Blog Tour: Sogni di Mostri e Divinità, Laini Taylor – La trilogia nel panorama fantasy

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Ciao lettori! Torno a parlarvi dell’ultimo capitolo di questa fantastica trilogia, non sotto forma di recensione, ma per come vedo questi romanzi all’interno del panorama fantasy, paragonandoli, quindi, ad alcune delle mie letture a tema. Prima di iniziare voglio ringraziare ancora una volta Ylenia di Reine des Livres per aver organizzato l’evento e la casa editrice per averci fornito la copia digitale dell’opera.

Trama

La misteriosa Karou è una chimera unica nel suo genere: al contrario dei suoi simili, l’eroina de la trilogia La chimera di Praga ha sembianze umane, impreziosite da meravigliosi capelli blu. È innamorata di Akiva, un serafino dalla bellezza eterea. Angeli e chimere sono però nemici naturali, in lotta da secoli. C’è solo un modo per ristabilire la pace: tentare un’alleanza fra le chimere e quegli angeli che, come Akiva, hanno deciso di ribellarsi al loro imperatore.
In questo terzo e conclusivo capitolo della saga entriamo subito nel vivo dell’azione: l’esercito degli angeli discende sulla Terra, in pieno giorno, in una Roma sfolgorante di sole, con uno stuolo di telecamere intente a riprendere e un pubblico sbalordito a osservare la scena. Nel frattempo, dopo il tradimento che ha portato la sua specie allo stremo, Karou sta ricostruendo l’esercito delle chimere e, grazie a un inganno ingegnoso, è ora alla guida della ribellione contro gli angeli. Il futuro della sua specie dipende da lei, ed è giunto il momento dello scontro finale. Riusciranno Karou e Akiva a realizzare il sogno di una realtà in cui i loro popoli smettano di distruggersi e in cui, forse, potrebbe esserci spazio per il loro amore?
Con queste pagine mozzafiato, caratterizzate da una tensione costante e una serie di personaggi indimenticabili, Laini Taylor conferma il suo grande talento.
Un finale stupefacente per una trilogia fantasy davvero epica, una suggestiva rivisitazione moderna della mitologia classica e cristiana che ha appassionato milioni di lettori in tutto il mondo.

Editore: Fazi Editore

Data di Pubblicazione: 20 Maggio 2021

Pagine: 572

Prezzo: 13,00€

Ho deciso di strutturare questo articolo una maniera un po’ diversa dal solito, anche perché è la prima volta che scrivo un articolo del genere 😂 Voglio prendere alcuni elementi di questo romanzo, quelli che mi hanno colpita o fatto riflettere di più, e confrontarli con elementi “simili” di altri romanzi.

Un elemento che caratterizza questo romanzo, e che è praticamente alla base di tutto è, a mio parere, la guerra, la lotta quasi eterna tra serafini e chimere. Per questa guerra sono state fatte cose realmente abominevoli, nelle macchinazioni dei “potenti” nulla ha valore, nemmeno i civili, che fino a poco prima sono sempre stati esclusi e salvaguardati, preservati da questa orribile realtà e da questi pericoli. L’imperatore dei serafini, però, a un certo punto, non è più della stessa idea. Questa situazione mi ha fatto molto pensare a quello che succede ne La Guerra dei Papaveri, perché è proprio come lo stato nemico si comporta con l’Impero, distruggendo intere città e massacrando migliaia di civili. Per Mugen le persone non contano e sono sacrificabili così come per Joram gli Illegittimi valgono meno di 0 e sono più che sostituibili. La differenza sta nel fatto che i soldati di Mugen hanno assorbito la stessa ideologia dei loro superiori, mentre i serafini a un certo punto si ribellano perché non hanno mai accettato il poco valore che viene dato alle loro vite.

Allo stesso tempo la resurrezione delle chimere mi ha fatto un po’ pensare alla tregua dei vent’anni che si legge all’interno di Truthwitch. Questa idea me l’ha fatta venire in mente in particolare il disegno realizzato da Karou sulla guerra, prima di riavere i suoi ricordi da Madrigal, che viene citato nell’ultimo romanzo della trilogia. L’immagine che ci viene presentata è quella di due persone sedute a un tavolo che mangiano dalle rispettive ciotole, quello che mangiano è il “popolo” dell’altro e “vince” il primo che svuota la ciotola. Karou osserva che è come se loro “barassero” dal momento che la ciotola nn si svuota soltanto, ma viene anche riempita, in continuazione. Quindi sì, anche per loro la guerra è fissa, costante, vita, ma allo stesso tempo non rappresenta anche la morte, come invece è per i serafini, le cui fila inevitabilmente si sfoltiscono. Questa situazione per me può essere vista anche un po’ come una tregua per le chimere, che in ogni caso continuano a vivere, a reincarnarsi, loro in qualche modo possono respirare e andare avanti perché nulla è davvero definitivo.

