Review Party: Wilder Girls, Rory Power

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Ciao lettori! Eccomi oggi con una nuova recensione, vi avviso già che questi giorni saranno super pieni di articoli, per cui stay tuned! Prima di iniziare a parlarvi di questo romanzo, voglio ringraziare Silvia di Di Corvi e Scrivanie per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia digitale dell’opera.

Trama

Da quando il loro collegio è stato messo in quarantena, Hetty, Byatt e Reese, e le loro compagne di scuola, sono barricate nell’istituto, su un’isola al largo della costa americana. Un’epidemia sconosciuta, infatti, ha incominciato a diffondersi. Tutto è incominciato piano piano. Prima sono morte le insegnanti, una dopo l’altra. Poi sono state infettate le studentesse, che hanno visto trasformare i loro corpi in qualcosa di strano e alieno. Da allora è passato un anno e mezzo e le ragazze, tagliate fuori dal resto del mondo e costrette a badare a loro stesse, non osano spingersi oltre le cancellate del collegio, dato che l’epidemia si è propagata nella foresta circostante rendendola un luogo pericoloso e inospitale. Quel che sanno è che devono cercare di restare vive il più a lungo possibile, in attesa della cura che è stata loro promessa. Ma quando Byatt sparisce, Hetty decide di tentare il tutto per tutto pur di trovarla, anche se questo significa violare la quarantena e andare incontro agli orrori che potrebbero esserci oltre il cancello. Dopotutto la ragazza non ha altra scelta: Byatt è la sua più cara amica e gli amici si proteggono sempre l’un l’altro. Ma quando mette in atto il suo piano, Hetty scopre che dietro a ciò che sta sconvolgendo le loro vite c’è molto di più, più di quello che avrebbe mai potuto immaginare.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 23 Febbraio 2021

Pagine: 252

Prezzo: 17,90€

La storia parte molto bene, risulta super promettente e interessante. La narrazione è in prima persona, ma segue i punti di vista di due personaggi soltanto: Hetty e Byatt. Ho apprezzato molto la divisione dei due punti di vista, ci ha aiutato a comprendere parecchi retroscena della situazione in cui le nostre protagoniste si trovano, in particolar modo dopo la sparizione di Byatt.

Le descrizioni non sono eccessive, ma nemmeno superficiali. Si trovano in una perfetta via di mezzo. Questo ovviamente viene dato anche dal tipo di narrazione che, si sa, è limitante da questo punto di vista.

L’ambientazione è super interessante, una delle cose che mi ha colpito di più, anche se mi rendo conto che in un periodo storico come il nostro non tutti si sentono a loro agio a parlare di malattie contagiose e quarantene. In ogni caso ci troviamo in un liceo americano, isolato dal mondo da circa un anno e mezzo a causa di un virus che ha colpito le persone all’interno della scuola e l’ambiente circostante, invadendo l’intera isola. Questo virus agisce in maniera diversa in ogni persona: gli adulti muoiono velocemente o sviluppano delle continue piaghe purulente all’interno della bocca; le adolescenti, invece, reagiscono ognuna in modo diverso, partendo da chi forma un doppio cuore andando a chi viene ricoperto da scaglie rettili. Ancora non si sa molto di questa malattia, le ragazze vivono nella fame e nell’insicurezza in attesa dell’antidoto. Quindi sì, è un’ambientazione comunque abbastanza oscura, ma allo stesso tempo lineare nelle domande che crea. Su internet non sono riuscita a capire se uscirà o meno un seguito, ma la fine della storia fa presupporre di sì.

I personaggi non mi sono piaciuti particolarmente. Li ho trovati privi di spessore e carattere. La più interessante, per me, è stata Byat, anche se non si capisce che cavolo ha combinato in passato né cosa significa che “scatta” e questo mi disturba troppo. Cioè pochi giorni fa mi sono svegliata proprio con questo pensiero, per farvi capire la mia ossessione ahah! Hetty mi è sembrata molto insipida, mentre Reese… non so, sembra che sia stata aggiunta principalmente per dare profondità a Hetty e per aiutarla, ma in sé non mi ha trasmesso nulla.

In fine, ammetto che questo romanzo mi ha delusa parecchio. Avevo alte aspettative e l’ambientazione mi è sembrata accattivante. Tuttavia come avete potuto capire, i personaggi per me peccano molto, e sono una delle cose a cui dò grande importanza nelle mie letture. Attenzione però, non è solo questione di antipatia verso loro, non sopporto assolutamente Alina in Shadow & Bone, ma il libro mi è piaciuto comunque, quindi per favore non confondetevi su questo punto. Alla fine ho deciso comunque di dare 3 stelline a questo romanzo, principalmente per l’idea e l’ambientazione. Comunque mi rendo conto che in questo periodo non tutti reggerebbero una storia del genere, ma allo stesso tempo per altri potrebbe essere d’aiuto a esorcizzare un po’ la situazione in cui viviamo attualmente.

Blog Tour: La Stirpe della Gru, Joan He – L’Autrice

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Ciao lettori! Eccomi a parlarvi di nuovo di una delle cose che amo: gli autori! Questi esseri misteriosi che a volte sembra quasi non siano reali. Oggi dal cappello è uscita Joan He, autrice del tanto discusso La Stirpe della Gru.

Trama

La principessa Hesina di Yan ha sempre desiderato sfuggire alle responsabilità della corona, per vivere nell’anonimato. Ma quando il suo amato padre muore, viene gettata nell’arena dei giochi di potere e diventa all’improvviso sovrana di un regno incredibilmente instabile. Per di più, Hesina è convinta che il re sia stato ucciso, e che l’omicida sia qualcuno che le è molto vicino.
La corte è piena di ipocriti e delatori che non vedono l’ora di approfittare della morte del monarca per accrescere la propria influenza: ciascuno di loro potrebbe essere l’assassino.
I suoi consiglieri vorrebbero che Hesina accusasse il regno confinante di Kendi’a, il cui governante ha già radunato le truppe per la guerra. Determinata invece a trovare il vero colpevole e con qualche dubbio sulla fedeltà della sua stessa famiglia, Hesina compie un gesto disperato: si rivolge a un’indovina, il Giaggiolo argenteo. Un atto di tradimento, punibile con la morte, poiché la magia nel regno di Yan è da secoli vietata dalla legge.
Seguendo le parole della veggente, Hesina chiede aiuto ad Akira, un delinquente patentato dalla mente brillante e acuta, un detenuto che nasconde più di un segreto.
Il futuro del regno di Yan è in pericolo: riuscirà Hesina ad avere giustizia per suo padre? O il prezzo da pagare sarà troppo alto?

Editore: Mondadori 

Data di Pubblicazione: 19 Gennaio 2021

Pagine: 456

Prezzo: 22,00€

Allora lettori, rimbocchiamoci le maniche perché quello di Joan He è un altro caso di autrice misteriosa. Non ha una pagina Wikipedia dedicata, e le informazioni che troviamo su di lei sono pochissime, trovate solo sul suo sito e goodreads (dove oltre al romanzo in uscita a maggio The Ones Were Meant to Find, è segnato un ulteriore libro in uscita per il 2022).

Joan He è nata e cresciuta a Philadelphia ma, in alcune occasioni, è ancora capace di perdersi. Da giovane ha ricevuto un’istruzione classica sulla pittura ad olio, prima di scoprire che lo storytelling è la sua forma preferita di espressione. Ha studiato Psicologia e Lingue e Culture Est-Asiatiche all’Università della Pennsylvania e attualmente scrive a una scrivania che affaccia sul fiume Delaware (quindi sappiamo dove cercarla per andare a costringerla a scrivere il seguito de La Stirpe della Gru).

Sul sito dell’autrice troviamo poi una biografia non ufficiale che trovate tradotta, da me qui sotto:

– BIOGRAFIA NON UFFICIALE –

(poiché sono orribile nello scrivere biografie, avrete una lista di fatti)

– Come cinese americana di seconda generazione, sono stata cresciuta con una dieta a base cartoni e drama cinesi. Journey to the West è stato praticamente il mio Sponge Bob.

