Blog Tour: L’ascesa di Senlin, Josiah Bancroft – L’autore e le sue opere

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Ciao lettori! Come state? Torno oggi sul blog a portarvi un articolo diverso dal solito. Vi parlerò, infatti, non del libro, ma dell’autore che ha creato il mondo de L’ascesa di Senlin! Prima di iniziare voglio ringraziare, come sempre, Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

LA TORRE DI BABELE è la più grande meraviglia del mondo conosciuto. Grande come una montagna, l’immensa Torre ospita innumerevoli Regni Circolari, alcuni pacifici, altri bellicosi, appoggiati l’uno sull’altro come gli strati di una torta. È un mondo popolato di geni e tiranni, aeronavi e motori a vapore, animali insoliti e macchine misteriose. Attirato dalla curiosità scientifica e dalle mirabolanti promesse di una guida turistica, Thomas Senlin, mite preside di una scuola di provincia, decide di visitarla. Anzi, gli sembra che, con i suoi lussuosi Bagni, sia proprio la meta ideale per la sua luna di miele con Marya. Solo che, appena arrivati, i due sposi si perdono tra la folla di abitanti, turisti e furfanti. Determinato a ritrovare la moglie, Senlin inizia una lunga ricerca tra bassifondi, sale da ballo e teatri di burlesque. Dovrà sopravvivere a tradimenti, assassini, e ai lunghi cannoni di una fortezza volante. Ma se vuole riavere Marya, sopravvivere non basterà: dovrà sapersi trasformare da uomo di lettere in uomo d’azione.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 1 Settembre 2020

Pagine: 408

Prezzo: 22,00€

L’autore

Josiah Bancroft, prima di dedicarsi interamente alla scrittura, ha lavorato come docente di college, musicista rock, aspirante fumettista e poeta. Decise poi di pubblicare in self la sua prima opera, L’ascesa di Senlin, che ha ricevuto uno straordinario successo grazie anche alla fama ricevuta durante la competizione SPFBO del 2016, pubblicità dal famoso autore Mark Lawrence, e una recensione positiva sull’account Goodreads di Emily May. Il romanzo è stato poi ripubblicato, insieme al seguito, dalla Orbit Books nel 2018, il terzo libro della serie è stato poi pubblicato nel 2019, e il quarto uscirà nel 2021.

Da dove ha preso ispirazione

Per la sua storia Bancroft ha ricevuto ispirazione da diverse altre opere e autori come Italo Calvino, Salman Rushdie, Franz Kafka e Douglas Adams. Ad ogni modo la torre di Babele del libro non è intesa come quella di fama biblica, l’autore ha spiegato che l’ambientazione “è più un universo alternativo che una storia alternativa. La Torre non fa parte della nostra timeline né della nostra storia.” Bancroft ha poi preso il nome Senlin da un’opera di Conrad Aiken, mentre le copertine sono state realizzate da Ian Leino, un suo amico d’infanzia.

Il romanzo

L’ascesa di Senlin è stato molto apprezzato dalla critica. Publishers Weekly l’ha definito un brillante debutto fantasy come epico e steampunk, surreale ma che allo stesso tempo porta delle logiche realistiche e ben piantate. Il Washington Post l’ha incluso nei 5 migliori romanzi fantasy e sci-fi del 2018, descrivendolo come una classica ricerca per l’eroe, elevata da un world-building molto creativo e personaggi memorabili. Mentre, Strange Horizons scrive che il fatto che la sessualità di una donna sia la radice del conflitto e che la donna venga immediatamente rimossa dalla storia siano indicativi dei problemi del romanzo verso la rappresentazione della donna.

Interessante vero? Non sempre succede che gli autori self ricevano la fama che meritano, in questo Bancroft è stato molto bravo, ma anche fortunato perché penso che un pizzico di fortuna ci voglia sempre nella vita.

Di seguito potete trovare le tappe delle mie colleghe!

Review Party: Alla ricerca del Principe Dracula, Kerri Maniscalco

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Ciao lettori, come va? Oggi torno a parlarvi dei romanzi di Kerri Maniscalco, in particolare del secondo romanzo della saga, ossia Alla ricerca del Principe Dracula. Prima di iniziare, colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento, e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Dopo aver scoperto con orrore la vera identità di Jack lo Squartatore, Audrey Rose Wadsworth lascia la sua casa nella Londra vittoriana per iscriversi – unica donna – alla più prestigiosa accademia di Medicina legale d’Europa. Ma è davvero impossibile trovare pace nell’oscuro, inquietante castello rumeno che ospita la scuola, un tempo dimora del malvagio Vlad l’Impalatore, altrimenti noto come Principe Dracula. Strane morti si susseguono, tanto da far mormorare che il nobile assetato di sangue sia tornato dalla tomba. Così Audrey Rose e il suo arguto compagno, Thomas Cresswell, si trovano a dover decifrare gli enigmatici indizi che li porteranno all’oscuro assassino. Vivo o morto che sia.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 15 Settembre 2020

Pagine: 468

Prezzo: 20,00€

La storia inizia in maniera molto spedita, ci troviamo già in viaggio con Audrey Rose e Thomas per raggiungere la scuola di Medicina legale in Romania. Notiamo da subito il dolore di Audrey Rose per il recente lutto, e ciò dura per tutta la lettura. È una cosa che ho apprezzato veramente molto sinceramente, perché avevo paura che la questione fosse trattata in maniera superficiale e che venisse trascurata. Come nel primo romanzo c’è una forte impronta investigativa, Audrey Rose è molto presa dalla sua voglia di indipendenza, e ciò va leggermente in contrasto -o almeno si pensa- con il suo amore per Thomas. In questo romanzo comunque si affrontano molteplici temi importanti oltre al lutto, come le tematiche lgbt+.

Le descrizioni sono molto accurate, non dimentichiamo che comunque la narrazione è in prima persona e dal punto di vista di Audrey Rose, quindi comunque sono limitate alla sua prospettiva, e ci troviamo a investigare insieme a lui sugli omicidi.

L’ambientazione, come la storia, è diversa dal libro precedente poiché non ci troviamo più in una Londra ottocentesca, ma in una Romania ottocentesca con tutto ciò che ne concerne. Vediamo tra gli abitanti del paesino e tra i domestici della scuola una forte superstizione, cosa che rende ancora più caratteristica l’ambientazione e il romanzo in sé. È stato molto bello leggere delle diverse leggende e superstizioni, e ammetto di aver pensato anche un po’ a The Witcher nel momento in cui ho letto la parola strigoi anche se con un accezione totalmente diversa. Per quanto riguarda le investigazioni all’inizio ero sulla strada giusta, ma alcuni eventi mi hanno impedito di continuare su quella strada MA AVEVO RAGIONE anche se alla fine non me l’aspettavo nemmeno io ahahah.

I personaggi sono molto simpatici e ben caratterizzati. Ancora una volta ho potuto apprezzare la storia tra Audrey Rose e Thomas, i loro battibecchi, ma soprattutto in questo romanzo è stato possibile vedere ancora di più quanto sia presa Audrey Rose, e il corteggiamento che riceve. Mi ha fatta un po’ morire il modo in cui Thomas prova a prendersi cura di lei e non ne azzecca una, io l’avrei sinceramente ammazzato e rivalutato il tutto, ma come lei non posso evitare di continuare ad amarlo. Ho inoltre apprezzato la crescita che si vede in entrambi i personaggi, ma in particolar modo nella protagonista. Scopriamo altre novità sulle origini di Thomas, super interessanti e, alla fine del romanzo troviamo alcune pagine extra che contengono lo scambio epistolare avvenuto tra Thomas e Daciana, la sorella, in cui lui esprime il suo amore per Audrey Rose, sono state super interessanti e divertenti da leggere. Ci sono parecchi nuovi personaggi, li ho trovati tutti molto interessanti, in particolare Daciana, di cui vi ho accennato l’esistenza, e Ileana, mentre non apprezzato particolarmente Anastasia.

In fine, questo secondo romanzo, se possibile, mi è piaciuto anche più del primo. Ci sono stati un sacco di elementi interessanti, come vi ho già detto, e si vede anche un miglioramento da parte dell’autrice. Non vedo l’ora di leggere il libro dedicato a Houdini, ma soprattutto di parlarvi delle differenze tra gli omicidi nel primo romanzo e in questo mooolto presto. Alla ricerca del Principe Dracula per me merita piene 4.5 stelline, mi sto conservando per i seguiti su cui ho molte aspettative!