Altro elemento alla base di questo romanzo è la storia d’amore tra Akiva e Karou, un insta-love a tutti gli effetti, ma che non può permettersi assolutamente di essere paragonato alla maggior parte degli insta-love che leggiamo nei romanzi fantasy e non (qui parla un’amante degli enemies-to lovers). La particolarità di questo romanzo secondo me è che questo insta-love si ripete, c’è un incontro di anime prima che di carne, anche senza conoscere le vere e rispettive identità, nonostante un inizio un po’ travagliato Karou e Akiva provano un’attrazione e un’elettricità da paura, sempre e comunque, ancora e ancora.

Non mi piace fare classifiche e dire questo è meglio di quello e simili, ma a mio parere la trilogia della Chimera di Praga si posiziona veramente in alto nella scala dei romanzi fantasy. Affronta tantissimi temi importanti (non dimentichiamoci del razzismo) e lo fa in maniera unica ed eccezionale.

Blog Tour: La Chimera di Praga, Laini Taylor – Praga

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Ciao lettori! Eccomi con un nuovo articolo, stavolta non si tratta di una recensione ma di un meraviglioso blog tour dedicato all’ambientazione del romanzo, la meravigliosa città di Praga! Ma adesso bando alle ciance e iniziamo! Prima però vorrei ringraziare Ylenia di Reine des Livres per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia digitale dell’opera.

Trama

Karou ha 17 anni, è una studentessa d’arte e per le strade di Praga, la città in cui vive, non passa inosservata: i suoi capelli sono di un naturale blu elettrico, la sua pelle è ricoperta da un’intricata filigrana di tatuaggi, parla più di venti lingue e riempie il suo album da disegno di assurde storie di mostri. Spesso scompare per giorni, ma nessuno sospetta che quelle assenze nascondano un oscuro segreto. Figlia adottiva di Sulphurus, il demone chimera, la ragazza attraversa porte magiche disseminate per il mondo per scovare i macabri ingredienti dei riti di Sulphurus: i denti di ogni razza umana e animale. Ma quando Karou scorge il nero marchio di una mano impresso su una di quelle porte, comprende che qualcosa di enorme e pericoloso sta accadendo e che tutto il suo universo, scisso tra l’esistenza umana e quella tra le chimere, è minacciato. Ciò che si sta scatenando è il culmine di una guerra millenaria tra gli angeli, esseri perfetti ma senz’anima, e le chimere, creature orride e grottesche solo nell’aspetto esteriore; è il conflitto tra le figure principi del mito cristiano e quelle dell’immaginario pagano. Nel disperato tentativo di aiutare la sua “famiglia” Karou si scontra con la terribile bellezza di Akiva, il serafino che per amore le risparmierà la vita.

Editore: Fazi Editore

Data di Pubblicazione: 20 Maggio 2021

Pagine: 384

Prezzo: 13,00€

Per quanto la vita di Karou sia frenetica e pendolare, la sua vita da “umana” si svolge da diversi anni principalmente a Praga. Città in cui studia e in cui ha le sue, seppure poche, amicizie strette. Ho trovato la scelta di questa città come sfondo per la storia, perfetta, perfetta soprattutto per la sua ricca storia artistica. A partire da una delle architetture più variegate al mondo e da un centro storico che è addirittura divento patrimonio dell’Unesco, una vera e propria perla artistica e culturale per la moltitudine di stili che si possono incontrare. Insomma, ripeto, perfetta per un personaggio come Karou per cui l’arte è praticamente uno stile di vita, oltre che il pane quotidiano.

Una delle zone che Karou frequenta maggiormente è il Poison Kitchen, un cimitero abbandonato che ha preso le sembianze di un locale!

“La chiesa un tempo unita a questo monastero medievale bruciò circa trecento anni fa, ma ne restano gli alloggi dei monaci e sono stati trasformati nel caffè più strano che si possa trovare al mondo, popolato di statue classiche che esibiscono la collezione di maschere antigas della prima guerra mondiale appartenente al proprietario. La leggenda narra che, nel Medioevo, il cuoco perse la ragione e assassinò l’intero monastero con un calderone di goulash avvelenato, da cui il macabro nome del caffè e il suo piatto forte: goulash, naturalmente. Sedete su un divano di velluto e appoggiate i piedi su una bara. Gli scheletri dietro al bancone potrebbero appartenere ai monaci assassinati…”

Il locale è caratterizzato da una moltitudine di statue romane, divinità a grandezza naturale e ninfe che avevamo perso braccia e ali, tutte rigorosamente coperte da maschere a gas, e i tavolini sono delle vere e proprie tombe. Un po’ macabro, ma sarebbe stato super divertente visitare un posto del genere! Sfortunatamente il luogo non esiste, c’era un Poison Bar, ma su trip advisor dicono che è famoso soprattutto per il Karaoke, un vero peccato, anche se veramente ironico!

Wanda-Vision, episodio 6 – Recensione Spoiler

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Ciao a tutti! Oggi vi parlerò del sesto episodio di Wanda Vision, quindi non perdiamoci in chiacchiere e iniziamo subito! Vi avverto, però, che contiene spoiler e teorie.

L’episodio inizia con una sigla che è letteralmente un tributo ad una delle mie serie preferite: Malcom in the Middle; e anche nelle prime battute di questo episodio il tipo di narrazione ricorda la serie. Ho apprezzato molto questo tocco di genialità ma le sorprese non finiscono qui.