– La Città Incantata mi ha fatta entrare nel mondo delle fanfiction, da lì tutto il resto è storia.

– Spendo un malsano quantitativo di tempo a guardare video di foche su YouTube.

Wanda-Vision, episodio 6 – Recensione Spoiler

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Ciao a tutti! Oggi vi parlerò del sesto episodio di Wanda Vision, quindi non perdiamoci in chiacchiere e iniziamo subito! Vi avverto, però, che contiene spoiler e teorie.

L’episodio inizia con una sigla che è letteralmente un tributo ad una delle mie serie preferite: Malcom in the Middle; e anche nelle prime battute di questo episodio il tipo di narrazione ricorda la serie. Ho apprezzato molto questo tocco di genialità ma le sorprese non finiscono qui.

Essendo Halloween hanno avuto modo di giocare un botto con le citazioni ed altro, infatti ci sono molti Easter Egg sul mondo Marvel tra cui i vestiti di Halloween dei protagonisti che ricordano le loro prime versioni a fumetti, e ho adorato particolarmente quello di Visione e Wanda. Nonostante queste piccole distrazioni, che ho apprezzato molto, la trama di questo episodio è come al solito lenta e poco succosa, come se non si andasse mai al sodo. Ci sono state delle bombe, ma non sono troppo grandi, abbiamo avuto modo di conoscere di più il nuovo Pietro, anche se in realtà è un Pietro già conosciuto grazie a gli Xman.

Questo ci permette di dare vita a una nuova teoria: essendo che Wanda Vision è collegata ad altri film del MCU tra cui Spiderman, può essere che Wanda può creare canali collegati ad altri multiversi; forse il Pietro che noi vediamo non è altro che il Pietro di un altro multiverso. Se la teoria dovesse dimostrarsi corretta allora anche il ritorno di Visione e uno eventuale di Tony Stark diventano plausibili, anche perché nei fumetti è Tony ad aggiustare Visione, quindi la serie potrebbe andare avanti così su questa linea, oppure creare un’altra linea narrativa totalmente diversa; ora è tutto da vedere. Finalmente, in questa puntata, Visione ha preso coscienza di tutto, e si è spinto fuori dall’Esa. Tuttavia ha finito letteralmente per essere distrutto, mentre Wanda, per salvarlo, ha aumentato a dismisura il perimetro del suo campo di forza. L’episodio ci lascia con molte più domande di prima, perché dopo aver risucchiato tutto e salvato Visione fino a dove si spingerà Wanda?

Spero che questa piccola recensione vi sia piaciuta, il mio voto per il sesto episodio è 4.

Ps: continuo ad odiare i ritmi, e mi dilania il pensiero che per me è più godibile one shot che come serie.

Review Party: La Stirpe della Gru, Joan He

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Ciao lettori! Oggi sono qui per parlarvi di un romanzo molto discusso in questo periodo. Sembra quasi che tutti lo stiano odiando, ma per me non è stato così! Prima di iniziare voglio ringraziare Ylenia di Reine des Livre per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

La principessa Hesina di Yan ha sempre desiderato sfuggire alle responsabilità della corona, per vivere nell’anonimato. Ma quando il suo amato padre muore, viene gettata nell’arena dei giochi di potere e diventa all’improvviso sovrana di un regno incredibilmente instabile. Per di più, Hesina è convinta che il re sia stato ucciso, e che l’omicida sia qualcuno che le è molto vicino.
La corte è piena di ipocriti e delatori che non vedono l’ora di approfittare della morte del monarca per accrescere la propria influenza: ciascuno di loro potrebbe essere l’assassino.
I suoi consiglieri vorrebbero che Hesina accusasse il regno confinante di Kendi’a, il cui governante ha già radunato le truppe per la guerra. Determinata invece a trovare il vero colpevole e con qualche dubbio sulla fedeltà della sua stessa famiglia, Hesina compie un gesto disperato: si rivolge a un’indovina, il Giaggiolo argenteo. Un atto di tradimento, punibile con la morte, poiché la magia nel regno di Yan è da secoli vietata dalla legge.
Seguendo le parole della veggente, Hesina chiede aiuto ad Akira, un delinquente patentato dalla mente brillante e acuta, un detenuto che nasconde più di un segreto.
Il futuro del regno di Yan è in pericolo: riuscirà Hesina ad avere giustizia per suo padre? O il prezzo da pagare sarà troppo alto?

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 19 Gennaio 2021

Pagine: 456

Prezzo: 22,00€

La storia a me è piaciuta tantissimo, l’ho trovata super accattivante tanto che ogni tanto mandavo un messaggio al mio ragazzo solo per dire “mamma mia, come mi sta piacendo questo libro”! La narrazione è in terza persona e segue il punto di vista della protagonista, Hesina. Una delle cose che più mi sono piaciute di questo romanzo è il dualismo tra Uno e Due degli undici, ma soprattutto l’introduzione a ogni capitolo con i precetti scritti da loro, vi spiegherò meglio quando parleremo dell’ambientazione. In ogni caso non riuscivo proprio a staccarmi dalle pagine, l’ho letteralmente divorato e ammetto che era uno dei romanzi che aspettavo di più in questo 2021, e non sono rimasta delusa. Non vi nego, però, che ho avuto un colpo al cuore durissimo quando ho saputo che attualmente l’autrice non ha intenzione di scrivere i seguiti del romanzo, soprattutto per il finale, che ha aperto molte strade e ci ha donato un nuovo punto di vista super interessante.

Le descrizioni sono parecchio accurate, a tratti eccessive, ma ho amato così tanto la storia che questa cosa non mi ha assolutamente disturbato. Anzi, non ha fatto altro che aumentare il mio interesse verso quest’opera e il mondo in cui è ambientata, e allo stesso tempo ha nutrito la mia voglia di sapere.

L’ambientazione, come hanno detto già altre persone, non è stata particolarmente approfondita. In questo romanzo l’attenzione è tutta sulle scelte di Hesina, sulle sue prossime mosse in merito alle investigazioni sulla morte del padre e sugli intrighi di corte. Sono sicurissima che se non avesse cambiato idea sulla scrittura dei seguiti, nel secondo romanzo ci sarebbe stato un forte approfondimento in merito ad essa, e maggiori spiegazioni sugli Undici, sugli Indovini e sui tanti misteri ancora non svelati di questa storia. Ci troviamo in una sorte di Cina Imperiale in cui gli Indovini sono stati banditi ed eliminati tanti anni fa, dagli Undici. Undici persone di diversa estrazione sociale che hanno salvato il regno dalla tirannia, di questi Undici tuttavia sono sopravvissuti soltanto Uno e Due, questi ultimi hanno formato i Precetti, ossia norme ormai alla base della vita degli abitanti di Yan. Gli Indovini di questa storia, poi, non servono soltanto a svelare il futuro, come ci fa supporre la parola stessa, ma sono in grado di manipolare e alterare lo stato di determinati elementi. Al giorno d’oggi queste persone si nascondono o conducono un’esistenza “comune” per potersi nascondere al meglio ed evitare, quindi, punizioni che conducono alla morte.

I personaggi sono un altro elemento di questa storia che ho adorato. Hesina è molto indecisa e combattuta, ma pian piano riesce a diventare sempre più una sovrana capace di fare sacrifici e nascondere i propri sentimenti per “un bene maggiore”, quello del popolo. Ammetto che all’inizio la sua forte indecisione e insicurezza mi ha parecchio infastidita, ma in seguito sono riuscita ad apprezzarla. Anche gli altri personaggi mi sono piaciuti tantissimo, sono super incuriosita dalla consorte Fei e dalla sua storia, una delle cose che mi spiace tanto non sapere. Il personaggio che ho apprezzato di più è stato Akira, nonostante ci sia ancora un forte alone di mistero intorno a lui; ma ammetto di aver apprezzato parecchio anche Caiyan, avevo parecchi sospetti su di lui, ma la realtà di è dimostrata superiore alle aspettative. Wow. Davvero.

