Intervista a Laura Taibi, Scrittrice di Le Terre dei Dormienti

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Laura Taibi

Ciao a tutti! Come sapete – anche se è solo una settimana che ho iniziato questa nuova intervita- la domenica è dedicata alle interviste. Interviste a chi? Principalmente ad autori emergenti di cui ho letto il o i libri. Oggi tocca a Laura Taibi, scrittrice della duologia che contiene “Le Terre dei Dormienti” e “La Vendetta della Regina”. Breve ricapitolazione di come sarà strutturato l’articolo: troverete come prima cosa una piccola biografia dell’autrice, le domande che le ho posto io e un piccolo spazio in cui parla lei stessa ai lettori o espone domande che le vengono fatte frequentemente. Beh che aspettiamo ancora? Iniziamo!

Biografia
Laura Taibi, nata e cresciuta in Sicilia, ha da sempre dimostrato un certo slancio artistico e creativo, scrivendo poesie fin dalla più tenera età e frequentando l’Accademia delle Belle Arti di Palermo. Trasferitasi in Inghilterra stabilmente, ha scoperto la sua passione per la scrittura e, per la prima volta, mostra al pubblico il suo romanzo urban fantasy d’esordio.

Intervista

Poiché la cosa chesicuramente vi interessano sono le risposte dell’autrice e ho già parlato molto nell’introduzione, vi posto subito le domande!

-Cosa ti ha ispirato Le Terre dei Dormienti? Era già stato pensato come una duologia?

L’ispirazione è nata da un film molto trash che avevo visto quando ero piccola. La storia è molto diversa, ma è servita a piantare il seme per quella che poi sarebbe stata la trama finale. La verità è che inizialmente avevo pensato a un libro autoconclusivo, solo alla fine della stesura del primo volume mi sono resa conto che avevo lasciato alcune cose in sospeso e che, quindi, un secondo libro avrebbe reso la storia “completa”.

– Quanto c’è di te in questo libro?

Più di quanto la gente immagini. Alcune cose scritte sono molto autobiografiche e, in generale, ho riversato in questa storia i valori di cui io stessa sono fermamente convinta, come “l’amore vince sempre”.

-Quale personaggio ti assomiglia e quale, invece, è il tuo preferito?

Non c’è un vero e proprio personaggio che mi somiglia, ma devo dire che in Eilise ho messo molto di me, a livello di idee e anche un po’ di background. Chiedermi del mio personaggio preferito è davvero difficile, sono tutti bene o male parte di me. Dire Jasper sarebbe scontato, visto che è il protagonista, quindi diciamo che ho trovato davvero bello caratterizzare Jake e la Regina.

– C’è qualche autore o libro a cui ti sei ispirata scrivendo Le Terre dei Dormienti?

Di sicuro sia zia Row che zio Rick mi hanno ispirata tantissimo, ma più in generale ogni libro YA e urban fantasy che ho avuto la fortuna di leggere mi ha ispirata e spronata. Trovo che i libri per ragazzi, sopratutto i middle grade, abbiano davvero tanto da insegnare anche agli adulti.

– Quanto è stata forte e in che modo l’influenza di Rick Riordan?

Zio Rick è stato il motivo per cui ho iniziato a scrivere “Le terre dei dormienti”! Ero precipitata in un blocco del lettore davvero brutto e non ho letto per diversi anni, poi ho scoperto Percy Jackson e tutti gli altri libri di Riordan e ho letto le prime due saghe (quindi dieci libri) in un mese e mezzo!

– Per seguire i propri sogni capita, a volte, di dover rinunciare a qualcosa. È stato così anche per te?

Tutti bene o male abbiamo dovuto rinunciare a qualcosa, nel corso della nostra vita. Io anni fa credevo che non avrei mai smesso di fare cosplay, ma la vita mi ha portata a dover prendere decisioni e, tutto sommato, non posso lamentarmi. Quello che vorrei consigliare a tutti è che, qualunque cosa riservi il futuro bisogna sempre cercare il buono e il salvabile.

– Cosa fai quando non scrivi?

Ho fatto davvero tantissimi lavori. Mentre scrivevo vivevo in Inghilterra, dove ho lavorato come croupier e cashier in un casinò. Ora sono tornata in Sicilia, la mia terra, e lavoro nell’azienda di famiglia con mio marito.

