Review Party: Demone nel Bosco, Leigh Bardugo e Dani Pendergast

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Ciao lettori, oggi torno a parlarvi di graphic novel e in particolare di una nuovissima uscita in casa Mondadori relativa a una delle mie autrici preferite: Leigh Bardugo. Vediamo quindi insieme la nascita dell’Oscuro. Prima di iniziare voglio ringraziare Patrizia di In punta di carte per aver realizzato l’evento, e la casa editrice per averci fornito la copia digitale dell’opera.

Trama

Eryk e sua madre, Lena, hanno trascorso la loro esistenza fuggendo incessantemente da un luogo all’altro, con la convinzione che, forse, per loro non esista proprio un porto sicuro. Perché entrambi non solo sono Grisha, ma sono i più potenti e letali tra loro. Temuti da chi vorrebbe ucciderli e braccati da chi vorrebbe sfruttarne i doni, devono cercare di tenere nascoste le loro capacità ovunque vadano. Ma talvolta i segreti più pericolosi trovano comunque il modo di venire a galla.

Questo imperdibile graphic novel, scritto da Leigh Bardugo e illustrato dalla talentuosa Dani Pendergast, è il prequel di “Tenebre e Ossa”, saga bestseller e ora anche serie Netflix, tassello indispensabile del GrishaVerse che permette di gettare un po’ di luce sulle origini di un destino tanto grandioso quanto sinistro, quello del temuto e potentissimo Oscuro.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 27 Settembre 2022

Pagine: 216

Prezzo: 19,00€

La storia è molto breve, mi aspettavo e avrei voluto qualche pagina in più, ma in fondo la nascita dell’Oscuro la si comprende a pieno già in questo volume, anche se forse potrebbe non essere abbastanza come redemption arc. Consiglio comunque la lettura a persone che abbiano già letto la trilogia di Tenebre e Ossa per comprendere e immedesimarsi meglio nel personaggio, ma anche per una scena in particolare del finale (della trilogia) che potrebbe essere leggermente meno d’impatto.

I disegni sono veramente pazzeschi, Dani Pendergast disegnami la vita, ti prego! Sono rimasta incantata ad ogni tavola, e anche la palette colori per me è stata veramente on point. Il modo in cui ha disegnato le ombre poi, in cui ha espresso quello che è il potere dell’evoca ombre… magia pura!

I personaggi sono ciò che alla fine ha portato la storia al suo nocciolo: ma si sa, che le persone fanno e faranno sempre il peggio per poter avere quel pizzico in più. È interessante vedere precisamente ciò che c’è dietro a determinati ragionamenti e moventi futuri, cos’è che ha scaturito tutto. E, diciamocelo, Baghra a parer mio ha avuto la sua bella influenza nella creazione di quello che è stato l’Oscuro.

In fine, ho letto veramente con molto interesse la storia, e i disegni hanno accompagnato il tutto in una maniera così liscia e omogenea che quando l’ho finito ho esclamato: Ma come, di già?

Ho deciso di dare 4.5 stelline perché avrei voluto quel pizzico in più (sì, anch’io), ma anche così è tutto fin troppo chiaro, anzi, credo sia proprio una scelta dell’autrice lasciarci immaginare il dopo, perché si sa che in fondo noi lettori siamo sempre i peggiori a far teorie e a star su tutta la notte!

Alla prossima, Cate

Review Party: La Legge dei Lupi, Leigh Bardugo

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Ciao lettori! Dopo la recensione de Il Re delle Cicatrici, eccomi finalmente a parlarvi del secondo romanzo che compone questa dilogia! Prima di iniziare voglio ringraziare Patrizia di In punta di Carta per aver organizzato l’evento, e la casa editrice per averci fornito la copia dell’opera.

Trama

Il secondo volume della serie Grishaverse “Il re delle cicatrici”. Anche in questo secondo e ultimo volume della dilogia ritroviamo tre dei personaggi più amati del GrishaVerse: Nikolai Lantsov, Zoya Nazyalensky e Nina Zenik. I tre, re, generale e spia di Ravka, dovranno continuare insieme la loro lotta per strappare all’oscurità il futuro del loro paese. Altrimenti non potranno che assistere al suo disfacimento definitivo.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 26 Aprile 2022

Pagine: 480

Prezzo: 21,90€

La storia riprende immediate le vicende del primo romanzo, rispondendo a tante domande, ma anche aprendone di nuove. Ammetto che ero super terrorizzata prima della lettura, perché ho sentito veramente chiunque parlarne male, ma sarà stato questo o qualcos’altro, a me è piaciuto!

Le descrizioni sono sempre on point e la narrazione continua ad essere una delle mie preferite: con diversi punti di vista a disposizione. La Bardugo continua a confermarsi un genio assoluto, il modo in cui intreccia le storie, anche diverse (tenebre e ossa e sei di corvi) mi fa innamorare sempre più.

L’ambientazione continua ad essere uno dei pezzi forti di queste storie, il Grishaverse è sicuramente uno di quei mondi in cui vorrei vivere (anche se con poche possibilità di sopravvivenza 🥲). L’incrocio tra culture è poi veramente un tocco di classe, che ho apprezzato in ogni romanzo delle varie saghe e non meno in questa.

I personaggi ormai sono diventati i miei migliori amici, è una delle cose che amo tanto dell’incrocio tra le varie storie di cui vi parlavo prima. È sempre bello tornare a rivedere vecchi amici, ma anche scoprirne di nuovi (chi ha letto il romanzo, capirà).

In fine, possibile che questo romanzo mi abbia lasciato così tanto hype per il terzo di Sei di Corvi? Davvero non vedo l’ora di vedere cosa ha in mente per noi (e per questi personaggi) la mia amata Bardugo! Adoro!

Review Party: Il Re delle Cicatrici, Leigh Bardugo

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Ciao lettori! Dopo tanto (troppo) tempo rieccomi qui con una nuova recensione. Non mi sembra il momento giusto di parlarvi delle mie (dis)avventure per cui vi rimando a IG (anche se più in là) dove spiegherò un po’ tutto quello che sta accadendo a me, al blog e alle mie letture. Ora basta cianciare e dedichiamoci a questo nuovo succosissimo romanzo. Io sono un super fan di Leigh Bardugo, sicuramente rientra nella mia top 5 di autrici preferite di sempre, e quando mi è stato proposto di partecipare a questo evento non potevo assolutamente rifiutare. Prima di proseguire voglio perciò ringraziare Patrizia de In Punta di Carta per aver organizzato l’evento, e la casa editrice per averci fornito la copia digitale da recensire. Iniziamo!

Trama

Nikolai Lantsov, sovrano di Ravka, corsaro, soldato, secondogenito di un re disonorato, ha sempre avuto un’innata propensione alle situazioni difficili, ma questa volta sembra dover fare i conti con qualcosa di impossibile, qualcosa che nessuno, tra la popolazione di Ravka, potrebbe mai immaginare. Come se non bastasse, per arrestare l’avanzata dei nemici che si assiepano lungo i confini del regno, il giovane re deve trovare un modo per riempire le casse dello Stato, stipulare nuove alleanze e fermare il nuovo pericolo che minaccia quello che un tempo è stato il glorioso esercito Grisha. Al suo fianco, però, c’è la fedele Zoya Nazyalensky, leggendario generale Grisha, che non si fermerà di fronte a nulla pur di aiutare Nikolai ad affrontare e sconfiggere il potere oscuro che alberga nelle profondità del suo cuore e che, rafforzandosi di giorno in giorno, minaccia di distruggere tutto quello che ha costruito. Zoya sa infatti che, come i Grisha non possono sopravvivere senza Ravka, tantomeno Ravka può sopravvivere a un re tanto indebolito. Nello stesso momento, nelle terre fredde del Nord, Nina Zenik sta combattendo la sua personale guerra contro coloro che vorrebbero spazzare via per sempre i Grisha. Ma per sconfiggere i pericoli che la attendono, sarà costretta a scendere a patti con il proprio terrificante potere e ad affrontare il dolore profondo e lacerante che porta nel cuore. Re, generale e spia di Ravka: tutti e tre nel corso del loro viaggio dovranno spingersi oltre i confini tra scienza e superstizione, magia e fede, rischiare il tutto per tutto per salvare una nazione spezzata, e accettare che alcuni segreti non sono fatti per restare sepolti e che certe ferite non sono destinate a guarire.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 15 Marzo 2022

Pagine: 420

Prezzo: 20,90€

Prima di iniziare (sì, lo so, avevo detto iniziamo, ma concedetemi questo piccolo appunto perché è super necessario) ci tengo a precisare che questo romanzo non è leggibile “singolarmente”, ma va letto necessariamente dopo l’intera trilogia di Tenebre e Ossa e dopo l’intera dilogia di Sei di Corvi. Facendo diversamente finireste per: 1. Farvi spoiler delle altre due storie; 2. Capirci poco o niente del worldbuilding (compreso di situazione socio-politica attuale) e del Grishaverse.

