Review Party: Il Re delle Cicatrici, Leigh Bardugo

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Ciao lettori! Dopo tanto (troppo) tempo rieccomi qui con una nuova recensione. Non mi sembra il momento giusto di parlarvi delle mie (dis)avventure per cui vi rimando a IG (anche se più in là) dove spiegherò un po’ tutto quello che sta accadendo a me, al blog e alle mie letture. Ora basta cianciare e dedichiamoci a questo nuovo succosissimo romanzo. Io sono un super fan di Leigh Bardugo, sicuramente rientra nella mia top 5 di autrici preferite di sempre, e quando mi è stato proposto di partecipare a questo evento non potevo assolutamente rifiutare. Prima di proseguire voglio perciò ringraziare Patrizia de In Punta di Carta per aver organizzato l’evento, e la casa editrice per averci fornito la copia digitale da recensire. Iniziamo!

Trama

Nikolai Lantsov, sovrano di Ravka, corsaro, soldato, secondogenito di un re disonorato, ha sempre avuto un’innata propensione alle situazioni difficili, ma questa volta sembra dover fare i conti con qualcosa di impossibile, qualcosa che nessuno, tra la popolazione di Ravka, potrebbe mai immaginare. Come se non bastasse, per arrestare l’avanzata dei nemici che si assiepano lungo i confini del regno, il giovane re deve trovare un modo per riempire le casse dello Stato, stipulare nuove alleanze e fermare il nuovo pericolo che minaccia quello che un tempo è stato il glorioso esercito Grisha. Al suo fianco, però, c’è la fedele Zoya Nazyalensky, leggendario generale Grisha, che non si fermerà di fronte a nulla pur di aiutare Nikolai ad affrontare e sconfiggere il potere oscuro che alberga nelle profondità del suo cuore e che, rafforzandosi di giorno in giorno, minaccia di distruggere tutto quello che ha costruito. Zoya sa infatti che, come i Grisha non possono sopravvivere senza Ravka, tantomeno Ravka può sopravvivere a un re tanto indebolito. Nello stesso momento, nelle terre fredde del Nord, Nina Zenik sta combattendo la sua personale guerra contro coloro che vorrebbero spazzare via per sempre i Grisha. Ma per sconfiggere i pericoli che la attendono, sarà costretta a scendere a patti con il proprio terrificante potere e ad affrontare il dolore profondo e lacerante che porta nel cuore. Re, generale e spia di Ravka: tutti e tre nel corso del loro viaggio dovranno spingersi oltre i confini tra scienza e superstizione, magia e fede, rischiare il tutto per tutto per salvare una nazione spezzata, e accettare che alcuni segreti non sono fatti per restare sepolti e che certe ferite non sono destinate a guarire.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 15 Marzo 2022

Pagine: 420

Prezzo: 20,90€

Prima di iniziare (sì, lo so, avevo detto iniziamo, ma concedetemi questo piccolo appunto perché è super necessario) ci tengo a precisare che questo romanzo non è leggibile “singolarmente”, ma va letto necessariamente dopo l’intera trilogia di Tenebre e Ossa e dopo l’intera dilogia di Sei di Corvi. Facendo diversamente finireste per: 1. Farvi spoiler delle altre due storie; 2. Capirci poco o niente del worldbuilding (compreso di situazione socio-politica attuale) e del Grishaverse.

La storia qui riprende dalla fine di Sei di Corvi, ma troviamo riferimenti super importanti anche e soprattutto alla trilogia di Tenebre e Ossa. Mi è piaciuto veramente molto vedere come l’autrice è riuscita a prendere personaggi da entrambe le storie e riportarli qui con le loro particolarità e problematiche, in dinamiche totalmente nuove, ma che necessariamente devono sempre far capo al passato. Da questo punto di vista direi proprio che è molto incentrato su ciò che è stato prima, e in particolar modo agli strascichi che questo ha portato.

Le descrizioni sono sempre molto accurate e precise, ma con la Bardugo non si hanno dubbi o preoccupazioni in merito: è sempre una garanzia! La narrazione procede in terza persona, ma ogni capitolo è dedicato a un POV diverso, alcuni sicuramente più scorrevoli di altri, ma tutti ugualmente interessanti e importanti, soprattutto per la crescita dei personaggi che in questa storia non è indifferente (nonostante già nelle precedenti ne hanno passate delle belle sti poveri ragazzi – sì, mi sono sentita molto vecchia a dire questa frase, ciao).