– Qual è il tuo autore preferito?

Qualche anno fa avrei risposto la Rowling senza pensarci un attimo, ma le scelte che ha fatto negli ultimi anni mi hanno un po’ delusa, quindi nonostante il mio affetto per lei, mi sento più legata a Riordan, che con Parcy Jackson mi ha rapito il cuore.

– Qual è il tuo libro preferito o un libro che rileggeresti volentieri e perché?

Cercherò di non essere ripetitiva (perché ogni risposta potrebbe essere Percy Jackson!), quindi dico “La canzone di Achille” della Miller. Trovo che sia un libro magnifico, che mi ha emozionata tantissimo e che rileggo sempre volentieri! 

– Ho visto che sei stata scelta per la categoria “menzione speciale” del concorso letterario della DreamerWhale Box, complimenti! Oltre questo, stai scrivendo qualcosa in questo periodo?

La menzione speciale al concorso è stata una delle cose più inaspettate degli ultimi tempi! Eravamo davvero tanti a partecipare e non sono molto portata per le short story, quindi ero davvero insicura… alla fine, grazie anche al supporto di Giulia de “La tana dei libri sconosciuti”, sono riuscita a completare il racconto e sono anche riuscita a mettere un piccolo easter egg per tutti quelli che hanno letto la mia duologia! Sono davvero emozionata e non vedo l’ora di leggere gli altri cinque racconti!

Spazio all’autrice

Attualmente ho affrontato un periodo difficile e anche la mia scrittura ne ha risentito, subendo un piccolo arresto, ma sto cercando di riprendere in modo costante e di portare a termine i miei progetti lasciati in sospeso. In particolare voglio dedicarmi a una nuova trilogia che spero potrà piacere al mio piccolissimo gruppo di fan.

Beh. siamo alla fine di quest’intervista e vorrei dire due paroline. Ho avuto l’opportunità di chiacchierare con Laura un paio di volte già prima dell’intervista e devo dire che veramente è una persona splendida! Lei parla di “piccolissimo gruppo di fan” ma io sono sicura che farà strada perchè merita. I periodi bui capitano a tutti e sono contenta che tu ne stia uscendo e non vedo l’ora di leggere la tua prossima trilogia!! Grazie mille per aver partecipato alla mia intervista, per me è stato un vero onore!

Intanto, per chi non ha ANCORA letto i suoi libri, potete trovare le recensioni di “Le Terre dei Dormienti” e “La Vendetta della Regina” sia sul mio Goodreads che qui sul blog! Nel caso fosse interessati ad acquistarli, potete trovare il primo qui e il secondo qui!

Il Lascito: La caccia del Falco Vol 1 di Stefano Caruso – Recensione

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Altro libro della mia TBR che sto sorprendentemente era Il Lascito: La caccia del Falco Vol 1 e Vol 2 di Stefano Caruso alias Calvin Idol. Oggi sono qui per parlarvi del Volume 1, terminato ieri sera, e mercoledì pubblicherò la recensione del secondo volume.

Trama

Il Lascito – La Caccia del Falco, è un romanzo fantasy ambientato a Oltremare, un mondo dove tecnologia e magia si incontrano.
Un mondo dove uomini modificati attraverso riti oscuri, chiamati arswyd, vengono usati come armi, per destabilizzare governi e ribaltare le sorti delle guerre.
I regni cercano di sfruttare queste risorse per i propri scopi: chi alla ricerca del controllo sul popolo, chi guidato da un fanatismo religioso, e chi all’inseguimento di un ideale di libertà ormai obsoleto.
La storia si sviluppa attraverso il punto di vista di cinque protagonisti:
– Doran, un giovane Cacciatore di arswyd costretto a causa di un omicidio a tradire il proprio ordine.
– Kahyra, una ragazza in cerca di vendetta dopo l’assassinio del padre.
– Ygg’xor, un pirata e sicario, avido di denaro e amante delle belle donne, che si trasforma in un regicida e mette in moto eventi che cambieranno per sempre il mondo in cui vive.
– Ceaser, una guardia reale incaricata di scortare la principessa di cui è innamorato verso la città in cui sarà offerta come sacrificio umano.
– Eryn, la principessa che, dopo aver perso ogni cosa, si ritrova in balia degli eventi, usata in modi diversi dallo zio e da un re straniero per poter avere il trono che fu di suo padre.
I cinque cercheranno di sopravvivere, alcuni in cerca di vendetta, altri di un semplice modo di sfuggire alla guerra civile che imperversa.
Alla ricerca del proprio posto in un mondo cinico e brutale, dove nessuno è al sicuro, neppure un re.