La storia qui riprende dalla fine di Sei di Corvi, ma troviamo riferimenti super importanti anche e soprattutto alla trilogia di Tenebre e Ossa. Mi è piaciuto veramente molto vedere come l’autrice è riuscita a prendere personaggi da entrambe le storie e riportarli qui con le loro particolarità e problematiche, in dinamiche totalmente nuove, ma che necessariamente devono sempre far capo al passato. Da questo punto di vista direi proprio che è molto incentrato su ciò che è stato prima, e in particolar modo agli strascichi che questo ha portato.

Le descrizioni sono sempre molto accurate e precise, ma con la Bardugo non si hanno dubbi o preoccupazioni in merito: è sempre una garanzia! La narrazione procede in terza persona, ma ogni capitolo è dedicato a un POV diverso, alcuni sicuramente più scorrevoli di altri, ma tutti ugualmente interessanti e importanti, soprattutto per la crescita dei personaggi che in questa storia non è indifferente (nonostante già nelle precedenti ne hanno passate delle belle sti poveri ragazzi – sì, mi sono sentita molto vecchia a dire questa frase, ciao).

L’ambientazione la conosciamo bene, abbiamo avuto modo di approfondirla nei romanzi precedenti, quindi non mi metterò a spiegare il Grishaverse o le lotte e i motivi che ci sono dietro Ravka o Fjerda, se siete a leggere questa recensione sono sicura che sappiate già molto, se non addirittura tutto di queste questioni. Sappiate però che i nostri protagonisti qui non si trovano tutti insieme. Nikolai e Zoya sono insieme a Ravka a far fronte a esperimenti e minacce; mentre Nina è a Fjerda sotto copertura per conto di Nikolai.

I personaggi, come vi dicevo, hanno affrontato una crescita veramente super importante, in particolar modo Nina e sono super contenta di ciò essendomi molto affezionata al suo personaggio. Ammetto che in parecchi suoi POV il mio cuore era in frantumi, la Bardugo è stata veramente super brava a descrivere il suo struggimento. Questo vale anche per Nikolai e Zoya, e dirò solo che aumenta sempre più la voglia di vedere certe coppie realizzarsi.

In fine, non so bene che aspettative avevo quando ho iniziato questo romanzo, anche perché vedo che il 99% delle persone che conosco e che lo ha letto in lingua lo ha anche demolito (rido), quindi sarà che la Bardugo è sempre la Bardugo, sarà che partivo con aspettative meh, ma a me è piaciuto davvero tanto! 4 stelline!

Blog Tour: Sogni di Mostri e Divinità, Laini Taylor – La trilogia nel panorama fantasy

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Ciao lettori! Torno a parlarvi dell’ultimo capitolo di questa fantastica trilogia, non sotto forma di recensione, ma per come vedo questi romanzi all’interno del panorama fantasy, paragonandoli, quindi, ad alcune delle mie letture a tema. Prima di iniziare voglio ringraziare ancora una volta Ylenia di Reine des Livres per aver organizzato l’evento e la casa editrice per averci fornito la copia digitale dell’opera.

Trama

La misteriosa Karou è una chimera unica nel suo genere: al contrario dei suoi simili, l’eroina de la trilogia La chimera di Praga ha sembianze umane, impreziosite da meravigliosi capelli blu. È innamorata di Akiva, un serafino dalla bellezza eterea. Angeli e chimere sono però nemici naturali, in lotta da secoli. C’è solo un modo per ristabilire la pace: tentare un’alleanza fra le chimere e quegli angeli che, come Akiva, hanno deciso di ribellarsi al loro imperatore.
In questo terzo e conclusivo capitolo della saga entriamo subito nel vivo dell’azione: l’esercito degli angeli discende sulla Terra, in pieno giorno, in una Roma sfolgorante di sole, con uno stuolo di telecamere intente a riprendere e un pubblico sbalordito a osservare la scena. Nel frattempo, dopo il tradimento che ha portato la sua specie allo stremo, Karou sta ricostruendo l’esercito delle chimere e, grazie a un inganno ingegnoso, è ora alla guida della ribellione contro gli angeli. Il futuro della sua specie dipende da lei, ed è giunto il momento dello scontro finale. Riusciranno Karou e Akiva a realizzare il sogno di una realtà in cui i loro popoli smettano di distruggersi e in cui, forse, potrebbe esserci spazio per il loro amore?
Con queste pagine mozzafiato, caratterizzate da una tensione costante e una serie di personaggi indimenticabili, Laini Taylor conferma il suo grande talento.
Un finale stupefacente per una trilogia fantasy davvero epica, una suggestiva rivisitazione moderna della mitologia classica e cristiana che ha appassionato milioni di lettori in tutto il mondo.

Editore: Fazi Editore

Data di Pubblicazione: 20 Maggio 2021

Pagine: 572

Prezzo: 13,00€

Ho deciso di strutturare questo articolo una maniera un po’ diversa dal solito, anche perché è la prima volta che scrivo un articolo del genere 😂 Voglio prendere alcuni elementi di questo romanzo, quelli che mi hanno colpita o fatto riflettere di più, e confrontarli con elementi “simili” di altri romanzi.

Un elemento che caratterizza questo romanzo, e che è praticamente alla base di tutto è, a mio parere, la guerra, la lotta quasi eterna tra serafini e chimere. Per questa guerra sono state fatte cose realmente abominevoli, nelle macchinazioni dei “potenti” nulla ha valore, nemmeno i civili, che fino a poco prima sono sempre stati esclusi e salvaguardati, preservati da questa orribile realtà e da questi pericoli. L’imperatore dei serafini, però, a un certo punto, non è più della stessa idea. Questa situazione mi ha fatto molto pensare a quello che succede ne La Guerra dei Papaveri, perché è proprio come lo stato nemico si comporta con l’Impero, distruggendo intere città e massacrando migliaia di civili. Per Mugen le persone non contano e sono sacrificabili così come per Joram gli Illegittimi valgono meno di 0 e sono più che sostituibili. La differenza sta nel fatto che i soldati di Mugen hanno assorbito la stessa ideologia dei loro superiori, mentre i serafini a un certo punto si ribellano perché non hanno mai accettato il poco valore che viene dato alle loro vite.

Allo stesso tempo la resurrezione delle chimere mi ha fatto un po’ pensare alla tregua dei vent’anni che si legge all’interno di Truthwitch. Questa idea me l’ha fatta venire in mente in particolare il disegno realizzato da Karou sulla guerra, prima di riavere i suoi ricordi da Madrigal, che viene citato nell’ultimo romanzo della trilogia. L’immagine che ci viene presentata è quella di due persone sedute a un tavolo che mangiano dalle rispettive ciotole, quello che mangiano è il “popolo” dell’altro e “vince” il primo che svuota la ciotola. Karou osserva che è come se loro “barassero” dal momento che la ciotola nn si svuota soltanto, ma viene anche riempita, in continuazione. Quindi sì, anche per loro la guerra è fissa, costante, vita, ma allo stesso tempo non rappresenta anche la morte, come invece è per i serafini, le cui fila inevitabilmente si sfoltiscono. Questa situazione per me può essere vista anche un po’ come una tregua per le chimere, che in ogni caso continuano a vivere, a reincarnarsi, loro in qualche modo possono respirare e andare avanti perché nulla è davvero definitivo.

