Review Party: Il Re delle Cicatrici, Leigh Bardugo

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Ciao lettori! Dopo tanto (troppo) tempo rieccomi qui con una nuova recensione. Non mi sembra il momento giusto di parlarvi delle mie (dis)avventure per cui vi rimando a IG (anche se più in là) dove spiegherò un po’ tutto quello che sta accadendo a me, al blog e alle mie letture. Ora basta cianciare e dedichiamoci a questo nuovo succosissimo romanzo. Io sono un super fan di Leigh Bardugo, sicuramente rientra nella mia top 5 di autrici preferite di sempre, e quando mi è stato proposto di partecipare a questo evento non potevo assolutamente rifiutare. Prima di proseguire voglio perciò ringraziare Patrizia de In Punta di Carta per aver organizzato l’evento, e la casa editrice per averci fornito la copia digitale da recensire. Iniziamo!

Trama

Nikolai Lantsov, sovrano di Ravka, corsaro, soldato, secondogenito di un re disonorato, ha sempre avuto un’innata propensione alle situazioni difficili, ma questa volta sembra dover fare i conti con qualcosa di impossibile, qualcosa che nessuno, tra la popolazione di Ravka, potrebbe mai immaginare. Come se non bastasse, per arrestare l’avanzata dei nemici che si assiepano lungo i confini del regno, il giovane re deve trovare un modo per riempire le casse dello Stato, stipulare nuove alleanze e fermare il nuovo pericolo che minaccia quello che un tempo è stato il glorioso esercito Grisha. Al suo fianco, però, c’è la fedele Zoya Nazyalensky, leggendario generale Grisha, che non si fermerà di fronte a nulla pur di aiutare Nikolai ad affrontare e sconfiggere il potere oscuro che alberga nelle profondità del suo cuore e che, rafforzandosi di giorno in giorno, minaccia di distruggere tutto quello che ha costruito. Zoya sa infatti che, come i Grisha non possono sopravvivere senza Ravka, tantomeno Ravka può sopravvivere a un re tanto indebolito. Nello stesso momento, nelle terre fredde del Nord, Nina Zenik sta combattendo la sua personale guerra contro coloro che vorrebbero spazzare via per sempre i Grisha. Ma per sconfiggere i pericoli che la attendono, sarà costretta a scendere a patti con il proprio terrificante potere e ad affrontare il dolore profondo e lacerante che porta nel cuore. Re, generale e spia di Ravka: tutti e tre nel corso del loro viaggio dovranno spingersi oltre i confini tra scienza e superstizione, magia e fede, rischiare il tutto per tutto per salvare una nazione spezzata, e accettare che alcuni segreti non sono fatti per restare sepolti e che certe ferite non sono destinate a guarire.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 15 Marzo 2022

Pagine: 420

Prezzo: 20,90€

Prima di iniziare (sì, lo so, avevo detto iniziamo, ma concedetemi questo piccolo appunto perché è super necessario) ci tengo a precisare che questo romanzo non è leggibile “singolarmente”, ma va letto necessariamente dopo l’intera trilogia di Tenebre e Ossa e dopo l’intera dilogia di Sei di Corvi. Facendo diversamente finireste per: 1. Farvi spoiler delle altre due storie; 2. Capirci poco o niente del worldbuilding (compreso di situazione socio-politica attuale) e del Grishaverse.

La storia qui riprende dalla fine di Sei di Corvi, ma troviamo riferimenti super importanti anche e soprattutto alla trilogia di Tenebre e Ossa. Mi è piaciuto veramente molto vedere come l’autrice è riuscita a prendere personaggi da entrambe le storie e riportarli qui con le loro particolarità e problematiche, in dinamiche totalmente nuove, ma che necessariamente devono sempre far capo al passato. Da questo punto di vista direi proprio che è molto incentrato su ciò che è stato prima, e in particolar modo agli strascichi che questo ha portato.

Le descrizioni sono sempre molto accurate e precise, ma con la Bardugo non si hanno dubbi o preoccupazioni in merito: è sempre una garanzia! La narrazione procede in terza persona, ma ogni capitolo è dedicato a un POV diverso, alcuni sicuramente più scorrevoli di altri, ma tutti ugualmente interessanti e importanti, soprattutto per la crescita dei personaggi che in questa storia non è indifferente (nonostante già nelle precedenti ne hanno passate delle belle sti poveri ragazzi – sì, mi sono sentita molto vecchia a dire questa frase, ciao).

L’ambientazione la conosciamo bene, abbiamo avuto modo di approfondirla nei romanzi precedenti, quindi non mi metterò a spiegare il Grishaverse o le lotte e i motivi che ci sono dietro Ravka o Fjerda, se siete a leggere questa recensione sono sicura che sappiate già molto, se non addirittura tutto di queste questioni. Sappiate però che i nostri protagonisti qui non si trovano tutti insieme. Nikolai e Zoya sono insieme a Ravka a far fronte a esperimenti e minacce; mentre Nina è a Fjerda sotto copertura per conto di Nikolai.

I personaggi, come vi dicevo, hanno affrontato una crescita veramente super importante, in particolar modo Nina e sono super contenta di ciò essendomi molto affezionata al suo personaggio. Ammetto che in parecchi suoi POV il mio cuore era in frantumi, la Bardugo è stata veramente super brava a descrivere il suo struggimento. Questo vale anche per Nikolai e Zoya, e dirò solo che aumenta sempre più la voglia di vedere certe coppie realizzarsi.

In fine, non so bene che aspettative avevo quando ho iniziato questo romanzo, anche perché vedo che il 99% delle persone che conosco e che lo ha letto in lingua lo ha anche demolito (rido), quindi sarà che la Bardugo è sempre la Bardugo, sarà che partivo con aspettative meh, ma a me è piaciuto davvero tanto! 4 stelline!