Di seguito potete trovare le tappe delle mie colleghe:

Review Party: Ciclo dell’Impero, Isaac Asimov

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Ciao lettori! Come state? Torno a parlarvi, finalmente, di Asimov! Qualcuno sicuramente ricorderà che a Luglio io e altre ragazze abbiamo fatto il Mese di Asimov, parlandovi, uno per volta, dei sette libri che compongono il Ciclo della Fondazione. Durante quell’evento mi sono follemente innamorata della mente dell’autore e non potevo assolutamente tirarmi indietro dal partecipare anche a questo secondo evento. Ringrazio quindi Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Per dodicimila anni il Primo impero galattico ha governato su duecento milioni di mondi, in modo a volte tirannico, a volte benevolo, garantendo sempre ordine e civiltà. Poi è crollato, gettando la galassia nello sfacelo. Ma che cos’è accaduto prima della sua caduta? Le correnti dello spazio e Il tiranno dei mondi raccontano degli anni in cui Trantor, il pianeta-capitale, si stava espandendo e avviando a diventare un impero, mentre Paria dei cieli (il primo romanzo scritto da Asimov) mostra il Primo impero galattico al culmine della sua potenza. La storia galattica, la sua politica e i suoi conflitti sono l’immenso scacchiere su cui si gioca una vera e propria “partita cosmica” e maturano avvenimenti il cui significato sarà inizialmente avvolto nel mistero.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 28 Settembre 2020

Pagine: 720

Prezzo: 18,00€

Cronologicamente parlando il Ciclo dell’Impero viene prima del Ciclo della Fondazione, e finalmente la Mondadori ha deciso di portarci anche quest’altra imperdibile trilogia in un unico volume compatto. Il Ciclo dell’Impero si colloca esattamente tra il Ciclo dei Robot e quello della Fondazione, i tre volumi contenuti all’interno del volume sono autoconcludenti e possono essere letti in qualsiasi ordine, anche se io personalmente consiglio di leggerli in ordine di come si trovano all’interno del romanzo, e narrano appunto la nascita dell’Impero, la formazione del suo cuore e poi il culmine della sua potenza e splendore. La storia, quindi, ci mostra molti dettagli sul potere e sul suo funzionamento, concentrandosi principalmente su quello che è anche il pezzo forte di Asimov, ossia gli intrighi politici e la tirannia. Vediamo un attimo nello specifico i tre volumi. Le correnti dello spazio affronta una grande diversità di temi, la politica come abbiamo già detto, segue a ruota ovviamente l’economia, ma anche quello del razzismo, e in particolar modo ho apprezzato come parla di psicologia, ma soprattutto della debolezza umana. Il tiranno dei mondi si concentra, invece, più su azione e avventura riprendendo i temi classici della fantascienza degli anni ‘50 come navicelle spaziale, guerre tra pianeti e riprendendo anche temi dal Ciclo della Fondazione. Paria dei cieli ci presenta quindi l’Impero al suo massimo splendore, con una trama ricca di colpi di scena e complotti.

Ho trovato anche in questo le descrizioni eccessivamente prolisse, cosa che mi ha reso un po’ difficile la lettura, ma il genio di Asimov mi ha portata a leggere sempre tutto con interesse. Sono presenti numerose spiegazioni scientifiche, cosa che amo sempre nei romanzi fantascientifici, così come nelle serie tv, perché aiutano a conferire realismo all’opera.

L’ambientazione è molto particolare e interessante, stiamo parlando di Impero Galattico, e rendiamoci conto che non è poco. Rispetto al Ciclo della Fondazione qui si da molto più spazio all’ambientazione ed è una cosa che ho apprezzato veramente tantissimo. Come dicevo più su, ritroviamo alcuni temi dell’altro ciclo, come ad esempio quello della radioattività.

I personaggi, neanche in questa occasione sono stati particolarmente caratterizzati, cosa che come al solito mi ha fatto un po’ storcere il naso.

In fine, il Ciclo dell’Impero mi ha dato modo di aprire ancora di più i miei orizzonti sul grande mondo Asimoniano, e non potevo chiedere di meglio, credetemi. Ritengo che sia un genio, certe idee che ha avuto sono veramente particolari, e pensare che sia uno dei capostipiti della fantascienza può solo farmelo ammirare di più. È sicuramente una lettura che consiglio a tutti gli amanti del genere, do 4.5 stelline.

Di seguito potete trovare le recensioni delle mie colleghe!

Review Party & Blog Tour: Dormire in un mare di stelle, Christopher Paolini – 5 motivi per leggere il libro

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Ciao lettori! Eccomi oggi con una nuova recensione! Questa sarà leggermente diverse dalle altre perché mentre vi parlerò del romanzo, vi darò anche 5 validi motivi per cui leggerlo!

Trama

È l’ultima missione nello spazio per la scienziata Kira Navárez. Semplici rilievi di routine su un pianeta non ancora colonizzato. Il sogno di un futuro d’amore con Alan sta per realizzarsi. Ma il giorno della partenza accade qualcosa di inatteso. Qualcosa di terribile. Spinta dalla curiosità, Kira si imbatte in un reperto alieno. Il terrore la invade quando il pulviscolo intorno a lei comincia a muoversi.Una guerra universale è alle porte, e Kira è trascinata nelle profondità della galassia in un’odissea di scoperte e trasformazioni. Lei ha dalla sua compagni formidabili e un coraggio immenso. Ma soltanto fidandosi davvero di se stessa potrà affrontare il destino a cui è chiamata e combattere per i propri simili. Sarà il secondo volume di questa visionaria impresa di Christopher Paolini a svelare fino a dove si spinge il viaggio di Kira, quali conflitti dovrà superare il genere umano per sopravvivere, nel vasto mare di stelle. Il Volume 2 sarà in libreria a ottobre.

Editore: Rizzoli

Data di Pubblicazione: 22 Settembre 2020

Pagine: 480

Prezzo: 19,00€

Ho deciso di impostare, come vi dicevo sopra, la recensione in maniera diversa. Partirò quindi da subito con i motivi per leggere il romanzo poiché all’interno delle motivazioni stesse c’è la mia recensione, ma tranquilli, esaminerò come sempre storia, descrizioni, ambientazione e personaggi. Iniziamo!

Motivo numero uno. All’interno della storia si trova un’avventura avvincente! Ammetto che questa è la prima volta che leggo qualcosa di Paolini, non ho mai letto Eragon, quindi non sapevo bene a cosa andavo in contro. Ho trovato comunque la storia avvincente fin da subito. Ho amato il modo di scrivere dell’autore, la narrazione è in terza persona, ma segue fin da subito il punto di vista di Kira.

Motivo numero due. È come leggere la sceneggiatura di un film. La narrazione, come vi dicevo, risulta quindi molto scorrevole, tanto che sembra di leggere la sceneggiatura di un film. Le vicende avvengono in maniera molto spedita, tutto si sussegue a grande velocità, ma allo stesso tempo non crea confusione.

Motivo numero tre. È uno sci-fi per niente pesante. L’interesse per la storia è sempre attivo, questo anche grazie alle descrizioni che non sono per niente prolisse, ma che comunque non permettono di creare buchi nella trama e acuiscono l’interesse e la curiosità del lettore. Aiutano benissimo, inoltre, a comprendere le azioni che si svolgono attorno alla protagonista e tutto ciò che la circonda.

Motivo numero quattro. Un’ambientazione sopra le righe. Sì, ci troviamo nello spazio, i pianeti abitanti non limitano più alla Terra, ma addirittura i sistemi solari sono diversi e numerosi. È proprio in quest’ambito che lavora Kira Navàrez, ossia in una compagnia che si occupa di visitare i pianeti prima che questi vengano terraformati e colonizzati, in modo da scoprire eventuali problematiche atmosferiche o batteriche che potrebbero rendere impossibile, inutile o dannosa la colonizzazione. Durante la sua ultima spedizione Kira si imbatte in alcune reliquie e a causa di una caduta ci rimane bloccata per un po’ all’interno, spinta poi dalla curiosità toglie un po’ di polvere da una lastra, ma questa polvere inizia a muoversi autonomamente. Perché dico che l’ambientazione è sopra le righe? Perché in questo romanzo troviamo forme di vita aliene e senzienti, un elemento che più degli altri mi ha fatto innamorare di questa storia super particolare.

Motivo numero cinque. I Personaggi. In questa storia troviamo una grande varietà di personaggi con caratteristiche uniche e univoche, non si confondono l’uno con l’altro, ma hanno tutti un’identità ben precisa. Oltre ai veri e propri umani, poi, esistono i cervelli di bordo che comunque hanno lo stesso spettro di emozioni ma un’intelligenza superiore, e a mio parere rientrano al 100% nei personaggi, specifico anche che non sono robot ma che hanno comunque origini umane. Kira mi piace davvero molto, è facile empatizzare con lei. Forse in qualche cosa l’ho trovata leggermente superficiale ma per il resto è un personaggio che mi è piaciuto veramente un botto.

In fine, Dormire in un mare di stelle ha rappresentato per me una lettura super interessante, mi ha riempita di emozioni, ma anche di conoscenze. Ultimamente sto leggendo molti romanzi di fantascienza quindi comunque ho un po’ di basi per poter affrontare facilmente l’argomento, di conseguenza ho trovato il romanzo molto interessante anche perché molto diverso da ciò che ho letto finora, ed ha ampliato ulteriormente le mie conoscenze in ambito. È sicuramente un romanzo che mi sento di consigliare e non vedo assolutamente l’ora di leggere il seguito, fortunatamente sarà presto qui! 4 stelline!