In fine, non ho parole negative per questo romanzo. Sono troppo innamorata e incantata da questa storia e dalla sua ambientazione. Voglio assolutamente leggere altre opere di quest’autrice, ma pretendo anche che scriva subito e immediatamente il seguito di questo romanzo. 5 stellissime!

Review Party: Il Regno Capovolto, Marie Lu

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Ciao lettori! Torno a parlarvi di libri con una novità del mese: Il Regno Capovolto. Vi avviso già che questo romanzo mi ha parecchio deluso, ma adesso bando alle ciance e vediamo perché!

Trama

NATA CON UNO STRAORDINARIO DONO musicale, la piccola Nannerl Mozart ha un solo desiderio: essere ricordata per sempre. Ma, anche se incanta le platee con le sue straordinarie interpretazioni, ha poche speranze di diventare una celebre compositrice. È una ragazza nell’Europa del Diciottesimo secolo, e ciò significa che comporre per lei è proibito. Suonerà fino a quando avrà raggiunto l’età da marito: su questo il suo tirannico padre è stato ben chiaro.

Ogni anno che passa le speranze di Nannerl si fanno più sottili, mentre il talento del suo amato fratellino Wolfgang diventa sempre più brillante, e finisce per oscurarla. Ma un giorno giunge un misterioso straniero da una terra magica, con un’offerta irresistibile: può far diventare il sogno di Nannerl realtà. Ma il prezzo da pagare potrebbe essere altissimo.

Editore: Mondadori 

Data di Pubblicazione: 02 Febbraio 2020

Pagine: 348

Prezzo: 17,00€

La storia mi è sembrata parecchio lenta, ci sono elementi che sembra siano stati inseriti per allungare il brodo. La narrazione è in prima persona ed è scorrevole, ma risulta un po’ ridondante e il modo in cui si susseguono gli eventi ha finito comunque per annoiarmi.

Ho trovato le descrizioni un po’ eccessive per una narrazione in prima persona (questo è anche uno dei motivi della negatività della mia opinione), ed è una cosa che ripeto praticamente da quando ho aperto il blog che descrizioni troppo pesanti non mi piacciono…

L’ambientazione è molto carina è semplice. Ci troviamo in una realtà che comprende due versioni del mondo: la nostra, e il suo specchio in cui è più facile far caso alle negatività. Avendo una protagonista realmente esistita su cui basare la trama, il romanzo viene definito un fantasy storico. Per quanto riguarda l’ambientazione storica dell’opera, è molto lieve perché le uniche cose che sappiamo e sentiamo sono le varie pestilenze dell’epoca e i nomi dei regnanti dal momento che i giovani Mozart si ritroveranno a viaggiare di corte in corte per i loro concerti. È a tal proposito che ho trovato un po’ di forzature, proprio nel bisogno dell’autrice di rendere il romanzo più storico dicendo cose del tipo “è proprio questo personaggio che poi in futuro sarà così e colì”.

I personaggi, i personaggi sono probabilmente la cosa che ho odiato di più di questo romanzo. Mi dispiace, ma è così. Nannerl non è un’eroina forte e contro tendenza, non combatte i dogmi e le ingiustizie della sua epoca, ma se ne lagna in continuazione senza mai risolvere nulla se non delle finte giustificazioni verso se stessa. Il padre è una persona pesante, e ok ci sta tutto, è l’epoca e inoltre lui è un uomo religioso e quindi chi più ne ha più ne metta e le dice in continuazione che deve essere in un certo modo, che deve badare lei al fratello per fare pratica per quando avrà figli ecc… La madre è sempre condiscendente, in privato può dire qualcosa al marito, ma alla fine lo asseconda sempre in tutto e per tutto perché “non vale la pena di discutere”, ed è questo che insegna alla figlia, quindi sì, la sua debolezza ha origine da questo, ma sono comunque un sacco di comportamenti che proprio non ho tollerato. Nannerl teme e cerca l’approvazione del padre per tutta la durata del romanzo, e poi non ha il coraggio di dirgli alcunché. Teme il parere della gente, desidera essere una figlia ubbidiente, ma non ci pensa due volte prima di seguire un ragazzo nei boschi, di notte e in sottoveste. E poi è proprio una provolona ingenua, sto Hyacinthus praticamente non fa nulla, le fa svolgere una marea di compiti, mettendola anche in pericolo, e lei non si fa due domande? Due?

In fine, mi dispiace molto perché avevo altissime aspettative su questo romanzo. È la prima opera che leggo di quest’autrice, e nonostante le parecchie difficoltà nel portare avanti la lettura, non la escluderò dalla mia tbr perché sono troppo incuriosita dai suoi altri titoli. Non sono solita demolire le letture che faccio, ma questa mi ha infastidita particolarmente. Potrei essere anche io a non aver capito quello che l’autrice voleva trasmettere, sicuramente c’è un dualismo tra la vita di Nannerl e quella del Regno Capovolto, ma non ci posso fare nulla, non fa per me. 2 stelline.

Le figlie di Ys, M. T. Anderson – Recensione

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Ciao lettori! La scorsa settimana mi è arrivata questa graphic novel che aspettavo praticamente da quando ho saputo che sarebbe uscita, tant’è che l’ho preordinata, ricevendo in regalo una candela e una spilletta dedicate a una delle sorelle della storia: Dahut. Questa è la prima graphic novel letta quest’anno ed è anche di una nuovissima casa editrice: Rebelle Edizioni. Quest’ultima nasce come costola del progetto Rebelle Box, e si occuperà principalmente di pubblicare fumetti e graphic novel.

Trama

Ys, città di ricchezze e meraviglie, cela una storia di oscuri segreti. La regina Malgven ha usato la magia e i suoi poteri per innalzare le grandi mura che tengono al sicuro Ys dal mare tumultuoso che la circonda. Dopo l’inspiegabile morte della regina, le due figlie prendono strade diverse. Rozenn, l’erede al trono, passa il suo tempo nella brughiera circondata dalla natura e dagli animali selvatici, mentre Dahut, la più giovane, ama godere dei fasti della vita reale. Una storia ricca di intrighi, magia e mistero: cosa si nasconde dietro la ricchezza della leggendaria città di Ys?

Editore: Rebelle Edizioni

Data di Pubblicazione: 20 Gennaio 2021

Pagine: 208

Prezzo: 22,00€

La storia è molto particolare. È ispirata dal folklore bretone, e infatti nelle ultime pagine si trova una sorta di bibliografia contenente i libri a cui l’autore si è ispirato maggiormente. Vi dico già che mi è difficile fare una recensione chiara e razionale di questa Graphic Novel perché è quella che io definisco breve ma intensa. Succedono tante cose, si sta un po’ sulle spine e si pensa this bitch e what the fuck quando succedono determinate cose, e anche se dopo si capiscono le motivazioni rimane comunque un po’ difficile accettarle. I temi che vengono affrontati sono molto interessanti e profondi, ma allo stesso tempo non ci coglie nessun sentimento negativo se non un’angoscia sul finale. Si parla soprattutto di compromessi, sacrifici e tradimento; si può quasi dire che la storia inizia a partire da un tradimento.

L’ambientazione è molto bella. Favolistica, d’incanto. C’è magia e ci sono creature magiche. Lande selvagge sono state domate. E da tutto ciò è nata Ys. Ys è un regno circondato dal mare e da terrificanti mostri marini, mostri che Dahut, e sua madre prima di lei, è in grado di domare per far sì che allontanino navi sospette (e non). Tuttavia dal primo momento ci viene sottolineato che tutto ha un prezzo, un prezzo molto caro da pagare tanto a livello morale quanto a corruzione dell’anima.