Editore: Independently Published/ Protowrite

Data di Pubblicazione: 1 Dicembre 2018

Pagine: 300

Prezzo: 10,19€

Con una trama così interessante mi aspettavo diverse cose ma non quello che mi sono trovata davanti. Non è sicuramente uno di quei fantasy che sono abituata a leggere dove c’è un qualcosa da portare in salvo attraverso personaggi (del mondo magico o meno) che facciano sì che vada bene. Qui sono un sacco di personaggi -concedetemelo- con i controcazzi ma soprattutto ci troviamo davanti una situazione, praticamente mondiale, dove molte Nazioni sono in subbuglio per improvvisi colpi di Stato e in cui un ulteriore regnante cerca di riportare tutto sotto un unico potete. Detta così potrebbe sembrare confusionario ma vi assicuro che non è per niente così.

A questo punto che mi sia piaciuto mi pare abbastanza palese ma parliamo adesso di determinate cose nel dettaglio e di cosa mi è piaciuto. La narrazione è scorrevole e mi è piaciuto molto che siano stati mostrati diversi punti di vista ma, in particolare, di persone molto lontane tra loro in modo da avere chiaro in mente quale sia la situazione in ogni luogo e di come stiano procedendo i diversi movimenti politici. I personaggi sono ben scritti e ben caratterizzati, qualcuno più e qualcuno meno ma comunque si parla di loro in modo che inizi a tenere a loro e a chiedersi cosa gli riserverà il destino. Ho letto in qualche recensione una lamentela sulle “volgarità” dei personaggi ma voglio ricordare che alcuni di questi sono pirati o quanto di più simile a barbari. Inoltre, fantasy o meno, si sa che i soldati tendono a frequentare bordelli e quant’altro quindi WTF?! Non voglio parlare, in questa recensione, dei singoli personaggi ma preferisco esaminarli e parlare di chi ho preferito o meno nella recensione del secondo volume. L’ambientazione è bella, il world building è interessante e abbastanza chiaro anche se il lato geografico e la vera e propria creazione di questo arswyd ma credo (e spero) che si saprà qualcosa di più nel prossimo libro. Le descrizioni le ho trovate abbastanza chiare mai di troppo anche se qualche volta erano leggermente scarne.

In fine, ritengo che questo sia davvero un buon libro e lo consiglio non solo agli amanti del fantasy ma anche a chi è amante dei romanzi storici perché, anche se non tratta di storia vera, ne porta alcune caratteristiche. Stefano è stato molto bravo nell’amalgamare questo tratto con il fantasy e la tecnologia. Decido quindi di dare 4 stelline con delle belle aspettative per il secondo volume.

Intanto se la mia recensione vi ha incuriositi e volete correre a leggere questo libro, potete acquistarlo qui!

Crystallum: Sogni Perduti di Giovanni Cacioppo – Recensione

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Crystallum è l’opera di Giovanni Cacioppo, autore autopubblicato che sta portando avanti questa splendida serie (a giugno uscirà il seguito del libro). Inizio dicendo che, emergente o meno, si tratta di un libro davvero ben costruito ma bando alle ciance! Se volete saperne di più sul libro e sulla mia opinione a riguardo, continuate a leggere l’articolo!

Trama

A detta della signora Flint dovevano trovarsi un lavoretto estivo. E ufficialmente era proprio questa la loro intenzione.Come se Aran e Cora avessero potuto anche solo immaginare di rubare una collana, coinvolgere il povero Fez e attraversare il continente. Tutto questo per assistere al più grande evento degli ultimi anni.Ma loro avevano deciso di mettere la testa a posto, lo avevano detto chiaramente e soltanto i malpensanti avrebbero potuto supporre il contrario. I malpensanti… ed Elidana. Perché lei ha sempre qualcosa da ridire.Preparati a vivere un viaggio fantastico, tra guerrieri, città fortificate e pietre ricolme di luce.