Altro elemento alla base di questo romanzo è la storia d’amore tra Akiva e Karou, un insta-love a tutti gli effetti, ma che non può permettersi assolutamente di essere paragonato alla maggior parte degli insta-love che leggiamo nei romanzi fantasy e non (qui parla un’amante degli enemies-to lovers). La particolarità di questo romanzo secondo me è che questo insta-love si ripete, c’è un incontro di anime prima che di carne, anche senza conoscere le vere e rispettive identità, nonostante un inizio un po’ travagliato Karou e Akiva provano un’attrazione e un’elettricità da paura, sempre e comunque, ancora e ancora.

Non mi piace fare classifiche e dire questo è meglio di quello e simili, ma a mio parere la trilogia della Chimera di Praga si posiziona veramente in alto nella scala dei romanzi fantasy. Affronta tantissimi temi importanti (non dimentichiamoci del razzismo) e lo fa in maniera unica ed eccezionale.

Blog Tour: La Chimera di Praga, Laini Taylor – Praga

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Ciao lettori! Eccomi con un nuovo articolo, stavolta non si tratta di una recensione ma di un meraviglioso blog tour dedicato all’ambientazione del romanzo, la meravigliosa città di Praga! Ma adesso bando alle ciance e iniziamo! Prima però vorrei ringraziare Ylenia di Reine des Livres per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia digitale dell’opera.

Trama

Karou ha 17 anni, è una studentessa d’arte e per le strade di Praga, la città in cui vive, non passa inosservata: i suoi capelli sono di un naturale blu elettrico, la sua pelle è ricoperta da un’intricata filigrana di tatuaggi, parla più di venti lingue e riempie il suo album da disegno di assurde storie di mostri. Spesso scompare per giorni, ma nessuno sospetta che quelle assenze nascondano un oscuro segreto. Figlia adottiva di Sulphurus, il demone chimera, la ragazza attraversa porte magiche disseminate per il mondo per scovare i macabri ingredienti dei riti di Sulphurus: i denti di ogni razza umana e animale. Ma quando Karou scorge il nero marchio di una mano impresso su una di quelle porte, comprende che qualcosa di enorme e pericoloso sta accadendo e che tutto il suo universo, scisso tra l’esistenza umana e quella tra le chimere, è minacciato. Ciò che si sta scatenando è il culmine di una guerra millenaria tra gli angeli, esseri perfetti ma senz’anima, e le chimere, creature orride e grottesche solo nell’aspetto esteriore; è il conflitto tra le figure principi del mito cristiano e quelle dell’immaginario pagano. Nel disperato tentativo di aiutare la sua “famiglia” Karou si scontra con la terribile bellezza di Akiva, il serafino che per amore le risparmierà la vita.

Editore: Fazi Editore

Data di Pubblicazione: 20 Maggio 2021

Pagine: 384

Prezzo: 13,00€

Per quanto la vita di Karou sia frenetica e pendolare, la sua vita da “umana” si svolge da diversi anni principalmente a Praga. Città in cui studia e in cui ha le sue, seppure poche, amicizie strette. Ho trovato la scelta di questa città come sfondo per la storia, perfetta, perfetta soprattutto per la sua ricca storia artistica. A partire da una delle architetture più variegate al mondo e da un centro storico che è addirittura divento patrimonio dell’Unesco, una vera e propria perla artistica e culturale per la moltitudine di stili che si possono incontrare. Insomma, ripeto, perfetta per un personaggio come Karou per cui l’arte è praticamente uno stile di vita, oltre che il pane quotidiano.

Una delle zone che Karou frequenta maggiormente è il Poison Kitchen, un cimitero abbandonato che ha preso le sembianze di un locale!

“La chiesa un tempo unita a questo monastero medievale bruciò circa trecento anni fa, ma ne restano gli alloggi dei monaci e sono stati trasformati nel caffè più strano che si possa trovare al mondo, popolato di statue classiche che esibiscono la collezione di maschere antigas della prima guerra mondiale appartenente al proprietario. La leggenda narra che, nel Medioevo, il cuoco perse la ragione e assassinò l’intero monastero con un calderone di goulash avvelenato, da cui il macabro nome del caffè e il suo piatto forte: goulash, naturalmente. Sedete su un divano di velluto e appoggiate i piedi su una bara. Gli scheletri dietro al bancone potrebbero appartenere ai monaci assassinati…”

Il locale è caratterizzato da una moltitudine di statue romane, divinità a grandezza naturale e ninfe che avevamo perso braccia e ali, tutte rigorosamente coperte da maschere a gas, e i tavolini sono delle vere e proprie tombe. Un po’ macabro, ma sarebbe stato super divertente visitare un posto del genere! Sfortunatamente il luogo non esiste, c’era un Poison Bar, ma su trip advisor dicono che è famoso soprattutto per il Karaoke, un vero peccato, anche se veramente ironico!

Review Party: Rovina e Ascesa, Leigh Bardugo

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Ciao lettori! Con oggi si conclude il mio viaggio attraverso la prima trilogia dedicata al Grishaverse: quella di Shadow and Bone. È stato un viaggio duro, e ammetto di aver perso qualche lacrimuccia alla fine, ma è stato meraviglioso. Prima di iniziare con la recensione voglio ringraziare Ylenia di Reine des Livres per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

“Disprezza il tuo cuore.” Era quello che volevo. Non volevo più essere in lutto, soffrire per qualche perdita o per i sensi di colpa, o per la preoccupazione. Volevo essere dura, calcolatrice. Volevo essere impavida. Fino a poco prima mi era sembrato possibile. Ora ne ero meno sicura.

L’Oscuro ha ormai esteso il suo dominio su Ravka grazie al suo esercito di creature mostruose. Per completare i suoi piani, gli manca solo avere nuovamente al suo fianco Alina, la sua Evocaluce. La giovane Grisha, anche se indebolita e costretta ad accettare la protezione dell’Apparat e di fanatici che la venerano come una Santa, non ha perso però le speranze: non tutto è perduto, sempre che un certo principe, sfacciato e fuorilegge, sia sopravvissuto, e che lei riesca a trovare la leggendaria creatura alata di Morozova, la chiave per liberare l’unico potere in grado di sconfiggere l’Oscuro e distruggere la Faglia. Per riuscirci, la potente Grisha dovrà tessere nuove alleanze e mettere da parte le vecchie rivalità. Nel farlo, verrà a conoscenza di alcuni segreti del passato dell’Oscuro che getteranno finalmente luce sulla natura del legame che li unisce e del potere che l’uomo esercita su di lei. Con una nuova guerra alle porte, Alina si avvia verso il compimento del proprio destino, consapevole che opporsi all’ondata di crescente oscurità che lambisce il suo paese potrebbe costarle proprio quel futuro per cui combatte da sempre.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 30 Marzo 2021

Pagine: 288

Prezzo: 18,90

La storia di questo terzo romanzo è in assoluto la più interessante e accattivante di tutte. Alina finalmente ha deciso di prendere in mano la situazione ed è stata veramente top. Tutta la storia ha preso una piega veramente inaspettata, ci sono stati un sacco di colpi di scene e un finale che, veramente, non sarei mai stata in grado di prevedere. In questo capitolo ci sono un sacco di personaggi che si mettono in moto, che si fanno valere e che mostrano il loro valore. Primo tra tutti Mal, che per me ha avuto una fortissima rivalsa (diciamo che lo odiavo giusto un po’). Però non sono da meno Zoya, Nadia, Tolya e Tamar che mostrano nuovi lati del loro carattere molto interessanti e profondi. L’Oscuro, per quanto al centro delle situazioni poiché colui che le scaturisce, anche in questo romanzo rimane un elemento di sfondo e di contorno, la storia, la trilogia intera, a mio parere, si concentra principalmente su Alina e sulla rivalsa di Ravka. Diciamo che partendo da ciò non condivido l’immenso amore che tutti provano per lui, cioè, piace anche a me molto, ma non al punto da tirarmi i capelli, ecco; cosa che invece farei molto probabilmente per il Nikolai del mio cuore. Sia l’Oscuro che Nikolai hanno mostrato buona parte delle loro debolezze di questo volume: l’Oscuro ha acquisito un sacco di umanità, al punto che anche Alina ne è rimasta colpita; Nikolai ha acquisito invece una sorta di fragilità da cui sembrava essere immune, che ce lo fa amare ancora di più e che ce lo rende un patatino dolce.