I disegni sono un qualcosa di spettacolare, incantevoli. Molto pastellosi (darei la vita per qualsiasi cosa in questo stile) e con una palette di colori freddi perfettamente intonata con l’ambiente. Non trovo una pecca, davvero. Sono solo innamorata e persa.

I personaggi sono molto carismatici, anche se a mio parere nessuno supera la madre delle ragazze. Il padre è uno di quei personaggi così miseri che, veramente, mi viene l’odio e lo schifo anche solo a parlar di lui. So che in qualche modo si potrebbe valutarlo diversamente e comprenderlo, ma non ce la faccio, non fa per me. Due sorelle diversissime che si dividono a causa di incomprensioni, e che… ah no, non posso dirlo che è spoiler! Damn! Sono entrambe molto enigmatiche e rappresentano due facce diverse di una stessa medaglia. Non saprei dire chi preferisco delle due o con quale mi identifico maggiormente (anche se il quiz sul sito di Rebelle dice Rozenn), ma adoro i colori con cui viene rappresentata Dahut e il suo legame col mare, quindi forse ho un pizzico di propensione maggiore verso di lei.

In fine, credo si sia capito che questa graphic novel mi ha rapita e che ha inaugurato per bene le mie letture a tema del 2021. Spero vivamente che resti tutto su questa linea. 4.5 stelline!

WandaVision, episodi 1-5 – Recensione

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Ciao a tutti! Oggi vi parlerò, seppur in ritardo, della nuova serie Marvel trasmessa a cadenza settimanale su Disney+, nell’ultimo periodo è veramente sulla bocca di tutti soprattutto dei fan del MCU: WandaVision! Fin dai primi trailer mi ha incuriosito, ed ora, finalmente, sono riuscito a mettermi in pari. Prima di passare alle considerazioni su questa serie volevo dirvi che a partire da ora porterò una recensione per ogni nuovo episodio, quindi sintonizzatevi sul blog ogni venerdì pomeriggio tra le 16 e le 17 per avere aggiornamenti. Ma ora basta tentennare e passiamo subito al succo di questa recensione.

In pochi conoscono bene questa stravagante coppia, anche se è una delle più amate e controverse nel mondo fumettistico. Lei è la figlia di Magneto, lui è nato per mano di Ultron come arma di distruzione. Non sto qui a farvi troppe pippe mentali sul loro background perché spero che dopo questa recensione (e questa serie) vi venga voglia di recuperare la storia di Wanda e Visione, cosa che assolutamente consiglio a causa dei sono molti riferimenti ai fumetti, ma soprattutto per aiutarvi a creare teorie su i prossimi film che usciranno al cinema (per chi non lo sapesse è stato confermato che WandaVision è collegato a Doctor Strange 2 e il prossimo Spiderman), e se le cose vanno come penso, forse, ci sarà il grande ritorno di uno dei personaggi più amati, non vado nei dettagli per non incombere in spoiler.

Il primo impatto con questa serie ha rappresentato per me una situazione di amore/odio, un po’ per le intro marvel ultra mega lunghe, ma soprattutto per i ritmi lenti. Vi confermo, infatti, che l’inizio è stato molto lento, forse troppo, ma non tutti i mali vengono per nuocere. Ho apprezzato molto la scelta artistica che fa partire gli episodi come le vecchie sitcom. Nel caso del primo episodio ho notato una certa somiglianza con una vecchia serie che in Italia era conosciuta come Strega per amore (I Dream of Jeannie), ma poi ho capito che era una cosa voluta, e man mano che guarderete la serie subirete dei piacevoli feels con intro che rimandano a vecchie serie come Tata Francesca, i Robinson e così via. Adorabili anche le varie pubblicità con Easter Egg, però non vi nego che sono diviso a metà: il me che ama questo genere di cose ha apprezzato molto questa scelta, ma l’altro me è convinto che sia un po’ una tattica per allungare i tempi. Tranquilli, non soffro di nessun disturbo della personalità, è solo che questa serie, come già detto prima, mi fa provare emozioni contrastanti.

La narrazione è lenta e priva di vere e proprie rivelazioni o momenti wow, hanno introdotto i figli per chi non conosce Wanda e Visione, e dare una leggera, anzi, leggerissima infarinatura delle origini e nient’altro. Questa cosa mi ha infastidito, e non poco. Non ci vengono date neanche informazioni basilari! Capisco le scelte di trama però questo tipo di narrazione non ti tiene incollato allo schermo. Per fortuna negli episodi 4-5 inizia tutto ad evolversi e nascono le prime curiosità, le prime domande e ovviamente teorie. Purtroppo, però, ritengo questi ritmi sbagliati e poco incalzanti per una serie tv, e più adatti al grande schermo. Disney aveva comunque annunciato che sulla sua piattaforma avrebbe sperimentato, e WandaVision per me non è altro che un film tagliato, adattato e spacciato come serie.

Nell’ultimo episodio, anche se ci sono state alcune rivelazioni, c’è sempre quell’aria da potevano dirci di più. Solo alla fine viene lanciata una piccola bomba, e questo apre nuove aspettative e teorie… fino a dove si spinge il potere di Wanda? Cosa è reale e cosa non lo è? Ci sono molti fatti che richiamano le storie dei fumetti, ma allo stesso tempo restano diversi.

Questa è una TEORIA: non può essere considerata spoiler, quindi prendetela come tale!

Nella battaglia con Thanos molti eroi sono morti, tra cui Visione e Tony Stark, nella serie a fumetti però è Tony a ricostruire Visione… dovremmo forse aspettarci un grande ritorno? Oppure, in questo universo, Wanda è così potente da poter modificare la realtà?

Purtroppo solo il tempo ci dirà di più, e non ci resta che aspettare i prossimi episodi.

In conclusione WandaVision è un film spacciato per una serie, il mio voto attuale si basa soprattutto su questo, ma nulla mi vieta di cambiarlo in futuro. Quasi sicuramente avrei preferito vedere un singolo film, un one-shot invece di torturarmi così, però ormai è andata e il mio voto complessivo per adesso è di 3,5 paesini.

Prossimamente porterò contenuti più cicciotti e pieni di teorie quindi restate connessi, alla prossima!

L’Orso e l’Usignolo, Katherine Arden – Recensione

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Ciao lettori! Eccomi oggi con la recensione della mia prima lettura del 2021. Questo romanzo mi è stato regalato a Natale 2019 da una mia carissima amica (Serenbookity) e finalmente le stelle si sono allineate nella giusta forma e mi hanno permesso di leggerlo! (In tutto ciò lo volevo leggere a dicembre ma shhh). Ma adesso bando alle ciance e iniziamo con la recensione!

Trama

In uno sperduto villaggio ai confini della tundra russa, l’inverno dura la maggior parte dell’anno e i cumuli di neve crescono più alti delle case. Ma a Vasilisa e ai suoi fratelli Kolja e Alësa tutto questo piace, perché adorano stare riuniti accanto al fuoco ascoltando le fiabe della balia Dunja. Vasja ama soprattutto la storia del re dell’inverno, il demone dagli occhi blu che tutti temono ma che a lei non fa alcuna paura. Vasilisa, infatti, non è una bambina come le altre, può “vedere” e comunicare con gli spiriti della casa e della natura. Il suo, però, è un dono pericoloso che si guarda bene dal rivelare, finché la sua matrigna e un prete da poco giunto nel villaggio, proibendo i culti tradizionali, compromettono gli equilibri dell’intera comunità: le colture non danno più frutti, il freddo si fa insopportabile, le persone vengono attaccate da strane creature e la vita di tutti è in pericolo. Vasilisa è l’unica che può salvare il villaggio dal Male, ma per farlo deve entrare nel mondo degli antichi racconti, inoltrarsi nel bosco e affrontare la più grande minaccia di sempre: l’Orso, lo spaventoso dio che si nutre della paura degli uomini. Nell’incantevole scenario della tundra russa, il primo capitolo di una nuova trilogia fantasy.