Qui potete trovare anche le tappe delle mie colleghe!

Review Party: Midnight Sun, Stephenie Meyer

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Ciao lettori! Oggi mi sentivo nostalgica e ho voluto fare un tuffo nel passato, più nello specifico alla saga che più di tutto mi ha avvicinata alla lettura e che ha fatto nascere in me questo grande amore per i libri: Twilight. Molte cose sono cambiate da allora, sono passati 10 anni, direi che è anche normale, e ovviamente non vedo più la storia come la vecchia me quattordicenne che aveva cotte anche per i pali della luce; tuttavia conservo ancora con affetto i ricordi su questa saga, e ricordo bene i sentimenti che mi fece provare. Ho deciso, perciò, di propormi per l’evento di Midnight Sun, ed è proprio di questo che vi parlerò oggi. Ringrazio, perciò, Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Quando Edward Cullen e Bella Swan si sono incontrati in Twilight, una storia d’amore destinata a diventare iconica ha avuto inizio. Ma finora questa storia è stata raccontata soltanto dal punto di vista di Bella. Finalmente, i lettori possono conoscere la versione di Edward in quest’attesissimo nuovo romanzo, Midnight Sun. Vissuta nei panni del bellissimo vampiro, questa storia assume una veste tutta nuova, decisamente più cupa. L’incontro con Bella è la cosa più spaventosa e più intrigante che gli sia mai successa nella sua lunga vita da vampiro. Mentre apprendiamo nuovi, affascinanti dettagli sul suo passato, capiamo perché questa sia la sfida più difficile della sua esistenza. Come può seguire il suo cuore, se ciò significa mettere Bella in pericolo? Con Midnight Sun Stephenie Meyer ci fa tornare in quel mondo che ha incantato milioni di lettori e ci regala un epico romanzo sui piaceri e sulle devastanti conseguenze dell’amore immortale.

Editore: Fazi

Data di Pubblicazione: 24 Settembre 2020

Pagine: 750

Prezzo: 20,00€

La storia la conosciamo un po’ tutti, o almeno è quello che crediamo. Ammetto che ho iniziato la lettura in maniera leggermente prevenuta, pensavo di andare in contro a un qualcosa di molto simile a Twilight, m sono stata piacevolmente sorpresa. La prospettiva di Edward ci porta a leggere un romanzo molto diverso, c’è la scoperta di molti retroscena inaspettati, così come di lati del carattere di Edward, e un po’ tutta la questione della lettura del pensiero. Il libro inizia con la semplice immagine di Edward che si annoia nella sua copertura da liceale, che vorrebbe poter dormire per poter far passare un po’ diversamente il tempo… e poi c’è l’arrivo della nuova ragazza a scuola, nulla di eccezionale, gli umani e gli abitanti di Forks si entusiasmano veramente con poco; fino a quando non sente il suo odore. La storia dal punto di vista è più travolgente, è più concentrata sulla storia d’amore e sulle difficoltà che nascono per le differenze e per i caratteri dei due personaggi. La storia dal punto di vista di Edward, invece, è molto più pragmatica e oscura, ci troviamo a dover affrontare i suoi spettri interiori, l’odio per alcune cose che ha fatto nel suo passato e la sua travolgente ossessione/amore per Bella.

Le descrizioni sono immense. Ammetto che hanno un po’ appesantito la storia, ogni tanto pensavo “dai, Edward, stai sciallo”, e questo pensiero mi è rimasto fino alla fine. Grazie a questo tipo di descrizioni però abbiamo molto approfondito il potere che ha Edward, così come le caratteristiche del personaggio e di parecchie situazioni, con tanto di retroscena che, unendo poi le due storie, ci aiutano ad avere un’idea completa di quello che è successo e che è Twilight, e che non abbiamo saputo finora a causa della narrazione in prima persona.

L’ambientazione è in stile urban fantasy, c’è quindi una parte di realtà in cui si muove il tutto. C’è la presenza di vampiri e di licantropi, ma non sappiamo granché sull’esistenza di altre creature magiche. I vampiri inoltre sono molto diversi dagli standard che conosciamo, hanno punti deboli diversi, come punti di forza diversi, ma soprattutto potete anche allontanarli completamente dall’ideale creato in Vampire Diaries.

I personaggi sono molto particolari e diversificati tra loro, grazie anche a queste potenzialità che hanno, anche se non tutti ne sono dotati. Devo ammettere che non ho un personaggio preferito, ma ho sempre pensato che Bella fosse una totale scema, ma dal punto di vista di Edward vediamo attribuirle valori che dal punto di vista di bella quasi non si notano, come generosità, altruismo, coraggio e tanto altro. Per il resto, io sono sempre stata Team Jacob so… Alice l’ho sempre adorata, insieme anche a Jasper e Emmett, e anche cambiando punto di vista sono rimasti dei personaggi fantastici.

In fine, devo ammettere che a inizio lettura ho trovato un sacco di incongruenze con il romanzo originale, parecchie cose che non combaciavano, poi ho aperto Twilight, ho confrontato alcune scene, e ho scoperto che i miei ricordi confrontavano il tutto con il film, che è abbastanza diverso dalla versione romanzata della storia. Quindi posso dire che in fatto di storia, di conversazioni e di coerenza, Midnight Sun è super fedele. Ho trovato un paio di scene evitabili, una in particolare ha creato nella mia mente un forte contrasto con una cosa che succederà in futuro, e ritengo che l’autrice poteva gestirsela diversamente. A parte questo, ammetto che il cuore mi ha palpitato diverse volte e che ho sclerato come la prima volta che lessi Twilight quando ho letto la famosa frase “e così il leone si innamorò dell’agnello”. Nel totale ritengo che, per chi tanto fa ha amato la saga, sia un acquisto valido da fare. Magari non vi sentirete tanto prese dalla lettura, ma farete un salto nel passato e non ve ne pentirete. Adesso. Sono cresciuta anche’io , sono diversa dalla me 14enne, mi rendo. Cono che una sacco delle cose che succedono sono sbagliatissime. Emalate, l’ossessione, il controllo e tanto altro, ma Twilight resta un pezzo importante della mia vita, e soprattutto della mia vita da lettrice. Ho deciso perciò di dare a Midnight Sun 4 stelline.

Di seguito potete trovare le recensioni delle mie colleghe!

Review Party: L’ultima Ricamatrice, Elena Pigozzi

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Ciao lettori! Anche oggi esco dalla mia comfort zone per parlarvi di un romanzo che ho letto recentemente per un evento. Prima di iniziare a parlarvi dell’ultima ricamatrice, però, vorrei ringraziare ancora una volta Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Appoggiata ai bordi del bosco, sulla via che dal paese va verso le montagne, c’è una piccola casa solitaria: è qui che vivono le ricamatrici. Ora è rimasta Eufrasia a praticare l’arte di famiglia, tesse, cuce, ricama leggendo in ogni persona che le si rivolge i desideri più inconsci. Accanto a lei come prima alla bisnonna, alla nonna e alla madre, da sempre, il telaio di ciliegio, rocchetti, stoffe, spole e spilli. Eufrasia ha settant’anni e ha quasi smesso di lavorare, le mani curvate dall’artrite e la modernità in cui tutto è fatto in fretta le avevano fatto pensare di non servire più a nessuno. Ed è in quel momento che arriva Filomela, una ragazza giovane con il riso negli occhi oltre che sulle labbra, che le chiede di prepararle il corredo e di insegnarle a ricamare. Eccola, l’ultima occasione di fare ciò che Eufrasia più ama: rendere felice qualcuno, raccontargli la vita che verrà intrecciando trama e ordito. Le parole che ha risparmiato per tutta l’esistenza ora sgorgano come fiumi in primavera. Racconta di una giovane vedova di guerra gentile ed esperta nel taglio e cucito, di una splendida e coraggiosa ragazza troppo bella per non attirare le malelingue di paese, di un amore delicato come il filo di lino e tanto sfortunato, e di un ricamo tessuto da generazioni, in cui ognuna di loro ha scritto un pezzo della propria esistenza, una scintilla luminosa nel buio del mondo. 

Editore: Piemme

Data di Pubblicazione: 08 Settembre 2020

Pagine: 176

Prezzo: 15,50€

La storia di questo romanzo è molto particolare, la scrittura viene definita dall’autrice stessa lirica e simbolica, e devo ammettere che non potrei trovare termini più adatti, posso tuttalpiù aggiungere che risulta anche molto evocativa. Il racconto è fatto principalmente da un susseguirsi di immagini molto poetico e anche leggermente da favola per il modo in cui fa immaginare e sognare, un po’ come il trailer di un film. Protagoniste, oltre alle 5 generazioni di ricamatrici, sono principalmente le emozioni. Nulla è lasciato al caso, tutto succede per una ragione e devo ammettere di aver indovinato abbastanza presto l’intreccio finale.