Blog Tour: Sogni di Mostri e Divinità, Laini Taylor – La trilogia nel panorama fantasy

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Ciao lettori! Torno a parlarvi dell’ultimo capitolo di questa fantastica trilogia, non sotto forma di recensione, ma per come vedo questi romanzi all’interno del panorama fantasy, paragonandoli, quindi, ad alcune delle mie letture a tema. Prima di iniziare voglio ringraziare ancora una volta Ylenia di Reine des Livres per aver organizzato l’evento e la casa editrice per averci fornito la copia digitale dell’opera.

Trama

La misteriosa Karou è una chimera unica nel suo genere: al contrario dei suoi simili, l’eroina de la trilogia La chimera di Praga ha sembianze umane, impreziosite da meravigliosi capelli blu. È innamorata di Akiva, un serafino dalla bellezza eterea. Angeli e chimere sono però nemici naturali, in lotta da secoli. C’è solo un modo per ristabilire la pace: tentare un’alleanza fra le chimere e quegli angeli che, come Akiva, hanno deciso di ribellarsi al loro imperatore.
In questo terzo e conclusivo capitolo della saga entriamo subito nel vivo dell’azione: l’esercito degli angeli discende sulla Terra, in pieno giorno, in una Roma sfolgorante di sole, con uno stuolo di telecamere intente a riprendere e un pubblico sbalordito a osservare la scena. Nel frattempo, dopo il tradimento che ha portato la sua specie allo stremo, Karou sta ricostruendo l’esercito delle chimere e, grazie a un inganno ingegnoso, è ora alla guida della ribellione contro gli angeli. Il futuro della sua specie dipende da lei, ed è giunto il momento dello scontro finale. Riusciranno Karou e Akiva a realizzare il sogno di una realtà in cui i loro popoli smettano di distruggersi e in cui, forse, potrebbe esserci spazio per il loro amore?
Con queste pagine mozzafiato, caratterizzate da una tensione costante e una serie di personaggi indimenticabili, Laini Taylor conferma il suo grande talento.
Un finale stupefacente per una trilogia fantasy davvero epica, una suggestiva rivisitazione moderna della mitologia classica e cristiana che ha appassionato milioni di lettori in tutto il mondo.

Editore: Fazi Editore

Data di Pubblicazione: 20 Maggio 2021

Pagine: 572

Prezzo: 13,00€

Ho deciso di strutturare questo articolo una maniera un po’ diversa dal solito, anche perché è la prima volta che scrivo un articolo del genere 😂 Voglio prendere alcuni elementi di questo romanzo, quelli che mi hanno colpita o fatto riflettere di più, e confrontarli con elementi “simili” di altri romanzi.

Un elemento che caratterizza questo romanzo, e che è praticamente alla base di tutto è, a mio parere, la guerra, la lotta quasi eterna tra serafini e chimere. Per questa guerra sono state fatte cose realmente abominevoli, nelle macchinazioni dei “potenti” nulla ha valore, nemmeno i civili, che fino a poco prima sono sempre stati esclusi e salvaguardati, preservati da questa orribile realtà e da questi pericoli. L’imperatore dei serafini, però, a un certo punto, non è più della stessa idea. Questa situazione mi ha fatto molto pensare a quello che succede ne La Guerra dei Papaveri, perché è proprio come lo stato nemico si comporta con l’Impero, distruggendo intere città e massacrando migliaia di civili. Per Mugen le persone non contano e sono sacrificabili così come per Joram gli Illegittimi valgono meno di 0 e sono più che sostituibili. La differenza sta nel fatto che i soldati di Mugen hanno assorbito la stessa ideologia dei loro superiori, mentre i serafini a un certo punto si ribellano perché non hanno mai accettato il poco valore che viene dato alle loro vite.

Allo stesso tempo la resurrezione delle chimere mi ha fatto un po’ pensare alla tregua dei vent’anni che si legge all’interno di Truthwitch. Questa idea me l’ha fatta venire in mente in particolare il disegno realizzato da Karou sulla guerra, prima di riavere i suoi ricordi da Madrigal, che viene citato nell’ultimo romanzo della trilogia. L’immagine che ci viene presentata è quella di due persone sedute a un tavolo che mangiano dalle rispettive ciotole, quello che mangiano è il “popolo” dell’altro e “vince” il primo che svuota la ciotola. Karou osserva che è come se loro “barassero” dal momento che la ciotola nn si svuota soltanto, ma viene anche riempita, in continuazione. Quindi sì, anche per loro la guerra è fissa, costante, vita, ma allo stesso tempo non rappresenta anche la morte, come invece è per i serafini, le cui fila inevitabilmente si sfoltiscono. Questa situazione per me può essere vista anche un po’ come una tregua per le chimere, che in ogni caso continuano a vivere, a reincarnarsi, loro in qualche modo possono respirare e andare avanti perché nulla è davvero definitivo.

Altro elemento alla base di questo romanzo è la storia d’amore tra Akiva e Karou, un insta-love a tutti gli effetti, ma che non può permettersi assolutamente di essere paragonato alla maggior parte degli insta-love che leggiamo nei romanzi fantasy e non (qui parla un’amante degli enemies-to lovers). La particolarità di questo romanzo secondo me è che questo insta-love si ripete, c’è un incontro di anime prima che di carne, anche senza conoscere le vere e rispettive identità, nonostante un inizio un po’ travagliato Karou e Akiva provano un’attrazione e un’elettricità da paura, sempre e comunque, ancora e ancora.

Non mi piace fare classifiche e dire questo è meglio di quello e simili, ma a mio parere la trilogia della Chimera di Praga si posiziona veramente in alto nella scala dei romanzi fantasy. Affronta tantissimi temi importanti (non dimentichiamoci del razzismo) e lo fa in maniera unica ed eccezionale.

Blog Tour: La Chimera di Praga, Laini Taylor – Praga

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Ciao lettori! Eccomi con un nuovo articolo, stavolta non si tratta di una recensione ma di un meraviglioso blog tour dedicato all’ambientazione del romanzo, la meravigliosa città di Praga! Ma adesso bando alle ciance e iniziamo! Prima però vorrei ringraziare Ylenia di Reine des Livres per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia digitale dell’opera.