L’ambientazione la conosciamo bene, abbiamo avuto modo di approfondirla nei romanzi precedenti, quindi non mi metterò a spiegare il Grishaverse o le lotte e i motivi che ci sono dietro Ravka o Fjerda, se siete a leggere questa recensione sono sicura che sappiate già molto, se non addirittura tutto di queste questioni. Sappiate però che i nostri protagonisti qui non si trovano tutti insieme. Nikolai e Zoya sono insieme a Ravka a far fronte a esperimenti e minacce; mentre Nina è a Fjerda sotto copertura per conto di Nikolai.

I personaggi, come vi dicevo, hanno affrontato una crescita veramente super importante, in particolar modo Nina e sono super contenta di ciò essendomi molto affezionata al suo personaggio. Ammetto che in parecchi suoi POV il mio cuore era in frantumi, la Bardugo è stata veramente super brava a descrivere il suo struggimento. Questo vale anche per Nikolai e Zoya, e dirò solo che aumenta sempre più la voglia di vedere certe coppie realizzarsi.

In fine, non so bene che aspettative avevo quando ho iniziato questo romanzo, anche perché vedo che il 99% delle persone che conosco e che lo ha letto in lingua lo ha anche demolito (rido), quindi sarà che la Bardugo è sempre la Bardugo, sarà che partivo con aspettative meh, ma a me è piaciuto davvero tanto! 4 stelline!

What if..? Un fumetto animato! Pareri primo episodio!

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Ciao gente! Finalmente ho visto il primo episodio di What If…? La prima serie animata su Disney+ dei Marvel Studios.

Dopo il finale di Loki avevo riposto molte aspettative in questa serie, soprattutto perché oggettivamente sulla carta aveva un sacco di potenziale. Lo stile grafico delle animazioni mi aveva colpito molto, e fin dal primo trailer dentro di me c’era una vocina che gridava Sì cazzo, finalmente qualcosa di figo!

Trama e animazione:

Appena iniziato l’episodio sentiamo la voce dell’osservatore, ma anche se non ci viene spiegato chi è, in molti crediamo che sia Uatu. Per chi non lo sapesse gli osservatori sono una razza divenuta virtualmente immortale, e decisero, dopo aver assistito alla distruzione di un pianeta alieno che si era evoluto grazie alla tecnologia avanzata che avevano condiviso con questi esseri, di osservare mentalmente e registrare tutti gli eventi del multiverso, senza però più intervenire. Anche se nel caso di Uatu la situazione è ben diversa, infatti nei fumetti molto spesso avverte gli eroi terrestri di eventuali situazioni di pericolo.

Finito il pippone introduttivo sulla voce narrante che da inizio all’episodio, ripetiamo la fatidica domanda: e se.. Peggy Carter avesse preso il siero del super soldato al posto di Steve Rogers?

Con questa domanda inizia effettivamente l’episodio, dando inizio ad una serie di eventi alternativi che non sono mai successi nell’MCU dove vediamo Peggy diventare Capitan Carter (anche se sul suo scudo c’è la bandiera dell’Inghilterra quindi non capisco da dove caspita abbiano preso il nome, forse era più adatto Capitan Britain però, vabbè, oramai è andata). Dopo questa enorme parantesi la storia prosegue spedita quasi come se fosse un rissaunto, ma secondo il mio personale parere sembra più un fumetto animato, complice l’incredibile comparto artistico che ricorda tantissimo gli albi classici della Marvel. Con una resa grafica, a mio parere, da urlo, pur non esente da difetti, i ritmi e le azioni sono enfatizzati al massimo, regalando delle animazioni seppur sperimentali, ben fatte. Detto semplicemente: se siete lettori non sto qui a spoilerare troppo, ma anche l’evoluzione del nostro caro Steve è molto coerente grazie all’aiuto di Stark che vi sorprenderà! Il villain è rappresentato da teschio rosso e il suo “campione”, che nonostante la trama sia semplicemente la rivisitazione del primo Capitan America, hanno saputo trovare degli ottimi spunti per differenziarla quanto basta.

Audio, musiche e doppiaggio (soprattutto quello italiano fedele al 100%) rendono tutto più piacevole, ma soprattutto sentire le voci che ci hanno accompagnato in questi anni è sempre un piacere.

Che dire gente, questo primo episodio è stato un piacevole inizio, hanno scelto la storia di Peggy come prima proprio perché puntavano a far capire al grande pubblico il multiverso. Nonostante non sia il top delle storie, ho apprezzato molto la critica sessista presente all’interno dell’episodio, e lo stile d’animazione ha mantenuto le aspettative alte quindi promossa a pieni voti, non ci resta che aspettare i prossimi episodi per valutarla tutta. Con questo vi invito a dirmi la vostra nei commenti su cosa ne pensate, e se vi è piaciuto questo primo episodio. E niente, alla prossima, gente!