Essendo Halloween hanno avuto modo di giocare un botto con le citazioni ed altro, infatti ci sono molti Easter Egg sul mondo Marvel tra cui i vestiti di Halloween dei protagonisti che ricordano le loro prime versioni a fumetti, e ho adorato particolarmente quello di Visione e Wanda. Nonostante queste piccole distrazioni, che ho apprezzato molto, la trama di questo episodio è come al solito lenta e poco succosa, come se non si andasse mai al sodo. Ci sono state delle bombe, ma non sono troppo grandi, abbiamo avuto modo di conoscere di più il nuovo Pietro, anche se in realtà è un Pietro già conosciuto grazie a gli Xman.

Questo ci permette di dare vita a una nuova teoria: essendo che Wanda Vision è collegata ad altri film del MCU tra cui Spiderman, può essere che Wanda può creare canali collegati ad altri multiversi; forse il Pietro che noi vediamo non è altro che il Pietro di un altro multiverso. Se la teoria dovesse dimostrarsi corretta allora anche il ritorno di Visione e uno eventuale di Tony Stark diventano plausibili, anche perché nei fumetti è Tony ad aggiustare Visione, quindi la serie potrebbe andare avanti così su questa linea, oppure creare un’altra linea narrativa totalmente diversa; ora è tutto da vedere. Finalmente, in questa puntata, Visione ha preso coscienza di tutto, e si è spinto fuori dall’Esa. Tuttavia ha finito letteralmente per essere distrutto, mentre Wanda, per salvarlo, ha aumentato a dismisura il perimetro del suo campo di forza. L’episodio ci lascia con molte più domande di prima, perché dopo aver risucchiato tutto e salvato Visione fino a dove si spingerà Wanda?

Spero che questa piccola recensione vi sia piaciuta, il mio voto per il sesto episodio è 4.

Ps: continuo ad odiare i ritmi, e mi dilania il pensiero che per me è più godibile one shot che come serie.

Blog Tour: Sorcery of Thorns, Margaret Rogerson – L’Autrice

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Ciao lettori! Eccomi con un nuovo articolo dedicato al Blog Tour di questa nuova uscita. Vi parlerò infatti dell’autrice di Sorcery of Thorns! Prima di iniziare voglio ringraziare Ylenia di Reine des Livres per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Trovatella allevata in una delle Grandi Biblioteche di Austermeer, è cresciuta in mezzo agli strumenti della stregoneria: grimori magici che sussurrano e sferragliano catene. Se provocati, si trasformano in mostri inquietanti di cuoio e di inchiostro. Ciò cui Elisabeth ambisce è diventare una guardiana, incaricata di proteggere il regno dalle minacce della magia.

Il suo disperato tentativo di impedire l’atto di sabotaggio che libera il grimorio più pericoloso della biblioteca finisce per ritorcersi contro di lei: ritenuta coinvolta nel crimine, viene condotta nella capitale, in attesa di interrogatorio. L’unica persona su cui può fare affidamento è il suo nemico di sempre, il Magister Nathaniel Thorn, con il suo misterioso servitore; ma tutto sembra intrappolarla in una congiura secolare, che potrebbe radere al suolo non solo le Grandi Biblioteche, ma anche il mondo intero.

A mano a mano che la sua alleanza con Nathaniel si rafforza, Elisabeth inizia a mettere in discussione tutto quello che le hanno insegnato sui maghi, sulle biblioteche che ama così tanto, e soprattutto su se stessa. Perché Elisabeth ha un potere che non avrebbe mai sospettato, e un destino che non avrebbe mai potuto immaginare.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 19 Gennaio 2021

Pagine: 444

Prezzo: 22,00€

Margaret Robinson è un’autrice molto misteriosa, cercando in internet ho trovato pochissime informazioni su di lei, fornite da sé stessa, tant’è che non ha nemmeno una pagina di Wikipedia.

L’autrice ha pubblicato attualmente due libri: An Enchantment of Ravens (2017) e Sorcery of Thorns (2019) recentemente pubblicato da Mondadori anche in Italia. Tuttavia sulla sua pagina Goodreads l’autrice ha rivelato che attualmente non sta lavorando a nessun seguito per Sorcery of Thorns, che è uno standalone, ma che in futuro le piacerebbe tornare a scrivere di Austermeer, citando alcuni fatti storici che le piacerebbe includere, come la riforma magia del 1672 e la Golden Age della stregoneria. L’autrice ci fa inoltre sapere che sta attualmente lavorando a un terzo libro, che non è legato a nessuno di quelli già scritti, ma che ancora non è stato scritturato, di conseguenza non sa se verrà mai pubblicato.

Di seguito potete trovare la presentazione che l’autrice ci fornisce sul suo sito, perché in fondo quale modo migliore di presentarvi quest’autrice se non attraverso le sue stesse parole?