Trama

Karou ha 17 anni, è una studentessa d’arte e per le strade di Praga, la città in cui vive, non passa inosservata: i suoi capelli sono di un naturale blu elettrico, la sua pelle è ricoperta da un’intricata filigrana di tatuaggi, parla più di venti lingue e riempie il suo album da disegno di assurde storie di mostri. Spesso scompare per giorni, ma nessuno sospetta che quelle assenze nascondano un oscuro segreto. Figlia adottiva di Sulphurus, il demone chimera, la ragazza attraversa porte magiche disseminate per il mondo per scovare i macabri ingredienti dei riti di Sulphurus: i denti di ogni razza umana e animale. Ma quando Karou scorge il nero marchio di una mano impresso su una di quelle porte, comprende che qualcosa di enorme e pericoloso sta accadendo e che tutto il suo universo, scisso tra l’esistenza umana e quella tra le chimere, è minacciato. Ciò che si sta scatenando è il culmine di una guerra millenaria tra gli angeli, esseri perfetti ma senz’anima, e le chimere, creature orride e grottesche solo nell’aspetto esteriore; è il conflitto tra le figure principi del mito cristiano e quelle dell’immaginario pagano. Nel disperato tentativo di aiutare la sua “famiglia” Karou si scontra con la terribile bellezza di Akiva, il serafino che per amore le risparmierà la vita.

Editore: Fazi Editore

Data di Pubblicazione: 20 Maggio 2021

Pagine: 384

Prezzo: 13,00€

Per quanto la vita di Karou sia frenetica e pendolare, la sua vita da “umana” si svolge da diversi anni principalmente a Praga. Città in cui studia e in cui ha le sue, seppure poche, amicizie strette. Ho trovato la scelta di questa città come sfondo per la storia, perfetta, perfetta soprattutto per la sua ricca storia artistica. A partire da una delle architetture più variegate al mondo e da un centro storico che è addirittura divento patrimonio dell’Unesco, una vera e propria perla artistica e culturale per la moltitudine di stili che si possono incontrare. Insomma, ripeto, perfetta per un personaggio come Karou per cui l’arte è praticamente uno stile di vita, oltre che il pane quotidiano.

Una delle zone che Karou frequenta maggiormente è il Poison Kitchen, un cimitero abbandonato che ha preso le sembianze di un locale!

“La chiesa un tempo unita a questo monastero medievale bruciò circa trecento anni fa, ma ne restano gli alloggi dei monaci e sono stati trasformati nel caffè più strano che si possa trovare al mondo, popolato di statue classiche che esibiscono la collezione di maschere antigas della prima guerra mondiale appartenente al proprietario. La leggenda narra che, nel Medioevo, il cuoco perse la ragione e assassinò l’intero monastero con un calderone di goulash avvelenato, da cui il macabro nome del caffè e il suo piatto forte: goulash, naturalmente. Sedete su un divano di velluto e appoggiate i piedi su una bara. Gli scheletri dietro al bancone potrebbero appartenere ai monaci assassinati…”

Il locale è caratterizzato da una moltitudine di statue romane, divinità a grandezza naturale e ninfe che avevamo perso braccia e ali, tutte rigorosamente coperte da maschere a gas, e i tavolini sono delle vere e proprie tombe. Un po’ macabro, ma sarebbe stato super divertente visitare un posto del genere! Sfortunatamente il luogo non esiste, c’era un Poison Bar, ma su trip advisor dicono che è famoso soprattutto per il Karaoke, un vero peccato, anche se veramente ironico!

Wanda-Vision, episodio 6 – Recensione Spoiler

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Ciao a tutti! Oggi vi parlerò del sesto episodio di Wanda Vision, quindi non perdiamoci in chiacchiere e iniziamo subito! Vi avverto, però, che contiene spoiler e teorie.

L’episodio inizia con una sigla che è letteralmente un tributo ad una delle mie serie preferite: Malcom in the Middle; e anche nelle prime battute di questo episodio il tipo di narrazione ricorda la serie. Ho apprezzato molto questo tocco di genialità ma le sorprese non finiscono qui.

Essendo Halloween hanno avuto modo di giocare un botto con le citazioni ed altro, infatti ci sono molti Easter Egg sul mondo Marvel tra cui i vestiti di Halloween dei protagonisti che ricordano le loro prime versioni a fumetti, e ho adorato particolarmente quello di Visione e Wanda. Nonostante queste piccole distrazioni, che ho apprezzato molto, la trama di questo episodio è come al solito lenta e poco succosa, come se non si andasse mai al sodo. Ci sono state delle bombe, ma non sono troppo grandi, abbiamo avuto modo di conoscere di più il nuovo Pietro, anche se in realtà è un Pietro già conosciuto grazie a gli Xman.

Questo ci permette di dare vita a una nuova teoria: essendo che Wanda Vision è collegata ad altri film del MCU tra cui Spiderman, può essere che Wanda può creare canali collegati ad altri multiversi; forse il Pietro che noi vediamo non è altro che il Pietro di un altro multiverso. Se la teoria dovesse dimostrarsi corretta allora anche il ritorno di Visione e uno eventuale di Tony Stark diventano plausibili, anche perché nei fumetti è Tony ad aggiustare Visione, quindi la serie potrebbe andare avanti così su questa linea, oppure creare un’altra linea narrativa totalmente diversa; ora è tutto da vedere. Finalmente, in questa puntata, Visione ha preso coscienza di tutto, e si è spinto fuori dall’Esa. Tuttavia ha finito letteralmente per essere distrutto, mentre Wanda, per salvarlo, ha aumentato a dismisura il perimetro del suo campo di forza. L’episodio ci lascia con molte più domande di prima, perché dopo aver risucchiato tutto e salvato Visione fino a dove si spingerà Wanda?