Le descrizioni sono molto delicate, ma allo stesso tempo presenti e forti. Senza di esse la storia non sarebbe stata così particolare, ma soprattutto non sarebbe stata così bella.

L’ambientazione è abbastanza semplice, ci troviamo in un qualsiasi paesino di montagna ricco di persone dalla mente chiusa e piene di pregiudizi, pregiudizi che hanno aiutato nel rendere difficile la vita delle ricamatrici.

I personaggi sono molto semplici, le persone di cui leggiamo nel romanzo sono molto semplici, vivono del ricamo e il ricamo è tutta la loro vita. Mi è piaciuto tantissimo leggere delle loro vite, dei diversi risvolti che hanno avuto e della semplicità e amore in cui hanno vissuto. L’unico personaggio che non mi ha fatto impazzire, ma che anzi mi ha un po’ irritata, è Filomela.

In fine, è un romanzo molto ricco e particolare come vi ho già detto. Ha un sacco di elementi che esaltano la storia, e la narrazione è davvero un qualcosa di magico. Questo tipo di scrittura a immagini, tuttavia, non rientra troppo nelle mie corde, un po’ per il poco realismo nelle conversazioni, un po’ perché sono io così, preferisco storie con più fatti. In ogni caso il romanzo mi è piaciuto veramente molto, è riuscito a catturarmi con molta facilità, e ne riconosco il valore. Tuttavia vi ho già spiegato che c’è stato qualche elemento che non mi ha convinta completamente, ma è un fattore totalmente soggettivo, ho deciso quindi di dare a questa storia 3.5 stelline.

Di seguito potete trovare le recensioni delle mie colleghe!

Review Party: Murderbot, Martha Wells

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Ciao lettori! Eccomi con l’ultimo articolo della giornata dedicato a un’interessante uscita del primo settembre: Murderbot. Prima di iniziare con la recensione voglio ringraziare come sempre Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Ogni aspetto dalla vita è dominato dalle grandi corporazioni, missioni interplanetarie comprese: è la compagnia, infatti, che le gestisce, rifornendole di tutto il necessario. “Tutto il necessario” comprende anche gli androidi di sorveglianza, che tutelano l’incolumità delle squadre d’esplorazione. Ma in una società in cui i contratti vengono aggiudicati al miglior offerente, la sicurezza non è esattamente in cima alla lista delle priorità. E così può capitare qualche imprevisto. Per esempio qualcosa di strano succede su un lontano pianeta, dove alcuni scienziati stanno conducendo rilievi sulla superficie, convinti che l’Unità di Sicurezza con componenti organiche fornita dalla compagnia vegli su di loro. Murderbot, però, è riuscita a hackerare il proprio modulo di controllo, e si è accorta di avere accesso ai file multimediali di tutti i canali di intrattenimento. E così preferisce di gran lunga passare il suo tempo tra film, musica, serie tv, libri, giochi, piuttosto che dedicarsi a quegli incarichi noiosi e ripetitivi che non lasciano spazio al suo libero arbitrio. Dotata di una sensibilità tutt’altro che meccanica, Murderbot inizia un avventuroso viaggio alla ricerca di sé che la porterà a scoprirsi assai diversa da quello che i suoi protocolli avrebbero previsto.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 01 Settembre 2020

Pagine: 480

Prezzo: 20,00€

La storia parte spedita, ci troviamo dal primo momento in una delle missioni come Unità di Sicurezza di Murderbot. La vediamo da subito quindi nella sua interezza. Il libro nello specifico contiene quattro romanzi brevi: Allarme rosso, Condizione artificiale, Protocollo ribelle e Strategia di uscita. I quattro romanzi sono consequenziali, tanto che sembra di leggerne un unico romanzo diviso in quattro grandi capitoli, con relativi sottocapitoli. L’idea da cui parte la storia è davvero interessante e innovativa, simpatica anche. La narrazione è in prima persona, e segue ovviamente il punto di vista di Murderbot. Mi è piaciuto molto lo spirito della protagonista, la morale, ma anche il modo in cui è spietata se necessario. Le vicende che si vengono a creare sono molto interessanti e quasi comiche a volte.

Le descrizioni sono molto ricche, a tratti leggermente prolisse, ma non risulta essere una problematica perché ci spiegano un sacco di cose super interessanti e utili al fine di capire tutte le azioni che esegue Murderbot senza lasciare dubbi né confusione.

L’ambientazione è molto particolare. Ci troviamo comunque in uno sci-fi, quindi non esiste solo la terra, ma parecchi altri pianeti sono stati terraformati e colonizzati. È proprio in queste situazioni che vediamo il ruolo di Unità di Sicurezza di Murderbot. Tuttavia oltre alle vicende di Murderbot devo ammettere che il background, ossia i pianeti, i modi di muoversi della compagnia, il modo in cui è nata e alcune altre specifiche, le varie questioni di politica, tutta la questione delle corporazioni ecc… su queste tematiche c’è poco approfondimento e avrei preferito quindi un approfondimento maggiore.

I personaggi non sono tantissimi, ma sono abbastanza vari. Le diverse interazioni che ha Murderbot la aiutano a capire cosa vuole far nel futuro e ad essere meno tesa nelle sue relazioni con gli umani, con cui all’inizio aveva parecchie difficoltà e con cui ho quei non voleva interagire. Murderbot, ok, è un robot/costrutto e lo capisco, ma ha anche innesti di pelle clonata, e anche se non ha apparati sessuati (a differenza dei sexbot) ha comunque una fisionomia maschile o femminile? Nel libro si riferisce per la maggior parte del tempo a se stessa con pronomi femminili, ma ogni tanto ne usa anche di maschili e questo sinceramente non ho capito se è una sorta di refuso o c’è un motivo di base che io magari non ho colto.

In fine, Murderbot è un romanzo molto particolare e affronta una serie di temi molto importanti e interessanti. La storia è molto accattivante e ricca di spunti e riflessioni, lo stile di scrittura è davvero ottimo e prende il lettore. Non c’è nulla da appuntare in fatto di qualità è un romanzo veramente super consigliato e valido. Tuttavia si sa, non tutti i buoni romanzi vanno per bene per ogni lettore, e per quanto oggettivamente io possa notare e vedere la qualità di questo libro, devo ammettere che non fa per me. Questa è una questione totalmente soggettiva, ma devo ammettere che non mi ha presa particolarmente e non sono riuscita a empatizzare molto con le varie situazioni che si sono venute a creare. Per questo ho deciso di dare un voto totale al romanzo di 3.5 stelline. Di seguito potete trovare le tappe delle mie colleghe!

Review Party: Cuori Arcani, Melissa Panarello

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Ciao lettori! Eccomi oggi con una nuova recensione, ma vi avviso: non sarà l’unica di oggi! Il romanzo di cui vi parlerò oggi è molto particolare. Prima di iniziare a parlarvene, però, voglio ringraziare ancora una volta Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Alla scomparsa della nonna Angela, Greta rimane sola al mondo. Perciò, in attesa di diventare maggiorenne, è costretta a lasciare il luogo in cui è cresciuta, a Catania – dove tutto, dai soffitti affrescati al profumo di scorze d’arancia che aleggia nelle stanze, le ricorda l’amore avvolgente della nonna -, e a trasferirsi in una casa famiglia che si trova in un piccolo paese alle pendici dell’Etna. Delle cose appartenute ad Angela, Greta porta con sé solo pochi oggetti, tra cui un mazzo di strane carte avvolte in un panno di velluto, i suoi Tarocchi. Non appena arrivata nella sua nuova casa, si imbatte in Arturo, un ragazzo dall’aria misteriosa – capelli neri di seta, occhi spietati e bellissimi e una bocca rossa come se avesse appena spalmato del sale sulle labbra – che la ammalia dal primo istante. Un ragazzo che sembra leggerle dentro come mai nessuno prima, del quale però nessuno nella sua nuova famiglia sembra sapere nulla. Una creatura dall’apparenza forte e al contempo estremamente fragile come se, al solo toccarlo, potesse rompersi in mille pezzi. E, soprattutto, con un destino crudele davanti a sé al quale solo lei sembra in grado di opporsi. Ma per farlo, Greta dovrà prima imparare a conoscere profondamente se stessa, liberandosi delle proprie paure. E, chissà, forse proprio nelle strane carte ereditate dall’amata nonna è indicata la strada per riuscirci…

Editore: Mondadori 

Data di Pubblicazione: 08 Settembre 2020

Pagine: 192

Prezzo: 18,00€

La storia parte in maniera molto diretta. La nonna di Greta se n’è già andata e lei è diretta alla casa famiglia, dove inizierà la sua nuova vita. Inizia poi, in un momento di nostalgia, in cui Greta inizia a cacciare gli effetti personali della nonna che ha portato con sé, scoprendo così i tarocchi, segreti che la nonna aveva con lei, ma allo stesso tempo si sente attirata da essi. Non è una storia normale in cui si parla di vita, di tarocchi(che per quanto una persona possa essere scettica a riguardo, un libro sul tema dei tarocchi non si può dire un libro fantasy) e di superstizioni, ma ha molti tratti appunto della storia fantasy, anche e soprattutto in merito alla lettura dei tarocchi e alle cartomanti. Devo ammettere che, a mio parere, questa storia aveva un grande potenziale, ma che non l’ha espresso tutto. C’è una storia d’amore che, davvero, non mi è piaciuta e non mi ha presa, un insta love che non è stato particolarmente accattivante; io ho capito quasi da subito l’identità di Arturo; in più ritengo che ci siano alcuni intrecci un po’ troppo forzati, e non omogenei e lineari.