Editore: Independently Published

Data di pubblicazione: 20 Ottobre 2018

Pagine: 420

Prezzo: 13,31€

Voglio iniziare dicendo che: Crystallum oltre ad avere una bella storia come base ha anche un world-building che, anche se in questo primo libro (ne saranno circa 6) non è stato ancora pienamente svelato, sembra ben pensato e con basi nelle solite per ciò che verrà! Ritengo che si capisca fin da subito che la storia sia ben strutturata e con un serie di intrecci ben fatti. Da quello che intuisco, nulla è successo “per caso” e anche le storie più disparate e che sembrano non collegarsi in alcun modo, sono collegate ma tutti verrà svelato man mano. Le ultime pagine poi, lasciano intendere grandi avvenimenti e appare l’ombra di una profezia (tanto per dire, amo queste genere di cose).

Mi è piaciuto? Mi aspettavo che fosse bello ma non me lo aspettavo così bello! Ho amato il sistema magico/scientifico su cui si basa tutto. Ritengo che sia davvero ben pensato e ben costruito. Non credo si trovino storie simili in giro e per me questo libro è seriamente innovativo. Ma concentriamoci adesso su cosa mi è piaciuto di questo romanzo. I colpi di scena non mancano assolutamente, la narrazione procede in modo scorrevole e ho apprezzato l’assenza di prima persona in modo da conoscere le emozioni di tutti i personaggi. Nasce come una vacanza estiva per un gruppo di amici e si scopre essere molto di più. Potremmo erroneamente credere che presenti tratti infantili ma in questo libro non troveremo niente del genere. I personaggi sono ben caratterizzati, non conosciamo nel dettaglio tutti ovviamente, ma sappiamo quanto basta e riusciamo a leggere anche della loro crescita interna e lo sbocciare di alcune storie d’amore (più qualcosa che intuisco ma di cui non ho certezza poiché in questo libro non viene esplicitata). Nulla è stato trattato in modo superficiale e per quando possa “divertire” l’esuberanza del maestro Hyon in alcune occasioni, il mio personaggio preferito è senz’altro Camiel e spero di leggere di lui anche nel prossimo libro. Ci saranno, a mio parere, intrecci interessanti anche tra altri personaggi e ho paura che nominando gli interessati potrei cadere nello spoiler (maledetto). Come detto più su per me l’ambientazione è strabiliante (detto come junior di dragon ball- si, lo so che adesso si chiama piccolo perché nel manga originale si chiama piccolo ma non lo accetterò mai). Una cartina geografica davvero curiosa e ben costruita, alimentazione del mondo super interessante e giusti intrighi politici che aiutano ad amalgamare tutto. Le descrizioni sono complete, mai troppo e mai troppo poco. Non essendo abituata a questo sistema magico all’inizio ho avuto alcune difficoltà nel capire gli avvenimenti delle battaglie ma dopo un po’ ci si abitua e si riesce a capire ogni movimento. I dialoghi mi sono piaciuti, ben scritti e non ripetitivi.

In fine, potete capire tutti gli aspetti che mi hanno fatto amare questo libro e sto fremendo nell’attesa di giugno in cui uscirà “La Danza dei Quattro”. Mi chiedo chi, di nuovo, incontreremo e chi, di già incontrato, conosceremo meglio. Mi chiedo anche tante altre cose ma ripeto, sarebbe spoiler! Perché ancora non avete letto questo libro? Così potrei parlarvene meglio 😩

Decido quindi di dare 4.5 stelline e, nell’attesa, potete trovare il libro qui! Spero di avervi incuriosito perché è un fantasy che davvero merita tantissima e non ha nulla da invidiare alle grandi lettura che ci arrivano da America e UK!