Spero che questa piccola recensione vi sia piaciuta, il mio voto per il sesto episodio è 4.

Ps: continuo ad odiare i ritmi, e mi dilania il pensiero che per me è più godibile one shot che come serie.

Blog Tour: Sorcery of Thorns, Margaret Rogerson – L’Autrice

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Ciao lettori! Eccomi con un nuovo articolo dedicato al Blog Tour di questa nuova uscita. Vi parlerò infatti dell’autrice di Sorcery of Thorns! Prima di iniziare voglio ringraziare Ylenia di Reine des Livres per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Trovatella allevata in una delle Grandi Biblioteche di Austermeer, è cresciuta in mezzo agli strumenti della stregoneria: grimori magici che sussurrano e sferragliano catene. Se provocati, si trasformano in mostri inquietanti di cuoio e di inchiostro. Ciò cui Elisabeth ambisce è diventare una guardiana, incaricata di proteggere il regno dalle minacce della magia.

Il suo disperato tentativo di impedire l’atto di sabotaggio che libera il grimorio più pericoloso della biblioteca finisce per ritorcersi contro di lei: ritenuta coinvolta nel crimine, viene condotta nella capitale, in attesa di interrogatorio. L’unica persona su cui può fare affidamento è il suo nemico di sempre, il Magister Nathaniel Thorn, con il suo misterioso servitore; ma tutto sembra intrappolarla in una congiura secolare, che potrebbe radere al suolo non solo le Grandi Biblioteche, ma anche il mondo intero.

A mano a mano che la sua alleanza con Nathaniel si rafforza, Elisabeth inizia a mettere in discussione tutto quello che le hanno insegnato sui maghi, sulle biblioteche che ama così tanto, e soprattutto su se stessa. Perché Elisabeth ha un potere che non avrebbe mai sospettato, e un destino che non avrebbe mai potuto immaginare.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 19 Gennaio 2021

Pagine: 444

Prezzo: 22,00€

Margaret Robinson è un’autrice molto misteriosa, cercando in internet ho trovato pochissime informazioni su di lei, fornite da sé stessa, tant’è che non ha nemmeno una pagina di Wikipedia.

L’autrice ha pubblicato attualmente due libri: An Enchantment of Ravens (2017) e Sorcery of Thorns (2019) recentemente pubblicato da Mondadori anche in Italia. Tuttavia sulla sua pagina Goodreads l’autrice ha rivelato che attualmente non sta lavorando a nessun seguito per Sorcery of Thorns, che è uno standalone, ma che in futuro le piacerebbe tornare a scrivere di Austermeer, citando alcuni fatti storici che le piacerebbe includere, come la riforma magia del 1672 e la Golden Age della stregoneria. L’autrice ci fa inoltre sapere che sta attualmente lavorando a un terzo libro, che non è legato a nessuno di quelli già scritti, ma che ancora non è stato scritturato, di conseguenza non sa se verrà mai pubblicato.

Di seguito potete trovare la presentazione che l’autrice ci fornisce sul suo sito, perché in fondo quale modo migliore di presentarvi quest’autrice se non attraverso le sue stesse parole?

Grazie per aver visitato il mio sito web. Sicuramente ti troverai qui perché sono un’autrice. Prima di esserlo sono stata un’assistente di marketing, graphic designer, e artista freelance; e prima di questo ho fatto la specializzazione in antropologia culturale alla Miami University in Ohio, mentre mi occupavo anche di un chiosco di canoe ed ero dipendente in un parco di divertimenti. Se vai ancora indietro dovrò raccontarti alcune storie strazianti su una bambina un po’ selvaggia che mangiava vermi, cacciava api vive e mordeva persona, per cui ti risparmierò i dettagli.

Quando non scrivo puoi trovarmi a disegnare, leggere, giocare, cucinare pudding o a strisciare attraverso i boschi in cerca di rospi o funghi. Mi diverto a collezionare sciarpe strane e guardare più documentari di quanto sia socialmente accettabile (secondo alcuni). Attualmente vivo semplicemente a nord di Cincinnati, in Ohio, ma un giorno mi piacerebbe vivere vicino a una foresta che di notte diventa più scura di quanto dovrebbe e produce strani rumori durante l’ora delle streghe. Mi piacciono tutte le cose strane e inquietanti.

Onward: Oltre la magia – Recensione

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Ciao a tutti! Oggi vi parlerò di una delle mie ultime visioni: Onward – oltre la magia. Aspettavo con ansia questo nuovo film targato Pixar, e purtroppo a causa del COVID-19, ho dovuto aspettare la pubblicazione su Disney plus per vederlo.

Trama

Onward – Oltre la Magia, il film d’animazione diretto da Dan Scanlon, è ambientato in un immaginario mondo fantastico, e racconta la storia di due fratelli elfi adolescenti, Ian e Barley Lightfoot. I due abitano un universo in cui i draghi sono animali domestici, gli unicorni vivono liberi, disturbando i quartieri, e in giro è normale vedere troll, gnomi e altre creature dell’immaginario fantasy. Affascinati dalla magia, una volta compiuti entrambi sedici anni ricevono dalla madre un dono molto particolare, che il padre morto aveva riservato per loro: un bastone magico. In allegato c’è anche un messaggio scritto da papà elfo, che li incarica di compiere una preziosa missione: i ragazzi dovranno trovare l’incantesimo che riporterà in vita per un giorno il loro genitore. Ian riesce ad attivare il potere del bastone e a riportare indietro il padre…o almeno una parte di lui, quella inferiore. Nonostante non sappiano nulla di arti occulte, Ian e Barley – e il loro papà a metà – si imbarcano in una straordinaria avventura; infatti, hanno 24 ore di tempo per trovare il modo di vedere il padre “per intero” e scoprire se esista ancora un po’ di magia nel mondo. Riusciranno a trovare quel briciolo di magia che riporterà il loro papà in vita?