Le descrizioni sono abbastanza semplici, la narrazione segue il punto di vista della protagonista, è in prima persona, quindi con descrizioni molto soggettive e limitate a quelle che sono le sue conoscenze.

L’ambientazione è italiana, siciliana nello specifico. Non ha elementi fantasy nel modo di vivere o nel mondo creato dall’autrice.

I personaggi sono molto carini e particolari. Oltre alla protagonista, non sappiamo molto degli altri personaggi, cosa che avrei apprezzato, poiché ci sono personalità davvero interessanti come Makeda o zia Rosetta, su cui avrei voluto sapere qualcosa in più. Ritengo che siano stati trattati in maniera un po’ superficiale e frettolosa, più per mandare la storia avanti che per la loro effettiva utilità.

In fine, da quello che avete potuto capire dalla mia recensione, questo romanzo non è stato particolarmente di mio gradimento. Mi è dispiaciuto molto, perché come vi ho detto, la storia aveva un grandissimo potenziale, e anche il modo di scrivere dell’autrice è davvero buono. Mi sento comunque di dare 2.5 stelline a questa storia, e vi consiglio di passare a leggere anche le recensioni delle mie colleghe, a cui il romanzo è piaciuto! Di seguito potete trovare i loro blog.

Cover Reveal: Kol, Elvereth Ahn

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Ciao lettori! Era un sacco che non facevo Cover Reveal, ma è una di quelle cose che mi entusiasma sempre tanto, e non potevo assolutamente evitare di partecipare al cover reveal di questo piccolo gioiellino.

Prima di farvi vedere la Cover, vi voglio dare qualche informazione aggiuntiva su questo romanzo!

Titolo: KOL – never forget

Autore: Elvereth Ahn

Genere: mafia romance

AUTOCONCLUSIVO

Data di pubblicazione: 2 ottobre 2020

Selfpublishing

Formato ebook: 2,99€

Pagine: 462

Trama

Nessuno ha avuto pietà di me. Di noi.

E io non avrò pietà di loro.

Ho lottato per tutta la vita contro la mia oscurità. Per non perdere il mio cuore. Ho lottato per tutta la vita contro gli incubi. Per non impazzire. Ma quando il mio sporco passato ritorna, più crudele che mai, sono disposto a perdere tutto. Per l’unica persona che mi ha dato la forza di combattere quando eravamo dei bambini soli e terrorizzati, in una stanza buia e senza via d’uscita.

Sofie.

L’ho protetta con tutto me stesso. Era l’unica cosa importante. E lo è ancora. Continuerò a proteggerla. Perché la nostra promessa è incisa nel mio sangue e sulla mia pelle, come una ferita che non può rimarginarsi.

Sempre e per sempre.

A qualsiasi costo.

Ti vorrei incontrare altre mille e mille volte ancora, per l’eternità.

Anche in una stanza buia e asfissiante, terrorizzati e affamati.

Ti vorrei incontrare di nuovo anche così, Sofie.

Blog Tour: L’ultima ricamatrice, Elena Pigozzi – L’arte del cucito

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Ciao lettori, come va? Per me sono giornate un sacco frenetiche, per cui sono un po’ meno attiva sui social e mi scuso, spero di riuscire a tornare ai soliti ritmi entro la fine del mese! Ad ogni modo l’articolo di oggi è dedicato al blog tour de L’ultima ricamatrice di Elena Pigozzi. Vi parlerò un po’ di quello che è il tema principale del romanzo: il cucito. Prima di iniziare voglio come sempre ringraziare Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Appoggiata ai bordi del bosco, sulla via che dal paese va verso le montagne, c’è una piccola casa solitaria: è qui che vivono le ricamatrici. Ora è rimasta Eufrasia a praticare l’arte di famiglia, tesse, cuce, ricama leggendo in ogni persona che le si rivolge i desideri più inconsci. Accanto a lei come prima alla bisnonna, alla nonna e alla madre, da sempre, il telaio di ciliegio, rocchetti, stoffe, spole e spilli. Eufrasia ha settant’anni e ha quasi smesso di lavorare, le mani curvate dall’artrite e la modernità in cui tutto è fatto in fretta le avevano fatto pensare di non servire più a nessuno. Ed è in quel momento che arriva Filomela, una ragazza giovane con il riso negli occhi oltre che sulle labbra, che le chiede di prepararle il corredo e di insegnarle a ricamare. Eccola, l’ultima occasione di fare ciò che Eufrasia più ama: rendere felice qualcuno, raccontargli la vita che verrà intrecciando trama e ordito. Le parole che ha risparmiato per tutta l’esistenza ora sgorgano come fiumi in primavera. Racconta di una giovane vedova di guerra gentile ed esperta nel taglio e cucito, di una splendida e coraggiosa ragazza troppo bella per non attirare le malelingue di paese, di un amore delicato come il filo di lino e tanto sfortunato, e di un ricamo tessuto da generazioni, in cui ognuna di loro ha scritto un pezzo della propria esistenza, una scintilla luminosa nel buio del mondo.

Editore: Piemme

Data di Pubblicazione: 08 Settembre 2020

Pagine: 176

Prezzo: 15,50€

Come vi dicevo oggi vi parlerò di quella che è l’arte del cucito, ma facciamo prima una piccola distinzione e vediamo nello specifico cosa è. Il cucito si distingue dal ricamo in quanto il primo è il lavoro dell’ago, quindi un lavoro inteso come cucitura ossia come congiunzione di parti complementari eseguita come ago e filo (o mediante una macchina da cucire); mentre il secondo è l’esecuzione di punti decorativi su un tessuto svolto anche seguendo un disegno predisposto. È chiaro, dunque, che cucito e ricamo non sono la stessa cosa, quindi permettetemi di ritrattare, oggi non vi parlerò dell’arte del cucito, ma di quella del ricamo.

Iniziamo quindi con la definizione: il ricamo è un disegno, una decorazione o un ornamento creato con ago e filo su un tessuto. È un’attività antichissima, ancora oggi praticata, che si sviluppa generalmente come lavoro artigianale (raro e molto costoso), o hobby diffuso in tutto il mondo. Il ricamo è senz’altro un’attività molto antica, sebbene i suoi prodotti non siano giunti ai nostri tempi. Abbiamo alcuni frammenti risalenti all’antico Egitto. È probabile che quest’arte abbia avuto origine dall’elaborazione di punti utili, utilizzati per l’unione di pelli e poi di teli vegetali, destinati a personaggi di rilievo. Nell’antica Cina, fu un’attività molto fiorente e molto elaborata. In Europa se ne hanno testimonianze antiche, ma le tecniche venivano tramandate oralmente nel tempo con graduale perdita di originalità e con l’acquisizione di connotati locali. I manufatti, creati per oggetti di uso quotidiano, soccombevano al logorio dovuto all’uso, per cui oggi non rimane traccia della loro esistenza.

In Italia, il ricamo nasce come una delle espressioni della cultura saracena. Non a caso la prima scuola di ricamo ha sede a Palermo e risale ai primi anni del secondo millennio. È soltanto nel XII secolo però che l’attività dilaga in tutta Europa. Risalgono ai secoli XIII e XIV secolo i più monumentali lavori di ricamo conosciuti, cioè l’arazzeria francese, inglese, tedesca e, in misura minore, italiana – da non confondere con l’arazzo vero e proprio che è una tecnica artistica di tessitura.

Nel corso del tempo, fino ad oggi, quella del ricamo è diventata sempre più un arte che, ammetto, affascina molto anche me e a cui mi vorrei avvicinare (troppe passioni, troppo poco tempo). Hanno inventato quindi diversi stili e diverse tecniche, una delle quali praticamente la si ottiene attaccando i filati su un cartoncino ricoperto di cera, e creare così il disegno, e magica io, subito ho pensato al quaderno delle elementari trovato un mese fa su cui ho trovato una storia scritta e disegnata da me su due innamorati e in cui avevo reso i capelli dei personaggi “veri” attaccando cordoncini a più non posso ahahah.

A parte scherzi, le tecniche sono veramente molte, ed una che mi affascina particolarmente è quella di una ragazza che attualmente sta spopolando (e di cui sfortunatamente non ricordo il nome), che praticamente attraverso fili molto sottili o invisibili crea delle composizioni di fiori veri (seccati). Sono veramente LA VITA! Fatemi sapere se la conoscete anche voi e passatemi il nome qui sotto nei commenti!

