Blog Tour: Sorcery of Thorns, Margaret Rogerson – L’Autrice

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Ciao lettori! Eccomi con un nuovo articolo dedicato al Blog Tour di questa nuova uscita. Vi parlerò infatti dell’autrice di Sorcery of Thorns! Prima di iniziare voglio ringraziare Ylenia di Reine des Livres per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Trovatella allevata in una delle Grandi Biblioteche di Austermeer, è cresciuta in mezzo agli strumenti della stregoneria: grimori magici che sussurrano e sferragliano catene. Se provocati, si trasformano in mostri inquietanti di cuoio e di inchiostro. Ciò cui Elisabeth ambisce è diventare una guardiana, incaricata di proteggere il regno dalle minacce della magia.

Il suo disperato tentativo di impedire l’atto di sabotaggio che libera il grimorio più pericoloso della biblioteca finisce per ritorcersi contro di lei: ritenuta coinvolta nel crimine, viene condotta nella capitale, in attesa di interrogatorio. L’unica persona su cui può fare affidamento è il suo nemico di sempre, il Magister Nathaniel Thorn, con il suo misterioso servitore; ma tutto sembra intrappolarla in una congiura secolare, che potrebbe radere al suolo non solo le Grandi Biblioteche, ma anche il mondo intero.

A mano a mano che la sua alleanza con Nathaniel si rafforza, Elisabeth inizia a mettere in discussione tutto quello che le hanno insegnato sui maghi, sulle biblioteche che ama così tanto, e soprattutto su se stessa. Perché Elisabeth ha un potere che non avrebbe mai sospettato, e un destino che non avrebbe mai potuto immaginare.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 19 Gennaio 2021

Pagine: 444

Prezzo: 22,00€

Margaret Robinson è un’autrice molto misteriosa, cercando in internet ho trovato pochissime informazioni su di lei, fornite da sé stessa, tant’è che non ha nemmeno una pagina di Wikipedia.

L’autrice ha pubblicato attualmente due libri: An Enchantment of Ravens (2017) e Sorcery of Thorns (2019) recentemente pubblicato da Mondadori anche in Italia. Tuttavia sulla sua pagina Goodreads l’autrice ha rivelato che attualmente non sta lavorando a nessun seguito per Sorcery of Thorns, che è uno standalone, ma che in futuro le piacerebbe tornare a scrivere di Austermeer, citando alcuni fatti storici che le piacerebbe includere, come la riforma magia del 1672 e la Golden Age della stregoneria. L’autrice ci fa inoltre sapere che sta attualmente lavorando a un terzo libro, che non è legato a nessuno di quelli già scritti, ma che ancora non è stato scritturato, di conseguenza non sa se verrà mai pubblicato.

Di seguito potete trovare la presentazione che l’autrice ci fornisce sul suo sito, perché in fondo quale modo migliore di presentarvi quest’autrice se non attraverso le sue stesse parole?

Grazie per aver visitato il mio sito web. Sicuramente ti troverai qui perché sono un’autrice. Prima di esserlo sono stata un’assistente di marketing, graphic designer, e artista freelance; e prima di questo ho fatto la specializzazione in antropologia culturale alla Miami University in Ohio, mentre mi occupavo anche di un chiosco di canoe ed ero dipendente in un parco di divertimenti. Se vai ancora indietro dovrò raccontarti alcune storie strazianti su una bambina un po’ selvaggia che mangiava vermi, cacciava api vive e mordeva persona, per cui ti risparmierò i dettagli.

Quando non scrivo puoi trovarmi a disegnare, leggere, giocare, cucinare pudding o a strisciare attraverso i boschi in cerca di rospi o funghi. Mi diverto a collezionare sciarpe strane e guardare più documentari di quanto sia socialmente accettabile (secondo alcuni). Attualmente vivo semplicemente a nord di Cincinnati, in Ohio, ma un giorno mi piacerebbe vivere vicino a una foresta che di notte diventa più scura di quanto dovrebbe e produce strani rumori durante l’ora delle streghe. Mi piacciono tutte le cose strane e inquietanti.

Onward: Oltre la magia – Recensione

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Ciao a tutti! Oggi vi parlerò di una delle mie ultime visioni: Onward – oltre la magia. Aspettavo con ansia questo nuovo film targato Pixar, e purtroppo a causa del COVID-19, ho dovuto aspettare la pubblicazione su Disney plus per vederlo.

Trama

Onward – Oltre la Magia, il film d’animazione diretto da Dan Scanlon, è ambientato in un immaginario mondo fantastico, e racconta la storia di due fratelli elfi adolescenti, Ian e Barley Lightfoot. I due abitano un universo in cui i draghi sono animali domestici, gli unicorni vivono liberi, disturbando i quartieri, e in giro è normale vedere troll, gnomi e altre creature dell’immaginario fantasy. Affascinati dalla magia, una volta compiuti entrambi sedici anni ricevono dalla madre un dono molto particolare, che il padre morto aveva riservato per loro: un bastone magico. In allegato c’è anche un messaggio scritto da papà elfo, che li incarica di compiere una preziosa missione: i ragazzi dovranno trovare l’incantesimo che riporterà in vita per un giorno il loro genitore. Ian riesce ad attivare il potere del bastone e a riportare indietro il padre…o almeno una parte di lui, quella inferiore. Nonostante non sappiano nulla di arti occulte, Ian e Barley – e il loro papà a metà – si imbarcano in una straordinaria avventura; infatti, hanno 24 ore di tempo per trovare il modo di vedere il padre “per intero” e scoprire se esista ancora un po’ di magia nel mondo. Riusciranno a trovare quel briciolo di magia che riporterà il loro papà in vita?

