Review Party: L’Ultima Ragione dei Re, Joe Abercrombie – La Prima Legge

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Eccoci oggi con L'” ultima ” tappa di questo review party/tour de force targato la prima legge! Partiamo subito con la recensione!

Come la volta scorsa evito di ripetere scheda tecnica e trama poiché li potete trovare nella recensione del primo libro della trilogia!

La storia, ancora una volta, è andata oltre ogni mia aspettativa. Alcune cose erano leggermente intuibili ma più che altro perché altri personaggi investigavano a riguardo (ricordo che la narrazione si svolge sotto diversi punti di vista). Mentre con il precedente libro, con il viaggio, abbiamo avuto modo di leggere della vastità del Cerchio del Mondo in cui è ambientata la storia, in questo ci troviamo principalmente ad Adua e nel Nord. Inoltre non incontriamo nuovi personaggi in questo arco narrativo ma ci troviamo a salutarne per sempre alcuni e, sfortunatamente, alcuni di essi lo salutiamo in modo assai disdicevole. Il finale, inoltre, è come se portasse i personaggi alla fine di un cerchio: tutti si ritrovano in una situazione analoga a quella con cui li abbiamo conosciuti nel primo libro della trilogia! Mi dispiace che ci siano tante cose che non posso esaminare per il rischio spoiler ma ci sono veramente tante tante cose da dire riguardo quest’ultimo libro della Prima Legge. Spero che alcune domande siano risolte in Un Piccolo Odio, ambientato nello stesso mondo ma 10 anni dopo, che recensirò la settimana prossima giovedì 12 Dicembre!

Consiglio questo libro, molto, anche se non mi è piaciuto tanto quanto il precedente -che è anche il mio preferito della trilogia- ma vi avviso, non troverete lieto fine in questa lettura. È cruda e spietata fino all’ultimo. 4 stelline.

Review Party: Non Prima che Siano Impiccati, Joe Abercrombie – La Prima Legge

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Eccoci oggi con la seconda tappa dedicata al Review Party della trilogia La Prima Legge di Joe Abercrombie. Oggi parliamo di Non Prima che Siano Impiccati.

Non mi dilungherò con trama e quant’altro perché essendo una Titan Edition vale tutto quello che ho detto nella prima recensione!

Questo secondo libro inizia con tutti i personaggi che intraprendono un viaggio (cosa annunciata alla fine primo libro). Questo viaggio porterà Glokta a Dagoska come superiore dell’Inquisizione locale per prendere il controllo della città (che minaccia l’assedio dei Gurkhul) e per investigare sulla scomparsa del precedente Superiore. In questo arco narrativo vediamo una crescita morale di questo personaggio controverso ma a tratti ironico. “Posso veramente diventare un uomo buono?” si chiede e, chissà, potrebbe come non potrebbe, questo lo scopriremo soltanto durante la lettura del terzo e ultimo libro! Durante questo POV riusciamo a sapere cosa, intanto sta succedendo ad Adua e le sorti incerte di tutto il Midderland, questa parte in particolare mi ha fatto venire in mente un’idea che però non posso svelare ma che, nella prossima tappa, vi farò sapere se avevo ragione o meno.

Per quanto riguarda il Nord e l’Angland vediamo West alle prese con la guerra e il suo incontro con il gruppo di Tretronchi, il Mastino, Dow, Tul Duru e il Cupo. Questo incontro, in particolare, porterà a un’evoluzione di West, o meglio, a un suo smascheramento poiché lui stesso si renderà conto di parti del suo carattere che non conosceva.

C’è poi il gruppetto di Bayaz, Jezal, Logen, Ferro, Piedelungo e Quai. Anche loro in viaggio alla ricerca di un oggetto che aiuterà Bayaz a sconfiggere suo fratello Khalul che da anni ormai infrange la Seconda Legge dei Magi. In questo frangente vediamo Jezal crescere molto grazie anche a parole di Bayaz e Logen ai, inizialmente, guardava con disprezzo e a cui ha imparato pian piano a dare fiducia. Logen da buon “capo” cerca sempre di alzare il morale a tutti riuscendo a stringere amicizia (e anche qualcosa di più) con gli altri del gruppo; intanto, però, si scoprono anche cose un po’ oscure sul suo passato e sul suo “carattere”. Ferro, sempre sospettosa verso chiunque riesce un po’ ad ammorbidirsi e a dare, anche se in minima parte, un po’ di fiducia agli altri. Bayaz continua ad essere un mistero con il suo umore altalenante; lo vediamo un momenti di grande fragilità e non si sa proprio che piega prenderà il viaggio. Quai, invece, è totalmente insignificante/assente in questo volume. Non è ancora chiaro il perché na mostra una sorta di odio verso Bayaz anche se ancora non ci è chiaro da dove deriva e a cosa porterà questo cambiamento.

Non posso dire molto altro sulle dinamiche di questo volume perché altrimenti cadrei nello spoiler. In ogni caso conosciamo diversi personaggi nuovi e la storia dei figli di Euz e degli apprendisti di Juvens inizia pian piano a delinearsi in maniera sempre più chiara anche se non ancora del tutto. Questo volume mi è piaciuto molto più del secondo poiché c’è molta più azione. Con ancora più convinzione continuo a consigliare questa trilogia e do a questo volume 5 stelline!

Ci vediamo il 3 Dicembre con la recensione di L’Ultima Ragione dei Re!