Di seguito potete trovare le tappe super interessanti delle mie colleghe!

Review Party: Cursed, Thomas Wheeler

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Ciao lettori! Anche oggi una nuova recensione, ma attenzione non l’ultima della settimana! Qualche giorno fa vi ho fatto un confronto tra libro e serie tv proprio di questo romanzo, oggi invece vi porterò la recensione! Prima di iniziare voglio ringraziare ancora Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento, e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Nimue è cresciuta come un’emarginata. Il suo legame profondo con la magia oscura spaventa tutti gli abitanti del villaggio di druidi in cui è cresciuta e lei non desidera altro che partire… Fino a quando la sua gente viene massacrata dai Paladini Rossi e il destino stesso di Nimue cambia per sempre. Incaricata dalla madre morente di riportare un’antica spada a un leggendario stregone, Nimue diviene l’unica speranza del suo popolo. La sua missione non lascia spazio alla vendetta, ma intanto il suo potere cresce e con esso il suo desiderio di rivalsa. Nimue inizia così a far squadra con un affascinante mercenario di nome Artù e con il popolo in fuga dei Fey provenienti da tutto il regno. Lei impugna la spada destinata all’unico vero re, affrontando i paladini e gli eserciti di un tiranno corrotto. Nimue combatte per riunire la sua gente, vendicare la sua famiglia e scoprire cos’ha in serbo per lei il destino. Ma forse la risposta la troverà proprio sul filo di una lama.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 29 Ottobre 2019

Pagine: 384

Prezzo: 25,00€

Sarò sincera: non so bene cosa mi aspettavo quando ho iniziato a leggere Cursed. Spesso leggo libri senza leggere la trama, questa è stata una di quelle letture: ero stata attirata dalla serie tv perciò ho deciso di leggere il romanzo prima di guardarla. Il libro è stato una piacevole scoperta, la serie Tv, ammetto, un po’ meno.

La storia inizia spedita fin dal primo momento, è molto frenetica, ma non risulta frettolosa. Accompagna bene il lettore passo passo non facendo perdere nemmeno un dettaglio. Come vi dicevo, non ho letto la trama prima di iniziare la lettura, per cui a trovarmi personaggi come Artù e Morgana, mi sono sentita abbastanza sorpresa. È una storia nuova, a mio parere non si può nemmeno definire re-telling, ricca di novità, anche se i temi affrontati all’interno del romanzo non sono eccessivamente innovativi o importanti. La narrazione comunque è molto scorrevole ed è in terza persona, per cui si conoscono bene le varie sottotrame e intrighi.

Le descrizioni sono abbastanza semplici, non eccessive, ma rendono in maniera eccellente tutto ciò che accade e che ci circonda.

L’ambientazione è abbastanza semplice. Ci spostiamo principalmente su Paesi reali come Francia e Inghilterra, ma non esistono solo gli umani al mondo. Ci sono i Fey, druidi o fate se preferite, quindi creature dotate di poteri magici, ma anche di caratteristiche fisiche peculiari, sono infatti divisi in tribù proprio in base a suddette caratteristiche. In quest’ambientazione la Chiesa, servendosi dei Paladini Rossi, cerca di liberarsi di questi Fey e di sterminarli, inizia quindi una lotta alla sopravvivenza di cui Nimue sarà la principale portavoce.

I personaggi non sono molto caratterizzati, ho empatizzato con loro, principalmente con la protagonista, ma sono comunque trattati e descritti in maniera abbastanza superficiale. Gli è stato affibbiato un passato doloroso, ma non ci sono particolari approfondimenti sui loro caratteri.

In fine, il romanzo ha presentato alcuni difetti, come vi ho detto, ma ha rappresentato per comunque una lettura molto interessante e spero di leggerne presto il seguito. Dò quindi 4 stelline!

Di seguito potete trovare le tappe delle mie colleghe!

Blog Tour: Cuori Arcani, Melissa Panarello – L’Eremita, La Temperanza e La Stella

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Ciao lettori, come state? Qui tutto abbastanza bene! Oggi voglio parlarvi di una nuova uscita Mondadori di una scrittrice italiana. Non si tratta ancora della recensione, però, perché oggi affronteremo una tappa del Blog Tour. Vi parlerò, infatti, di tarocchi, un argomento molto diverso dal solito, capirete perché leggendo la trama del romanzo. Prima di iniziare voglio ringraziare Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento e la casa editrice per averci fornito la copia.

Trama

Alla scomparsa della nonna Angela, Greta rimane sola al mondo. Perciò, in attesa di diventare maggiorenne, è costretta a lasciare il luogo in cui è cresciuta, a Catania – dove tutto, dai soffitti affrescati al profumo di scorze d’arancia che aleggia nelle stanze, le ricorda l’amore avvolgente della nonna -, e a trasferirsi in una casa famiglia che si trova in un piccolo paese alle pendici dell’Etna. Delle cose appartenute ad Angela, Greta porta con sé solo pochi oggetti, tra cui un mazzo di strane carte avvolte in un panno di velluto, i suoi Tarocchi. Non appena arrivata nella sua nuova casa, si imbatte in Arturo, un ragazzo dall’aria misteriosa – capelli neri di seta, occhi spietati e bellissimi e una bocca rossa come se avesse appena spalmato del sale sulle labbra – che la ammalia dal primo istante. Un ragazzo che sembra leggerle dentro come mai nessuno prima, del quale però nessuno nella sua nuova famiglia sembra sapere nulla. Una creatura dall’apparenza forte e al contempo estremamente fragile come se, al solo toccarlo, potesse rompersi in mille pezzi. E, soprattutto, con un destino crudele davanti a sé al quale solo lei sembra in grado di opporsi. Ma per farlo, Greta dovrà prima imparare a conoscere profondamente se stessa, liberandosi delle proprie paure. E, chissà, forse proprio nelle strane carte ereditate dall’amata nonna è indicata la strada per riuscirci…

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 08 Settembre 2020

Pagine: 192

Prezzo: 18,00€

I tarocchi sono una di quelle cose che mi hanno sempre incuriosita e affascinata, anche per la bellezza delle sue carte. Ma allo stesso tempo mi sono sempre sentita un po’ diffidente verso di loro, e non mi ci sono mai avvicinata nonostante abbia persone a me care molto vicine alla disciplina. Quest’articolo e la lettura del romanzo mi hanno dato la possibilità di scoprire qualche curiosità su alcune delle carte rappresentati negli Arcani Maggiori, ora ne parlerò anche a voi!

L’Eremita

Saggezza, scienza, padronanza, comando, altruismo

La carta dei tarocchi dell’Eremita rappresenta un individuo che non si nasconde dalle persone ma vive secondo le proprie regole. Preferisce essere isolato – ha bisogno di pace e tranquillità. Non usa questa solitudine come una pausa, ma piuttosto ha bisogno dello spazio per essere produttivo. L’attenzione si concentra su una situazione critica nella tua vita. L’Eremita ci sta avvisando che un’azione importante che dovremmo intraprendere è: andare avanti verso una nuova fase superando prima le difficoltà e i problemi attuali. Problemi recenti potrebbero essere causa di isolamento o solitudine, solitudine autoindotta. Una volta che ci rendiamo conto che la storia è già nel passato, alle nostre spalle, a dove appartiene, possiamo aiutare gli altri condividendo ciò che abbiamo imparato da essa: la nostra saggezza.

L’Eremita sta sottolineando la necessità di comprendere e accettare l’imperfezione. Affinché tu possa abbracciare il cambiamento e consentire lo sviluppo, è imperativo riconciliare e accettare i tuoi punti deboli. Devi lottare per la libertà della mente in relazione alla sfiducia e alle riserve. Se ti trovi in una situazione di isolamento, renditi conto di come guardi questa solitudine. È questa libertà o solitudine; è isolamento o celebrazione della propria forza e identità. Sii la luce in te stesso. Ogni persona dovrebbe sviluppare la capacità di essere indipendente, di farsi strada nell’oscurità senza partner o amici. Questa carta ci ricorda che tutte le risposte sono dentro e dobbiamo ritirarci in meditazione per razionalizzare e comprendere la situazione.

L’Eremita è un’opportunità per trascorrere del tempo da soli. A volte abbiamo bisogno di rilassarci e fare un passo indietro, allontanarci dalla folla rumorosa quotidiana per dare uno sguardo alla nostra vita e prestare attenzione ai nostri bisogni. Forse hai dato troppo di te stesso e senti il bisogno di ricaricarti. Questa carta può suggerire una vacanza in un posto tranquillo, in mezzo alla natura, in un posto bellissimo: la spiaggia, la montagna. È importante trascorrere del tempo da solo. Non è il momento per l’attività pubblica e la socializzazione, né per l’azione, né per la discussione … al contrario – ci vuole tranquillità e introspezione. Carta pacifica e contemplativa.