È proprio vero che l’attesa aumenta il desiderio, perché il giorno stesso del uscita sulla piattaforma di streaming, ho praticamente divorato Onward e devo dire che mi ha stupito, divertito, ma soprattutto emozionato con un ritmo perfetto. Scusate l’entusiasmo da fanboy Pixar, ma non posso trattenerlo con un film del genere. La storia in parte è un riadattamento, in chiave magica, della vita del regista e sceneggiatore Dan Scanlon; infatti quest’opera è stata dedicata a suo fratello che gli ha fatto da figura paterna durante la sua vita e carriera. Essendo quindi che le vicende raccontate sono basate su esperienze e sentimenti veri, posso confermare che lo si percepisce in ogni secondo di questo magnifico lungometraggio.

Non vi nascondo che ci sono state molte lacrime virili… scherzo piagnucolavo come un bimbo! Fortunatamente il mio povero cuore però è stato graziato, perché la trama non è fatta solo di momenti strappa lacrime, anzi, è stracolma di momenti esilaranti e che strappano grosse risate, in particolare adoro con tutto me stesso la scena del furgone, chi ha visto il film capirà (non vado troppo nei dettagli per evitare spoiler).

Il mondo incantato in cui è ambientato stuzzicherà la vostra curiosità e vi terrà attaccati allo schermo, ciò rende la trama molto fluida e piacevole. Sentirete proprio il piacere della scoperta, e man mano che andrete avanti vi sembrerà di viaggiare con loro.

L’aspetto grafico non è sempre importante, ma in questo caso è veramente fatto bene. I personaggi principali sono caratterizzati alla perfezione in base al loro carattere, ma anche i personaggi secondari sono curati nei minimi dettagli, non potevo aspettarmi altro dalla Pixar. Ho adorato i colori di questo film, e alcune scelte registiche mi hanno realmente sorpreso.

Consiglio vivamente la visione di questo film a tutti, vi emozionerà molto e vi regalerà tanti insegnamenti. A volte non ci rendiamo conto di ciò che abbiamo in questi casi basta scavare dentro di noi e troveremo le risposte.

Bonus: Prima di dirvi il mio ovvio e palese voto per questo film volevo consigliarvi una mini serie sempre su Disney plus intitolata Pixar-dietro le quinte, in particolare vi consiglio l’ultimo episodio che approfondisce la storia di Dan Scanlon e vi svelerà l’intero processo creativo dietro questo magnifico film.

Il mio voto magico per questo film è di 5 pietre della fenice.

Prime Impressioni: Hanako-kun e i 7 misteri dell’Accademia Kamome, Aida Iro

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Ciao lettori! Eccomi oggi con un nuovo articolo a tema manga. A dicembre mi sono autosfidata (ovviamente fallendo) e ho provato a leggere tutti i manga fermi in libreria, uno di questi era Hanako-kun, ed essendo un primo volume ve ne parlerò qui sul blog, le recensioni dei successivi le potrete trovare su Instagram, e quando la serie sarà terminata pubblicherò una recensione complessiva e generale qui sul blog! Ma ora bando alle ciance e iniziamo!

Trama

Le Sette Meraviglie sono famose leggende urbane giapponesi e ogni scuola ha le proprie. Tra queste una delle più note è quella di Hanako, il fantasma di una ragazza che i bagni di un certo piano… Anche l’Accademia Kamome ha la sua versione di questa leggenda: le voci sostengono che il fortunato che riuscirà a evocare Hanako con successo, vedrà realizzarsi ogni suo desiderio. Attratte dalla leggenda, molte persone hanno tentato l’impresa. Ma quando Nene Yashiro, con la sua cotta irraggiungibile, cerca l’aiuto di Hanako finisce coinvolta in un’avventura soprannaturale. Diventa l’assistente di Hanako e scoprirà quanto può essere fragile l’equilibrio tra mortali e spettri!

Editore: J-pop manga

Data di Pubblicazione: 14 Ottobre 2020

Pagine: 172

Prezzo: 5,90€

La storia inizia, a mio parere un po’ lenta. All’inizio ci troviamo a sottovalutare Hanako-kun così come la trama in generale, ma andando avanti ci si rende conto che questo tipo di opinione è superficiale, ma sopratutto errata poiché notiamo qualcosa di realmente particolare e interessante verso la metà del primo volume. Inizio quindi dicendovi: niente è come sembra. Anche se ambientata in una scuola e quindi con protagonisti piccolini, questo è uno di quei manga che tratta le emozioni degli umani, la negatività e soprattutto come tutto ciò influisca sul mondo degli spiriti: pane per i miei denti visto che amo questo tipo di storie. In ogni caso ci troviamo agli inizi, le difficoltà che i protagonisti si trovano ad affrontare sono leggere così come è poca la conoscenza che abbiamo dei personaggi e delle figure presenti all’interno della narrazione, perché, sì, non ci sono solo umani e spiriti, ma anche molto altro.

I disegni a me piacciono tantissimo, si può dire che ho iniziato la storia solo per essi poiché mi uscivano spesso su Tumblr facendomi desiderare di poter un giorno vedere o leggere l’opera. Sono cute e intensi allo stesso tempo.

I personaggi sono, per il momento molto semplici, ma già alcune scene ci hanno fatto capire che non dobbiamo abituarci a ciò poiché ci sono molti lati nascosti, ed è proprio quelli che aspetto con più ansia!

In fine, questo manga mi ha incuriosito veramente molto e sicuramente proseguirò con la lettura, attualmente il mio voto è di 5 stelline per questo primo volume!

Review Party: Le spade di Lankmahr – Sword & Sorcery L’epopea di Fafhrd e del Gray Mouser, Fritz Leiber

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Ciao lettori! Eccomi oggi, con il secondo articolo della giornata, a parlarvi di una nuova, fantastica avventura!

