Regine delle Sirene, Alexandra Christo – Recensione

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Ciao lettori! Eccomi oggi con una nuova recensione scelta da voi! Per chi se lo fosse perso, avendo alcune recensioni arretrate ho chiesto nelle storie di Instagram quale fosse quella che volevate prima, e la vincitrice è stata proprio Regina delle Sirene! Volevo leggere questo romanzo praticamente da sempre, perciò quando hanno detto che lo avrebbero portato in Italia ho preso subito la palla al balzo e ne ho approfittato. Poi, si sa, io sono famosa per fare le letture fuori stagione e non potevo aspettare agosto per leggerlo, ma almeno la recensione ve la porto nel momento più opportuno!

Trama

La principessa Lira è una sirena regale e la più letale di tutte; con il cuore di diciassette principi nella sua collezione, è venerata in tutto il mare. Fino a quando uno scherzo del destino la costringe a uccidere uno della sua razza. Per punire sua figlia, la regina del mare trasforma Lira nell’unica cosa che detesta di più: un essere umano. Derubata del suo canto, Lira ha tempo fino al solstizio d’inverno per consegnare il cuore del principe Elian a sua madre o rimarrà un’umana per sempre. L’oceano è l’unico posto che il principe Elian chiama casa, anche se è l’erede del regno più potente del mondo. La caccia alle sirene è più di un hobby per lui: è la sua unica passione. Quando salva una donna che sta annegando nell’oceano, lei in cambio promette di aiutarlo a trovare la chiave per eliminare per sempre tutta la specie delle sirene. Ma può fidarsi di lei? E quanti accordi dovrà negoziare Elian per annnientare il più grande nemico dell’umanità? Un fantasy romance e dark, la storia di una sirena con il gusto del sangue reale e di un principe che ha giurato di distruggerla. Per sempre.

Editore: Fanucci

Data di Pubblicazione: 27 Maggio 2021

Pagine: 300

Prezzo: 14,90€

La storia è praticamente un retelling della sirenetta, con un sacco di differenze e novità che ho apprezzato, insieme a tutti gli elementi che invece hanno richiamato la storia originale e che è stato super simpatico riconoscere e collegare. È un retelling spietato, se volessimo fare un confronto con un altro retelling, ad esempio Una Corte di Rose e Spine, io l’ho trovato molto più cruento. È un enemies-to-lovers che a mio parere non guasta dal momento che ho sviluppato una leggera ossessione per il genere.

Le descrizioni non sono eccessive, ma nemmeno superficiali. È super bello e facile immedesimarsi in questa realtà tanto particolare, ma soprattutto è facile immedesimarsi nei personaggi dal momento che la narrazione è in prima persona, e ci sono capitoli alternati dal punto di vista di Lira, e da quello di Elian.

L’ambientazione è semplice e particolare allo stesso tempo. Ci sono diversi Regni, ognuno con una propria peculiarità, ad esempio il regno di Elian è tutto d’oro e si dice che anche il sangue della famiglia reale sia dorato; oppure un altro in cui si dice che i reali resistano al freddo e a temperature che per una persona rappresenterebbero la morte senza difficoltà. E poi ci sono i mari e le sirene, non voglio spiegarvi la mitologia o la storia dietro alla divisione e all’odio tra umani e sirene perché ritengo sia spoiler e che vada scoperto durante la lettura. Ma posso dirvi comunque qualcosa, cioè che le sirene hanno gli occhi di colori diversi, uno dei quali è del colore del mare in cui sono nate, e il mare di Diavolos è un mare sconosciuto a tutti, nessuno sa come trovarlo, ed è lì che è nata Lira, ed è lì che vive la Regina delle Sirene.

I personaggi sono molto interessanti e particolari. Parecchi di essi vengono da regni lontani e corrotti, ed è stata data, anche se minima, una bella caratterizzazione anche ad alcuni personaggi secondari. Ho amato il personaggio di Elian, non ha proprio niente a che vedere con Eric, e anche se sono profondamente innamorata di quest’ultimo, diciamo che Elian è parecchie spanne sopra! Lira anche mi è piaciuta tantissimo, soprattutto la dicotomia tra umanità e crudeltà che divide il personaggio, e tutto ciò che ha vissuto come figlia della Regina delle Sirene.

In fine, ho adorato questo romanzo, ritengo sia ricco di qualità e innovazione. È alla portata di tutti, ma allo stesso tempo non è per tutti per il suo essere parecchio crudo. La storia d’amore anche mi è piaciuta molto, nonostante alcuni buchetti di trama. Sicuramente merita 4 stelline,

L’Orso e l’Usignolo, Katherine Arden – Recensione

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Ciao lettori! Eccomi oggi con la recensione della mia prima lettura del 2021. Questo romanzo mi è stato regalato a Natale 2019 da una mia carissima amica (Serenbookity) e finalmente le stelle si sono allineate nella giusta forma e mi hanno permesso di leggerlo! (In tutto ciò lo volevo leggere a dicembre ma shhh). Ma adesso bando alle ciance e iniziamo con la recensione!