Editore: Fanucci

Data di Pubblicazione: 3 Aprile 2019

Pagine: 304

Prezzo: 18,00€

La storia parte un po’ lentina, ma cattura e mantiene vivo l’interesse del lettore ugualmente dal primo momento. Questo primo romanzo mi è piaciuto veramente molto, ma mi rendo conto che c’è molto fumo e che effettivamente succede poco e niente, questo perché è dedicato principalmente a presentarci i personaggi e l’ambientazione e prepararci per bene a quello che sarà e succederà nei prossimi. Sapendo questo la lettura mi ha lasciata piena di aspettative e con un’immensa voglia di leggere i seguiti, ma se fossi stata all’oscuro di questa informazione ammetto che sarei rimasta un po’ delusa e non avrei compreso la meraviglia e l’amore che si da a questo romanzo.

Le descrizioni sono molto belle e accurate, ma allo stesso tempo mai eccessive o prolisse. Ho trovato poi molto utile il glossario alla fine vista la presenza di molte parole di origine russa, così come di molti personaggi che fanno parte del loro folklore.

Un punto forte di questo romanzo è infatti proprio l’ambientazione. In una Russia in cui è da poco approdato il cristianesimo e in cui le superstizioni e le credenze popolari sono forti e convivono con esso. È stato super interessante innanzitutto scoprire i vari retroscena della lotta contro il freddo che si aveva anni addietro, così come la struttura delle case, dei villaggi e della gerarchia sociale. Allo stesso tempo è stato bellissimo leggere del loro folklore. Diciamo che prima di questo romanzo già volevo visitare la Russia, ma dopo mi trovo proprio a fremere per visitarla!

Un’altra cosa che ho apprezzato particolarmente, oltre alla caratterizzazione dei personaggi, è il rapporto che ha Vasja con la sua famiglia e i suoi fratelli. Okay che la vogliono dare in sposa e c’è tutto il ragionamento che una donna o si sposa o diventa suora, ma è da attribuire anche al periodo storico, e si nota che comunque nonostante ciò, anche il padre la lascia abbastanza libera di fare quel che le pare e quando non è così lo fa più che altro a causa delle chiacchiere delle persone. Oltre a questo ritengo comunque che tutti i personaggi siano davvero ben costruiti, particolari e interessanti, anche i più insopportabili e odiati, compresi Anna e Konstantin. Morozko lo amo nonostante sia un po’ ambiguo e ancora non ci sia stato pienamente presentato, ma proprio non vedo l’ora di conoscerlo meglio. Ha mostrato molto il suo lato crudele in questo primo romanzo, ma abbiamo visto anche che non è privo di dolcezza e che non è soltanto per evitare il disastro che ha accolto Vasja.

In fine, direi un ottimo inizio per questo 2021 in fatto di letture. Spero di proseguire altrettanto bene, ma soprattutto di leggere al più presto il seguito di questo romanzo. Per il momento mi sento di dare 3.5 stelline, ma con altissime aspettative.

Blogtour Party: Piranesi, Susanna Clarke

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Ciao lettori! Penso che tutti ormai avrete sentito parlare di questo romanzo attesissimo praticamente da chiunque. E finalmente ECCOLO! Sì, perché esce proprio oggi in Italia, Piranesi di Susanna Clarke. L’articolo di oggi, avrete notate anche dal titolo, è un po’ diverso dal solito perché non sarà solo una recensione, ma nemmeno una tappa di blog tour, perché sarà una recensione con successivo approfondimento su un personaggio, nel mio caso: Sedici!

Trama

Piranesi vive nella Casa. Forse da sempre. Giorno dopo giorno ne esplora gli infiniti saloni, mentre nei suoi diari tiene traccia di tutte le meraviglie e i misteri che questo mondo labirintico custodisce. I corridoi abbandonati conducono in un vestibolo dopo l’altro, dove sono esposte migliaia di bellissime statue di marmo. Imponenti scalinate in rovina portano invece ai piani dove è troppo rischioso addentrarsi: fitte coltri di nubi nascondono allo sguardo il livello superiore, mentre delle maree imprevedibili che risalgono da chissà quali abissi sommergono i saloni inferiori.
Ogni martedì e venerdì Piranesi si incontra con l’Altro per raccontargli le sue ultime scoperte. Quest’uomo enigmatico è l’unica persona con cui parla, perché i pochi che sono stati nella Casa prima di lui sono ora soltanto scheletri che si confondono tra il marmo.
Improvvisamente appaiono dei messaggi misteriosi: qualcuno è arrivato nella Casa e sta cercando di mettersi in contatto proprio con Piranesi. Di chi si tratta? Lo studioso spera in un nuovo amico, mentre per l’Altro è solo una terribile minaccia. Piranesi legge e rilegge i suoi diari ma i ricordi non combaciano, il tempo sembra scorrere per conto proprio e l’Altro gli confonde solo le idee con le sue risposte sfuggenti. Piranesi adora la Casa, è la sua divinità protettrice e l’unica realtà di cui ha memoria. È disposto a tutto per proteggerla, ma il mondo che credeva di conoscere nasconde ancora troppi segreti e sta diventando, suo malgrado, pericoloso.

Editore: Fazi Editore

Data di Pubblicazione: 04 Febbraio 2021

Pagine: 268

Prezzo: 16,50€

La storia è veramente molto particolare. Il romanzo è sviluppato sotto forma di diario, Piranesi, il nostro protagonista ha l’abitudine di classificare tutto ciò che osserva e di annotare le proprie impressioni e pensieri su questo diario e noi siamo semplicemente spettatori di tutto ciò. Questa storia è molto particolare, è difficile da capire e infatti penso che non sia per tutti, anche se ritengo che tutti avrebbero bisogno di leggerla. È facile perdersi nonostante la semplicità del racconto, ma è facile anche ritrovare sé stessi in una sorta di incanto e serenità dati dai luoghi che ci troviamo a visitare.

Le descrizioni sono molto accurate, nonostante si tratti di un racconto in prima persona e segua il punto di vista del protagonista, Piranesi è così accorto e metodico nella sua raccolta di informazioni e nelle sue annotazioni, che quasi non si percepisce il limite dato da questo tipo di narrazione. Perdiamo, sì, alcune cose relative a quello che succede “dietro le quinte”, ma non avvertiamo disagi, buchi o dubbi perché siamo totalmente rapiti dai racconti del protagonista. Mi è capitato personalmente di perdermi un po’ tra i vari vestiboli, statue e saloni, perché Piranesi si concentra molto su quelli, ma da un lato penso sia un problema principalmente mio che tra queste cose e l’orientamento son proprio negata; dall’altro aiutano tantissimo a capire e a immedesimarsi meglio in quest’ambientazione super particolare e super bella.

Ammetto di avere super paura a parlare dell’ambientazione di questo romanzo perché, a mio parere, costituisce un immenso spoilerone. Vi dico quindi cose che, di base stanno anche un po’ nella trama. Ci troviamo nella Casa, la Casa è il nostro mondo ed è costituita da un’infinita di Vestiboli e Saloni, ogni di essi ha una parte superiore, di mezzo, e inferiore. Ma la caratteristica maggiore di questa casa è che la parte inferiore è invasa dal mare, e le maree spesso si trovano a inondare anche i piani intermedi. Questo delle maree è un altro dei temi ricorrenti nei diari di Piranesi, dal momento che lui studia proprio queste maree per sapere quando determinate aree saranno inondate in modo da sapere come stare sempre all’asciutto.