Grazie per aver visitato il mio sito web. Sicuramente ti troverai qui perché sono un’autrice. Prima di esserlo sono stata un’assistente di marketing, graphic designer, e artista freelance; e prima di questo ho fatto la specializzazione in antropologia culturale alla Miami University in Ohio, mentre mi occupavo anche di un chiosco di canoe ed ero dipendente in un parco di divertimenti. Se vai ancora indietro dovrò raccontarti alcune storie strazianti su una bambina un po’ selvaggia che mangiava vermi, cacciava api vive e mordeva persona, per cui ti risparmierò i dettagli.

Quando non scrivo puoi trovarmi a disegnare, leggere, giocare, cucinare pudding o a strisciare attraverso i boschi in cerca di rospi o funghi. Mi diverto a collezionare sciarpe strane e guardare più documentari di quanto sia socialmente accettabile (secondo alcuni). Attualmente vivo semplicemente a nord di Cincinnati, in Ohio, ma un giorno mi piacerebbe vivere vicino a una foresta che di notte diventa più scura di quanto dovrebbe e produce strani rumori durante l’ora delle streghe. Mi piacciono tutte le cose strane e inquietanti.

Onward: Oltre la magia – Recensione

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Ciao a tutti! Oggi vi parlerò di una delle mie ultime visioni: Onward – oltre la magia. Aspettavo con ansia questo nuovo film targato Pixar, e purtroppo a causa del COVID-19, ho dovuto aspettare la pubblicazione su Disney plus per vederlo.

Trama

Onward – Oltre la Magia, il film d’animazione diretto da Dan Scanlon, è ambientato in un immaginario mondo fantastico, e racconta la storia di due fratelli elfi adolescenti, Ian e Barley Lightfoot. I due abitano un universo in cui i draghi sono animali domestici, gli unicorni vivono liberi, disturbando i quartieri, e in giro è normale vedere troll, gnomi e altre creature dell’immaginario fantasy. Affascinati dalla magia, una volta compiuti entrambi sedici anni ricevono dalla madre un dono molto particolare, che il padre morto aveva riservato per loro: un bastone magico. In allegato c’è anche un messaggio scritto da papà elfo, che li incarica di compiere una preziosa missione: i ragazzi dovranno trovare l’incantesimo che riporterà in vita per un giorno il loro genitore. Ian riesce ad attivare il potere del bastone e a riportare indietro il padre…o almeno una parte di lui, quella inferiore. Nonostante non sappiano nulla di arti occulte, Ian e Barley – e il loro papà a metà – si imbarcano in una straordinaria avventura; infatti, hanno 24 ore di tempo per trovare il modo di vedere il padre “per intero” e scoprire se esista ancora un po’ di magia nel mondo. Riusciranno a trovare quel briciolo di magia che riporterà il loro papà in vita?

È proprio vero che l’attesa aumenta il desiderio, perché il giorno stesso del uscita sulla piattaforma di streaming, ho praticamente divorato Onward e devo dire che mi ha stupito, divertito, ma soprattutto emozionato con un ritmo perfetto. Scusate l’entusiasmo da fanboy Pixar, ma non posso trattenerlo con un film del genere. La storia in parte è un riadattamento, in chiave magica, della vita del regista e sceneggiatore Dan Scanlon; infatti quest’opera è stata dedicata a suo fratello che gli ha fatto da figura paterna durante la sua vita e carriera. Essendo quindi che le vicende raccontate sono basate su esperienze e sentimenti veri, posso confermare che lo si percepisce in ogni secondo di questo magnifico lungometraggio.

Non vi nascondo che ci sono state molte lacrime virili… scherzo piagnucolavo come un bimbo! Fortunatamente il mio povero cuore però è stato graziato, perché la trama non è fatta solo di momenti strappa lacrime, anzi, è stracolma di momenti esilaranti e che strappano grosse risate, in particolare adoro con tutto me stesso la scena del furgone, chi ha visto il film capirà (non vado troppo nei dettagli per evitare spoiler).

Il mondo incantato in cui è ambientato stuzzicherà la vostra curiosità e vi terrà attaccati allo schermo, ciò rende la trama molto fluida e piacevole. Sentirete proprio il piacere della scoperta, e man mano che andrete avanti vi sembrerà di viaggiare con loro.

L’aspetto grafico non è sempre importante, ma in questo caso è veramente fatto bene. I personaggi principali sono caratterizzati alla perfezione in base al loro carattere, ma anche i personaggi secondari sono curati nei minimi dettagli, non potevo aspettarmi altro dalla Pixar. Ho adorato i colori di questo film, e alcune scelte registiche mi hanno realmente sorpreso.

Consiglio vivamente la visione di questo film a tutti, vi emozionerà molto e vi regalerà tanti insegnamenti. A volte non ci rendiamo conto di ciò che abbiamo in questi casi basta scavare dentro di noi e troveremo le risposte.

Bonus: Prima di dirvi il mio ovvio e palese voto per questo film volevo consigliarvi una mini serie sempre su Disney plus intitolata Pixar-dietro le quinte, in particolare vi consiglio l’ultimo episodio che approfondisce la storia di Dan Scanlon e vi svelerà l’intero processo creativo dietro questo magnifico film.