Anche in questo romanzo la narrazione è in prima persona. Non tutti l’hanno apprezzato, molte persone ritengono che la Bardugo renda pienamente soltanto con la terza persona. Ma io non sono d’accordo. Oltre a doverci ricordare che è il primo romanzo della Bardugo, dobbiamo ricordare quello che traspare dalla lettura stessa del romanzo: questa è la storia di Alina e della rinascita di Ravka; quindi per me il punto di vista scelto è più che appropriato.

In fine, raga piango. Davvero, non riesco a essere seria perché sono ancora nel pieno degli scleri e ho ancora gli occhi umidi. Questo romanzo è la vita! È perfetto! Mentre leggevo i primi due romanzi della trilogia pensavo “sì, ok, bello, ma sei di corvi è un’altra cosa” (da menzionare: ho letto sei di corvi, ma non ancora il regno corrotto). Ora che ho finito la trilogia posso solo dire CAZZO capisco perché tutti la amano e inizierò da subito a creare il mio altarino e a venerarla insieme a tutti gli altri. Grazie prego grazie di esistere Leigh Bardugo, ti prego sforna altri 15436372646718 figli/libri e rendici la vita migliore e il mondo un posto migliore. Immensamente tue, queste 5 stelline del mio cuore.

Wanda-Vision, episodio 6 – Recensione Spoiler

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Ciao a tutti! Oggi vi parlerò del sesto episodio di Wanda Vision, quindi non perdiamoci in chiacchiere e iniziamo subito! Vi avverto, però, che contiene spoiler e teorie.

L’episodio inizia con una sigla che è letteralmente un tributo ad una delle mie serie preferite: Malcom in the Middle; e anche nelle prime battute di questo episodio il tipo di narrazione ricorda la serie. Ho apprezzato molto questo tocco di genialità ma le sorprese non finiscono qui.

Essendo Halloween hanno avuto modo di giocare un botto con le citazioni ed altro, infatti ci sono molti Easter Egg sul mondo Marvel tra cui i vestiti di Halloween dei protagonisti che ricordano le loro prime versioni a fumetti, e ho adorato particolarmente quello di Visione e Wanda. Nonostante queste piccole distrazioni, che ho apprezzato molto, la trama di questo episodio è come al solito lenta e poco succosa, come se non si andasse mai al sodo. Ci sono state delle bombe, ma non sono troppo grandi, abbiamo avuto modo di conoscere di più il nuovo Pietro, anche se in realtà è un Pietro già conosciuto grazie a gli Xman.

Questo ci permette di dare vita a una nuova teoria: essendo che Wanda Vision è collegata ad altri film del MCU tra cui Spiderman, può essere che Wanda può creare canali collegati ad altri multiversi; forse il Pietro che noi vediamo non è altro che il Pietro di un altro multiverso. Se la teoria dovesse dimostrarsi corretta allora anche il ritorno di Visione e uno eventuale di Tony Stark diventano plausibili, anche perché nei fumetti è Tony ad aggiustare Visione, quindi la serie potrebbe andare avanti così su questa linea, oppure creare un’altra linea narrativa totalmente diversa; ora è tutto da vedere. Finalmente, in questa puntata, Visione ha preso coscienza di tutto, e si è spinto fuori dall’Esa. Tuttavia ha finito letteralmente per essere distrutto, mentre Wanda, per salvarlo, ha aumentato a dismisura il perimetro del suo campo di forza. L’episodio ci lascia con molte più domande di prima, perché dopo aver risucchiato tutto e salvato Visione fino a dove si spingerà Wanda?

Spero che questa piccola recensione vi sia piaciuta, il mio voto per il sesto episodio è 4.

Ps: continuo ad odiare i ritmi, e mi dilania il pensiero che per me è più godibile one shot che come serie.

Blog Tour: Sorcery of Thorns, Margaret Rogerson – L’Autrice

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Ciao lettori! Eccomi con un nuovo articolo dedicato al Blog Tour di questa nuova uscita. Vi parlerò infatti dell’autrice di Sorcery of Thorns! Prima di iniziare voglio ringraziare Ylenia di Reine des Livres per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Trovatella allevata in una delle Grandi Biblioteche di Austermeer, è cresciuta in mezzo agli strumenti della stregoneria: grimori magici che sussurrano e sferragliano catene. Se provocati, si trasformano in mostri inquietanti di cuoio e di inchiostro. Ciò cui Elisabeth ambisce è diventare una guardiana, incaricata di proteggere il regno dalle minacce della magia.

Il suo disperato tentativo di impedire l’atto di sabotaggio che libera il grimorio più pericoloso della biblioteca finisce per ritorcersi contro di lei: ritenuta coinvolta nel crimine, viene condotta nella capitale, in attesa di interrogatorio. L’unica persona su cui può fare affidamento è il suo nemico di sempre, il Magister Nathaniel Thorn, con il suo misterioso servitore; ma tutto sembra intrappolarla in una congiura secolare, che potrebbe radere al suolo non solo le Grandi Biblioteche, ma anche il mondo intero.

A mano a mano che la sua alleanza con Nathaniel si rafforza, Elisabeth inizia a mettere in discussione tutto quello che le hanno insegnato sui maghi, sulle biblioteche che ama così tanto, e soprattutto su se stessa. Perché Elisabeth ha un potere che non avrebbe mai sospettato, e un destino che non avrebbe mai potuto immaginare.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 19 Gennaio 2021

Pagine: 444

Prezzo: 22,00€

Margaret Robinson è un’autrice molto misteriosa, cercando in internet ho trovato pochissime informazioni su di lei, fornite da sé stessa, tant’è che non ha nemmeno una pagina di Wikipedia.

L’autrice ha pubblicato attualmente due libri: An Enchantment of Ravens (2017) e Sorcery of Thorns (2019) recentemente pubblicato da Mondadori anche in Italia. Tuttavia sulla sua pagina Goodreads l’autrice ha rivelato che attualmente non sta lavorando a nessun seguito per Sorcery of Thorns, che è uno standalone, ma che in futuro le piacerebbe tornare a scrivere di Austermeer, citando alcuni fatti storici che le piacerebbe includere, come la riforma magia del 1672 e la Golden Age della stregoneria. L’autrice ci fa inoltre sapere che sta attualmente lavorando a un terzo libro, che non è legato a nessuno di quelli già scritti, ma che ancora non è stato scritturato, di conseguenza non sa se verrà mai pubblicato.

Di seguito potete trovare la presentazione che l’autrice ci fornisce sul suo sito, perché in fondo quale modo migliore di presentarvi quest’autrice se non attraverso le sue stesse parole?

Grazie per aver visitato il mio sito web. Sicuramente ti troverai qui perché sono un’autrice. Prima di esserlo sono stata un’assistente di marketing, graphic designer, e artista freelance; e prima di questo ho fatto la specializzazione in antropologia culturale alla Miami University in Ohio, mentre mi occupavo anche di un chiosco di canoe ed ero dipendente in un parco di divertimenti. Se vai ancora indietro dovrò raccontarti alcune storie strazianti su una bambina un po’ selvaggia che mangiava vermi, cacciava api vive e mordeva persona, per cui ti risparmierò i dettagli.