Intervista a Debora Spatola, autrice di Avvento

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Ciao atutti! Oggi volevo portare a voi lettori un qualcosa di nuovo, che non si vedetroppo spesso qui su bookstagram e di creare una rubrica a cui mi dedicherei ladomenica. Ho deciso quindi di chiedere ad alcuni autori emergenti, di cui holetto il libro o i libri, se fossero disponibili a farsi fare qualche domandasia riguardo la loro vita da lettori/scrittori sia sul libro in questione.Prima tra tutti, ha accettato questa mia proposta Debora Spatola, autrice diAvvento, libro di cui vi ho parlato recentemente e di cui potete trovare larecensione cercando un po’ nel blog. Procedendo nella lettura troverete quindi:una piccola biografia dell’autrice, le domande che le ho posto io e un piccolospazio in cui parla lei stessa ai lettori o espone domande che le vengono fattefrequentemente. Beh che aspettiamo ancora? Iniziamo!

Biografia
Debora Spatola nasce a Palermo nel calore del sud ma in una famiglia “complicata”. Studi artistici mai terminati e una insoddisfazione di fondo la spingono a lasciare la terra natia con uno zaino in spalla per girovagare l’Italia in cerca del suo posto. Lo trova nelle Marche dove si innamora di una routine serena, senza colpi di scena, e dove si prende cura delle creature meravigliose che ha messo attorno a sé: due bambini, due gatti, due Playstation, un marito che sa badare alle sue esuberanze e tre Pastori Scozzesi che la portano a passeggio ogni giorno. Nonostante una realtà così impegnata trova sempre il tempo per le care vecchie fantasticherie che, col tempo, sono diventate storie, manoscritti e romanzi. Ben dieci, nel suo cassetto.

Intervista

Poiché la cosa chesicuramente vi interessano sono le risposte dell’autrice e ho già parlato moltonell’introduzione, vi posto subito le domande!

– Cosa ti ha ispirato Avvento?

In realtà non c’èstato un momento in cui ho pensato “oh sì, parlerò di Nephilim e di unanticristo che vuole venire al mondo!”. Avvento non è stato ispirato. È nato ebasta. Quando ho cominciato a scrivere le prime pagine, quelle in cui Lua vieneportata via da quella che credeva la sua famiglia, non avevo idea di cosasarebbe successo. Né sapevo chi erano i tizi che l’hanno salvata. La storia siè formata man mano, e mentre la scrivevo ne venivo a conoscenza io stessa. Miprenderai per matta, ma chiamo questa cosa “la magia degli scrittori”. Certobisogna anche dire che vengo da una famiglia molto credente, e che i tempi diTwilight e del l’Urban Fantasy bello, mi hanno influenzata moltissimo.

– Quanto c’è di te in questo libro?

Dico sempre che perconoscere una persona basta leggere quello che scrive. C’è tutta me stessa, inquesto libro. Almeno, molte delle mie sfaccettature. C’è la mia parte migliore.Ho anche parti molto brutte ma per fortuna non ci sono finite dentro 🙂

– Quale personaggio ti assomiglia di più e quale, invece, è il tuo preferito?

Di solito, chi mi faquesta domanda si aspetta che io risponda “Lua”. Perché è la protagonistafemminile e perché la storia è narrata da lei. E invece no. Io sono iGuardiani. Tutti loro, non uno in particolare. I Guardiani come un corpo unico,come una sacra Unione. Puoi capire quello che dico perché lo hai letto e saiche loro si equilibrano a vicenda. Ho un debole per ciascuno di loro e ungrande amore per Loeran. Ma qualcosa di particolare lo provo per Lincoln, perla sua debolezza così saldamente legata al dono della saggezza. Se ci pensisono due cose bellissime assieme. E ho un legame forte con Allan Sesto. Per ilsuo essere stato “maltrattato” dal Sommo Bene e ostinarsi a fare la cosa giustanonostante tutto quello che lo circondi sia male.

Per quanto riguardaLua, quando qualcuno mi dice che è debole, che il suo carattere non si imponesulla storia, rispondo che Lua è semplicemente “chiunque”. Una di noi. Lastoria l’hanno fatta i Guardiani.

– C’è qualche autore o libro a cui ti sei ispirata scrivendo “Avvento”?

La sacra Bibbia :

– Per seguire i propri sogni capita, a volte, di dover rinunciare a qualcosa. È stato così anche per te? Puoi dirci qualcosa di più?