È proprio vero che l’attesa aumenta il desiderio, perché il giorno stesso del uscita sulla piattaforma di streaming, ho praticamente divorato Onward e devo dire che mi ha stupito, divertito, ma soprattutto emozionato con un ritmo perfetto. Scusate l’entusiasmo da fanboy Pixar, ma non posso trattenerlo con un film del genere. La storia in parte è un riadattamento, in chiave magica, della vita del regista e sceneggiatore Dan Scanlon; infatti quest’opera è stata dedicata a suo fratello che gli ha fatto da figura paterna durante la sua vita e carriera. Essendo quindi che le vicende raccontate sono basate su esperienze e sentimenti veri, posso confermare che lo si percepisce in ogni secondo di questo magnifico lungometraggio.

Non vi nascondo che ci sono state molte lacrime virili… scherzo piagnucolavo come un bimbo! Fortunatamente il mio povero cuore però è stato graziato, perché la trama non è fatta solo di momenti strappa lacrime, anzi, è stracolma di momenti esilaranti e che strappano grosse risate, in particolare adoro con tutto me stesso la scena del furgone, chi ha visto il film capirà (non vado troppo nei dettagli per evitare spoiler).

Il mondo incantato in cui è ambientato stuzzicherà la vostra curiosità e vi terrà attaccati allo schermo, ciò rende la trama molto fluida e piacevole. Sentirete proprio il piacere della scoperta, e man mano che andrete avanti vi sembrerà di viaggiare con loro.

L’aspetto grafico non è sempre importante, ma in questo caso è veramente fatto bene. I personaggi principali sono caratterizzati alla perfezione in base al loro carattere, ma anche i personaggi secondari sono curati nei minimi dettagli, non potevo aspettarmi altro dalla Pixar. Ho adorato i colori di questo film, e alcune scelte registiche mi hanno realmente sorpreso.

Consiglio vivamente la visione di questo film a tutti, vi emozionerà molto e vi regalerà tanti insegnamenti. A volte non ci rendiamo conto di ciò che abbiamo in questi casi basta scavare dentro di noi e troveremo le risposte.

Bonus: Prima di dirvi il mio ovvio e palese voto per questo film volevo consigliarvi una mini serie sempre su Disney plus intitolata Pixar-dietro le quinte, in particolare vi consiglio l’ultimo episodio che approfondisce la storia di Dan Scanlon e vi svelerà l’intero processo creativo dietro questo magnifico film.

Il mio voto magico per questo film è di 5 pietre della fenice.

Prime Impressioni: Hanako-kun e i 7 misteri dell’Accademia Kamome, Aida Iro

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Ciao lettori! Eccomi oggi con un nuovo articolo a tema manga. A dicembre mi sono autosfidata (ovviamente fallendo) e ho provato a leggere tutti i manga fermi in libreria, uno di questi era Hanako-kun, ed essendo un primo volume ve ne parlerò qui sul blog, le recensioni dei successivi le potrete trovare su Instagram, e quando la serie sarà terminata pubblicherò una recensione complessiva e generale qui sul blog! Ma ora bando alle ciance e iniziamo!

Trama

Le Sette Meraviglie sono famose leggende urbane giapponesi e ogni scuola ha le proprie. Tra queste una delle più note è quella di Hanako, il fantasma di una ragazza che i bagni di un certo piano… Anche l’Accademia Kamome ha la sua versione di questa leggenda: le voci sostengono che il fortunato che riuscirà a evocare Hanako con successo, vedrà realizzarsi ogni suo desiderio. Attratte dalla leggenda, molte persone hanno tentato l’impresa. Ma quando Nene Yashiro, con la sua cotta irraggiungibile, cerca l’aiuto di Hanako finisce coinvolta in un’avventura soprannaturale. Diventa l’assistente di Hanako e scoprirà quanto può essere fragile l’equilibrio tra mortali e spettri!

Editore: J-pop manga

Data di Pubblicazione: 14 Ottobre 2020

Pagine: 172

Prezzo: 5,90€

La storia inizia, a mio parere un po’ lenta. All’inizio ci troviamo a sottovalutare Hanako-kun così come la trama in generale, ma andando avanti ci si rende conto che questo tipo di opinione è superficiale, ma sopratutto errata poiché notiamo qualcosa di realmente particolare e interessante verso la metà del primo volume. Inizio quindi dicendovi: niente è come sembra. Anche se ambientata in una scuola e quindi con protagonisti piccolini, questo è uno di quei manga che tratta le emozioni degli umani, la negatività e soprattutto come tutto ciò influisca sul mondo degli spiriti: pane per i miei denti visto che amo questo tipo di storie. In ogni caso ci troviamo agli inizi, le difficoltà che i protagonisti si trovano ad affrontare sono leggere così come è poca la conoscenza che abbiamo dei personaggi e delle figure presenti all’interno della narrazione, perché, sì, non ci sono solo umani e spiriti, ma anche molto altro.

I disegni a me piacciono tantissimo, si può dire che ho iniziato la storia solo per essi poiché mi uscivano spesso su Tumblr facendomi desiderare di poter un giorno vedere o leggere l’opera. Sono cute e intensi allo stesso tempo.

I personaggi sono, per il momento molto semplici, ma già alcune scene ci hanno fatto capire che non dobbiamo abituarci a ciò poiché ci sono molti lati nascosti, ed è proprio quelli che aspetto con più ansia!

In fine, questo manga mi ha incuriosito veramente molto e sicuramente proseguirò con la lettura, attualmente il mio voto è di 5 stelline per questo primo volume!

Review Party: Le spade di Lankmahr – Sword & Sorcery L’epopea di Fafhrd e del Gray Mouser, Fritz Leiber

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Ciao lettori! Eccomi oggi, con il secondo articolo della giornata, a parlarvi di una nuova, fantastica avventura!