Trama

Fafhrd è un barbaro del Nord, alto e muscoloso. Il Gray Mouser è il suo inseparabile compagno, e non potrebbe essere più diverso: piccolo, scaltro, ex apprendista di un mago e ladro. I due vivono mille avventure nel mondo di Nehwon, tra colossali bevute, feste, corteggiamenti, risse, ruberie e giochi d’azzardo… Prototipi degli eroi di mille romanzi successivi, Fafhrd e il Gray Mouser sono protagonisti dei tanti racconti riuniti in questo volume e hanno ispirato nei decenni infiniti adattamenti.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 10 Novembre 2020

Pagine: 1296

Prezzo: 30,00€

Inizio con una piccola premessa, Sword & Sorcery non contiene un unico romanzo, ma l’insieme delle diverse avventure vissute da Fafhrd e il Gray Mouser. Troverete quindi: Il mondo di Nehwon, Le spade di Lankmahr, Spade tra i ghiacci e Il cavaliere e il fante di spade. Nella recensione di oggi parlerò un po’ in generale della mia opinione in merito a Le spade di Lankmahr e l’idea che mi sono fatta sulla raccolta.

Ammetto di aver trovato la storia un po’ lenta e ho avuto qualche piccola difficoltà nel portare avanti la lettura. A mio parere ci sono un po’ troppi meccanismi e giri di parole, un po’ come quando in un romanzo si vuole allungare il brodo anche se mi rendo conto che effettivamente non è così, ma è semplicemente lo stile dell’autore ad essere un po’ prolisso e ridondante nelle descrizioni, cosa che in generale nei romanzi non apprezzo particolarmente. Ad ogni modo è stato molto divertente vedere un po’ le situazioni surreali che si trovano ad affrontare i due personaggi. La storia è stata quindi alleggerita da diversi avvenimenti leggermente comici.

L’ambientazione è quella di un fantasy eroico, quindi con la presenza di eroi muscolosi, stregoni malvagi e creature sovrannaturali. Al momento ci sono diverse terre in lotta tra loro, e con una casa a cui poter sempre tornare anche se non siamo per forza ben accetti (da aggiungere qui una punta ironica) ed è proprio in questa situazione specifica che i nostri protagonisti si trovano all’inizio de Le spade di Lankmahr. Si accenna comunque anche ad alcune bolle mondo, ossia mondi alternativi a quello in cui ci troviamo attualmente quindi l’ambientazione non si può dire proprio statica.

I personaggi sono un po’ misteriosi o forse poco caratterizzati non so. Questa è l’unica cosa che mi fa pentire di essere partita dal secondo racconto e non dal primo. Credo che, sì, i romanzi possano essere letti singolarmente e in ordine sparso, ma che per conoscere e comprendere meglio i protagonisti e i personaggi che incontreremo durante la strada la cosa migliore da fare sia quella di leggere la raccolta dall’inizio e di leggerla in maniera completa, altrimenti si avrà l’impressione di una caratterizzazione povera, proprio come l’ho sperimentata io.

In fine, inizierò presto la lettura degli altri racconti che fanno parte della raccolta, ma per il momento per me è un NI, 3 stelline.

Blog Tour: La Vita Invisibile di Addie LaRue, V. E. Schwab – Stelle, sogni e ricordi.

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Ciao lettori! Mi rendo conto di essere un po’ latitante in questo periodo, ma sono super impegnata con i preparativi del Black Friday e del Calendario dell’Avvento per il negozio. Sto anche pensando a una piccola sfida contro me stessa per il mese di dicembre, in questo caso però vi aggiornerò principalmente su tik tok e Instagram quindi restate sintonizzati! Scusate lo sproloquio, ora smetto subito di cianciare e mi occupo di questa misteriosa tappa di blog tour: Stelle, Sogni e Ricordi.

Trama

“Non pregare mai gli dèi che sono in ascolto dopo il tramonto.”

E se potessi vivere per sempre, ma della tua vita non rimanesse traccia perché nessuna delle persone che incontri può ricordarsi di te?
Nel 1714, Adeline LaRue incontra uno sconosciuto e commette un terribile errore: sceglie l’immortalità senza rendersi conto che si sta condannando alla solitudine eterna.
Tre secoli di storia, di storie, di amore, di arte, di guerra, di dolore, della solennità dei grandi momenti e della magia di quelli piccoli.
Tre secoli per scegliere, anno dopo anno, di tenersi stretta la propria anima.
Fino a quando, in una piccola libreria, Addie trova qualcuno che ricorda il suo nome.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 24 Novembre 2020

Pagine: 492

Prezzo: 24,00€

Adeline LaRue, o Addie, come preferisce essere chiamata, è un personaggio molto complesso e controverso. È dura capirla, capire perché fa quello che fa e cosa prova, ma allo stesso tempo è così facile immedesimarsi in lei e mettersi nei suoi panni. Addie è prima di ogni cosa una sognatrice. Sogna una vita fatta di avventure, lontana da casa e senza l’obbligo di dover sposare qualcuno, ma allo stesso tempo sogna un ragazzo dai riccioli che gli incorniciano il volto e gli occhi smeraldo: sogna di essere libera. Pian piano, però, si accorge che i sogni sono spregevoli, che non sono sempre morbidi e soffici al tatto, che sono appuntiti e in una certa maniera bisogna anche guardarsi da essi e da cosa si desidera.

Adeline è effimera come una stella. Prova sempre a scorgerne un paio nel cielo, ma a New York è difficile farlo con tutte le luci artificiali ad offuscarle: è in questi momenti che sente più la mancanza di casa, lì le stelle si ammiravano facilmente e con meraviglia. Addie però ha anche un’altra affinità con le stelle. Fanno parte di lei e le sue chiunque osservarle, sì, perché Addie ne ha proprio una costellazione sul viso, sette lentiggini. Una per ogni amore che avrebbe avuto. Una per ogni vita che avrebbe vissuto. Una per ogni dio che avrebbe vegliato su di lei.