Trama

In uno sperduto villaggio ai confini della tundra russa, l’inverno dura la maggior parte dell’anno e i cumuli di neve crescono più alti delle case. Ma a Vasilisa e ai suoi fratelli Kolja e Alësa tutto questo piace, perché adorano stare riuniti accanto al fuoco ascoltando le fiabe della balia Dunja. Vasja ama soprattutto la storia del re dell’inverno, il demone dagli occhi blu che tutti temono ma che a lei non fa alcuna paura. Vasilisa, infatti, non è una bambina come le altre, può “vedere” e comunicare con gli spiriti della casa e della natura. Il suo, però, è un dono pericoloso che si guarda bene dal rivelare, finché la sua matrigna e un prete da poco giunto nel villaggio, proibendo i culti tradizionali, compromettono gli equilibri dell’intera comunità: le colture non danno più frutti, il freddo si fa insopportabile, le persone vengono attaccate da strane creature e la vita di tutti è in pericolo. Vasilisa è l’unica che può salvare il villaggio dal Male, ma per farlo deve entrare nel mondo degli antichi racconti, inoltrarsi nel bosco e affrontare la più grande minaccia di sempre: l’Orso, lo spaventoso dio che si nutre della paura degli uomini. Nell’incantevole scenario della tundra russa, il primo capitolo di una nuova trilogia fantasy.

Editore: Fanucci

Data di Pubblicazione: 3 Aprile 2019

Pagine: 304

Prezzo: 18,00€

La storia parte un po’ lentina, ma cattura e mantiene vivo l’interesse del lettore ugualmente dal primo momento. Questo primo romanzo mi è piaciuto veramente molto, ma mi rendo conto che c’è molto fumo e che effettivamente succede poco e niente, questo perché è dedicato principalmente a presentarci i personaggi e l’ambientazione e prepararci per bene a quello che sarà e succederà nei prossimi. Sapendo questo la lettura mi ha lasciata piena di aspettative e con un’immensa voglia di leggere i seguiti, ma se fossi stata all’oscuro di questa informazione ammetto che sarei rimasta un po’ delusa e non avrei compreso la meraviglia e l’amore che si da a questo romanzo.

Le descrizioni sono molto belle e accurate, ma allo stesso tempo mai eccessive o prolisse. Ho trovato poi molto utile il glossario alla fine vista la presenza di molte parole di origine russa, così come di molti personaggi che fanno parte del loro folklore.

Un punto forte di questo romanzo è infatti proprio l’ambientazione. In una Russia in cui è da poco approdato il cristianesimo e in cui le superstizioni e le credenze popolari sono forti e convivono con esso. È stato super interessante innanzitutto scoprire i vari retroscena della lotta contro il freddo che si aveva anni addietro, così come la struttura delle case, dei villaggi e della gerarchia sociale. Allo stesso tempo è stato bellissimo leggere del loro folklore. Diciamo che prima di questo romanzo già volevo visitare la Russia, ma dopo mi trovo proprio a fremere per visitarla!

Un’altra cosa che ho apprezzato particolarmente, oltre alla caratterizzazione dei personaggi, è il rapporto che ha Vasja con la sua famiglia e i suoi fratelli. Okay che la vogliono dare in sposa e c’è tutto il ragionamento che una donna o si sposa o diventa suora, ma è da attribuire anche al periodo storico, e si nota che comunque nonostante ciò, anche il padre la lascia abbastanza libera di fare quel che le pare e quando non è così lo fa più che altro a causa delle chiacchiere delle persone. Oltre a questo ritengo comunque che tutti i personaggi siano davvero ben costruiti, particolari e interessanti, anche i più insopportabili e odiati, compresi Anna e Konstantin. Morozko lo amo nonostante sia un po’ ambiguo e ancora non ci sia stato pienamente presentato, ma proprio non vedo l’ora di conoscerlo meglio. Ha mostrato molto il suo lato crudele in questo primo romanzo, ma abbiamo visto anche che non è privo di dolcezza e che non è soltanto per evitare il disastro che ha accolto Vasja.

In fine, direi un ottimo inizio per questo 2021 in fatto di letture. Spero di proseguire altrettanto bene, ma soprattutto di leggere al più presto il seguito di questo romanzo. Per il momento mi sento di dare 3.5 stelline, ma con altissime aspettative.