L’Eremita è in netto contrasto con il Matto. Mentre il secondo allude a uno spirito inconscio sulla strada dell’avventura, l’uomo solitario è saggio con esperienza alle spalle e può essere un leader o un consigliere.

La Temperanza

Pace, diplomazia, tatto, equilibrio.

Tradizionalmente, la carta dei tarocchi Temperanza rappresenta un liquido che scorre da un bicchiere all’altro, mentre si mescola e si bilancia, come metafora degli opposti e delle polarità che esistono all’interno e richiedono equilibrio, riconciliazione e moderazione. Incorporazione e armonia tra sostanze in conflitto: razionale e intuitivo, artistico e pratico. La carta è associata alla creatività e all’ingegno. Creare arte di alto livello, una forma di espressione esaltata ed eccitata. È un segno di progresso importante, per vedere le cose nella loro interezza e per essere in grado di rendersi conto di come tutti i pezzi si incastrino.

Il focus è sulle situazioni che riappaiono nella vita che pensavi fossero sepolte in passato. L’apparizione della Temperanza mostra la necessità di una vita modesta e di tempo per un’attenta gestione delle cose. Potresti entrare in un periodo di restaurazione, sia spirituale che fisica. È necessario che tu consenta il pieno completamento del processo di guarigione. Il conflitto è dentro. Se non viene risolto all’interno, non lo farà mai. Due dovrebbero diventare uno: maschio e femmina, Yin e Yang, logici e illogici. Siamo unità di fuoco e acqua, vita e morte. Questa carta comunica l’auto-creazione, la nuova vita e l’unificazione mistica.

La temperanza può essere letta in molti modi. Forse arriverai a una nuova amicizia o amore con un rappresentante di un’altra razza o cultura. Puoi cooperare pazientemente e armoniosamente con gli altri. Potresti pensare alla prudenza e agli estremi del comportamento, compreso quello sessuale. La moderazione e la saggezza sono la chiave del successo. Potrebbe essere necessario ridurre la tua spinta, riconsiderare la tua posizione ed essere pronto per un compromesso. Il tempo curerà vecchie ferite. C’è una probabilità di separazione temporanea. Potrebbe essere in arrivo un test, come una visita medica o solo un esame.

La Stella

Visione, speranza, comando, esplorazione.

La carta dei tarocchi rappresentante La Stella è la luce splendente che ci conduce a una maggiore fede e pace. Proprio come il corpo celeste da cui prende il nome, la Stella è guida, ispirazione, fonte di miracoli, sogni, bellezza, profonda tranquillità e felicità. A livello materiale, questa carta rappresenta il sorriso del destino quando la nostra vita sembra illuminata e tutto è di nuovo stimolante e possibile. Le nostre opportunità rappresentano gli aspetti idealistici e reali, magnifici e sofisticati della vita.

La carta mostra uno spirito che ricorda la sua origine primaria ed è consapevole del suo posto nello scopo illimitato dell’Universo. Quando La Stella si mostra, l’attenzione è su ciò che ci aspetta nel futuro. Ti mostra che le difficoltà scompariranno presto e inizierà un nuovo futuro più positivo. Inoltre, pescando questa carta, potresti sentirti sollevato e rilassato. Nel prossimo futuro sperimenterai indipendenza e forza interiore.

Quello che manca nella vita sta tornando. E non solo ritorna, porta nuove persone e riflessioni. Significa speranza rinata dalla promessa di un aiuto interiore o esteriore. Mostra anche che un po’ di lavoro svolto, esperienze passate o sforzi fatti in passato saranno a favore di ciò che ci aspetta. Devi acquisire forza, perché ora è un buon momento per raggiungere gli obiettivi.

Blog Tour: Get Even, Gretchen McNeil – I Personaggi

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Ciao lettori! Oggi torno a parlarvi di Get Even, ma poiché già vi ho pubblicato la recensione del romanzo, oggi vi parlerò dei personaggi che avrete davanti una volta iniziata la lettura. Prima di iniziare voglio ringraziare ancora una volta Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Menlo Park, California. Alla Bishop DuMaine, uno dei più prestigiosi licei privati della costa, l’apparenza è tutto. Prati curati, squadre sportive sempre in classifica, corsi d’eccellenza, studenti straordinari. Ma il liceo, in realtà, è molto diverso da ciò che sembra: le disuguaglianze sociali sono l’anima della scuola. I più posh spadroneggiano, sfruttando ogni occasione per umiliare gli altri, rendendo la scuola un inferno dorato. Arrabbiarsi però non serve a niente, Kitty l’ha imparato a sue spese. Ma se non puoi reagire, non significa che tu abbia perso… Per questo Kitty, sostenuta dalle tre ragazze più insospettabili della scuola, decide di trascorrere l’anno pareggiando i conti. Insieme, le quattro scelgono il bersaglio, ideano un piano, lo mettono in atto. Meticolosamente e perfettamente, fanno vedere ai carnefici cosa significa essere vittime. Obiettivo: l’umiliazione pubblica. Stare al liceo non è mai stato tanto appagante per Kitty, almeno fino al giorno in cui la vittima prescelta non viene trovata nella sua camera da letto, morta. Non c’è dubbio, questo è l’inizio di una nuova vendetta… solo che, stavolta, è la vendetta di qualcun altro.

Editore: DEA

Data di Pubblicazione: 21 Luglio 2020

Pagine: 432

Prezzo: 15,90€

I personaggi principali sono le nostre quattro protagoniste: Breen, Kitty, Olivia e Margot. I loro rapporti sono molto complicati, praticamente non si frequentano e fanno finta di non conoscersi al di fuori del DGM, principalmente per allontanare ogni sospetto da loro. All’interno del DGM i rapporti comunque non sono tanto migliori. Ma vediamole adesso una ad una!

Kitty Wei

Kitty, interpretata nella serie tv da Kim Adis, è la leader del gruppo. Ha sempre portato su di sé il peso di essere l’unica asiatica al mondo a non capire l’algebra e la geometria. Nonostante ciò è un’ottima pallavolista, capitana della squadra, e farebbe di tutto per ottenere ciò che vuole. Molto intraprendente e attiva a livello sociale, a scuola è lei che si occupa, ogni mattina, di fare gli annunci scolastici. Per tutte queste caratteristiche e soprattutto perché non si fa problemi a sacrificare gli altri per conseguire i propri obiettivi la indicherei con il colore viola.

Olivia Hayes

Olivia, interpretata nella serie tv da Jessica Alexander, è la classica ragazza povera ma popolare. Non è il classico personaggio che nasconde la sua povertà fingendo di essere ricca però, tutti sanno che è alla DuMaine grazie a una borsa di studio in recitazione, e tutti gli abiti alla moda che possiede sono di seconda mano, regalati dalla sua migliore amica Amber. È una ragazza che vive un po’ anche all’ombra dei desideri di sua madre, che non ha potuto continuare la carriera di attrice a causa della gravidanza e che ha chiamato la figlia come il personaggio più importante che abbia mai interpretato. All’inizio pensavo che fosse una ragazza superficiale solo all’apparenza, ma che nascondesse qualcosa di più al suo interno. A parte questo piccolo elemento di caratterizzazione, però, devo ammettere che è superficiale quasi quanto appare, ma è anche per questo che l’amiamo e che le diamo il colore giallo. Nelle operazioni relative alla DGM è la persona che funge da distrazione per i soggetti su cui si opererà la vendetta.

Bree Deringer

Bree, interpretata nella serie tv da Mia McKenna-Bruce, è una ragazza problematica e ribelle. Ha un rapporto complicato con il padre che ha un ruolo importante nella politica americana, quindi lei da un lato lo teme e vorrebbe renderlo fiero, mentre dall’altra tende spesso a sfidare le autorità e a sperare di renderlo insoddisfatto, il lato che emerge di più ovviamente è quest’ultimo. Con le altre ragazze, in egual modo, tende ad avere un comportamento sospettoso e di sfida. Non si fida quasi di nessuno, a parte il suo migliore amico John. All’interno delle operazioni della GDM è quella che si intrufola nelle case degli altri per raccogliere informazioni utili alla loro vendetta. Il colore che secondo me le si addice di più è il fucsia, visto anche il suo aspetto un po’ punk/trasandato.

Margot Rivers

Margot, interpretata nella serie tv da Bethany Antonia, è la cervellona del gruppo. Si autoisola continuamente a causa dei problemi di bullismo che ha dovuto affrontare alle medie e che l’hanno portata a soluzioni drastiche; ma viene isolata anche a causa dei continui impegni e scuole di preparazione che le vengono imposti dai suoi genitori. È una grande esperta di tecnologia, e la mente che aiuta nella realizzazione degli aspetti tecnici della DGM, il suo colore è il grigio.

Don’t Get Mad!

Get Even.