Più di tutto però Addie vuole essere ricordata. Perché cos’è una persona, se non il segno che lascia al proprio passaggio? Spesso si sente un po’ come un fantasma, all’inizio si sentiva quasi pazza a non capire cosa in realtà stesse accadendo. Quindi per tutta la sua vita ha cercato un modo per lasciare il segno, se non può essere ricordata vuole almeno creare qualcosa che rimanga nel tempo, e ha trovato la soluzione di questo nelle idee.

Review Party: A caccia del Diavolo, Kerri Maniscalco

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Ciao lettori! Come state? Eccomi, questa volta per davvero, con l’ultimo articolo dedicato alla saga di Kerri Maniscalco. Sono tristissima per aver finito la storia, ma si sapeva che questo viaggio prima o poi sarebbe dovuto terminare. Prima di iniziare con la recensione voglio ringraziare, ancora una volta, Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Audrey Rose Wadsworth e Thomas Cress-well sono giunti in America, una terra audace, sfrontata, brulicante di vita. Ma, proprio come la loro Londra adorata, anche la città di Chicago nasconde oscuri segreti. Quando i due si recano alla spettacolare Esposizione internazionale, scoprono una verità sconcertante: l’evento epocale è minacciato da denunce di persone scomparse e omicidi irrisolti.

Audrey Rose e Thomas iniziano a indagare, per trovarsi faccia a faccia con un assassino come non ne hanno mai incontrati prima. Scoprire chi sia è una cosa, ben altra faccenda è catturarlo, soprattutto all’interno del famigerato Castello degli Orrori che ha costruito lui stesso, un covo di torture labirintico e terrificante.

Riuscirà Audrey Rose, insieme al suo grande amore, a porre la parola “fine” anche a questo caso? O soccomberà, preda del più subdolo avversario che abbia mai incontrato?

Editore: Mondadori 

Data di Pubblicazione: 10 Novembre 2020

Pagine: 480

Prezzo: 20,00€

La storia prosegue spedita come sempre, questa volta ci troviamo in America, ma le avventure per Audrey Rose e Thomas ancora non sono terminate. In questo romanzo gli omicidi e le investigazioni non sono tutto perché al centro della storia vediamo principalmente la storia d’amore tra i due personaggi che, in questo capitolo finale, raggiunge finalmente il suo culmine. Visto che Audrey Rose è un’assodata Pasqualina PassaGuai, ovviamente nemmeno in quest’occasione andrà tutto bene. Il killer di questa storia è killer inaspettato, ma che a modo nostro già conosciamo; in ogni caso io avevo già abbastanza intuito chi fosse. Tra i quattro romanzi ammetto che questo sia stato un po’ sottotono per me, non facendomi provare lo stesso hype e le stesse emozioni dei precedenti.

Le descrizioni sono, come sempre, molto accurate, ma limitate alla visione e percezione dei fatti di Audrey Rose. Avrei infatti voluto tanto, anche in questo capitolo, conoscere il punto di vista di Thomas, sarebbe stato veramente interessantissimo leggerli, in particolar modo durante determinati incidenti e la risoluzione degli stessi.

L’ambientazione cambia ancora una volta, ma ormai direi che ci siamo abituati a questi giri continui! Ci troviamo in America, ma non visitiamo una sola città. Onestamente non vorrei dire troppo su questo perché penso sia giusto scopriate voi le diverse dinamiche man mano.

In questo volume conosciamo anche nuovi personaggi! Il killer sorprenderà molte persone e sicuramente rientra fra questi. Quello che ho preferito è tuttavia la nonna di Audrey Rose, personaggio temuto, ma anche molto amato dalla ragazza. Scopriamo inoltre nuovi lati appartenenti al carattere del Padre e della Zia.

In fine, come vi dicevo questo volume mi ha colpita un po’ meno rispetto ai precedenti. Ho deciso perciò di dare 4 stelline.

Blog Tour: A caccia del Diavolo, Kerri Maniscalco – L’Evoluzione di Audrey Rose e Thomas

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Ciao lettori! Torno a parlarvi della saga più attesa dell’anno dedicandomi al suo ultimo capitolo. L’articolo di oggi non sarà una recensione, ma un articolo dedicato interamente ai nostri amatissimi Audrey Rose e Thomas! Prima di iniziare voglio ringraziare come sempre Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Audrey Rose Wadsworth e Thomas Cress-well sono giunti in America, una terra audace, sfrontata, brulicante di vita. Ma, proprio come la loro Londra adorata, anche la città di Chicago nasconde oscuri segreti. Quando i due si recano alla spettacolare Esposizione internazionale, scoprono una verità sconcertante: l’evento epocale è minacciato da denunce di persone scomparse e omicidi irrisolti.

Audrey Rose e Thomas iniziano a indagare, per trovarsi faccia a faccia con un assassino come non ne hanno mai incontrati prima. Scoprire chi sia è una cosa, ben altra faccenda è catturarlo, soprattutto all’interno del famigerato Castello degli Orrori che ha costruito lui stesso, un covo di torture labirintico e terrificante.

Riuscirà Audrey Rose, insieme al suo grande amore, a porre la parola “fine” anche a questo caso? O soccomberà, preda del più subdolo avversario che abbia mai incontrato?

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 10 Novembre 2020

Pagine: 480

Prezzo: 20,00€

Audrey Rose e Thomas ci hanno tenuto compagnia per ben quattro meravigliosi libri (e un piccolo spin-off). Li abbiamo amati o li abbiamo odiati, una cosa è certa: non li dimenticheremo mai.

Audrey Rose è sempre stata sicura di quello che voleva nella vita. Ferma nelle sue decisioni e disposta a tutto per portare a buon termine i suoi obiettivi, è anche sempre stata abituata a vivere nell’agio, quindi una ragazza che non teme il giudizio della gente, ma teme dolorosamente un servizio da tè non perfettamente abbinato. Durante la lettura l’abbiamo vista ad affrontare diversi momenti critici, è, sì, sempre stata innamorata della medicina forense, ma durante la lettura si è avvicinata anche a discipline più vicine al campo dell’ingegneria.