Quando non scrivo puoi trovarmi a disegnare, leggere, giocare, cucinare pudding o a strisciare attraverso i boschi in cerca di rospi o funghi. Mi diverto a collezionare sciarpe strane e guardare più documentari di quanto sia socialmente accettabile (secondo alcuni). Attualmente vivo semplicemente a nord di Cincinnati, in Ohio, ma un giorno mi piacerebbe vivere vicino a una foresta che di notte diventa più scura di quanto dovrebbe e produce strani rumori durante l’ora delle streghe. Mi piacciono tutte le cose strane e inquietanti.

Onward: Oltre la magia – Recensione

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Ciao a tutti! Oggi vi parlerò di una delle mie ultime visioni: Onward – oltre la magia. Aspettavo con ansia questo nuovo film targato Pixar, e purtroppo a causa del COVID-19, ho dovuto aspettare la pubblicazione su Disney plus per vederlo.

Trama

Onward – Oltre la Magia, il film d’animazione diretto da Dan Scanlon, è ambientato in un immaginario mondo fantastico, e racconta la storia di due fratelli elfi adolescenti, Ian e Barley Lightfoot. I due abitano un universo in cui i draghi sono animali domestici, gli unicorni vivono liberi, disturbando i quartieri, e in giro è normale vedere troll, gnomi e altre creature dell’immaginario fantasy. Affascinati dalla magia, una volta compiuti entrambi sedici anni ricevono dalla madre un dono molto particolare, che il padre morto aveva riservato per loro: un bastone magico. In allegato c’è anche un messaggio scritto da papà elfo, che li incarica di compiere una preziosa missione: i ragazzi dovranno trovare l’incantesimo che riporterà in vita per un giorno il loro genitore. Ian riesce ad attivare il potere del bastone e a riportare indietro il padre…o almeno una parte di lui, quella inferiore. Nonostante non sappiano nulla di arti occulte, Ian e Barley – e il loro papà a metà – si imbarcano in una straordinaria avventura; infatti, hanno 24 ore di tempo per trovare il modo di vedere il padre “per intero” e scoprire se esista ancora un po’ di magia nel mondo. Riusciranno a trovare quel briciolo di magia che riporterà il loro papà in vita?

È proprio vero che l’attesa aumenta il desiderio, perché il giorno stesso del uscita sulla piattaforma di streaming, ho praticamente divorato Onward e devo dire che mi ha stupito, divertito, ma soprattutto emozionato con un ritmo perfetto. Scusate l’entusiasmo da fanboy Pixar, ma non posso trattenerlo con un film del genere. La storia in parte è un riadattamento, in chiave magica, della vita del regista e sceneggiatore Dan Scanlon; infatti quest’opera è stata dedicata a suo fratello che gli ha fatto da figura paterna durante la sua vita e carriera. Essendo quindi che le vicende raccontate sono basate su esperienze e sentimenti veri, posso confermare che lo si percepisce in ogni secondo di questo magnifico lungometraggio.

Non vi nascondo che ci sono state molte lacrime virili… scherzo piagnucolavo come un bimbo! Fortunatamente il mio povero cuore però è stato graziato, perché la trama non è fatta solo di momenti strappa lacrime, anzi, è stracolma di momenti esilaranti e che strappano grosse risate, in particolare adoro con tutto me stesso la scena del furgone, chi ha visto il film capirà (non vado troppo nei dettagli per evitare spoiler).

Il mondo incantato in cui è ambientato stuzzicherà la vostra curiosità e vi terrà attaccati allo schermo, ciò rende la trama molto fluida e piacevole. Sentirete proprio il piacere della scoperta, e man mano che andrete avanti vi sembrerà di viaggiare con loro.

L’aspetto grafico non è sempre importante, ma in questo caso è veramente fatto bene. I personaggi principali sono caratterizzati alla perfezione in base al loro carattere, ma anche i personaggi secondari sono curati nei minimi dettagli, non potevo aspettarmi altro dalla Pixar. Ho adorato i colori di questo film, e alcune scelte registiche mi hanno realmente sorpreso.

Consiglio vivamente la visione di questo film a tutti, vi emozionerà molto e vi regalerà tanti insegnamenti. A volte non ci rendiamo conto di ciò che abbiamo in questi casi basta scavare dentro di noi e troveremo le risposte.

Bonus: Prima di dirvi il mio ovvio e palese voto per questo film volevo consigliarvi una mini serie sempre su Disney plus intitolata Pixar-dietro le quinte, in particolare vi consiglio l’ultimo episodio che approfondisce la storia di Dan Scanlon e vi svelerà l’intero processo creativo dietro questo magnifico film.

Il mio voto magico per questo film è di 5 pietre della fenice.

Review Party: Assedio e Tempesta, Leigh Bardugo

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Ciao lettori! Eccomi con l’ultima recensione della settimana (forse) dedicata non a una delle mie letture arretrate, ma ad una nuova uscita! Vi parlerò infatti del secondo libro della trilogia di Shadow and Bone. Prima di iniziare voglio ringraziare come sempre Ylenia di Reine des Livres per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia digitale.

Trama

Ricercata per tutto il Mare Vero, perseguitata dal senso di colpa per le vite spezzate a causa sua nella Faglia d’Ombra, Alina, la potente Evocaluce, sta cercando di ricostruirsi una vita con Mal in una terra dove nessuno è a conoscenza della sua vera identità.
Tuttavia, questo dovrebbe averlo imparato, non si può sfuggire al proprio passato. Né, soprattutto, ci si può sottrarre per sempre al proprio destino.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 19 Gennaio 2021

Pagine: 300

Prezzo: 18,90€

La storia di questo secondo volume è molto più movimentata e interessante. Alina, per quanto continui ad essere abbastanza un pedina, non è il personaggio che conoscevamo. È cresciuta e lotta per i suoi ideali, pur dovendo fare sacrifici e trovandosi a rinunciare a elementi importanti della sua vita passata e presente. Ora si trova a comandare e a dover prendere decisioni difficili per se stessa e per gli altri, ma il suo ideale rimane comunque quello di proteggere tutti.

Le descrizioni sono sempre adatte al tipo di narrazione (prima persona) quindi non eccessive perché limitate al punto di vista della protagonista, ma nemmeno superficiali. Ci permettono di captare perfettamente tutte le situazioni che ci troviamo a fronteggiare, così come i diversi ragionamenti e ambienti che ci circondano.

Come ambientazione, nonostante un primo momento di navigazione ci troviamo nuovamente a Ravka, a Os Alta e al Piccolo Palazzo. Non c’è molto da scoprire di nuovo su essa quindi, perché non c’è nessun avvenimento particolare che cambi la geografia o le carte in tavola. Specifico però che con carte in tavola mi riferisco al sistema magico dei Grisha, che rimane immutato, per quanto riguarda la trama invece le carte in tavola vengono cambiate e anche parecchio.

I personaggi restano molto carini. Alina, che nel primo volume mi era piaciucchiata, ma che risultava comunque un po’ scialba, in questo secondo volume ha una rivalsa. Impara a credere un po’ più in se stessa e ad affrontare un po’ meglio le difficoltà. È ancora abbastanza scema eh, non valutiamola troppo positivamente perché continua a fare dei tira e molla che odio come vado – vengo – resto – non resto che io mal sopporto; e allo stesso tempo non è mai chiara con i suoi sentimenti verso Mal e lo tiene un po’ come cucciolotto che sa che troverà sempre anche se, dice, è innamorata, ma poi non si apre e non si esprime e quindi AAARGHH le darei tanti schiaffi. Allo stesso modo anche Mal ricade sempre nei suoi errori, fa di tutto per Alina, ma non quello di cui lei realmente ha bisogno, candendo a sua volta in un vortice di autodistruzione. In questo volume c’è l’introduzione di un nuovo personaggio che HO AMATO e che spero troppo di ritrovare anche nell’ultimo capitolo della trilogia (e che mi ha fatto venire anche troppo voglia di leggere un altro libro- spin off – tosse). Vediamo anche l’Oscuro cambiato e soprattutto vediamo i risultati di quelli che sono stati i suoi movimenti alla fine di Tenebre e Ossa.