Il mio voto magico per questo film è di 5 pietre della fenice.

Review Party: Le spade di Lankmahr – Sword & Sorcery L’epopea di Fafhrd e del Gray Mouser, Fritz Leiber

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Ciao lettori! Eccomi oggi, con il secondo articolo della giornata, a parlarvi di una nuova, fantastica avventura!

Trama

Fafhrd è un barbaro del Nord, alto e muscoloso. Il Gray Mouser è il suo inseparabile compagno, e non potrebbe essere più diverso: piccolo, scaltro, ex apprendista di un mago e ladro. I due vivono mille avventure nel mondo di Nehwon, tra colossali bevute, feste, corteggiamenti, risse, ruberie e giochi d’azzardo… Prototipi degli eroi di mille romanzi successivi, Fafhrd e il Gray Mouser sono protagonisti dei tanti racconti riuniti in questo volume e hanno ispirato nei decenni infiniti adattamenti.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 10 Novembre 2020

Pagine: 1296

Prezzo: 30,00€

Inizio con una piccola premessa, Sword & Sorcery non contiene un unico romanzo, ma l’insieme delle diverse avventure vissute da Fafhrd e il Gray Mouser. Troverete quindi: Il mondo di Nehwon, Le spade di Lankmahr, Spade tra i ghiacci e Il cavaliere e il fante di spade. Nella recensione di oggi parlerò un po’ in generale della mia opinione in merito a Le spade di Lankmahr e l’idea che mi sono fatta sulla raccolta.

Ammetto di aver trovato la storia un po’ lenta e ho avuto qualche piccola difficoltà nel portare avanti la lettura. A mio parere ci sono un po’ troppi meccanismi e giri di parole, un po’ come quando in un romanzo si vuole allungare il brodo anche se mi rendo conto che effettivamente non è così, ma è semplicemente lo stile dell’autore ad essere un po’ prolisso e ridondante nelle descrizioni, cosa che in generale nei romanzi non apprezzo particolarmente. Ad ogni modo è stato molto divertente vedere un po’ le situazioni surreali che si trovano ad affrontare i due personaggi. La storia è stata quindi alleggerita da diversi avvenimenti leggermente comici.

L’ambientazione è quella di un fantasy eroico, quindi con la presenza di eroi muscolosi, stregoni malvagi e creature sovrannaturali. Al momento ci sono diverse terre in lotta tra loro, e con una casa a cui poter sempre tornare anche se non siamo per forza ben accetti (da aggiungere qui una punta ironica) ed è proprio in questa situazione specifica che i nostri protagonisti si trovano all’inizio de Le spade di Lankmahr. Si accenna comunque anche ad alcune bolle mondo, ossia mondi alternativi a quello in cui ci troviamo attualmente quindi l’ambientazione non si può dire proprio statica.

I personaggi sono un po’ misteriosi o forse poco caratterizzati non so. Questa è l’unica cosa che mi fa pentire di essere partita dal secondo racconto e non dal primo. Credo che, sì, i romanzi possano essere letti singolarmente e in ordine sparso, ma che per conoscere e comprendere meglio i protagonisti e i personaggi che incontreremo durante la strada la cosa migliore da fare sia quella di leggere la raccolta dall’inizio e di leggerla in maniera completa, altrimenti si avrà l’impressione di una caratterizzazione povera, proprio come l’ho sperimentata io.

In fine, inizierò presto la lettura degli altri racconti che fanno parte della raccolta, ma per il momento per me è un NI, 3 stelline.

Review Party: Cheshire Crossing, Sarah Andersen & Andy Weir

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Ciao lettori! Ieri Oreste ha scritto un articolo molto interessante sui disegni e colori di questa splendida graphic novel, oggi io mi occuperò invece di dirvi il mio parere a riguardo! Prima di iniziare voglio ringraziare Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Sono passati anni da quando Alice, Dorothy e Wendy hanno compiuto i loro favolosi viaggi nel Paese delle Meraviglie, a Oz e sull’Isola-che-non-c’è. Ora eccole qui, ormai adolescenti, a Cheshire Crossing: una scuola molto speciale dove impareranno a gestire le loro straordinarie esperienze e il loro dono di attraversare mondi magici.

Ma proprio non sanno starsene buone buone sedute al banco, e iniziano di nuovo ad attraversare le dimensioni, lasciandosi dietro una scia di caos completo. E se fosse solo un po’ di confusione il problema, poco male. Il fatto è che, senza volerlo, fanno incontrare la malvagia Strega dell’Ovest e Capitan Uncino, unito ora in una coppia davvero diabolica.

Per fermarli le tre ragazze dovranno fare ricorso a tutti i loro poteri e mettere insieme una squadra di improbabili alleati da tutto il multiverso!

Cheshire Crossing è un viaggio vertiginoso, divertentissimo e sconfinato attraverso i classici della letteratura e i loro mondi fantastici come non avete mai osato immaginarli.