Vediamo anche la sua crescita come ragazza e come Donna. All’inizio totalmente disinteressata all’amore e al matrimonio, il suo rapporto con Thomas la porta a rivalutare tutto, grazie anche all’apertura mentale del ragazzo e alle numerose possibilità che le ha presentato rispetto alla vita in casa a governare che lei tanto temeva. La sua crescita, quindi, non è indifferente in ogni ambito.

Thomas è sempre stato un personaggio molto eclettico. Nessuno riesce a capirlo se non Audrey Rose con un singolo sguardo, tranne in rarissime occcasioni in cui è lui stesso a operare una chiusura totale verso il mondo. L’unica cosa che veramente sappiamo di lui, soprattutto eh sa chi non ha letto i capitoli scritti dal suo punto di vista, è che i suoi unici amori sono la medicina forense e Audrey Rose. La sua crescita consiste principalmente nell’aver imparato: a mostrare i suoi lati più morbidi e nel tenere a bada la sua lingua tagliente!

È stato super bello vederli crescere e crescere, a mia volta, insieme a loro. Due personaggi che sicuramente non dimenticherò.

Ciao mamma, vado in Giappone, Luca Raffaelli & Enrico Pierpaoli – Recensione

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Ciao a tutti, lettori! Grazie a Cristina de Il mondo di Chri e a Tunué ho avuto la possibilità di leggere un fumetto veramente particolare, che ha sconvolto la mia quotidianità con una valanga di umorismo, no sense e con uno dei viaggi più assurdi che abbia mai letto. Il fumetto di cui vi parlerò oggi è Ciao Mamma, vado in Giappone. Assurdità, citazioni e un dolce senso di déjà vu vi accompagneranno per tutta la lettura, ma ora non perdiamoci in chiacchiere e partiamo subito con questa recensione!

Trama

Preparate le valigie si parte per il Giappone! Chiudete gli occhi e immaginate un’enorme belva con denti acuminati al mentolo formato famiglia. Ecco: questo è Frangipane, il cattivo della scuola che costringe Enrichetto Cosimo a dire che lui sa chi è Shimitsu Furukawa, creatore di Robostrak, robot dalla cataratta reattiva multipla, e che a casa ha tutti i 32 manga autografati dall’autore. “Ah sì? E allora lunedì qui li voglio tutti”, reagisce il Frangipane. Ed è così che Enrichetto, di sabato pomeriggio, parte per una missione impossibile: andare a Tokyo con Beatrice e Polletti per cercare gli albi di Robostrak e farseli dedicare dall’autore!

Editore: Tunué

Data di Pubblicazione: 5 Novembre 2020

Prezzo: 14,50€

Vi siete mai chiesti che aspetto assumerebbe la follia se avesse una forma fisica? Secondo me sarebbe uguale a Ciao mamma, vado in Giappone. Un fumetto per ragazzi saturo di citazioni e comicità sopra le righe, uno humor che solo chi conosce veramente bene questi media poteva creare. Quest’opera è stata infatti realizzata da Luca Raffaelli considerato uno dei massimi conoscitori italiani del fumetto e dell’animazione, accompagnato dai freschissimi e super caratterizzati disegni di Enrico Pierpaoli, che con la sua bravura ha saputo enfatizzare la genialità irriverente di questa Graphic Novel. Non vi nego che fin dalle prime pagine ho percepito la sensazione di tornare ragazzino, ai tempi in cui leggevo Topolino, Paperinik, Monster allergy e compagnia bella. Non sentivo da anni quello strano piacere di fare una lettura leggera e piena di fan service che mi divertisse con del sano umorismo no sense e gag stravaganti.

La trama è veramente molto stupida! Ma del resto questa nuova avventura di Enrichetto Cosimo non poteva essere da meno. Non mancheranno situazioni assurde, stereotipi, amori e piccole perle di saggezza. La mia preferita in assoluto è quella sui peli del naso, detto con franchezza ho esclamato fra me e me “Freud fatti da parte che qui c’è genialità vera”. Ogni situazione è sfiora i limiti della realtà, capiterà poche volte di vedere il nostro protagonista in condizioni “normali” e senza espressioni buffe. Nonostante tutti questi fattori a un occhio attento, ma soprattutto a un lettore che mangia pane e fumetti non passeranno sicuramente inosservate le miriadi di citazioni su manga e personaggi noti nel mondo nerd.

I personaggi sono caratterizzati alla perfezione, quasi troppo, volutamente esagerati, deformati, bastano poche vignette e già il carattere di ogni personaggio è ben delineato. Anche i secondari restano impressi quasi da non farli definire così ma comprimari a tutti gli effetti.

Parliamo ora dei disegni, da buon fruitore di questo genere di opere mi sono piaciuti veramente tanto. Non potrei immaginare uno stile di disegno diverso per questa storia, calza veramente a pennello. Grazie a questa resa grafica la narrazione acquisisce valore, riuscendo ad esprimere in pieno ogni scena di questa avventura tutt’altro che normale.

In conclusione, vi dirò ho apprezzato tantissimo Ciao Mamma, vado in Giappone. L’edizione è fantastica in un formato tascabile (che amo) racchiude 140 pagine che sembrano non finire mai, o almeno io speravo non finissero mai. Sì, perché per tutta la lettura mi ha fatto sentire un ragazzino, senza pensieri, divertito, ma soprattutto affascinato nel vedere raccontare delle cose che amo in una maniera così particolare. È vero, è una lettura per ragazzi, ma essendo che mi ha fatto tornare ragazzo, anche se ha dei piccoli difetti, non posso che dare 4.5 matite.