Review Party: Il Richiamo delle Spade, Joe Abercrombie – La Prima Legge

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Quando ho saputo dell’uscita di questa Titan Edition sono subito stata colta da una grande curiosità e non potevo perdermi il Review Party ad esso dedicato! Ma bando alle ciance e iniziamo a parlare di Il Richiamo delle Spade, primo libro della trilogia La Prima Legge.

Trama

Logen Novedita è un guerriero in fuga dal Nord di cui è stato il campione idolatrato tanto dai nemici che lo vorrebbero morto come dagli amici che farebbero meglio a crederlo tale. Perché dentro di lui si annida il Sanguinario, un’ombra per cui orrore, fuoco e morte sono un banchetto al quale invitare tutto e tutti. Glokta l’Inquisitore trascina il proprio corpo torturato nei palazzi del potere, investigando su una cospirazione in grado di ribaltare l’ordine costituito. Il giovane Jezal dan Luthar, che forse si accontenterebbe della propria bellezza, sfacciataggine e abilità nella scherma, scoprirà che qualcuno nutre grandi e pericolosi progetti per lui. Il Maggiore West deve lottare contro la propria sorella, l’idiozia delle gerarchie militari, e la costante feroce emicrania. Nelle vene della misteriosa e intrattabile Ferro Maljinn scorre sangue di demone, e una sete di vendetta che minaccia di travolgere un Impero. I loro cammini sono destinati a incrociarsi nella guerra che chiude le sue fauci sull’Unione da Nord a Sud, mentre alle ombre del passato e ai sortilegi si sommano le nuove, devastanti forze dell’oro e della tecnologia. Con questo affresco, ricco di pathos e umorismo nero, che comprende rovine ciclopiche e bettole, schermaglie politiche e duelli brutali in un cerchio di scudi, mercenari e prostitute, regine e banchieri, Joe Abercrombie ha portato il fantasy verso nuovi confini, capaci di fondere J.R.R. Tolkien e i noir americani, il realismo di G.R.R. Martin e l’ironia citazionista di Tarantino.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 19 Novembre 2019

Pagine: 1152

Prezzo: 28,00€

La storia è un incrocio di diverse storie e punto di vista. Inizialmente non è ben chiara l’utilità del singolo personaggio, del perché stiano parlando di lui ma pian piano viene fuori una trama complessa e che unisce la storia e le vite di tutti i personaggi. La lettura all’inizio risulta un po’ lenta ma si riprende bene, ci sono scene che fanno trattenere il fiato e a un certo punto non si fa altro che pensare a cosa porterà la storia (anche e, soprattutto, quando non starai leggendo). L’ ambientazione è molto interessante, non ci è ancora tutto chiaro alla fine del primo libro ma poco alla volta vengono spiegate molte cose soprattutto per quanto riguarda la “storia del mondo” ossia ciò che ha portato ai giorni in cui si svolge la storia. In questo primo libro ancora non è del tutto chiaro come viene creata e utilizzata la magia ma poco dopo l’inizio del secondo vengono rivelate diverse informazioni utili (sì, sto un più avanti). Le descrizioni sono molto ricche: rendono ben chiari gli ambienti e le scene. Io, personalmente, non sono tanto amante delle descrizioni corpose ma in questa circostanza non mi sono pesate affatto, anzi, le ho sempre lette con attenzione e interesse. I personaggi sono ben descritti e caratterizzati, sono davvero molti quindi lo scrittore è stato veramente eccelso nel creare un carattere per ognuno di loro. Ci sono personaggi stupidi e astuti, cauti e avventati, bravi e cattivi. Attualmente il mio personaggio preferito è Logen tant’è che l’ho definito una patanella sbucciata chi ha letto il libro può capire! Bayaz per me è un personaggio molto interessante anche se ancora un po’ troppo enigmatico, spero di riuscire a cogliere ogni sua sfaccettatura per quando terminerò la trilogia. Mi stanno molto antipatici, invece Glokta (che mi ostino a chiamare Glotka) anche se sento/spero che ci sarà una bella evoluzione per quanto riguarda il suo personaggio anche se i capitoli dedicati a lui non sono i miei preferiti. E poi c’è Ferro, astio e stupidità all’ennesima potenza anche se, essendo una schiava, ci sta che non sia il massimo dell’acume ANCHE SE dicendo questo mi sento di generalizzare troppo perché ci sono anche schiavi intelligenti e quindi contrasti a gogo nel mio animo 😩. Parlerò degli altri personaggi meglio nella prossima recensione (sarà un evento un po’ lungo haha 😬)

In fine, il libro è molto, molto ben scritto. Cattura l’attenzione del lettore e crea la giusta avidità di conoscenza. C’è aria di mistero, c’è ansia durante i combattimenti.. insomma tutti i sentimenti giusti. Il finale delinea quella che sarà la trama del seguito ma lascia un alone di curiosità perché sappiamo quali sono i piani dei personaggi, i loro prossimi movimenti MA non sappiamo come si svolgerà tutto e, in più, ci sono alcuni interrogativi non risolti. Oltre i personaggi antipatici che, vabbè è anche l’autore che li vuole così quindi non c’è neanche da ritenerla una pecca, c’è una cosa che mi ha infastidita durante la lettura: ossia che ogni personaggio ha una sorta di motto personale e che spesso e volentieri ci ritroviamo a leggere. Questa cosa nello specifico non la apprezzo in nessun libro e, in particolare in questo, mi è risultata molto ridondante. In ogni caso è un libro che VALE molto e che mi sento di consigliare vivamente, 4.5 stelline!