Editore: Mondadori, Oscar Ink

Data di Pubblicazione: 17 Novembre 2020

Pagine: 128

Prezzo: 18,00€

Inizio dicendovi da subito che questa storia è di una genialità assurda! Non c’è proprio storia. Leggendo la prefazione ho scoperto che Andy l’aveva scritta e disegnata parecchi anni fa e pubblicata solamente sul suo sito e che solo in seguito, quando un’altra sua opera è diventata famosa, una casa editrice gli ha proposto di pubblicarla ufficialmente, ma con i disegni di un altro autore, non per cattiveria, ma perché semplicemente l’arte di disegnare non appartiene a Andy quanto quella di narrare (cosa detta da lui in primis). Oltre alla genialità della trama in sé che, davvero, l’autore deve aver fatto un mega sogno assurdo per riuscire a intrecciare le tre storie così bene, in maniera assurda e super divertente; la genialità dell’autore sta in dialoghi e situazioni totalmente inaspettate ma allo stesso tempo totalmente aspettate! Io mi sono scompisciata dalle risate e durante la lettura ho interrotto Oreste (che stava facendo i fatti suoi super tranquillamente) per raccontargli della scena o della battuta appena letta. Avete presente quando con gli amici state guardando un film e ogni tanto, prima che l’attore parli, fate una battuta anticipando quello che avrebbe detto ma in maniera totalmente inappropriata e ironica? Beh, i dialoghi di questa Graphic Novel sono proprio così! E io posso solo adorare. Altra cosa che ho amato è anche la presenza di “parolacce” censurate con simboli random come asterischi e simili.

L’ambientazione è tutto e niente. Ci troviamo in Inghilterra. Ci troviamo nel mondo di Oz. Ci troviamo nel Paese delle Meraviglie. Ci troviamo all’Isola che non c’è. Mi spiego: non ci troviamo in tutti questi posti contemporaneamente, ma saltiamo dall’uno all’altro come se nulla fosse. È super interessante vedere come ogni mondo abbia le proprie leggi e come chiunque sia all’interno di essi, anche se non appartiene a quello specifico mondo, sia soggetto a quelle leggi. Questa cosa non la posso spiegare meglio di così, mi spiace, perché altrimenti farei uno spoiler bello simpatico.

I personaggi li conosciamo e non. Alice, Dorothy e Wendy non sono più le ragazzine delle storie per bambine, ma sono cresciute e sono ormai adolescenti. Al ritorno dalle loro avventure tutti hanno iniziato a pensare che fossero pazze e quindi tutte e tre si sono trovate a saltare da una casa di cura all’altra. Questo ha creato in loro una certa diffidenza verso gli estranei e verso determinate strutture come vedrete appunto nei primi capitoli della storia. Un altro personaggio che appartiene alla storia, ma su cui ho sentimenti contrastanti è la Tata. Ho trovato il personaggio in alcuni tratti inutile, in altri di una figaggine assurda. In generale mi ha ricordato un po’ Mary Poppins.

In fine, piena di cliché e divertimento, questa Graphic Novel è una vera perla. Non posso non consigliarla a chiunque e dare 5 stelline.

Blog Tour: Cheshire Crossing, Sarah Andersen & Andy Weir – I disegni e i colori

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Ciao a tutti, lettori! Oggi analizzerò lo stile grafico e i colori di Cheshire Crossing nel dettaglio. Premetto che adoro l’autrice, soprattutto per le sue precedenti pubblicazioni umoristiche, ma ora non perdiamoci in chiacchiere e partiamo subito.

Trama

Sono passati anni da quando Alice, Dorothy e Wendy hanno compiuto i loro favolosi viaggi nel Paese delle Meraviglie, a Oz e sull’Isola-che-non-c’è. Ora eccole qui, ormai adolescenti, a Cheshire Crossing: una scuola molto speciale dove impareranno a gestire le loro straordinarie esperienze e il loro dono di attraversare mondi magici.

Ma proprio non sanno starsene buone buone sedute al banco, e iniziano di nuovo ad attraversare le dimensioni, lasciandosi dietro una scia di caos completo. E se fosse solo un po’ di confusione il problema, poco male. Il fatto è che, senza volerlo, fanno incontrare la malvagia Strega dell’Ovest e Capitan Uncino, unito ora in una coppia davvero diabolica.

Per fermarli le tre ragazze dovranno fare ricorso a tutti i loro poteri e mettere insieme una squadra di improbabili alleati da tutto il multiverso!

Cheshire Crossing è un viaggio vertiginoso, divertentissimo e sconfinato attraverso i classici della letteratura e i loro mondi fantastici come non avete mai osato immaginarli.

Editore: Mondadori, Oscar Ink

Data di Pubblicazione: 17 Novembre 2020

Pagine: 128

Prezzo: 18,00€

Personaggi

I personaggi sono molto semplici, soprattutto le protagoniste, mancano di una caratterizzazione vera e propria. Le basi del character design sono molto semplici e con delle forme si esprimono i vari tratti del personaggio, vi faccio un esempio pratico cosi da comprendere meglio ciò che vi sto dicendo.