Review Party: In fuga da Houdini, Kerri Maniscalco

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Ciao lettori! Ritorno a parlarvi della saga di Sulle tracce di Jack lo Squartatore, concentrandomi, stavolta, sul penultimo libro della saga. E credetemi quando vi dico che sono tristissima per la fine che si avvicina. Prima di iniziare voglio ringraziare ancora una volta Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Audrey Rose Wadsworth e il suo assillante compagno, Thomas Cresswell, si imbarcano sulla lussuosa RMS Etruria, diretti alla loro prossima meta, l’America. La settimana di spettacoli circensi che allieterà la traversata – compresa l’esibizione di un giovane e promettente artista della fuga – sembra la distrazione ideale prima del tetro incarico che li attende oltreoceano. Ma presto il viaggio si trasforma in un festival degli orrori quando, una dopo l’altra, giovani donne vengono trovate morte. Per Audrey Rose, il Circo al chiaro di luna – con i suoi numeri inquietanti e i personaggi grotteschi – si trasforma in un incubo e la fa tornare alla sua ossessiva ricerca di risposte. Gli indizi sull’identità di una delle vittime sembrano condurre a qualcuno a cui Audrey Rose vuole molto bene: riuscirà la ragazza a fermare il misterioso assassino prima del suo terrificante gran finale?

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 15 Settembre 2020

Pagine: 552

Prezzo: 22,00€

La storia questa volta inizia davvero con il botto, ci troviamo da subito catapultati nelle indagini ed è un delirio per il numero di indiziati possibili e per le modalità che utilizza il killer, sono tutte parecchio brutali, ma alcune sono veramente raccapriccianti. Oltre a ciò c’è anche una sorta di triangolo amoroso che coinvolge direttamente Audrey Rose, e che da un lato non mi ha infastidita molto visto il personaggio molto carismatico, e dall’altro mi ha un po’ spezzato il cuore e infastidita parecchio per determinate cose.

Le descrizioni sono, come sempre, molto accurate, ma limitate alla visione e percezione dei fatti di Audrey Rose. Avrei infatti voluto tanto conoscere il punto di vista, sicuramente più illuminante di Thomas, e super fortunatamente l’ho fatto, perché alla fine del libro ci sono alcuni capitoli extra che comprendono la novella “La nascita del Principe Oscuro” che ha proprio lui come protagonista e che è ambientata proprio durante i fatti che vedono come protagonista la sua gelosia verso Audrey Rose e il suo astio verso Mefistofele. È stato super interessante leggerli, quindi non posso non ringraziare la casa editrice per aver deciso di aggiungerli.

L’ambientazione cambia ancora una volta perché questa volta non ci troviamo sulla terraferma, ma su un transatlantico diretto in America, dove Audrey, lo zio e Thomas sono stati chiamati per investigare su un caso. Questo tipo di ambientazione rende tutta la situazione più ansiogena: come si fa a scappare da un serial killer se ci si trova su una gabbia galleggiante? Ci si aspetta che sia più facile trovare il colpevole visto lo spazio limitato e il numero “limitato” di persone da interrogare, beh la realtà non potrebbe essere più lontana. Le possibilità sono quasi infinite, così come indiziati e moventi. In tutto ciò sul transatlantico è presente un circo itinerante che ogni sera si prodiga in spettacoli, e che è condotto da qualcuno che ha il nome di un demone: Mefistofele! Adoro come in ogni romanzo, Kerri Maniscalco, riesca a creare un’ambientazione nuova e particolare che si adatta perfettamente ad ogni situazione, e cambiando quindi di volta in volta le carte in tavola. Ok Londra, ma la Romania e questa Nave sono posti molto particolari e allo stesso tempo molto appropriati per un delitto. In più il mischiare tutto ogni volta con elementi “conosciuti” come Jack lo Squartatore, Dracula, Houdini secondo me è super intelligente, e rende la storia e le investigazioni ancora più accattivanti!!

I personaggi di questo terzo romanzo sono, a mio parere, i più interessanti incontrati finora. Super avvolti nel mistero grazie alla loro presenza come membri del circo, ma anche grazie al fatto che portano costantemente delle maschere. Primo fra tutti Mefistofele, gioia e dolore di questo romanzo. Sono anche, lo ammetto, quelli meno caratterizzati, ma fa tutto parte del gioco e aiuta a renderli maggiormente misteriosi. Continua, inoltre, la storia d’amore tra Audrey Rose e Thomas, ma come vi dicevo c’è qualche intoppo a causa del triangolo amoroso che si viene a creare. Troviamo in questo romanzo anche un personaggio del primo, Liza, la cugina di Audrey Rose che ho tanto amato, anche se non mi piace troppo il modo in cui viene trattata. E poi c’è Houdini, uno stronzo mega galattico.

Lasciatevi stregare dal Circo al chiaro di luna, l’unico spettacolo in cui la scelta delle esibizioni dipende dai tarocchi e il vostro destino viene affidato alla Ruota della fortuna.

Ma tenete a mente un piccolo avvertimento, prima di salpare con noi: mai stringere accordi nel cuore della notte.

Se non fate attenzione, potreste perdere la vita,

la voStra stessa anima, durante il nostro spettacolo di magia itinerante…

In fine, questo romanzo mi è piaciuto veramente tanto. È ricco di elementi particolari e interessanti, alcune scene mi hanno ricordato Now You See Me, film che ho amato alla follia, scusate but I’m a sucker for magic. Inoltre proprio in generale ho sentito un po’ anche i vibes di Caraval, altra trilogia che ho amato alla follia. Non posso quindi far altro dare 4.5 stelline al terzo romanzo di questa saga, salutarvi e darvi appuntamento al 26 ottobre, giorno in cui uscirà il mio articolo dedicato a Houdini nella realtà e nel romanzo!

Di seguito potete trovare le tappe delle mie colleghe!