I personaggi sono tutti molto particolari e interessanti, quasi eccentrici. Si può addirittura dire che la casa e le statue facciano parte di essi. C’è molto da dire su tutti loro, in particolare sul protagonista che ha un’anima e un’essenza quasi infantile per la purezza che lo contraddistingue. Tuttavia le mie colleghe hanno approfondito abbondantemente tutti i personaggi che ci troviamo davanti la storia, per cui mi limiterò a parlarvi di Sedici. Sedici è un personaggio che all’inizio non è nella casa, ancora non conosce la strada per arrivarci, ma viene “presentata” a Piranesi dall’Altro come una persona malvagia, che ha intenzione di farlo diventare pazzo e che non deve assolutamente ascoltare quello che potrebbe dire se vuole evitare. Tuttavia trovi altri modi per comunicare con lui, molto creativi, e che sono impossibili da evitare per lui, tanto che sono “immediati”. Lui inizialmente segue il consiglio dell’Altro, suo unico amico e compagno, tuttavia a suo modo viene attratto da quest’altra persona viva, astuta che entra nella Casa e vorrebbe capire meglio le sue intenzioni.

In fine, è molto difficile parlare di questo romanzo. È semplice e complesso allo stesso tempo. Nella mia mente ci sono un sacco di idee confuse in merito, allo stesso tempo, però, ci sono idee molto chiare a riguardo, ma difficili da spiegare. È un romanzo veramente particolare, ripeto che probabilmente non tutti lo capirebbero, probabilmente nemmeno io l’ho capito a pieno e ho tutte le intenzioni di fare una rilettura. A suo modo, nella sua semplicità e nel suo modo particolare di esistere e di spiegarsi, si potrebbe dire anche parecchio introspettivo. In ogni caso mi ha lasciato molto dentro, e merita sicuramente, assolutamente 5 stelline. Se finora vi siete trovati bene con i miei consigli di lettura, fidatevi e leggete questo romanzo.

Blog Tour: Il regno capovolto, Marie Lu – L’Autrice

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Ciao lettori! Eccomi oggi con un nuovo blog tour, ormai ho preso il vizio di parlarvi stesso degli autori dei libri che leggo, ma ammetto che è una cosa che mi piace veramente molto! Quindi, iniziamo!

Trama

NATA CON UNO STRAORDINARIO DONO musicale, la piccola Nannerl Mozart ha un solo desiderio: essere ricordata per sempre. Ma, anche se incanta le platee con le sue straordinarie interpretazioni, ha poche speranze di diventare una celebre compositrice. È una ragazza nell’Europa del Diciottesimo secolo, e ciò significa che comporre per lei è proibito. Suonerà fino a quando avrà raggiunto l’età da marito: su questo il suo tirannico padre è stato ben chiaro.

Ogni anno che passa le speranze di Nannerl si fanno più sottili, mentre il talento del suo amato fratellino Wolfgang diventa sempre più brillante, e finisce per oscurarla. Ma un giorno giunge un misterioso straniero da una terra magica, con un’offerta irresistibile: può far diventare il sogno di Nannerl realtà. Ma il prezzo da pagare potrebbe essere altissimo.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 02 Febbraio 2020

Pagine: 348

Prezzo: 17,00€

Marie Lu (nome originale: Xiwei Lu) è un’autrice americana di Young Adult. Nata in Cina, si è trasferita con la famiglia in America, in particolare in Texas all’età di 5 anni. Ha poi frequentato l’università della California del Sud, e ha lavorato in seguito negli studi interattivi della Disney. Attualmente vive a Los Angeles con suo marito, un figlio e qualche cagnolino.

L’autrice ha scritto diverse opere tra cui la trilogia Young Elite, Warcross e Batman: Nightwalker, ma a renderla celebre è stata la trilogia di Legend, la quale ha stabilito le basi per un film prodotto da Lionsgate. Di seguito la trama di Legend:

Los Angeles, Stati Uniti. Il Nord America è spaccato in due parti, la Repubblica e le Colonie, e la guerra sembra destinata a non finire mai. A quindici anni, June è già una promessa della Repubblica. Nata in una famiglia ricca e prestigiosa, oltre a una bella casa, un mucchio di soldi e la possibilità di frequentare le scuole migliori, possiede anche un vero talento nel cacciarsi nei guai e senza l’intervento di Metias, il fratello maggiore, probabilmente qualcuna delle sue bravate all’accademia militare sarebbe già finita male. Dalla morte dei genitori, Metias è l’unico su cui può contare, almeno fino al giorno in cui viene ucciso in circostanze misteriose. Il primo sospettato è Day, un ragazzo della stessa età di June, ma nato e cresciuto nei bassifondi della Repubblica. Ed è anche il criminale più ricercato del paese. Da quel giorno, June ha un unico desiderio: vendicare Metias. Ma per lei e Day il destino ha altri piani.

Review Party: Il Prigioniero del Cielo, Carlos Ruiz Zafón

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Ciao lettori! Ultimo giorno di Gennaio e quindi eccomi con la recensione del terzo libro dedicato al cimitero dei libri dimenticati, di cui sto ospitando il gdl insieme ad altre fantastiche ragazze! Non perdete alcun post su Instagram, quindi, perché domani si inizia con l’ultimo! Iniziamo!

Trama

Barcellona, 1957. Daniel Sempere dirige la libreria di famiglia assieme al padre e al fedele Fermín. Una mattina uno sconosciuto compra un’edizione di pregio del Conte di Montecristo e chiede che la si consegni subito a Fermín, con una dedica inquietante. Si aprono così le porte di un passato maledetto e antichi fantasmi tornano a sconvolgere il presente…

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 24 Novembre 2020

Pagine: 300

Prezzo: 22,00€

Vi ricordo che fino a questo volume la mia, più che una lettura, è stata una rilettura. E vi confermo che anche di questo volume ricordavo poco, o meglio lo ricordavo sbagliato. Vi spiego perché: innanzitutto ricordavo che il prigioniero del cielo fosse Julian Carax, e soprattutto che questa fosse una mia supposizione e non che l’identità fosse confermata dal primo momento. In secondo luogo io ricordavo soltanto le vicende che riguardavano il passato di Fermìn, quindi ero convinta che il romanzo parlasse soltanto di quello e non che queste vicende, invece, fossero dei racconti/flashback. In ogni caso la storia di questo secondo volume serve principalmente a dare un bel background a Fermìn, a collegare in maniera più significativa il suo legame con i Sempere, ma in particolar modo a collegare i romanzi della tetralogia. Se non ci fosse questo diciamo che il secondo sembrerebbe collegato soltanto alla lontana, aggiungendo questo volume all’equazione, invece, tutto appare più lineare e significativo. La storia per me è super interessante, segue ancora la narrazione in prima persona del punto di vista di Daniel Sampere con l’aggiunta di flashback, come vi dicevo prima; e gli avvenimenti che ci troviamo davanti sono super curiosi e interessanti, con un finale, poi, che ci fa correre a prendere il seguito (e direi FORTUNISSIMA che la lettura dell’ultimo capitolo della tetralogia inizia domani!

Le descrizioni sono sempre molto accurate. Con Zafón, su questo, ma anche su tanto altro, su TUTTO praticamente, non si sbaglia mai. Sono pochi gli autori che come lui riescono ad evocare determinate atmosfere e scenari nella mente e nel cuore di noi lettori. Ho deciso che alla fine della rilettura/lettura di questa trilogia recupererò assolutamente tutto quello che è di questo autore, e sono stata super felice ed entusiasta di sapere che la Mondadori pubblicherà anche una serie di racconti scritti dall’autore prima della sua dipartita.

Per quanto riguarda l’ambientazione: l’abbiamo detto e ridetto, ci troviamo in una meravigliosa Barcellona degli anni ‘50. Io non sono mai stata a Barcellona, quindi man mano che proseguo con la lettura sto segnando alcuni luoghi che vorrei assolutamente visitare in un mio eventuale viaggio, in modo da poter entrare ancora di più in questa storia che mi ha rapito il cuore.