In fine, questo volume mi è piaciuto e mi ha preso molto più del primo anche se rimane una certa incompatibilità con la protagonista. Inizio a capire come mai questa trilogia sia tanto portata in alto e sono sempre più contenta di leggerla, finalmente. 4.5 stelline

Prime Impressioni: Hanako-kun e i 7 misteri dell’Accademia Kamome, Aida Iro

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Ciao lettori! Eccomi oggi con un nuovo articolo a tema manga. A dicembre mi sono autosfidata (ovviamente fallendo) e ho provato a leggere tutti i manga fermi in libreria, uno di questi era Hanako-kun, ed essendo un primo volume ve ne parlerò qui sul blog, le recensioni dei successivi le potrete trovare su Instagram, e quando la serie sarà terminata pubblicherò una recensione complessiva e generale qui sul blog! Ma ora bando alle ciance e iniziamo!

Trama

Le Sette Meraviglie sono famose leggende urbane giapponesi e ogni scuola ha le proprie. Tra queste una delle più note è quella di Hanako, il fantasma di una ragazza che i bagni di un certo piano… Anche l’Accademia Kamome ha la sua versione di questa leggenda: le voci sostengono che il fortunato che riuscirà a evocare Hanako con successo, vedrà realizzarsi ogni suo desiderio. Attratte dalla leggenda, molte persone hanno tentato l’impresa. Ma quando Nene Yashiro, con la sua cotta irraggiungibile, cerca l’aiuto di Hanako finisce coinvolta in un’avventura soprannaturale. Diventa l’assistente di Hanako e scoprirà quanto può essere fragile l’equilibrio tra mortali e spettri!

Editore: J-pop manga

Data di Pubblicazione: 14 Ottobre 2020

Pagine: 172

Prezzo: 5,90€

La storia inizia, a mio parere un po’ lenta. All’inizio ci troviamo a sottovalutare Hanako-kun così come la trama in generale, ma andando avanti ci si rende conto che questo tipo di opinione è superficiale, ma sopratutto errata poiché notiamo qualcosa di realmente particolare e interessante verso la metà del primo volume. Inizio quindi dicendovi: niente è come sembra. Anche se ambientata in una scuola e quindi con protagonisti piccolini, questo è uno di quei manga che tratta le emozioni degli umani, la negatività e soprattutto come tutto ciò influisca sul mondo degli spiriti: pane per i miei denti visto che amo questo tipo di storie. In ogni caso ci troviamo agli inizi, le difficoltà che i protagonisti si trovano ad affrontare sono leggere così come è poca la conoscenza che abbiamo dei personaggi e delle figure presenti all’interno della narrazione, perché, sì, non ci sono solo umani e spiriti, ma anche molto altro.

I disegni a me piacciono tantissimo, si può dire che ho iniziato la storia solo per essi poiché mi uscivano spesso su Tumblr facendomi desiderare di poter un giorno vedere o leggere l’opera. Sono cute e intensi allo stesso tempo.

I personaggi sono, per il momento molto semplici, ma già alcune scene ci hanno fatto capire che non dobbiamo abituarci a ciò poiché ci sono molti lati nascosti, ed è proprio quelli che aspetto con più ansia!

In fine, questo manga mi ha incuriosito veramente molto e sicuramente proseguirò con la lettura, attualmente il mio voto è di 5 stelline per questo primo volume!

Review Party: Le spade di Lankmahr – Sword & Sorcery L’epopea di Fafhrd e del Gray Mouser, Fritz Leiber

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Ciao lettori! Eccomi oggi, con il secondo articolo della giornata, a parlarvi di una nuova, fantastica avventura!

Trama

Fafhrd è un barbaro del Nord, alto e muscoloso. Il Gray Mouser è il suo inseparabile compagno, e non potrebbe essere più diverso: piccolo, scaltro, ex apprendista di un mago e ladro. I due vivono mille avventure nel mondo di Nehwon, tra colossali bevute, feste, corteggiamenti, risse, ruberie e giochi d’azzardo… Prototipi degli eroi di mille romanzi successivi, Fafhrd e il Gray Mouser sono protagonisti dei tanti racconti riuniti in questo volume e hanno ispirato nei decenni infiniti adattamenti.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 10 Novembre 2020

Pagine: 1296

Prezzo: 30,00€

Inizio con una piccola premessa, Sword & Sorcery non contiene un unico romanzo, ma l’insieme delle diverse avventure vissute da Fafhrd e il Gray Mouser. Troverete quindi: Il mondo di Nehwon, Le spade di Lankmahr, Spade tra i ghiacci e Il cavaliere e il fante di spade. Nella recensione di oggi parlerò un po’ in generale della mia opinione in merito a Le spade di Lankmahr e l’idea che mi sono fatta sulla raccolta.

Ammetto di aver trovato la storia un po’ lenta e ho avuto qualche piccola difficoltà nel portare avanti la lettura. A mio parere ci sono un po’ troppi meccanismi e giri di parole, un po’ come quando in un romanzo si vuole allungare il brodo anche se mi rendo conto che effettivamente non è così, ma è semplicemente lo stile dell’autore ad essere un po’ prolisso e ridondante nelle descrizioni, cosa che in generale nei romanzi non apprezzo particolarmente. Ad ogni modo è stato molto divertente vedere un po’ le situazioni surreali che si trovano ad affrontare i due personaggi. La storia è stata quindi alleggerita da diversi avvenimenti leggermente comici.

L’ambientazione è quella di un fantasy eroico, quindi con la presenza di eroi muscolosi, stregoni malvagi e creature sovrannaturali. Al momento ci sono diverse terre in lotta tra loro, e con una casa a cui poter sempre tornare anche se non siamo per forza ben accetti (da aggiungere qui una punta ironica) ed è proprio in questa situazione specifica che i nostri protagonisti si trovano all’inizio de Le spade di Lankmahr. Si accenna comunque anche ad alcune bolle mondo, ossia mondi alternativi a quello in cui ci troviamo attualmente quindi l’ambientazione non si può dire proprio statica.

I personaggi sono un po’ misteriosi o forse poco caratterizzati non so. Questa è l’unica cosa che mi fa pentire di essere partita dal secondo racconto e non dal primo. Credo che, sì, i romanzi possano essere letti singolarmente e in ordine sparso, ma che per conoscere e comprendere meglio i protagonisti e i personaggi che incontreremo durante la strada la cosa migliore da fare sia quella di leggere la raccolta dall’inizio e di leggerla in maniera completa, altrimenti si avrà l’impressione di una caratterizzazione povera, proprio come l’ho sperimentata io.

In fine, inizierò presto la lettura degli altri racconti che fanno parte della raccolta, ma per il momento per me è un NI, 3 stelline.

Ciao mamma, vado in Giappone, Luca Raffaelli & Enrico Pierpaoli – Recensione

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Ciao a tutti, lettori! Grazie a Cristina de Il mondo di Chri e a Tunué ho avuto la possibilità di leggere un fumetto veramente particolare, che ha sconvolto la mia quotidianità con una valanga di umorismo, no sense e con uno dei viaggi più assurdi che abbia mai letto. Il fumetto di cui vi parlerò oggi è Ciao Mamma, vado in Giappone. Assurdità, citazioni e un dolce senso di déjà vu vi accompagneranno per tutta la lettura, ma ora non perdiamoci in chiacchiere e partiamo subito con questa recensione!