Com’è realmente The Suicide Squad – Missione Suicida? | Recensione

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Ciao gente! Ieri sera sono andato a vedere The Suicide Squad – Missione Suicida di James Gunn, ma come è realmente? Aspettavo da molto questo film, avevo delle aspettative altissime e posso dirvi fin da subito che le ha addirittura superate. Ovviamente questa recensione sarà divisa in due parti: una spoiler free, ed una spoiler, ma tranquilli vi avvertirò io quando inizierà. Ora bando alle ciance, e parliamone, che non sto nella pelle.

Solitamente non apprezzo particolarmente i prodotti cinematografici della DC, ma adoro Gunn e sapevo/speravo dentro di me che avrebbe espresso tutto il suo potenziale. C’è una differenza abissale con il primo Suicide Squad e lo si nota fin da subito, perché, parliamoci chiaro, nonostante l’idea avesse del potenziale, faceva proprio cagare. Gli unici prodotti degni di nota in casa DC, prima di questa pellicola ovviamente, erano la saga del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan e l’ultimo Joker diretto da Todd Phillips, con la magnifica interpretazione di Joaquin Phoenix. Ma Gunn in questo caso ha dettato nuovi standard di qualità. Essendo che la Warner Bros gli ha dato carta bianca, lui ha usato tutto il suo genio esprimendo a pieno la sua creatività come regista.

Appena è iniziato il film si respirava già un aria diversa dalle altre produzioni. Anche se è il secondo capitolo della saga il regista fa vedere un collegamento con il vecchio film, e nonostante ciò anche una persona che non ha visto il primo Suicide Squad, può vedere questo liberamente e goderne a pieno. Le musiche, come al solito, sono pazzesche e la genialità di Gunn la si può intravedere ogni secondo: dai ritmi ben studiati, ad un umorismo cinico che deride la morte, e diciamolo, CHE MORTE! Un mix perfetto tra splatter e non troppo violento che ti fa spaccare in due dalle risate, per non parlare di come Gunn usa i cliffhanger e dirige la regia, genialità pura.

Ovviamente non è perfetto come film, ci sono alcune cose che non vanno, ma alla fine dei conti non intaccano l’opera e non disturbano per niente.

Ma partiamo ora con la trama e la caratterizzazione dei personaggi:

La trama in sé e per sé è molto semplice, riprende in parte la formula del film precedente, ma con delle gigantissime migliorie. Come al solito conosciamo un gruppo di super criminali con abilità diverse, e che apparentemente non c’entrano nulla l’un l’altro, costretti ad affrontare una missione suicida per il Governo americano in cambio di uno sconto sulla pena. I nostri, diciamo, eroi devono intrufolarsi in un Paese chiamato Corto Maltese per sconfiggere la nuova dittatura in possesso di una arma potenzialmente mortale per l’intero mondo.

È proprio da questo semplice pretesto che conosciamo per bene tutti i personaggi, anche perché il regista ti fa capire la sua profonda conoscenza del mondo DC dalle scelte che ha fatto e dalla caratterizzazione di ognuno di loro. Ci sono personaggi che sicuramente vi resteranno nel cuore, come Polka-Dot Man e Sebastian, ma non solo, anche King Shark si farà amare, per non parlare di Bloodsport e Ratcatcher 2. John Cena nel ruolo di Peacemaker vi sorprenderà, e in fine non dimentichiamoci di Harley Queen, che finalmente esprime tutto il suo potenziale grazie al genio di Gunn.

La regia e la fotografia sono meravigliose, ci sono scene che reputo quasi poetiche e da film d’autore, anche le cosidette scene d’azione e di combattimento sono ben fatte, c’è ne una in particolare che ho amato e che vi dirò nella parte spoiler (tra poco). Insomma, questo film mi ha sorpreso un po’ come fu per Spiderman Into The Spiderverse, percependo quella sensazione di vedere un fumetto animato.

Tirando le somme quest’opera è assolutamente da guardare al cinema, essendo la massima espressione di un genio che difficilmente si riuscirà replicare, o fare di meglio nel campo dei film dedicati ai fumetti. Non vi nasconderò che nonostante io adori il lavoro di James Gunn su Guardiani della Galassia, e nonostante siano due opere completamente diverse io preferisco The Suicide Squad, perché senza limitazioni da parte di Disney, Gunn ha espresso il suo pieno potenziale in una produzione con un budget degno di nota. Il mio voto è 5 su 5.