Blog Tour: Sulle tracce di Jack lo Squartatore, Kerri Maniscalco – Gli abiti all’epoca del romanzo

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Ciao lettori! Iniziamo la settimana in grande stile dedicandoci a un altro articolo dedicato a questo romanzo tanto discusso in questo periodo: Sulle tracce di Jack lo Squartatore di Kerri Maniscalco. In particolar modo, nell’articolo, vi parlerò della moda alla moda all’epoca di questo romanzo. Prima di iniziare, però, vorrei ringraziare Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento, e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

È stata cresciuta per essere la perfetta dama dell’alta società vittoriana, ma Audrey Rose Wadsworth vede il proprio futuro in modo molto diverso. Dopo aver perso l’amatissima madre, è decisa a comprendere la natura della morte e i suoi meccanismi. Così abbandona l’ago da ricamo per impugnare un bisturi da autopsia, e in segreto inizia a studiare Medicina legale. Presto viene coinvolta nelle indagini sull’assassino seriale noto come Jack lo Squartatore e, con orrore, si rende conto che la ricerca di indizi la porta molto più vicina al suo mondo ovattato di quanto avrebbe mai creduto possibile.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 15 Settembre 2020

Pagine: 372

Prezzo: 20,00€

Adesso suppongo vi starete chiedendo “Ma perché parlare proprio della moda?”. Audrey Rose, la protagonista di questo romanzo, è stata cresciuta come una perfetta dama dell’alta società vittoriana; per cui, anche se i suoi principali interessi sono orientati verso dissezioni e medicina legale e aberra i salottini da tè, non disdegna una mise sofisticata con crinoline e corsetti.

Vediamo quindi Audrey Rose indossare una grande varietà di abiti, spesso scomodi o troppo leggeri per quelli che sono i suoi spostamenti. A differenza delle grandi scollature di inizio e metà ottocento, all’epoca della nostra protagonista si trovano innanzitutto scollature più castigate e abiti con una maggiore concentrazione di dettagli e accessori come pizzi o guanti, e si notano inoltre alcuni tessuti tinti in maniera particolare. Potete notare tutte queste cose all’interno della copertina stessa del romanzo che potete trovare anche qui sotto.

La fine dell’Ottocento, però, non porta soltanto a queste novità nell’abbigliamento. Sentiamo spesso la protagonista dire che indossa il suo sellino, ma cosa significa precisamente? Guardando film e leggendo romanzi ambientati in epoca vittoriana vi sarà capitato spesso di leggere di sottogonne e crinoline, sì, perché all’epoca c’era quest’abitudine, per quanto scomoda fosse, di indossare queste gonne molto larghe e sfarzose, ammetto che è capitato anche a me di indossare un abito con crinolina durante un famoso carnevale in cui fui vestita da duchessa. A fine Ottocento, però, questo tipo di sottogonne viene sostituito appunto dai sellini, conosciuti anche come bustlet o tournier, ossia sostegni molto simili alle crinoline ma il cui sostegno poggiava principalmente sul fondoschiena, lasciando la gonna di ampiezza normale sul davanti e sui fianchi. Vi metto un esempio di un abito con sellino qui sotto!

Le novità dell’epoca, tuttavia non sono finite qui! Sentiamo spesso, soprattutto verso la fine del romanzo, Audrey Rose che indossa abiti da equitazione, sempre più di moda anche per le donne, e quindi di indossare pantaloni. Tuttavia, effettuando un paio di ricerche, ho scoperto che in realtà le donne all’epoca indossavano le gonne anche per andare a cavallo, più leggere e maneggevoli sicuramente, ma comunque si trovavano a cavalcare all’amazzone, ossia con entrambe le gambe dallo stesso lato, e avevano perciò bisogno anche di un sellino apposito.

Le calzature erano quasi sempre con il tacco e molto spesso stringate, e fatte in modo da far apparire il piede minuto e grazioso. Venivano, inoltre, fatte in tessuto e ampiamente ricamate anch’esse.

Spero che il mio articolo, ricco di curiosità sugli abiti vittoriani vi sia piaciuto, di seguito potete trovare le tappe delle mie colleghe!

Blog Tour: Cursed, Thomas Wheeler – Differenze tra libro e serie TV

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Ciao lettori! Eccomi con l’ultimo articolo della settimana, dedicandolo al blog tour di Cursed, e portandovi un confronto tra il libro e la serie tv che poi è stata prodotta da Netflix. Prima, però, voglio ringraziare Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento e la casa editrice per averci fornito la copia.

Trama

Nimue è cresciuta come un’emarginata. Il suo legame profondo con la magia oscura spaventa tutti gli abitanti del villaggio di druidi in cui è cresciuta e lei non desidera altro che partire… Fino a quando la sua gente viene massacrata dai Paladini Rossi e il destino stesso di Nimue cambia per sempre. Incaricata dalla madre morente di riportare un’antica spada a un leggendario stregone, Nimue diviene l’unica speranza del suo popolo. La sua missione non lascia spazio alla vendetta, ma intanto il suo potere cresce e con esso il suo desiderio di rivalsa. Nimue inizia così a far squadra con un affascinante mercenario di nome Artù e con il popolo in fuga dei Fey provenienti da tutto il regno. Lei impugna la spada destinata all’unico vero re, affrontando i paladini e gli eserciti di un tiranno corrotto. Nimue combatte per riunire la sua gente, vendicare la sua famiglia e scoprire cos’ha in serbo per lei il destino. Ma forse la risposta la troverà proprio sul filo di una lama.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 29 Ottobre 2019

Pagine: 384

Prezzo: 25,00€

Non vi parlerò in maniera definita della serie tv e del romanzo, ma farò soltanto un confronto tra i due, cercando comunque di non fare nessuno spoiler anche se sarà dura. La recensione del romanzo la troverete, poi, sul blog, la settimana prossima, poiché ne farò un articolo dedicato.

Le differenze tra il libro e la serie tv sono veramente TANTE. La storia del romanzo si concentra principalmente e unicamente su Nimue, sul suo mito di Strega Sangue-di-lupo e sulla lotta tra Fey e Paladini Rossi, quindi pur avendo dei richiami ad Artù, Morgana e compagnia bella, questi personaggi restano quasi marginali e poco al centro di tutto. La narrazione nel romanzo ovviamente ci mostra anche scene in cui Nimue non è protagonista, ma servono più che altro a farci da quadro completo per comprendere la storie e non lasciare buchi in sospeso. La storia della serie tv, invece si sviluppa in maniera leggermente diversa: si concentra sì su Nimue, ma la prima cosa che sentiamo è:

Vi è una storia, perduta tra le nebbie del tempo, riguardante la Spada del Potere e la giovane donna che la impugnava. La chiamarono “demone”, “maga”, “salvatrice”. Prima di re Artù, la Spada del Potere scelse una regina.

Dando quindi comunque come conseguenza certa che Artù diventerà re, e che la sua storia sia collegata a quella di Nimue, leggendo la trama invece, noterete che a stento viene nominato, è che è più che altro un compagno di viaggio e di armi. Nella serie tv viene infatti dato molto spazio in più sia a lui che a Morgana nella storia, permettendo loro quasi di creare dei filoni propri. Inoltre nel libro si nota dal primo momento un certo feeling tra Artù e Nimue, mentre nella serie tv c’è un accenno in qualche conversazione ma è un nulla di fatto, anzi all’inizio, nella serie tv, sorgono anche alcune problematiche non indifferenti, al solo scopo di dare una maggiore caratterizzazione al personaggi di Artù.

Vengono inoltre introdotte parecchie scene e personaggi assenti nel libro, credo principalmente per romanzare un po’ di più la storia, ma risultano quasi confusionari e creano qualche buco e discrepanza, prendendo così l’aspetto tipico dei filler. Vengono aggiunte anche scene riguardanti il villaggio in cui viveva Nimue, posti che nel libro non ci sono mai stati descritti più di tanto, e viene data una sfumatura diversa al suo rapporto con il padre. Questo insieme di elementi, insieme a un paio di scene che potevano benissimo essere tagliate, ha contribuito a far risultare la serie tv un po’ lenta.

Al personaggio di Padre Carden è stato aggiunto un fanatismo per la causa leggermente maggiore di quello mostrato nel romanzo, mentre al Monaco Piangente è stata tolta la fragilità che ha reso il personaggio tanto particolare e apprezzato nel romanzo. Sono inoltre state modificate alcune scene che rendevano il rapporto tra Carden e il Monaco quasi come un rapporto padre-figlio leggermente malato e manipolato dal primo. Le conversazioni, invece, sono parecchio fedeli a quelle del romanzo cosa che ho apprezzato veramente molto, anche se essendoci un background differente, a volte sono risultate un po’ insensate e fuori luogo.

Anche le dinamiche che portano alla fine sono abbastanza diverse, come ho già detto influiscono molto le dinamiche iniziali diverse di determinati personaggi, più l’aggiunta di altri che sono totalmente assenti nel romanzo.

Da quel che avete potuto leggere, le differenze sono davvero molte tra questi due prodotti. Voi avete visto la serie tv? Che ne pensate?

Di seguito potete trovare le tappe delle mie colleghe!