I personaggi, qui, sono sempre una rivelazione. Abbiamo scoperto numerose cose in più su David Martìn, diciamo più che altro che determinati dubbi che avevamo sono stati confermati. E trovo assolutamente geniale l’idea dell’autore di aver pubblicato i romanzi in questo ordine, poiché secondo e terzo libro si possono leggere anche invertiti, ma sicuramente non avrebbero la stessa magia. Fermìn continua ad essere un personaggio sopra le righe, ma un personaggio molto caro, sempre più caro direi, così caro che ho quasi paura ce lo facciano fuori nel quarto ed ultimo capitolo della tetralogia. Daniel, invece, sta subendo una notevole trasformazione. Il suo lato “simpatico” sostituisce un po’ quello timido, e da questo punto di vista inizia ad assomigliare molto a Fermìn. Tuttavia inizia a serbare un rancore e una rabbia oscuri che, come dicevo, realmente stanno trasformando parecchio questo personaggio. Questo cambiamento è tra le motivazioni che maggiormente non mi fa vedere l’ora di iniziare l’ultimo libro domani!

In fine, Zafón conferma come sempre il suo essere un’assoluta garanzia. Decisamente 5 stelline pluriconfermate.

Blog Tour: Sorcery of Thorns, Margaret Rogerson – L’Autrice

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Ciao lettori! Eccomi con un nuovo articolo dedicato al Blog Tour di questa nuova uscita. Vi parlerò infatti dell’autrice di Sorcery of Thorns! Prima di iniziare voglio ringraziare Ylenia di Reine des Livres per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Trovatella allevata in una delle Grandi Biblioteche di Austermeer, è cresciuta in mezzo agli strumenti della stregoneria: grimori magici che sussurrano e sferragliano catene. Se provocati, si trasformano in mostri inquietanti di cuoio e di inchiostro. Ciò cui Elisabeth ambisce è diventare una guardiana, incaricata di proteggere il regno dalle minacce della magia.

Il suo disperato tentativo di impedire l’atto di sabotaggio che libera il grimorio più pericoloso della biblioteca finisce per ritorcersi contro di lei: ritenuta coinvolta nel crimine, viene condotta nella capitale, in attesa di interrogatorio. L’unica persona su cui può fare affidamento è il suo nemico di sempre, il Magister Nathaniel Thorn, con il suo misterioso servitore; ma tutto sembra intrappolarla in una congiura secolare, che potrebbe radere al suolo non solo le Grandi Biblioteche, ma anche il mondo intero.

A mano a mano che la sua alleanza con Nathaniel si rafforza, Elisabeth inizia a mettere in discussione tutto quello che le hanno insegnato sui maghi, sulle biblioteche che ama così tanto, e soprattutto su se stessa. Perché Elisabeth ha un potere che non avrebbe mai sospettato, e un destino che non avrebbe mai potuto immaginare.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 19 Gennaio 2021

Pagine: 444

Prezzo: 22,00€

Margaret Robinson è un’autrice molto misteriosa, cercando in internet ho trovato pochissime informazioni su di lei, fornite da sé stessa, tant’è che non ha nemmeno una pagina di Wikipedia.

L’autrice ha pubblicato attualmente due libri: An Enchantment of Ravens (2017) e Sorcery of Thorns (2019) recentemente pubblicato da Mondadori anche in Italia. Tuttavia sulla sua pagina Goodreads l’autrice ha rivelato che attualmente non sta lavorando a nessun seguito per Sorcery of Thorns, che è uno standalone, ma che in futuro le piacerebbe tornare a scrivere di Austermeer, citando alcuni fatti storici che le piacerebbe includere, come la riforma magia del 1672 e la Golden Age della stregoneria. L’autrice ci fa inoltre sapere che sta attualmente lavorando a un terzo libro, che non è legato a nessuno di quelli già scritti, ma che ancora non è stato scritturato, di conseguenza non sa se verrà mai pubblicato.

Di seguito potete trovare la presentazione che l’autrice ci fornisce sul suo sito, perché in fondo quale modo migliore di presentarvi quest’autrice se non attraverso le sue stesse parole?

Grazie per aver visitato il mio sito web. Sicuramente ti troverai qui perché sono un’autrice. Prima di esserlo sono stata un’assistente di marketing, graphic designer, e artista freelance; e prima di questo ho fatto la specializzazione in antropologia culturale alla Miami University in Ohio, mentre mi occupavo anche di un chiosco di canoe ed ero dipendente in un parco di divertimenti. Se vai ancora indietro dovrò raccontarti alcune storie strazianti su una bambina un po’ selvaggia che mangiava vermi, cacciava api vive e mordeva persona, per cui ti risparmierò i dettagli.

Quando non scrivo puoi trovarmi a disegnare, leggere, giocare, cucinare pudding o a strisciare attraverso i boschi in cerca di rospi o funghi. Mi diverto a collezionare sciarpe strane e guardare più documentari di quanto sia socialmente accettabile (secondo alcuni). Attualmente vivo semplicemente a nord di Cincinnati, in Ohio, ma un giorno mi piacerebbe vivere vicino a una foresta che di notte diventa più scura di quanto dovrebbe e produce strani rumori durante l’ora delle streghe. Mi piacciono tutte le cose strane e inquietanti.

Onward: Oltre la magia – Recensione

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Ciao a tutti! Oggi vi parlerò di una delle mie ultime visioni: Onward – oltre la magia. Aspettavo con ansia questo nuovo film targato Pixar, e purtroppo a causa del COVID-19, ho dovuto aspettare la pubblicazione su Disney plus per vederlo.

Trama

Onward – Oltre la Magia, il film d’animazione diretto da Dan Scanlon, è ambientato in un immaginario mondo fantastico, e racconta la storia di due fratelli elfi adolescenti, Ian e Barley Lightfoot. I due abitano un universo in cui i draghi sono animali domestici, gli unicorni vivono liberi, disturbando i quartieri, e in giro è normale vedere troll, gnomi e altre creature dell’immaginario fantasy. Affascinati dalla magia, una volta compiuti entrambi sedici anni ricevono dalla madre un dono molto particolare, che il padre morto aveva riservato per loro: un bastone magico. In allegato c’è anche un messaggio scritto da papà elfo, che li incarica di compiere una preziosa missione: i ragazzi dovranno trovare l’incantesimo che riporterà in vita per un giorno il loro genitore. Ian riesce ad attivare il potere del bastone e a riportare indietro il padre…o almeno una parte di lui, quella inferiore. Nonostante non sappiano nulla di arti occulte, Ian e Barley – e il loro papà a metà – si imbarcano in una straordinaria avventura; infatti, hanno 24 ore di tempo per trovare il modo di vedere il padre “per intero” e scoprire se esista ancora un po’ di magia nel mondo. Riusciranno a trovare quel briciolo di magia che riporterà il loro papà in vita?

È proprio vero che l’attesa aumenta il desiderio, perché il giorno stesso del uscita sulla piattaforma di streaming, ho praticamente divorato Onward e devo dire che mi ha stupito, divertito, ma soprattutto emozionato con un ritmo perfetto. Scusate l’entusiasmo da fanboy Pixar, ma non posso trattenerlo con un film del genere. La storia in parte è un riadattamento, in chiave magica, della vita del regista e sceneggiatore Dan Scanlon; infatti quest’opera è stata dedicata a suo fratello che gli ha fatto da figura paterna durante la sua vita e carriera. Essendo quindi che le vicende raccontate sono basate su esperienze e sentimenti veri, posso confermare che lo si percepisce in ogni secondo di questo magnifico lungometraggio.

Non vi nascondo che ci sono state molte lacrime virili… scherzo piagnucolavo come un bimbo! Fortunatamente il mio povero cuore però è stato graziato, perché la trama non è fatta solo di momenti strappa lacrime, anzi, è stracolma di momenti esilaranti e che strappano grosse risate, in particolare adoro con tutto me stesso la scena del furgone, chi ha visto il film capirà (non vado troppo nei dettagli per evitare spoiler).

Il mondo incantato in cui è ambientato stuzzicherà la vostra curiosità e vi terrà attaccati allo schermo, ciò rende la trama molto fluida e piacevole. Sentirete proprio il piacere della scoperta, e man mano che andrete avanti vi sembrerà di viaggiare con loro.