Trama

Fafhrd è un barbaro del Nord, alto e muscoloso. Il Gray Mouser è il suo inseparabile compagno, e non potrebbe essere più diverso: piccolo, scaltro, ex apprendista di un mago e ladro. I due vivono mille avventure nel mondo di Nehwon, tra colossali bevute, feste, corteggiamenti, risse, ruberie e giochi d’azzardo… Prototipi degli eroi di mille romanzi successivi, Fafhrd e il Gray Mouser sono protagonisti dei tanti racconti riuniti in questo volume e hanno ispirato nei decenni infiniti adattamenti.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 10 Novembre 2020

Pagine: 1296

Prezzo: 30,00€

Inizio con una piccola premessa, Sword & Sorcery non contiene un unico romanzo, ma l’insieme delle diverse avventure vissute da Fafhrd e il Gray Mouser. Troverete quindi: Il mondo di Nehwon, Le spade di Lankmahr, Spade tra i ghiacci e Il cavaliere e il fante di spade. Nella recensione di oggi parlerò un po’ in generale della mia opinione in merito a Le spade di Lankmahr e l’idea che mi sono fatta sulla raccolta.

Ammetto di aver trovato la storia un po’ lenta e ho avuto qualche piccola difficoltà nel portare avanti la lettura. A mio parere ci sono un po’ troppi meccanismi e giri di parole, un po’ come quando in un romanzo si vuole allungare il brodo anche se mi rendo conto che effettivamente non è così, ma è semplicemente lo stile dell’autore ad essere un po’ prolisso e ridondante nelle descrizioni, cosa che in generale nei romanzi non apprezzo particolarmente. Ad ogni modo è stato molto divertente vedere un po’ le situazioni surreali che si trovano ad affrontare i due personaggi. La storia è stata quindi alleggerita da diversi avvenimenti leggermente comici.

L’ambientazione è quella di un fantasy eroico, quindi con la presenza di eroi muscolosi, stregoni malvagi e creature sovrannaturali. Al momento ci sono diverse terre in lotta tra loro, e con una casa a cui poter sempre tornare anche se non siamo per forza ben accetti (da aggiungere qui una punta ironica) ed è proprio in questa situazione specifica che i nostri protagonisti si trovano all’inizio de Le spade di Lankmahr. Si accenna comunque anche ad alcune bolle mondo, ossia mondi alternativi a quello in cui ci troviamo attualmente quindi l’ambientazione non si può dire proprio statica.

I personaggi sono un po’ misteriosi o forse poco caratterizzati non so. Questa è l’unica cosa che mi fa pentire di essere partita dal secondo racconto e non dal primo. Credo che, sì, i romanzi possano essere letti singolarmente e in ordine sparso, ma che per conoscere e comprendere meglio i protagonisti e i personaggi che incontreremo durante la strada la cosa migliore da fare sia quella di leggere la raccolta dall’inizio e di leggerla in maniera completa, altrimenti si avrà l’impressione di una caratterizzazione povera, proprio come l’ho sperimentata io.

In fine, inizierò presto la lettura degli altri racconti che fanno parte della raccolta, ma per il momento per me è un NI, 3 stelline.

Ciao mamma, vado in Giappone, Luca Raffaelli & Enrico Pierpaoli – Recensione

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Ciao a tutti, lettori! Grazie a Cristina de Il mondo di Chri e a Tunué ho avuto la possibilità di leggere un fumetto veramente particolare, che ha sconvolto la mia quotidianità con una valanga di umorismo, no sense e con uno dei viaggi più assurdi che abbia mai letto. Il fumetto di cui vi parlerò oggi è Ciao Mamma, vado in Giappone. Assurdità, citazioni e un dolce senso di déjà vu vi accompagneranno per tutta la lettura, ma ora non perdiamoci in chiacchiere e partiamo subito con questa recensione!

Trama

Preparate le valigie si parte per il Giappone! Chiudete gli occhi e immaginate un’enorme belva con denti acuminati al mentolo formato famiglia. Ecco: questo è Frangipane, il cattivo della scuola che costringe Enrichetto Cosimo a dire che lui sa chi è Shimitsu Furukawa, creatore di Robostrak, robot dalla cataratta reattiva multipla, e che a casa ha tutti i 32 manga autografati dall’autore. “Ah sì? E allora lunedì qui li voglio tutti”, reagisce il Frangipane. Ed è così che Enrichetto, di sabato pomeriggio, parte per una missione impossibile: andare a Tokyo con Beatrice e Polletti per cercare gli albi di Robostrak e farseli dedicare dall’autore!

Editore: Tunué

Data di Pubblicazione: 5 Novembre 2020

Prezzo: 14,50€

Vi siete mai chiesti che aspetto assumerebbe la follia se avesse una forma fisica? Secondo me sarebbe uguale a Ciao mamma, vado in Giappone. Un fumetto per ragazzi saturo di citazioni e comicità sopra le righe, uno humor che solo chi conosce veramente bene questi media poteva creare. Quest’opera è stata infatti realizzata da Luca Raffaelli considerato uno dei massimi conoscitori italiani del fumetto e dell’animazione, accompagnato dai freschissimi e super caratterizzati disegni di Enrico Pierpaoli, che con la sua bravura ha saputo enfatizzare la genialità irriverente di questa Graphic Novel. Non vi nego che fin dalle prime pagine ho percepito la sensazione di tornare ragazzino, ai tempi in cui leggevo Topolino, Paperinik, Monster allergy e compagnia bella. Non sentivo da anni quello strano piacere di fare una lettura leggera e piena di fan service che mi divertisse con del sano umorismo no sense e gag stravaganti.

La trama è veramente molto stupida! Ma del resto questa nuova avventura di Enrichetto Cosimo non poteva essere da meno. Non mancheranno situazioni assurde, stereotipi, amori e piccole perle di saggezza. La mia preferita in assoluto è quella sui peli del naso, detto con franchezza ho esclamato fra me e me “Freud fatti da parte che qui c’è genialità vera”. Ogni situazione è sfiora i limiti della realtà, capiterà poche volte di vedere il nostro protagonista in condizioni “normali” e senza espressioni buffe. Nonostante tutti questi fattori a un occhio attento, ma soprattutto a un lettore che mangia pane e fumetti non passeranno sicuramente inosservate le miriadi di citazioni su manga e personaggi noti nel mondo nerd.