Questa domanda èdolorosa. Perseguo questo sogno da 15 anni e non è mai stato facile.  Nonc’è stata una sola volta in cui io mi sia seduta a scrivere con l’approvazionedi chi ho attorno. Non scenderò nei particolari ma sì, rinuncio a qualcosatutte le volte che scelgo di crederci ancora. Perché è dura e senzasoddisfazioni se non quelle date da chi legge il libro e ti dice col cuore“brava”. Ecco, io credo di scrivere perché ho carenze di “brava”, e inventarestorie è la cosa che nella vita mi riesce meglio. Pensa che disastro tutto ilresto 🙂

– Cosa fai quando non scrivi?

Quando non scrivo, inrealtà, scrivo! Quello dello scrittore è un lavoro particolare. Lo spiegabenissimo Joseph Conrad in una delle sue più belle frasi “qualcuno spieghi amia moglie che anche quando guardo fuori dalla finestra, sto lavorando”. Quindiio vivo così: bado alla mia famiglia, invento storie. Sto con i miei figli,invento storie. Gioco con i cani, invento storie. Guardo un film, inventostorie. È tutto un mescolarsi di realtà e fantasia in momenti che diventanotristemente meravigliosi e allegramente infelici.

– Qual è il tuo autore preferito?

Ti sembrerà strano mainvece di citare Cassandra Clare o la Bardugo, sto per dire Chuck Palahniuk eCharles Bukowski. Sono diretti, cinici e sboccati.

– Qual è il tuo libro preferito o un libro che rileggeresti volentieri e perché?

Un libro che mi hadevastata completamente e che ha stravolto la mia visione personale dell’amoreè “Proibito” di Tabitha Suzuma. Un romanzo che non ha avuto in Italia ilsuccesso che merita. Forse è l’unico libro che rileggerei.

Recentemente hai annunciato nelle storie di Instagram che hai firmato un contratto con una casa editrice importante, puoi dirci qualcosa di più a riguardo? A questo punto non ti chiedo se stai lavorando a qualcosa di nuovo perché pare proprio di sì ahah!

Sì, bolle in pentolaqualcosa. Ma non posso dire nulla, ancora. È qualcosa che forse mi farà usciredalla condizione di emergente, e capirai che sollievo! 

In ogni caso ci tengoa dire che il mio lavoro migliore resterà sempre Avvento. È successo qualcosa,durante la stesura di quel romanzo, qualcosa che non è più successo con altri.Per questo non riesco a essere pienamente felice per un mercato in cui romanzi “carini”con marchi importanti avranno gloria e fama (neanche se sta per succedere ame!), e romanzi belli (non voglio essere presuntuosa, chiedo scusa)spalleggiati dalla piccola editoria indipendente, rimangono nell’ombra. Illettore segue troppo spesso il mercato e la moda. Come un consumatorequalsiasi, ed è una cosa triste.

Spazio all’autrice

Qualche anno fa qualcuno mi ha chiesto com’è essere un autore emergente. “Bello!” Risposi tutta entusiasmata. No. È una vera schifezza. E dire che io ho anche una bella casa editrice alle spalle. Sono bravi, all’antica. La Nero Press non prende contributi per la pubblicazione né ti obbliga ad acquistare copie. Ti promuove il libro, crede in te e tutto quanto, ma resta il fatto che una piccola casa editrice fa quel che può. E l’autore pure, fa quel che può. Poi mettici che in Italia una persona su due ha scritto una roba. Il risultato è che la metà del popolo del libro è un emergente e l’altra metà è un blogger esaurito dalle richieste assurde e maleducate. Finisce che si fa di tutta l’erba un fascio e spesso vengo trattata in maniera poco carina anche se mi sono proposta educatamente. Quindi desidero correggere quella risposta. Essere emergenti è brutto.

Ti ringrazio perl’intervista. Davvero 🙂

Grazie a te Debora, davvero, per aver accettato di farti intervistare.

E niente raga, io la adoro. È fantastica e ho amato farle queste domande e leggere le sue risposte. Non vedo l’ora di scoprire a cosa sta lavorando e se non lo avete ancora fatto, correte a leggere Avvento! Lo potete trovare qui.