Trama

Preparate le valigie si parte per il Giappone! Chiudete gli occhi e immaginate un’enorme belva con denti acuminati al mentolo formato famiglia. Ecco: questo è Frangipane, il cattivo della scuola che costringe Enrichetto Cosimo a dire che lui sa chi è Shimitsu Furukawa, creatore di Robostrak, robot dalla cataratta reattiva multipla, e che a casa ha tutti i 32 manga autografati dall’autore. “Ah sì? E allora lunedì qui li voglio tutti”, reagisce il Frangipane. Ed è così che Enrichetto, di sabato pomeriggio, parte per una missione impossibile: andare a Tokyo con Beatrice e Polletti per cercare gli albi di Robostrak e farseli dedicare dall’autore!

Editore: Tunué

Data di Pubblicazione: 5 Novembre 2020

Prezzo: 14,50€

Vi siete mai chiesti che aspetto assumerebbe la follia se avesse una forma fisica? Secondo me sarebbe uguale a Ciao mamma, vado in Giappone. Un fumetto per ragazzi saturo di citazioni e comicità sopra le righe, uno humor che solo chi conosce veramente bene questi media poteva creare. Quest’opera è stata infatti realizzata da Luca Raffaelli considerato uno dei massimi conoscitori italiani del fumetto e dell’animazione, accompagnato dai freschissimi e super caratterizzati disegni di Enrico Pierpaoli, che con la sua bravura ha saputo enfatizzare la genialità irriverente di questa Graphic Novel. Non vi nego che fin dalle prime pagine ho percepito la sensazione di tornare ragazzino, ai tempi in cui leggevo Topolino, Paperinik, Monster allergy e compagnia bella. Non sentivo da anni quello strano piacere di fare una lettura leggera e piena di fan service che mi divertisse con del sano umorismo no sense e gag stravaganti.

La trama è veramente molto stupida! Ma del resto questa nuova avventura di Enrichetto Cosimo non poteva essere da meno. Non mancheranno situazioni assurde, stereotipi, amori e piccole perle di saggezza. La mia preferita in assoluto è quella sui peli del naso, detto con franchezza ho esclamato fra me e me “Freud fatti da parte che qui c’è genialità vera”. Ogni situazione è sfiora i limiti della realtà, capiterà poche volte di vedere il nostro protagonista in condizioni “normali” e senza espressioni buffe. Nonostante tutti questi fattori a un occhio attento, ma soprattutto a un lettore che mangia pane e fumetti non passeranno sicuramente inosservate le miriadi di citazioni su manga e personaggi noti nel mondo nerd.

I personaggi sono caratterizzati alla perfezione, quasi troppo, volutamente esagerati, deformati, bastano poche vignette e già il carattere di ogni personaggio è ben delineato. Anche i secondari restano impressi quasi da non farli definire così ma comprimari a tutti gli effetti.

Parliamo ora dei disegni, da buon fruitore di questo genere di opere mi sono piaciuti veramente tanto. Non potrei immaginare uno stile di disegno diverso per questa storia, calza veramente a pennello. Grazie a questa resa grafica la narrazione acquisisce valore, riuscendo ad esprimere in pieno ogni scena di questa avventura tutt’altro che normale.

In conclusione, vi dirò ho apprezzato tantissimo Ciao Mamma, vado in Giappone. L’edizione è fantastica in un formato tascabile (che amo) racchiude 140 pagine che sembrano non finire mai, o almeno io speravo non finissero mai. Sì, perché per tutta la lettura mi ha fatto sentire un ragazzino, senza pensieri, divertito, ma soprattutto affascinato nel vedere raccontare delle cose che amo in una maniera così particolare. È vero, è una lettura per ragazzi, ma essendo che mi ha fatto tornare ragazzo, anche se ha dei piccoli difetti, non posso che dare 4.5 matite.

Blog Tour: Tenebre e Ossa, Leigh Bardugo – Copertine a confronto

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Ciao lettori! Come vi avevo accennato ieri, eccomi oggi con l’articolo dedicato alle varie edizioni in cui questo splendido romanzo è stato pubblicato! Prima di proseguire colgo ancora una volta l’occasione per ringraziare Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

“Il dolore e la paura mi vinsero. Urlai. La parte nascosta dentro di me risalì con impeto in superficie. Non riuscii a fermarmi. Il mondo esplose in una sfolgorante luce bianca. Il buio si infranse intorno a noi come vetro”. L’orfana Alina Starkov non ha grandi ambizioni nella vita, le basterebbe fare al meglio il suo lavoro di apprendista cartografa nell’esercito di Ravka, un tempo nazione potente e ora regno circondato dai nemici, e poter stare accanto al suo buon amico Mal, il ragazzo con cui è cresciuta e di cui è innamorata da molto tempo. Ma il destino ha in serbo ben altro per lei. Quando il loro reggimento attraversa la Faglia d’Ombra, la striscia di oscurità quasi impenetrabile che taglia letteralmente in due il regno di Ravka, lei e i suoi compagni vengono attaccati dagli esseri spaventosi e affamati che lì dimorano. E proprio nel momento in cui Alina si lancia in soccorso dell’amico Mal ferito gravemente, in lei si risveglia un potere enorme, come una luce improvvisa e intensa in grado di riempirle la testa, accecarla e sommergerla completamente. Subito viene arruolata dai Grisha, l’élite di creature magiche che, al comando dell’Oscuro, l’uomo più potente di Ravka dopo il re, manovra l’intera corte. Alina, infatti, è l’unica tra loro in grado di evocare una forza talmente potente da distruggere la Faglia e riunire di nuovo il regno, dilaniato dalla guerra, riportandovi finalmente pace e prosperità. Ma al sontuoso palazzo dove viene condotta per affinare il suo potere, niente è ciò che sembra e Alina si ritroverà presto ad affrontare sia le ombre che minacciano il regno, sia quelle che insidiano il suo cuore. Da questo romanzo la serie Netflix di prossima uscita.

Editore: Mondadori 

Data di Pubblicazione: 03 Novembre 2020

Pagine: 240

Prezzo: 17,90€

Il romanzo è stato pubblicato per la prima volta, negli Stati Uniti, il 5 giugno 2012 con quella che secondo me è la cover più bella di tutte. In questa cover l’artista si è concentrato principalmente su quello che è il mood del romanzo, la maggior parte di esso si svolge in inverno o in zone veramente molto fredde e cupe, con elementi dell’ambientazione russa. Possiamo però anche vedere due elementi super importanti che richiamano i personaggi principali: lingue d’ombra e le corna di un cervo. Il risultato è veramente super omogeneo e cattura lo sguardo.

Cover artist: Rich Deas

Editore: Henry Holt & Co

Ne è stata poi pubblicata nel 2013 una versione leggermente diversa, ma con alcuni contenuti extra e un colore molto particolare!

Editore: Orion’s Children

Fino ad arrivare al 2017 in cui è stato pubblicato un meraviglioso cofanetto con tutti i libri della trilogia in copertina flessibile e una veste grafica totalmente nuova! (Questa è l’edizione che possiedo io, da affiancare a quella italiana). Le copertine di questa edizione risultano molto più minimal poiché oltre a giochi di colore e sfumature, troviamo soltanto un elemento a fare da protagonista, in questo caso il cervo.

Editore: Square Fish

Come un po’ tutti i libri della Bardugo, non potevano mancare anche per questo delle Collector’s Edition. Ce ne sono ben DUE super recenti e ve le presento subito!

La prima è uscita il 6 Ottobre 2020 e si accosta benissimo alle edizioni da collezione di Six of Crows e Crooked Kingdom. Tutta perfettamente curata con illustrazioni, pagine colorate ed elementi in foil.

Editore: Orion’s Children

L’altra in realtà ancora non è uscita, ma lo farà molto presto, esattamente il 10 Novembre. Con una veste, a mio parere, super elegante che riflette alla perfezione il dualismo tra luce e ombra dei personaggi principali.

Editore: Imprint

Ammetto che questo romanzo veramente non ha avuto cover brutte né scadenti perché noi italiani non siamo da meno!