Blog Tour: Alla ricerca del Principe Dracula, Kerri Maniscalco – Omicidi nei due romanzi a confronto

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Ciao lettori! Oggi torno a parlarvi della saga Sulle tracce di Jack lo Squartatore di Kerri Maniscalco con un approfondimento legato alle differenze tra gli omicidi nei due romanzi. Prima di iniziare voglio ringraziare ancora una volta Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Dopo aver scoperto con orrore la vera identità di Jack lo Squartatore, Audrey Rose Wadsworth lascia la sua casa nella Londra vittoriana per iscriversi – unica donna – alla più prestigiosa accademia di Medicina legale d’Europa. Ma è davvero impossibile trovare pace nell’oscuro, inquietante castello rumeno che ospita la scuola, un tempo dimora del malvagio Vlad l’Impalatore, altrimenti noto come Principe Dracula. Strane morti si susseguono, tanto da far mormorare che il nobile assetato di sangue sia tornato dalla tomba. Così Audrey Rose e il suo arguto compagno, Thomas Cresswell, si trovano a dover decifrare gli enigmatici indizi che li porteranno all’oscuro assassino. Vivo o morto che sia.

Editore: Mondadori 

Data di Pubblicazione: 15 Settembre 2020

Pagine: 468

Prezzo: 20,00€

I villain delle due storie sono molto diversi per caratteristiche e moventi, tuttavia non affronterò questi due particolari argomenti perché non voglio fare spoiler né darvi indizi prima che voi affrontiate la lettura e farvi perdere il gusto della scoperta.

Gli omicidi di Jack lo Squartatore sono stati molto particolari. Ognuna delle sue vittime, tutte esclusivamente donne, è stata aperta e sono stati cacciati gli organi principali e gettati alle sue spalle, questo principalmente perché ogni singola volta un organo (ogni volta diverso) è stato rimosso e di conseguenza tutto ciò che si frapponeva tra il killer e l’organo prescelto veniva scartato e messo da parte. La particolarità, oltre a questa, dei suoi omicidi, ad ogni modo, era soprattutto il ritrovamento di bulloni e altri oggetti simili vicino o dentro i corpi mutilati, cosa di cui non se ne capisce il motivo fino alla fine.

Negli omicidi del Principe Dracula, invece, voglio specificare soprattutto che è solo per superstizioni di paese che si pensa che il principe oscuro sia tornato, ma che in realtà il mito non è realmente presente negli omicidi. Vediamo infatti due tipi specifici di omicidi, è soltanto uno dei due “assomiglia” agli omicidi di Dracula (e nemmeno totalmente poiché il mito dice che beveva solo sangue di ragazze giovani e vergini). Il primo tipo di omicidio che ci troviamo davanti rappresenta praticamente il modo in cui un ipotetico vampiro o strigoi dovrebbe essere ucciso: riempito d’aglio e con un paletto di legno nel cuore. Il secondo omicidio rappresenta, invece, il modo di agire dei vampiri: dissanguamento. Questo inizialmente confonde molto Audrey Rose e lei inizia addirittura a pensare a due fazioni differenti in azione. Quale sarà la verità? Lo scoprirete soltanto leggendo il romanzo! Intanto potete trovare un approfondimento sulla mitologia trattata e sugli strigoi da Paper Purrr!

Mentre di seguito ci sono le tappe dei miei colleghi!

Review Party: Alla ricerca del Principe Dracula, Kerri Maniscalco

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Ciao lettori, come va? Oggi torno a parlarvi dei romanzi di Kerri Maniscalco, in particolare del secondo romanzo della saga, ossia Alla ricerca del Principe Dracula. Prima di iniziare, colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento, e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Dopo aver scoperto con orrore la vera identità di Jack lo Squartatore, Audrey Rose Wadsworth lascia la sua casa nella Londra vittoriana per iscriversi – unica donna – alla più prestigiosa accademia di Medicina legale d’Europa. Ma è davvero impossibile trovare pace nell’oscuro, inquietante castello rumeno che ospita la scuola, un tempo dimora del malvagio Vlad l’Impalatore, altrimenti noto come Principe Dracula. Strane morti si susseguono, tanto da far mormorare che il nobile assetato di sangue sia tornato dalla tomba. Così Audrey Rose e il suo arguto compagno, Thomas Cresswell, si trovano a dover decifrare gli enigmatici indizi che li porteranno all’oscuro assassino. Vivo o morto che sia.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 15 Settembre 2020

Pagine: 468

Prezzo: 20,00€

La storia inizia in maniera molto spedita, ci troviamo già in viaggio con Audrey Rose e Thomas per raggiungere la scuola di Medicina legale in Romania. Notiamo da subito il dolore di Audrey Rose per il recente lutto, e ciò dura per tutta la lettura. È una cosa che ho apprezzato veramente molto sinceramente, perché avevo paura che la questione fosse trattata in maniera superficiale e che venisse trascurata. Come nel primo romanzo c’è una forte impronta investigativa, Audrey Rose è molto presa dalla sua voglia di indipendenza, e ciò va leggermente in contrasto -o almeno si pensa- con il suo amore per Thomas. In questo romanzo comunque si affrontano molteplici temi importanti oltre al lutto, come le tematiche lgbt+.

Le descrizioni sono molto accurate, non dimentichiamo che comunque la narrazione è in prima persona e dal punto di vista di Audrey Rose, quindi comunque sono limitate alla sua prospettiva, e ci troviamo a investigare insieme a lui sugli omicidi.

L’ambientazione, come la storia, è diversa dal libro precedente poiché non ci troviamo più in una Londra ottocentesca, ma in una Romania ottocentesca con tutto ciò che ne concerne. Vediamo tra gli abitanti del paesino e tra i domestici della scuola una forte superstizione, cosa che rende ancora più caratteristica l’ambientazione e il romanzo in sé. È stato molto bello leggere delle diverse leggende e superstizioni, e ammetto di aver pensato anche un po’ a The Witcher nel momento in cui ho letto la parola strigoi anche se con un accezione totalmente diversa. Per quanto riguarda le investigazioni all’inizio ero sulla strada giusta, ma alcuni eventi mi hanno impedito di continuare su quella strada MA AVEVO RAGIONE anche se alla fine non me l’aspettavo nemmeno io ahahah.