I personaggi sono caratterizzati alla perfezione, quasi troppo, volutamente esagerati, deformati, bastano poche vignette e già il carattere di ogni personaggio è ben delineato. Anche i secondari restano impressi quasi da non farli definire così ma comprimari a tutti gli effetti.

Parliamo ora dei disegni, da buon fruitore di questo genere di opere mi sono piaciuti veramente tanto. Non potrei immaginare uno stile di disegno diverso per questa storia, calza veramente a pennello. Grazie a questa resa grafica la narrazione acquisisce valore, riuscendo ad esprimere in pieno ogni scena di questa avventura tutt’altro che normale.

In conclusione, vi dirò ho apprezzato tantissimo Ciao Mamma, vado in Giappone. L’edizione è fantastica in un formato tascabile (che amo) racchiude 140 pagine che sembrano non finire mai, o almeno io speravo non finissero mai. Sì, perché per tutta la lettura mi ha fatto sentire un ragazzino, senza pensieri, divertito, ma soprattutto affascinato nel vedere raccontare delle cose che amo in una maniera così particolare. È vero, è una lettura per ragazzi, ma essendo che mi ha fatto tornare ragazzo, anche se ha dei piccoli difetti, non posso che dare 4.5 matite.

Ossa, Yae Utsumi – Recensione

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Questa è la prima recensione che pubblico, qui sul blog di una serie manga completa. Generalmente mi limito a le prime impressioni sul primo volume e le recensioni dei volumi successivi le pubblico su Instagram volta per volta. Vorrei lasciare, però, traccia della mia lettura anche qui sul blog per cui ecco la mia recensione completa di Ossa!

Trama

Nell’estate dei loro undici anni uccisero un uomo e ne seppellirono il corpo in una grotta. Da quel momento, ogni anno, in una notte d’estate praticano un rituale per non dimenticare e per non tradire. Sono passati cinque anni, è l’estate dei loro sedici anni, quel corpo è ormai uno scheletro, la loro bugia è ancora nascosta. All’improvviso però arriva una minaccia senza volto, squilla il telefono, la loro vita inizia ad andare in pezzi. Le ossa, così come il loro crimine, non svaniranno mai e ora inizia il loro inferno.

Editore: Panini Planet Manga

Data di Pubblicazione: 02/05/2019 – 31/10/2019

Volumi: 7

Prezzo: 6,50€ a volume

Questo manga mi ha presa dal primo momento. Mi ha sempre entusiasmato il ritmo della storia e le varie avventure (o disavventure) dei protagonisti. I disegni, poi, hanno fatto la loro parte nel quadro di meraviglia. Parla di amicizia, di amore ma soprattutto di paura e di traumi profondi che si possono avere ma che nessuno dovrebbe mai avere. Soprattutto mostra a cosa questi traumi portano con il passare del tempo. Infatti, oltre alla componente misteriosa del manga che comunque ci porta a investigare insieme ai personaggi su chi si cela dietro determinati avvenimenti, abbiamo anche una forte componente psicologica che ci porta a riflettere su molte cose. Ci sono stati momenti, durante la lettura, che mi hanno fatta sentire veramente male a pensare che certe cose realmente accadono ovunque e come si deve sentire chi ne è vittima. Un’altra cosa che ho amato di tutta la lettura è stato anche il finale perchè ci ha mostrato non solo il finale in quanto risoluzione dell’enigma ma anche quello che è il “dopo”, anche il futuro dei nostri protagonisti. Come tutto nella vita ha un paio di cose che mi hanno fatto storcere il naso ma tutto sommato è davvero una bella storia!

Mi sento, quindi, di consigliare questo manga a chiunque ami il mistero e l’investigazione (i thriller insomma) ma anche a chi ama letture a fondo psicologico. 4.5 stelline.

#PrimeImpressioni Ultramarine Magmell di Di Nianmiao

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Nuova uscita per Planet Manga, all’inizio non riuscivo a capire se potesse piacermi o meno. Alla fine ho deciso di dargli una possibilità ed eccomi perciò oggi a parlarvene!

Trama

Trentacinque anni fa, dagli abissi marini è emerso un nuovo continente. Una straordinaria occasione per nuove generazioni di esploratori che mirano a ottenere fama e conquistare terre sconosciute. Tuttavia, il misterioso Magmell, più che un paradiso terrestre, sembra essere un vero e proprio inferno!

Editore: Panini Planet Manga

Data di Pubblicazione: 13 Giugno 2019

Pagine: 320

Prezzo: 4.90€

All’inizio della lettura stavo rimanendo un po’ “meh” perché più che una storia interessante o d’esplorazione, sembrava concentrarsi sulle commissioni che svolgeva il protagonista come Angler mostrando dei tratti più “comici” o comunque molto per ragazzi rispetto a ciò che mi aspettavo e cercavo. Circa a metà di questo primo volume, però, i toni cambiano e si inizia a vedere come sia cambiata l’umanità dopo la nascita di Magmell, come siano diventati – gli umani– a causa della sete di potere e denaro. Verso la fine, inoltre, si intravede uno spiraglio del passato di You-in, il protagonista rendendo tutto molto interessante e aumentando il desiderio e l’attesa del prossimo volume.

Facendo una somma di tutto questo primo volume mi è piaciuto molto (anche se sono dovuta arrivare alla prima metà prima di apprezzarlo). Dei personaggi si sa ancora poco ma si accenna a segreti che, a mio parere, risulteranno assai interessanti. La storia è scorrevole e, per i toni con cui è stata scritta, non risulta pesante. Magmell è ancora un enigma ma sembra un’ottima terra di esplorazione, anche se pericolosa.