L’aspetto grafico non è sempre importante, ma in questo caso è veramente fatto bene. I personaggi principali sono caratterizzati alla perfezione in base al loro carattere, ma anche i personaggi secondari sono curati nei minimi dettagli, non potevo aspettarmi altro dalla Pixar. Ho adorato i colori di questo film, e alcune scelte registiche mi hanno realmente sorpreso.

Consiglio vivamente la visione di questo film a tutti, vi emozionerà molto e vi regalerà tanti insegnamenti. A volte non ci rendiamo conto di ciò che abbiamo in questi casi basta scavare dentro di noi e troveremo le risposte.

Bonus: Prima di dirvi il mio ovvio e palese voto per questo film volevo consigliarvi una mini serie sempre su Disney plus intitolata Pixar-dietro le quinte, in particolare vi consiglio l’ultimo episodio che approfondisce la storia di Dan Scanlon e vi svelerà l’intero processo creativo dietro questo magnifico film.

Il mio voto magico per questo film è di 5 pietre della fenice.

Review Party: Assedio e Tempesta, Leigh Bardugo

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Ciao lettori! Eccomi con l’ultima recensione della settimana (forse) dedicata non a una delle mie letture arretrate, ma ad una nuova uscita! Vi parlerò infatti del secondo libro della trilogia di Shadow and Bone. Prima di iniziare voglio ringraziare come sempre Ylenia di Reine des Livres per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia digitale.

Trama

Ricercata per tutto il Mare Vero, perseguitata dal senso di colpa per le vite spezzate a causa sua nella Faglia d’Ombra, Alina, la potente Evocaluce, sta cercando di ricostruirsi una vita con Mal in una terra dove nessuno è a conoscenza della sua vera identità.
Tuttavia, questo dovrebbe averlo imparato, non si può sfuggire al proprio passato. Né, soprattutto, ci si può sottrarre per sempre al proprio destino.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 19 Gennaio 2021

Pagine: 300

Prezzo: 18,90€

La storia di questo secondo volume è molto più movimentata e interessante. Alina, per quanto continui ad essere abbastanza un pedina, non è il personaggio che conoscevamo. È cresciuta e lotta per i suoi ideali, pur dovendo fare sacrifici e trovandosi a rinunciare a elementi importanti della sua vita passata e presente. Ora si trova a comandare e a dover prendere decisioni difficili per se stessa e per gli altri, ma il suo ideale rimane comunque quello di proteggere tutti.

Le descrizioni sono sempre adatte al tipo di narrazione (prima persona) quindi non eccessive perché limitate al punto di vista della protagonista, ma nemmeno superficiali. Ci permettono di captare perfettamente tutte le situazioni che ci troviamo a fronteggiare, così come i diversi ragionamenti e ambienti che ci circondano.

Come ambientazione, nonostante un primo momento di navigazione ci troviamo nuovamente a Ravka, a Os Alta e al Piccolo Palazzo. Non c’è molto da scoprire di nuovo su essa quindi, perché non c’è nessun avvenimento particolare che cambi la geografia o le carte in tavola. Specifico però che con carte in tavola mi riferisco al sistema magico dei Grisha, che rimane immutato, per quanto riguarda la trama invece le carte in tavola vengono cambiate e anche parecchio.

I personaggi restano molto carini. Alina, che nel primo volume mi era piaciucchiata, ma che risultava comunque un po’ scialba, in questo secondo volume ha una rivalsa. Impara a credere un po’ più in se stessa e ad affrontare un po’ meglio le difficoltà. È ancora abbastanza scema eh, non valutiamola troppo positivamente perché continua a fare dei tira e molla che odio come vado – vengo – resto – non resto che io mal sopporto; e allo stesso tempo non è mai chiara con i suoi sentimenti verso Mal e lo tiene un po’ come cucciolotto che sa che troverà sempre anche se, dice, è innamorata, ma poi non si apre e non si esprime e quindi AAARGHH le darei tanti schiaffi. Allo stesso modo anche Mal ricade sempre nei suoi errori, fa di tutto per Alina, ma non quello di cui lei realmente ha bisogno, candendo a sua volta in un vortice di autodistruzione. In questo volume c’è l’introduzione di un nuovo personaggio che HO AMATO e che spero troppo di ritrovare anche nell’ultimo capitolo della trilogia (e che mi ha fatto venire anche troppo voglia di leggere un altro libro- spin off – tosse). Vediamo anche l’Oscuro cambiato e soprattutto vediamo i risultati di quelli che sono stati i suoi movimenti alla fine di Tenebre e Ossa.

In fine, questo volume mi è piaciuto e mi ha preso molto più del primo anche se rimane una certa incompatibilità con la protagonista. Inizio a capire come mai questa trilogia sia tanto portata in alto e sono sempre più contenta di leggerla, finalmente. 4.5 stelline

Prime Impressioni: Hanako-kun e i 7 misteri dell’Accademia Kamome, Aida Iro

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Ciao lettori! Eccomi oggi con un nuovo articolo a tema manga. A dicembre mi sono autosfidata (ovviamente fallendo) e ho provato a leggere tutti i manga fermi in libreria, uno di questi era Hanako-kun, ed essendo un primo volume ve ne parlerò qui sul blog, le recensioni dei successivi le potrete trovare su Instagram, e quando la serie sarà terminata pubblicherò una recensione complessiva e generale qui sul blog! Ma ora bando alle ciance e iniziamo!

Trama

Le Sette Meraviglie sono famose leggende urbane giapponesi e ogni scuola ha le proprie. Tra queste una delle più note è quella di Hanako, il fantasma di una ragazza che i bagni di un certo piano… Anche l’Accademia Kamome ha la sua versione di questa leggenda: le voci sostengono che il fortunato che riuscirà a evocare Hanako con successo, vedrà realizzarsi ogni suo desiderio. Attratte dalla leggenda, molte persone hanno tentato l’impresa. Ma quando Nene Yashiro, con la sua cotta irraggiungibile, cerca l’aiuto di Hanako finisce coinvolta in un’avventura soprannaturale. Diventa l’assistente di Hanako e scoprirà quanto può essere fragile l’equilibrio tra mortali e spettri!

Editore: J-pop manga

Data di Pubblicazione: 14 Ottobre 2020

Pagine: 172

Prezzo: 5,90€

La storia inizia, a mio parere un po’ lenta. All’inizio ci troviamo a sottovalutare Hanako-kun così come la trama in generale, ma andando avanti ci si rende conto che questo tipo di opinione è superficiale, ma sopratutto errata poiché notiamo qualcosa di realmente particolare e interessante verso la metà del primo volume. Inizio quindi dicendovi: niente è come sembra. Anche se ambientata in una scuola e quindi con protagonisti piccolini, questo è uno di quei manga che tratta le emozioni degli umani, la negatività e soprattutto come tutto ciò influisca sul mondo degli spiriti: pane per i miei denti visto che amo questo tipo di storie. In ogni caso ci troviamo agli inizi, le difficoltà che i protagonisti si trovano ad affrontare sono leggere così come è poca la conoscenza che abbiamo dei personaggi e delle figure presenti all’interno della narrazione, perché, sì, non ci sono solo umani e spiriti, ma anche molto altro.

I disegni a me piacciono tantissimo, si può dire che ho iniziato la storia solo per essi poiché mi uscivano spesso su Tumblr facendomi desiderare di poter un giorno vedere o leggere l’opera. Sono cute e intensi allo stesso tempo.

I personaggi sono, per il momento molto semplici, ma già alcune scene ci hanno fatto capire che non dobbiamo abituarci a ciò poiché ci sono molti lati nascosti, ed è proprio quelli che aspetto con più ansia!

In fine, questo manga mi ha incuriosito veramente molto e sicuramente proseguirò con la lettura, attualmente il mio voto è di 5 stelline per questo primo volume!