Blog Tour: La Casa di Sale e Lacrime, Erin A Craig – Il romanzo e i colori

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Ciao lettori! Questo periodo è veramente pieno di uscite interessanti, e quindi eccomi sempre a parlarvi delle novità. Oggi vi parlerò di La Casa di Sale e Lacrime di Erin A Craig, ma questa non sarà una recensione bensì una tappa del blog tour. Vi parlerò infatti del ruolo che hanno i colori all’interno della storia, ma anche dei colori che assocerei io. Prima di iniziare, però, colgo l’occasione per ringraziare Ylenia di Cronache di Lettrici Accanite per aver organizzato l’evento, e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Annaleigh conduce una vita riservata e isolata a Highmoor nella residenza di famiglia sulle coste rocciose di Salten, con le sorelle, il padre e una matrigna. Un tempo erano dodici, ma ora un inquietante silenzio rimbomba nelle grandi stanze, dopo che quattro vite sono state interrotte. Ogni morte è stata più tragica della precedente: un’epidemia, una caduta fatale, un annegamento, un tuffo scivoloso… Mentre nei villaggi circostanti corre voce che la famiglia sia stata maledetta. Ossessionata da una serie di visioni spettrali, Annaleigh è sempre più convinta che le morti non siano state solo un incidente. Tutte le notti fino al sorgere del sole le sue sorelle partecipano di nascosto a balli scintillanti, strette in eleganti abiti di seta e scarpine luccicanti, e Annaleigh non sa se cercare di fermarle o unirsi ai loro appuntamenti segreti per scoprire cosa sta succedendo. Perché con chi, o con cosa, stanno davvero ballando? Quando il coinvolgimento di Annaleigh con un misterioso ed enigmatico sconosciuto si intensifica, dandole nuovi elementi per scoprire la verità sulla serie di scomparse che sta distruggendo la sua famiglia, inizia una corsa contro il tempo per sciogliere l’oscuro enigma che è caduto sulle sue sorelle, prima che venga rivendicata la prossima di loro.

Editore: Fanucci

Data di Pubblicazione: 30 Luglio 2020

Pagine: 420

Prezzo: 14,90€

Come vi dicevo il mio articolo di oggi parlerà del ruolo che hanno i colori all’interno di La Casa di Sale e Lacrime. Partiamo dal presupposto che non vengono nominati in continuazione, né sono un punto tra i più importanti della storia come in Caraval di Stephanie Garber. Hanno un ruolo molto importante, sì, perché abbiamo 8 sorelle ed ognuna di loro è un po’ come identificata da un colore; e c’è un momento nella storia in cui queste ragazze vanno a parecchi balli, principalmente balli in maschera ed è super interessante vedere come, cambiando anche città e di conseguenza divinità maggiormente venerata, le tonalità cambino, ad esempio ad una festa del Popolo della Luce che venera principalmente Vaipany, signore del sole, vestiti e ambienti erano su toni caldi e dorati; o per farvi un altro esempio a Salann, l’agglomerato di isole che è al centro dell’ambientazione del romanzo, si usa che per osservare il lutto ci si veste per 6 mesi di nero, e altri 6 mesi di grigio.

Ma concentriamoci un po’ sui personaggi, vi ho parlato di 8 sorelle: vediamo un po’ quali sono i colori che le rappresentano. Camille, la più grande delle sorelle viene rappresentata da un color oro rosato; le tre gemelle Ligeia, Rosalie e Lenore sono rappresentate rispettivamente da lilla, viola e un color melanzana quasi simile al nero; ci sono poi le Grazie, le tre sorelline più piccole Honor, Mercy e Verity che sono rapprentate dal blu notte, rosa e viola dorato; mentre la protagonista Annaleigh viene rappresentata da un verde che ricorda il colore del mare e delle onde. Ci sono personaggi a cui durante la lettura non vengono affidati colori, ma di questo me ne occuperò io adesso: abbiamo Ortun, il padre lo vedo in un color nero a simboleggiare la sua posizione di rigidità e potere; Morella, la matrigna di un color rosso molto acceso a simboleggiare la sua ambizione, ma anche il suo stato di donna incinta; e Cassius a cui affido una sorta di incrocio tra il blu notte, per la sua posizione sociale, e un blu reale per la sua eleganza e perché lo amo.

In generale comunque questa storia si può dire che racchiuda un vero arcobaleno di colori. Presenta toni e colori vivaci, ma anche dei tratti molto cupi e dark. Ammetto di aver provato molta ansia in determinate scene, e ci sono dei tratti leggermente macabri. Forse è una storia che porta una palette di colori di almeno un tono più scura rispetto alle ultime letture che ho fatto.

A voi capita mai di associare dei colori ai libri che leggere?