Ho deciso di dare a questo primo volume 4 stelline solo per l’inizio un po’ lento ma non vedo l’ora di leggere il seguito!

#PrimeImpressioni Atelier Of Witch Hat

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Ho acquistato questo manga al Comicon (quindi prima della sua effettiva uscita nelle fumetteria) ma non ho avuto modo di leggerlo fino ad ora. Finalmente stamattina ne ho avuta l’occasione e non potevo aspettare oltre per parlarvene!

Trama

IL FASCINO ACCECANTE DELLE ARTI MAGICHE

Da dove viene la magia? Nessuno lo sa, dal momento che agli esseri umani nati senza poteri essa è preclusa. La piccola Coco riesce a carpirne il segreto, ma il suo entusiasmo ben presto sfuma: gli incantesimi infatti celano un insondabile abisso di mistero. 

Autore: Kamome Shirahama

Editore: Planet Manga

Data di pubblicazione: 9 Maggio 2019

Pagine: 208

Prezzo: 7,00€

Da quando l’ho visto la prima volta allo stand della Panini sono subito stata attirata da questo manga per diversi motivi: splendidi disegni, trama interessante e da grande amante della magia non potevo perdermelo.

Quando ho acquistato questo manga mi aspettavo semplicemente la storia di una streghetta che iniziava ad imparare l’utilizzo di arti magiche. Non potevo essere più in errore e non potevo essere più contenta di questo risvolto! Fin dalla prima pagina la storia è molto accattivante. Non è ancora ben chiaro dove vuole andare a parare la storia. Parecchi personaggi sono coperti da un’alone di mistero e conosciamo ancora poco di tutti gli altri. La protagonista è una giovane bambina molto intelligente e con una volontà di ferro che, realmente, ammiro. Ovviamente si vede che è una bambina ma questa cosa non disturba e non rende la narrazione “infantile”. Qifrey a tratti è super bravo e a tratti sembra avere trame cattive ma per il momento non si può sapere cosa ci riserverà questa storia! Sulle compagne di Atelier non c’è molto da dire per il momento. Di personaggi secondari se ne sono incontrati pochi e sul “cattivo” ci sono così poche informazioni che, veramente, ancora non si capisce molto dove e come finirà quest’avventura.

Ad ogni modo mi sono sentita presa ed incantata ad ogni pagina. Un manga capace di rapire e far innamorare qualsiasi lettore. Chi ama la magia (come me) un po’ di più ma credo sia capace di rapire tutti allo stesso modo. Mi sento di consigliarlo vivamente e do 4.5 stelline iniziando ad attendere impazientemente luglio per il secondo volume!

Se volete acquistarlo, intanto lo trovare qui!

BEASTARS VOL 1 – PRIME IMPRESSIONI

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L’altro giorno ero in fumetteria e, per caso, c’era una torre di Beastars sul bancone in attesa di essere inserito negli scaffali. Ne avevo sentito parlare e, trovandomelo davanti, non ho resistito e ho dovuto acquistarlo subito. Preso nel giorno di uscita e letto ieri, eccomi oggi a parlarvi delle mie prime impressioni su questo manga.

Trama

Chi ha paura del lupo cattivo? Di sicuro tutti gli erbivori dell’istituto Cherryton, che nel sensibile Legoshi vedono solo una minaccia pronta a ghermirli. Così quando a scuola l’alpaca Tem viene ucciso, i sospetti ricadono su di lui… Riuscirà il lupo Legoshi a smentire i pregiudizi e a ottenere giustizia?

Editore: Panini Comics- Planet Manga

Pagine: 208

Data di Uscita: 14 Marzo 2019

Prezzo: 6,50€

Non preoccuparti. Tanto, non farebbe una grande differenza. È da quando sono nato che tutti mi odiano e hanno paura di me.”

Tra le prime pagine del manga troviamo questa frase e già capiamo qualcosa sul protagonista. Discriminato a causa del suo status di lupo grigio anche se, nasconde un animo nobile di cui però pochissime persone -essendo pochissime quelle che si sono avvicinate e sono andate oltre- conoscono l’animo gentile e altruista. In Beastars leggiamo di una comunità di animali antropomorfi in cui erbivori e carnivori coesistono ma non senza problemi di questione razziale o scene di bullismo. Ogni specie e ogni personaggio, stanno lì a descrivere ciò che realmente accade oggi, in chiave metaforica se non addirittura allegorica.

Cosa ne penso? Credo che questo manga sia una bella boccata d’aria fresca. È innovativo (non per niente ha vinto diversi premi) ed è bello da leggere e da vedere. I personaggi sono ben scritti e disegnati in una tecnica che a me, soggettivamente, piace molto. Amo, ovviamente, il personaggio di Legoshi e l’aura di mistero che lo circonda a causa, soprattutto, della sua timidezza. Non capisco, per il momento, il personaggio di Louis; più che altro non capisco il suo animo poiché ci sono momenti in cui va in contrasto con se stesso anche se credo (e soprattutto spero) che sia una facciata per farsi rispettare e mostrarsi forte e temibile anche agli occhi dei carnivori – lui è un cervo rosso. La storia è solo all’inizio e quindi non conosciamo bene il background dei personaggi, tuttavia abbiamo una chiara idea della società e di quello che ci troveremo davanti nei prossimi volumi. Togliendo la sovracopertina, inoltre, troviamo delle strisce umoristiche davvero carine e ben fatte!

In fine, sono super contenta di aver iniziato questo manga e spero soprattutto di riuscire ad acquistarlo sempre intorno l’uscita. Non vedo l’ora che arrivino gli altri volumi. È uno di quei manga, secondo me, da leggere tutti d’un fiato. Nonostante sia solo il primo volume deciso di dare 5 stelline perché raga, seriamente merita e dovete correre a leggerlo o siete delle persone orribili.

Ps: nel primo volume si capisce già perché il manga sia stato chiamato Beastars!