I personaggi sono molto simpatici e ben caratterizzati. Ancora una volta ho potuto apprezzare la storia tra Audrey Rose e Thomas, i loro battibecchi, ma soprattutto in questo romanzo è stato possibile vedere ancora di più quanto sia presa Audrey Rose, e il corteggiamento che riceve. Mi ha fatta un po’ morire il modo in cui Thomas prova a prendersi cura di lei e non ne azzecca una, io l’avrei sinceramente ammazzato e rivalutato il tutto, ma come lei non posso evitare di continuare ad amarlo. Ho inoltre apprezzato la crescita che si vede in entrambi i personaggi, ma in particolar modo nella protagonista. Scopriamo altre novità sulle origini di Thomas, super interessanti e, alla fine del romanzo troviamo alcune pagine extra che contengono lo scambio epistolare avvenuto tra Thomas e Daciana, la sorella, in cui lui esprime il suo amore per Audrey Rose, sono state super interessanti e divertenti da leggere. Ci sono parecchi nuovi personaggi, li ho trovati tutti molto interessanti, in particolare Daciana, di cui vi ho accennato l’esistenza, e Ileana, mentre non apprezzato particolarmente Anastasia.

In fine, questo secondo romanzo, se possibile, mi è piaciuto anche più del primo. Ci sono stati un sacco di elementi interessanti, come vi ho già detto, e si vede anche un miglioramento da parte dell’autrice. Non vedo l’ora di leggere il libro dedicato a Houdini, ma soprattutto di parlarvi delle differenze tra gli omicidi nel primo romanzo e in questo mooolto presto. Alla ricerca del Principe Dracula per me merita piene 4.5 stelline, mi sto conservando per i seguiti su cui ho molte aspettative!

Di seguito potete trovare le tappe delle mie colleghe:

Blog Tour: Sulle tracce di Jack lo Squartatore, Kerri Maniscalco – Gli abiti all’epoca del romanzo

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Ciao lettori! Iniziamo la settimana in grande stile dedicandoci a un altro articolo dedicato a questo romanzo tanto discusso in questo periodo: Sulle tracce di Jack lo Squartatore di Kerri Maniscalco. In particolar modo, nell’articolo, vi parlerò della moda alla moda all’epoca di questo romanzo. Prima di iniziare, però, vorrei ringraziare Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento, e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

È stata cresciuta per essere la perfetta dama dell’alta società vittoriana, ma Audrey Rose Wadsworth vede il proprio futuro in modo molto diverso. Dopo aver perso l’amatissima madre, è decisa a comprendere la natura della morte e i suoi meccanismi. Così abbandona l’ago da ricamo per impugnare un bisturi da autopsia, e in segreto inizia a studiare Medicina legale. Presto viene coinvolta nelle indagini sull’assassino seriale noto come Jack lo Squartatore e, con orrore, si rende conto che la ricerca di indizi la porta molto più vicina al suo mondo ovattato di quanto avrebbe mai creduto possibile.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 15 Settembre 2020

Pagine: 372

Prezzo: 20,00€

Adesso suppongo vi starete chiedendo “Ma perché parlare proprio della moda?”. Audrey Rose, la protagonista di questo romanzo, è stata cresciuta come una perfetta dama dell’alta società vittoriana; per cui, anche se i suoi principali interessi sono orientati verso dissezioni e medicina legale e aberra i salottini da tè, non disdegna una mise sofisticata con crinoline e corsetti.

Vediamo quindi Audrey Rose indossare una grande varietà di abiti, spesso scomodi o troppo leggeri per quelli che sono i suoi spostamenti. A differenza delle grandi scollature di inizio e metà ottocento, all’epoca della nostra protagonista si trovano innanzitutto scollature più castigate e abiti con una maggiore concentrazione di dettagli e accessori come pizzi o guanti, e si notano inoltre alcuni tessuti tinti in maniera particolare. Potete notare tutte queste cose all’interno della copertina stessa del romanzo che potete trovare anche qui sotto.

La fine dell’Ottocento, però, non porta soltanto a queste novità nell’abbigliamento. Sentiamo spesso la protagonista dire che indossa il suo sellino, ma cosa significa precisamente? Guardando film e leggendo romanzi ambientati in epoca vittoriana vi sarà capitato spesso di leggere di sottogonne e crinoline, sì, perché all’epoca c’era quest’abitudine, per quanto scomoda fosse, di indossare queste gonne molto larghe e sfarzose, ammetto che è capitato anche a me di indossare un abito con crinolina durante un famoso carnevale in cui fui vestita da duchessa. A fine Ottocento, però, questo tipo di sottogonne viene sostituito appunto dai sellini, conosciuti anche come bustlet o tournier, ossia sostegni molto simili alle crinoline ma il cui sostegno poggiava principalmente sul fondoschiena, lasciando la gonna di ampiezza normale sul davanti e sui fianchi. Vi metto un esempio di un abito con sellino qui sotto!

Le novità dell’epoca, tuttavia non sono finite qui! Sentiamo spesso, soprattutto verso la fine del romanzo, Audrey Rose che indossa abiti da equitazione, sempre più di moda anche per le donne, e quindi di indossare pantaloni. Tuttavia, effettuando un paio di ricerche, ho scoperto che in realtà le donne all’epoca indossavano le gonne anche per andare a cavallo, più leggere e maneggevoli sicuramente, ma comunque si trovavano a cavalcare all’amazzone, ossia con entrambe le gambe dallo stesso lato, e avevano perciò bisogno anche di un sellino apposito.

Le calzature erano quasi sempre con il tacco e molto spesso stringate, e fatte in modo da far apparire il piede minuto e grazioso. Venivano, inoltre, fatte in tessuto e ampiamente ricamate anch’esse.

Spero che il mio articolo, ricco di curiosità sugli abiti vittoriani vi sia piaciuto, di seguito potete trovare le tappe delle mie colleghe!