Spero che questa recensione ti sia piaciuta fammi sapere se guarderai o hai già guardato il film nei commenti. (Sì, sto per passare alla parte spoiler)

Ora, però, passiamo alla parte Spoiler (eccomi), quindi se non hai visto il film ti consiglio di tornare dopo la sua visione. Se invece hai già visto il film, o non ti interessa di farti spoiler, prosegui pure con la lettura. Partiamo subito!

Appena iniziato il film, ho notato subito Michael Rooker nel ruolo di Savant, tant’è che mi sono subito girato verso Cate per chiederle se l’avesse riconosciuto. Per chi non sapesse chi è Michael Rooker: è l’attore che interpreta Yondu in Guardiani della Galassia. La scena iniziale, in cui lo vediamo uccidere un povero uccellino con le sue abilità, credo già basti a dettare il mood della pellicola. Quando poi il karma fa il suo corso, e dopo la sua morte da codardo di fronte a una missione suicida, lo stesso uccelino (o meglio, stessa razza) va a mangiare i residui del suo corpo spappolato, non potevo che esclamare Sì, CAZZO! Però non nego che amo questo attore, e un po’ mi è dispiaciuto. Anche le morti degli altri componenti della squadra sono fatte bene, ma soprattutto ideali e coerenti con i personaggi scelti. Mi sono meravigliato vedendo la “prima squadra”, perché ho pensato diamine, solo uno come Gunn riuscirebbe a mettere un personaggio inutile come Weasel, e farlo diventare iconico in soli 20 min per poi farlo affogare subito, e non vi nego che il mio umorismo cinico si è praticamente spezzato in due dalle risate. Quando poi è morto Boomerang non vi nascondo che ho quasi esultato, odiavo quel personaggio. Durante tutte queste morti, apparentemente senza senso, ho adorato anche la scena in cui Harley Queen parla con un morente Javelin, e lui lascia il discorso a metà, morendo appunto, e lei all’inizio sembra che voglia accarezzarlo, ma in realtà lo prende a schiaffi, mostrando tutti la sua pazzia in un paio di minuti!

Il rapporto fra i personaggi principali è meraviglioso, ho adorato il rapporto tra Bloodsport e Ratcatcher 2; e parlando di Cleo, la scena in cui rivede i ricordi del padre nei vetri del minivan è meravigliosamente poetica, oltre ad avere anche un messaggio molto bello dietro. Ma soprattutto, vogliamo parlare del topolino Sebastian? Ma che tenero è? Cioè dopo il film sarei andato volentieri in una fogna ad adottarne uno.

King Shark e Polka-Dot Man, per gli amici pallino, sono i due personaggi principali che ho amato di più. La stupidità mista a crudeltà, ma anche tenerezza di King è un qualcosa che solo Gunn poteva realizzare. L’esperienza maturata con Guardiani della Galassia ha portato la caratterizzazione dei personaggi a un livello successivo. Cioè, concentriamoci soltanto su pallino, è il personaggio più carismatico del film. e il fatto che lui odia così tanto la madre da rivederla in tutti, è un qualcosa di inspiegabile e devastante a livello umoristico.

Per non parlare di Peacemaker. Solitamente ogni membro della squadra ha una storia unica, ma nel caso di Peacemaker, la storia è uguale a quella Bloodsport, perciò tra di loro nasce una strana competizione a chi uccide in maniera più efficace, e la scena in cui vanno a salvare Rick Flag nell’accampamento dei ribelli – uccidendo tutti senza sapere che fossero dalla loro parte si – crea un siparietto comico straordinario, i due quasi si trasformano in bambini che hanno fatto una marachella, quando in realtà hanno sterminato tutti con una spietatezza assurda. È stata a dir poco magnifica come cosa, tra l’altro i rumor sulla scena di nudo integrale maschile erano veri, era proprio una delle guardie ad essere nuda e con il pisello in bella vista! Inutile negarvi che ho riso, riso e ri-riso per tutta la durata del film. Ho trovato la comicità pazzesca, e adoro come Gunn uccida tutti senza porsi il benché minimo scrupolo, anche con morti ridicole.

Grazie ai cliffhanger Gunn ti fa credere a una cosa e dopo ti distrugge tutto, un po’ come nella scena dell’accampamento di cui vi ho appena partlato. Vogliamo parlare di come ha diviso il film in capitoli, proprio come in un fumetto? Queste scritte che si creano grazie alle ambientazioni circostanti sono bellissime, ha migliorato uno stile ben noto che forse avete già visto nelle intro di Umbrella Academy ed altre produzioni degne di nota. Le scene poi, in alcuni casi, hanno dei colori pazzeschi, e non posso non dirvi che ho adorato la scena dove si evince tutta la pazzia di Harley Queen e al posto del sangue vediamo fiori. Un’altra scena che ho adorato è del combattimento tra Flag e Peacemaker, dove quest’ultimo si rivela un traditore bastardo e i due se le suonano di santa ragione nel riflesso del casco di Peacemaker, che Bloodsport chiama graziosamente tavoletta del cesso.

