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Legendborn, Tracy Deonn – Recensione

Ciao lettor*, rieccomi con una nuova recensione! Non ne sto pubblicando tante come una volta perché anche il tempo che dedico alla lettura, e i libri che riesco effettivamente a portare a termine sono molto meno. Ma sono comunque felice di come sta andando, sia perché sto tornando a leggere con più costanza, sia perché per un anno circa anche se leggevo, non vi portavo alcuna recensione e devo dire che mi è mancato molto. Ma ora basta chiacchiere e parliamo di Legendborn.

Trama

Dopo che sua madre ha perso la vita in un incidente, la sedicenne Bree Matthews vuole lasciarsi tutto alle spalle. Il programma per liceali promettenti organizzato dall’Università della Carolina del Nord sembra l’occasione perfetta. Proprio durante la sua prima festa al campus, però, Bree nota delle misteriose presenze soprannaturali che seminano caos e violenza fra gli studenti per nutrirsi della loro energia. Un ragazzo tenebroso e affascinante di nome Selwyn Kane interviene per cancellare nei testimoni qualsiasi memoria dell’attacco, ma la sua magia non ha effetto su Bree che, anzi, ricorda di colpo molti particolari riguardo alle circostanze in cui è scomparsa la madre: possibile che la sua morte nasconda dei segreti magici? L’occasione per approfondire il mistero arriva grazie a Nick, il ragazzo più popolare dell’università, che le confessa l’esistenza della società segreta dei Leggendari. Quando questi si rivelano essere i discendenti dei cavalieri di re Artù e annunciano che una guerra magica sta per scoppiare, Bree deve decidere fino a che punto spingersi per scoprire la verità: userà la sua magia per abbattere la società, o si unirà alla battaglia?

Editore: Fazi

Data di pubblicazione: 12 Luglio 2022

Pagine: 574

Prezzo: 18,00€

La storia è molto avvincente, ha quel tipo di magia che mi piace molto e il tutto si mescola molto bene con l’ambientazione moderna. L’ho letto con calma – come tutto in questo periodo – ma in quei momento ero letteralmente divorata e catapultata nella storia.

La narrazione è in prima persona ed è facile immedesimarsi nella protagonista, le differenze culturali sì, si percepiscono, ma non sono d’intralcio, anzi possono solo aiutare a comprendere dinamiche, paure e rabbia di una realtà che non solo non viviamo, ma conosciamo a stento, e questo per me è stato uno dei punti più forti di questa storia. Io ho vissuto la rabbia di Bree insieme a lei, e sono contenta di aver approfondito, seppur con testo fantasy in cui solitamente si affrontano, sì, diversi argomenti rilevanti ma con filtri e delicatezza, con una giustificazione inconscia data dall’ipotetico periodo storico che non sempre servono a sensibilizzare. Qui queste tematiche vengono affrontate in maniera super esplicita, cosa che ho vissuto un po’ quando lessi The Hate You Give, ma in quel caso il testo si concentrava proprio sulle tematiche razziali. Vederle quindi in questo contesto, e percepire tutta la rabbia che ne scaturisce è stato sorprendente e vorrei davvero più libri così.

L’ambientazione, come vi dicevo, mi è piaciuta davvero molto. In generale, essendo io grande fan dei distopici, credo di avere proprio una predisposizione per le storie “plausibili” ossia che includono la magia o altri elementi in una realtà come la nostra. Questo in generale non rende i fantasy più “puri” meno belli o meno accattivanti/interessanti ai miei occhi, anzi, li amo tanto quanto i distopici, solo che con questi ultimi ci sono cresciuta e perciò ci sono davvero affezionata. In questo testo però nonostante ci sia un’unione tra moderno e fantasy l’ambientazione è comunque molto articolata, e leggendo con poca attenzione ci si può perdere facilmente. L’unione con il medievale mi ha fatto impazzire, così come tutti i riferimenti alla leggenda di Artù e La Tavola Rotonda, ma sono convinta che scopriremo nuove cose con il secondo libro e che il meglio deve ancora venire.

I personaggi sono molto ben caratterizzati, nulla è lasciato al caso, e anche se secondari non manca la presenza di personaggi LGBT. È stato molto semplice empatizzare con tutti, Alice mi è stata un po’ sulle balle e Nick non me la racconta giusta, troppo perfetto perciò hides something imho. Selwyn invece… beh. BEH. Bree mi è piaciuta molto, mostra sì i lati del suo carattere da 16enne che è, ma è anche molto astuta e un classico esempio di Donna forte.

In fine, ho amato questa lettura sotto tutti i punti di vista e faccio fatica a trovarci dei difetti. Sono super in hype per il seguito e spero esca presto. Per me 4.5 stelline.

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