Qualcuno lo saprà, ma qualcun altro no, io ad esempio l’ho scoperto solo recentemente: la Mondadori non è stata la prima ad acquistare i diritti di Shadow and Bone e a pubblicarlo in Italia! Notizia bomba, vero? Prima di loro, in un freddo 15 Ottobre 2013, la Piemme ha pubblicato il romanzo con il titolo Tenebre e Ghiaccio! La cover a primo impatto non mi ha fatta impazzire, ma ammetto che ad un secondo sguardo assume il suo perché.

Editore: Piemme

E infine, il 3 Novembre 2020, prima di DPCM, zone gialle, arancioni e rosse, la Mondadori ha portato in maniera definitiva il romanzo in Italia con il titolo Tenebre e Ossa! Perché dico in maniera definitiva? Sicuramente perché oltre al fatto che Piemme non ne ha continuato la pubblicazione, Mondadori presto porterà anche i seguiti (ho sentito qualche voce su… gennaio?). Qui possiamo vedere una sorta di incrocio/via di mezzo tra le due cover principali del romanzo: troviamo sia il cervo minimalista che gli elementi che richiamano le città russe.

Editore: Mondadori

Spero che questo viaggio attraverso i secoli e le millemila edizioni meravigliose di questo romanzo vi abbia incuriosito perché, si sa, anche se un libro non si giudica dalla copertina, molti di noi sono a caccia del bookporn!

Review Party: Tenebre e Ossa, Leigh Bardugo

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Ciao lettori, come state? Per me sono giorni un po’ frenetici, e infatti mi scuso per l’uscita della recensione a un orario così tardo. Era da un sacco che volevo leggere la trilogia di Shadow and Bone, infatti ho il cofanetto in inglese (ma vi parlerò delle diverse edizioni in cui l’opera è stata pubblicata in un articolo più approfondito, domani), ma non ho avuto il tempo di leggerla fino ad ora. Voglio infatti ringraziare Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

“Il dolore e la paura mi vinsero. Urlai. La parte nascosta dentro di me risalì con impeto in superficie. Non riuscii a fermarmi. Il mondo esplose in una sfolgorante luce bianca. Il buio si infranse intorno a noi come vetro”. L’orfana Alina Starkov non ha grandi ambizioni nella vita, le basterebbe fare al meglio il suo lavoro di apprendista cartografa nell’esercito di Ravka, un tempo nazione potente e ora regno circondato dai nemici, e poter stare accanto al suo buon amico Mal, il ragazzo con cui è cresciuta e di cui è innamorata da molto tempo. Ma il destino ha in serbo ben altro per lei. Quando il loro reggimento attraversa la Faglia d’Ombra, la striscia di oscurità quasi impenetrabile che taglia letteralmente in due il regno di Ravka, lei e i suoi compagni vengono attaccati dagli esseri spaventosi e affamati che lì dimorano. E proprio nel momento in cui Alina si lancia in soccorso dell’amico Mal ferito gravemente, in lei si risveglia un potere enorme, come una luce improvvisa e intensa in grado di riempirle la testa, accecarla e sommergerla completamente. Subito viene arruolata dai Grisha, l’élite di creature magiche che, al comando dell’Oscuro, l’uomo più potente di Ravka dopo il re, manovra l’intera corte. Alina, infatti, è l’unica tra loro in grado di evocare una forza talmente potente da distruggere la Faglia e riunire di nuovo il regno, dilaniato dalla guerra, riportandovi finalmente pace e prosperità. Ma al sontuoso palazzo dove viene condotta per affinare il suo potere, niente è ciò che sembra e Alina si ritroverà presto ad affrontare sia le ombre che minacciano il regno, sia quelle che insidiano il suo cuore. Da questo romanzo la serie Netflix di prossima uscita.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 03 Novembre 2020

Pagine: 240

Prezzo: 17,90€

La storia è molto bella e particolare. Dopo Sei di Corvi e La Nona Casa veramente non vedevo l’ora di approfondire la conoscenza con la fantastica Leigh Bardugo, e non sono rimasta delusa. Per chi non lo sapesse l’ambientazione della Grisha Trilogy e della duologia di Sei di Corvi è la stessa, anche se ci troviamo in nazioni diverse. Non era, quindi, tutto totalmente nuovo per me e subito sono riuscita ad ambientarmi e a capire i meccanismi della storia. La narrazione è in prima persona e segue il punto di vista di Alina che, poverina, non capisce bene quello che le sta accadendo: prima una vita da sfigata e poi scopre di avere dentro di sé dei poteri Grisha sopiti, diciamo che la sua vita fa un bel salto. Alina si ritrova ad affrontare quindi un importante viaggio, tanto all’interno del territorio di Ravka, ma soprattutto in sé stessa, scoprirà oltre al suo potere alcuni lati del suo carattere che lei stessa aveva scacciato. I ritmi della narrazione sono frenetici, ma non frettolosi. Ci si gode la lettura ed ogni cosa che accade, ci sono alcuni colpi di scena che, giuro, non me li sarei aspettati proprio, ma che ho adorato e che mi hanno portata a creare un vero e proprio altarino a Leigh Bardugo.

Le descrizioni sono, come sempre, molto accurate. Ci permettono di capire perfettamente tutte le situazioni che vive Alina, le difficoltà che si trova ad affrontare e le situazioni che la circondano, e ci aiutano ancora meglio a capire tutta la situazione riguardante i poteri e come questi vengono vissuti. Essendo, come vi dicevo, la narrazione in prima persona ovviamente le percezioni sono limitate a quelle di Alina, ma questo ci permette di prendere i colpi di scena con maggiore sorpresa e a farci prendere meglio da colpi al cuore e delusioni.

L’ambientazione come vi dicevo è molto particolare. Qui ci viene spiegata meglio rispetto a Sei di Corvi. Ci troviamo nello specifico a Ravka in cui i bambini vengono testati da piccoli per vedere se possiedono poteri Grisha ed essere quindi addestrati per imparare a dominare i propri poteri e a servire il re. Ma cosa sono questi Grisha? Sono persone in grado di operare la Piccola Scienza, ossia di dominare le cose normali, quindi niente magia, e accelerarne i processi. Ce ne sono di tre tipi: Materialki, Corporalki ed Etherealki. I Materialki si specializzano solitamente in quanto Fabrikator, anche se possono diventare in rari casi dei Plasmaforma (per farlo devono essere dotati anche di un po’ di potenziale Corporalki poiché lavorano sulle persone un po’ come chirurghi plastici), e hanno la capacità di lavorare diversi tipi di materiali o mischiarli, ad esempio possono fondere il ferro senza aver bisogno di una fornace. I Corporalki si dividono in Guaritori e Spaccacuore, quindi coloro che si occupano di curare le persone e coloro che si occupano di ferirle, principalmente diventano soldati. Gli Etherealki, in fine, si dividono in Scuotiacque, Chiamatempeste e Inferni, quindi chi domina sull’acqua, chi sull’aria e chi sul fuoco. Ci sono poi Alina e l’Oscuro che fanno parte dell’ordine degli Evocatori, Etherealki, anche se la prima domina la luce e viene chiamata Evocaluce, mentre l’Oscuro (mi fa troppo strano chiamarlo così) domina le ombre. Chi segue le mie recensioni da un po’ sa che ho un debole per le ambientazioni e sistemi magici fatti bene e diciamo che questo spacca tutto, per non essere volgare.

I personaggi sono molto fighi e ben caratterizzati, abbiamo avuto un assaggio di quello che è l’Oscuro e non vedo l’ora di leggere i prossimi libri soprattutto per conoscere le sue mosse e il casino che sicuramente combinerà. Alina ammetto che invece non mi ha fatta troppo impazzire, credo che devo solo aspettare e conoscerla meglio e vedere l’evoluzione che avrà il personaggio.

In fine, questo romanzo l’ho praticamente divorato, ha vinto anche su sonno e stanchezza portandomi a fare le ore piccole per sapere come sarebbe andata avanti la storia. Ho aspettative immense sui seguiti perché mi rendo conto che qui c’era in gran parte una preparazione a quello che verrà quindi resto in trepidante attesa e dò 4 stelline a Tenebre e Ossa!