Le forme geometriche vengono usate comunemente per la realizzazione del concept del soggetto, al di fuori del carattere dato dalla sceneggiatura anche il disegno deve riuscire ad enfatizzare le varie sfaccettature del profilo psicologico del personaggio. Il triangolo viene comunemente usato per personaggi cattivi, egocentrici, ecc; il quadrato per dare sicurezza, robustezza ecc; e in fine il cerchio o un ellisse per rappresentare personaggi buoni, teneri, amichevoli ecc. Purtroppo in questo caso trovo quasi la totale mancanza di queste basi, trovo più riusciti personaggi secondari come la strega rispetto a quelli principali un po’ troppo comuni e anonimi.

Se volete approfondire l’argomento vi suggerisco questo articolo.

L’anatomia dei personaggi mi ha fatto storcere più volte il naso. In una graphic novel del genere non riescono a passare inosservati, mentre in un fumetto umoristico non si da tanto conto a certe cose perché tutto è più esagerato, soprattutto dato le varie gag e situazioni cariche di humor. Una piccola parantesi va aperta per le scene un po’ più evocative dove lo stile di disegno cambia un po’ e diventa molto flat, quelle forse sono più riuscite rispetto al resto.

Colori

La palette di colori utilizzata è veramente bella, ha quasi un sapore di incantato. Prevalgono i colori caldi e la scena dei girasoli sembra quasi un tributo a Van Gogh. Vi dirò la verità, mi è piaciuta molto la scelta dei colori e la trovo più che azzeccata, quello che mi ha convinto un po’ meno è lo stile di colorazione: un po’ troppo semplice e poco definito.

In conclusione trovo che la resa grafica non sia niente di eccezionale, non mi ha convinto tanto, trovo molto più belle le opere precedenti dell’autrice, seppur differenti.

Review Party: Peter Pan nei Giardini di Kensington e Peter Pan e Wendy, Lewis Carroll & Lyman Frank Baum & James Matthew Barrie

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Ciao lettori! Eccomi con il secondo articolo della giornata (anche se il primo era di Oreste) per concludere questa meravigliosa avventura nella fantasia regalata dalla meravigliosa edizione dei Draghi che comprende le tre famose storie per bambini dedicate ad Alice, Dorothy e Wendy! Con questo ultimo articolo mi dedicherò alla storia di Wendy e vi parlerò quindi di Peter Pan! Prima di iniziare vorrei ringraziare il blog Io resto qui a leggere per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Alice e le sue avventure nel favoloso Paese delle Meraviglie, di là e di qua dallo specchio. Wendy, l’amica di Peter Pan che per molti lettori è la vera eroina dei romanzi con il bambino che non vuole crescere. Infine Dorothy, la piccola protagonista portata da un tornado nel fantastico mondo di Oz. Tre ragazzine curiose e audaci, al centro di tre grandi classici che, ciascuno a suo modo, hanno saputo celare sotto le spoglie del racconto di fantasia messaggi e metafore della vita. Questo libro è l’occasione per rileggere i tre romanzi – Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, Peter Pan e Il Mago di Oz -, cogliendone la grande modernità.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 17 Novembre 2020

Pagine: 540

Prezzo: 25,00€

Come per Alice, anche nel caso di Wendy ci troviamo davanti non uno, ma ben due racconti. Il primo è dedicato solo ed unicamente a Peter Pan, alla sua nascita in particolar modo e ho trovato davvero molto interessante questa parte, perché ci permette di dare finalmente un forte background alla storia di Peter Pan, ma, ahimè, l’ho trovata anche abbastanza noiosa e lenta, soprattutto i primi capitoli. La storia che conosciamo noi grazie alle varie trasposizioni cinematografiche è relativa al secondo romanzo che è stato dedicato a Peter Pan ossia Peter Pan e Wendy, e l’ho preferita di gran lunga. È stato veramente molto bello tornare a rivivere questa storia e tornare piccina!

Con questi romanzi scopriamo da subito una cosa che non ci saremmo veramente aspettati, i ragazzi perduti non sono semplicemente morti, ma esiste in realtà un ciclo secondo il quale i bambini nascono sotto forma di uccelli per poi diventare bambini, solo che memori del loro passato da uccelli provano sempre a scappare e volare via, proprio come ha fatto Peter Pan.

In fine, sicuramente nonostante sia un po’ lenta la narrazione, Peter Pan è il mio romanzo preferito dei 3! Non posso, quindi, fare altro se non dare 5 stelline.

REVIEW PARTY: IL MERAVIGLIOSO MAGO DI OZ – ALICE, DOROTHY & WENDY, LEWIS CARROLL & LYMAN FRANK BAUM & JAMES MATTHEW BARRIE

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Ciao lettori! Torno a parlarvi di questa meravigliosa edizione dei Draghi che comprende le tre famose storie per bambini dedicate ad Alice, Dorothy e Wendy! Oggi mi dedicherò a Dorothy perché vi parlerò del Meraviglioso Mago di Oz! Prima di iniziare vorrei ringraziare il blog Io resto qui a leggere per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Alice e le sue avventure nel favoloso Paese delle Meraviglie, di là e di qua dallo specchio. Wendy, l’amica di Peter Pan che per molti lettori è la vera eroina dei romanzi con il bambino che non vuole crescere. Infine Dorothy, la piccola protagonista portata da un tornado nel fantastico mondo di Oz. Tre ragazzine curiose e audaci, al centro di tre grandi classici che, ciascuno a suo modo, hanno saputo celare sotto le spoglie del racconto di fantasia messaggi e metafore della vita. Questo libro è l’occasione per rileggere i tre romanzi – Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, Peter Pan e Il Mago di Oz -, cogliendone la grande modernità.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 17 Novembre 2020