Gli Eredi della Terra di Giulia Ottoni – Recensione

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Essendo questo (e probabilmente anche il prossimo) il mese delle collaborazioni, eccomi qui oggi a parlarvi del secondo libro di Giulia Ottoni “Gli eredi della Terra”; prequel del suo romanzo d’esordio “La figlia della Leggenda” che ancora non ho letto ma che spero di recuperare al più presto.

Trama

Un segreto, antico quanto il mondo, è custode di un’importante verità. Nelle pagine di antichi testi si narra la storia della Creazione della Terra e dei guardiani dei cinque elementi vitali: i maghi, gli stregoni, le sirene, i centauri e le fate. Sarà compito di Lodovico, discendente del primo mago, riunire sotto un’unica speranza queste specie sovrannaturali per salvarle dalla ferocia dell’Inquisizione, che ogni giorno minaccia di debellare la magia dal mondo. Ma sarà solo con l’aiuto di Titania, l’ultima fata, che il progetto di creazione di un nuovo pianeta verrà finalmente realizzato. Il destino irrompe nelle vite di tutti con una prepotenza inarrestabile, sconvolgendo qualsiasi tentativo di normalità e mettendoci davanti a una delle scelte più difficili della vita: decidere e accettare le conseguenze del futuro.

Editore: Gruppo Albatros Il Filo

Pagine: 338

Data di pubblicazione: 4 Settembre 2018

Prezzo: 15,90€

Mi è piaciuto? Parecchio. La storia è bella, a tratti potrebbe sembrare leggermente banale ma ci sono anche dei piccoli colpi di scena che spiazzano. È scritto bene e le descrizioni sono buone anche se, un po’ scarne in alcune situazioni. Sento dentro di me che è stato tralasciato qualcosa, che per quanto nella la storia, avrebbe potuto dare di più e trasmettere di più. Avrei voluto conoscere meglio quella che è Titania e avrei preferito se ci fosse stato qualche capitolo in più dedicato a lei e al suo punto di vista; avrei, inoltre, voluto conoscere le sue emozioni durante quella che è la terza parte/epilogo del libro. Avrei anche voluto sapere qualcosa in più sulla vita dopo la creazione del nuovo mondo. Parlando con l’autrice comunque, ho saputo che questo grande parte di punto di vista di Titania che a me è mancato, è presente in “La figlia della Leggenda”. Per cui: non fate il mio stesso errore e leggende prima “La figlia della Leggenda” e poi questo, che è il prequel!

Cosa mi è piaciuto? Mi è piaciuto molto che il libro sia stato scritto sotto diversi punti di vista. I personaggi sono belli anche se non c’è stata grande caratterizzazione alle loro spalle e li ho trovati anche a tratti troppo “sdolcinati”. Mi sono piaciuti molto anche i combattimenti, in particolare l’incontro con le sirene. È stato bello far parte di questo viaggio. Il world-building è la creazione delle creature magiche è molto interessante ed è stato bello entrare in contatto con ognuna di loro. Spero ci sarà un seguito perché ci sono buone basi e credo che la storia possa farsi soltanto più interessante. Magari una contrapposizione tra quello che è “il nuovo mondo” e chi è rimasto sulla terra.

Cosa non mi è piaciuto? In realtà non c’è qualcosa di vero e proprio che non mi sia piaciuto, giusto qualche punto di titubanza di cui vi ho parlato più su. Se devo dire qualcosa, vorrei aver saputo qualcosa in più sull’esistenza di maghi, stregoni, sirene, centauri e fate e non solo del viaggio per la creazione che è quello su cui si concentra principalmente il libro. Avrei anche preferito un approfondimento nel rapporto tra Lodovico e Lars Henrik dopo la creazione e non ho condiviso alcune scelte contraddittorie fatte da Lodovico. Capisco che queste mie ultime parole possano mandarvi in confusione ma dicendo di più, farei per forza di cose spoiler!

In fine, è un buon libro e davvero bello. Merita di essere letto ma l’autrice avrebbe potuto sfruttare meglio il potenziale della storia. Decido quindi di dare 4⭐️

Spero che questa mia recensione vi abbia incuriositi un pochino e che decidiate di leggere questo libro perché davvero merita.