L’ambientazione è molto semplice e lineare in realtà. Siamo in una prigione e a tutti i detenuti viene affidato un lavoro, alcuni più complicati e pericolosi di altri. Le condizioni di vita, in quanto prigione, sono quelle che sono e la vita media degli abitanti non si può ritenere propriamente alta. C’è magia in questo mondo, ma ormai soltanto i discendenti di stirpe reale la possiedono ancora. In generale nelle mie letture io tengo veramente tantissimo all’ambientazione, e sono super felice di ambientazioni ben pensate e ben costruite. Questa, per quanto semplice, mi è comunque piaciuta tantissimo e ha catturato a pieno la mia attenzione.

I personaggi sono tutti molto carini e ben costruiti ed è facile individuare quelli da tenere d’occhio. È bello anche vedere una crescita omogenea, Kiva in primis si era data delle regole per la sua vita a Zalindov, si era imposta dei limiti che le permettessero di vivere il più a lungo possibile, e sopratutto senza rimpianti, dolori o legami. Il suo legame con Tipp è super speciale, così come i battibecchi continui con il nuovo detenuto.

In fine, probabilmente non ho letto nessun libro velocemente come questo dato che ultimamente sono un po’ (tanto) lumachina e questo da un lato mi ha fatto super felice, dall’altro mi ha anche fatto rendere conto di quanto in effetti questa lettura mi abbia preso. Sono super contenta di aver (finito e) iniziato l’anno così perché non ci sarebbe modo migliore, e davvero non vedo l’ora di leggere i seguiti, spero il prima possibile anche perché il cliffhanger finale non ha di certo aiutato! Per me è un 4.5 stelline 🙂

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