Pagine: 540

Prezzo: 25,00€

La storia del mago di Oz, ve lo dico subito e senza indugio, mi è piaciuta molto più rispetto a quella di Alice. Conoscevo la storia per frammenti, come quelle cose che si sanno e basta, ma non avevo mai visto trasposizioni cinematografiche né letto il romanzo, per cui questo è il mio primo ufficialissimo approccio ad esso. Per quanto in questo caso la storia fosse altrettanto ambigua e strampalata in alcune circostanze, è stato molto più semplice seguire la linea generale e non ci sono stati momenti di confusione. È stato super interessante leggere delle diverse vicende che i 4 compagni di viaggio si trovano a fronteggiare e sono veramente super contenta di aver finalmente recuperato questa lettura che mi mancava. Ora ho troppa voglia di vedere il film e quindi non appena finirò di scrivere questa recensione correrò su Disney+ a vedere se è disponibile sulla piattaforma!

La cosa più particolare di questo romanzo è di sicuro l’ambientazione. Ci troviamo in una sorta di mondo magico separato da quello che conosciamo noi e diviso in aree: Nord, Sud, Est, Ovest e la Città di Smeraldo. Queste aree sono abitate ognuna da una tipologia di persone, e in tutte c’è un colore predominante. Tuttavia passare dall’una all’altra non è semplice come sembra perché non sono collegate, ma tra essere ci sono parecchia strada da fare e tanti pericoli!

In fine, ho amato la storia di Baum e non potrei essere più contenta di averla recuperata (mi ha aiutata anche con il mio obiettivo annuale di leggere dei classici). Quindi 4.5 stelline.

Review Party: Alice nel paese delle meraviglie e attraverso lo specchio – Alice, Dorothy & Wendy, Lewis Carroll & Lyman Frank Baum & James Matthew Barrie

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Ciao lettori! Eccomi con il secondo articolo del giorno per parlarvi di questa meravigliosa edizione dei Draghi che comprende le tre famose storie per bambini! Vi terrò compagnia per ben tre giorni, perché parlerò delle tre storie in maniera distinta. Prima di iniziare vorrei ringraziare il blog Io resto qui a leggere per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Alice e le sue avventure nel favoloso Paese delle Meraviglie, di là e di qua dallo specchio. Wendy, l’amica di Peter Pan che per molti lettori è la vera eroina dei romanzi con il bambino che non vuole crescere. Infine Dorothy, la piccola protagonista portata da un tornado nel fantastico mondo di Oz. Tre ragazzine curiose e audaci, al centro di tre grandi classici che, ciascuno a suo modo, hanno saputo celare sotto le spoglie del racconto di fantasia messaggi e metafore della vita. Questo libro è l’occasione per rileggere i tre romanzi – Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, Peter Pan e Il Mago di Oz -, cogliendone la grande modernità.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 17 Novembre 2020

Pagine: 540

Prezzo: 25,00€

Nella recensione di oggi vi parlerò della parte del drago relativa ad Alice, quindi di Alice nel paese delle meraviglie e Alice attraverso lo specchio. È la prima volta che leggo il famosissimo romanzo e ammetto che non potevo uscirne più confusa. Ci si ritrova praticamente catapultati nel mondo della regina di cuori. Nella vita ho visto diverse trasposizione cinematografiche della storia, sia animate che non, e ammetto che la mia preferita e sicuramente quella di Tim Burton anche se quella meno vicina alla storia reale.

La storia è praticamente un’insieme di avvenimenti assurdi e inverosimili. Alice è una bambina e inevitabilmente ha un’immaginazione fervida, ma la cosa che più di tutto mi ha meravigliata è stata la fervida immaginazione dell’autore che è riuscito a ricreare quel tipo di follia in una maniera veramente e assurdamente accurata. Ma non solo, perché durante la storia Alice recita diverse poesie e l’autore ha avuto anche la genialità di creare anche quelle. Io non capisco come abbia fatto a non uscire confuso anche lui dalla scrittura stessa del romanzo. Vi dirò che più della storia in sé sono comunque le conversazioni la parte più sconclusionata. Oltre a ciò l’edizione presenta delle meraviglie a livello di grafica e impaginazione, ma anche delle illustrazioni che per me sono state un po’ creepy.

In fine, mi dispiace che questa mia recensione sia un po’ breve rispetto alle solite che scrivo, ma l’opera in sé è così conosciuta e breve che, ammetto, mi mette in leggera difficoltà. Ricca di follia, se non l’immagine della follia stessa è allo stesso tempo una genialata ma anche di una confusione disarmante, quasi non seguisse un filo. Mi sento di dare 4 stelle perché l’ho trovata super affascinante.