Ci sono poi state scene che ho adorato soprattutto per la parte comica, tipo quando Gaius Grieves viene minacciato da Ratcatcher 2 si essere – praticamente e letteralmente – infilato dieci ratti su per il culo, e lui risponde più o meno una cosa del genere: Vuoi che ti rispondo sinceramente? Perché potrei sorprenderti. Lì sono proprio morto perché Gaius fin da subito ci viene presentato come è un personaggio un po’ lussurioso, ma non mi aspettavo una battuta del genere, ancora ora rido ripensandoci. Anche se è una scena triste, anche la morte di pallino è bellissima e super divertente: nello scontro contro Starro, Bloodsport lo incita a combattere esclamando “non la vedi? Quella è tua madre, e lui alza gli occhi e ci mostra la madre un versione Godzilla della madre, lì ho perso un polmone, sembrava quasi fosse una parodia dei film dedicati ai supereroi, magnifica, anche se quando è morto, dicendo sono un supereroe mi è uscita una lacrimuccia.

Vogliamo parlare di quelle cazzo di medusine piranha che sembrano così kawaii, ma alla fine sono delle stronze pazzesche? Bellissimo anche perché proprio in quella scena King Shark sembra un bambinone, proprio come Groot!

Prima dello scontro contro Starro, quello tra BloodSport e Peacemaker pure è stato bellissimo anche se breve. I due si sparano a vicenda, e Bloodsport lo uccide usando una delle sue teorie, ovvero proiettili più piccoli, in sala abbiamo gridato tutti Boooom Bitch!

Passiamo, e finiamo con Starro, il cattivo che non è un reale cattivo, a mio avviso, ma una povera vittima. Quando uccide Gaius dopo essere stato torturato per anni, già facevo il tifo per lui, ma quando muore grazie all’aiuto dei ratti di Ratcatcher 2, e dice io volevo solo guardare le stelle, mi sono sentito tristissimo.

Che dire, gente, avrei ancora tanto altro da dire, scusate se ho tralasciato qualcosa, ma potrei parlare veramente per ore di questo film. James Gunn ha superato tutte le aspettative che avevo riposto in lui con un film che esprime la sua genialità e il suo cinismo ai massimi livelli. È da considerarsi un piccolo capolavoro, seppur imperfetto, ma gliela lasciamo passare questa. Se tutti i film DC – ovviamente adatti – fossero diretti da lui, e io fossi in casa Disney/Marvel, avrei un po’ di paura. Il voto che si merita è 5/5 perché ha saputo sorprendermi, intrattenermi e farmi ridere come poche produzioni!

P.s la scena post credit che introduce la serie di Peacemaker è benaccetta, ma ora lo considero una merda, quindi vediamo se mi farà cambiare idea! Con questo è realmente tutto, alla prossima, gente!

Le uscite Netflix da guardare in spiaggia!

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Ciao gente! Agosto è oramai alle porte, e così anche le nuove uscite di Film e Serie TV in casa Netflix. Oggi vi diciamo un po’ cosa uscirà sulla piattaforma e quando, così che possiate pianificare cosa guardare stravaccati sotto l’ombrellone, oppure dopo una bella serata fuori. Per cui bando alle ciance e partiamo subito con i titoli da non perdere ad Agosto 2021!

Iniziamo con i film, sono più immediati da vedere, e perfetti per una serata estiva in totale relax!

1 Agosto

♦️Salt

Un disertore della CIA accusa l’ufficiale Evelyn Salt di essere una spia russa. Convinta di essere vittima di un complotto, la donna si dà alla fuga.

♦️Stealth – Arma Suprema

Tre piloti devono abbattere un jet comandato da un’intelligenza artificiale che minaccia un conflitto mondiale.

♦️I gladiatori della strada

Appena trasferitosi con suo padre a Chicago, Tommy Riley viene notato da un malvivente dopo una rissa per strada, ed entra nel mondo dei combattimenti illegali di pugilato, in cui i pugni possono essere letali.

♦️C’era una volta a… Hollywood

Rick Dalton, attore televisivo di telefilm western in declino, e la sua controfigura Cliff Booth cercano di ottenere ingaggi e fortuna nell’industria cinematografica al tramonto dell’età dell’oro di Hollywood.

♦️ I pirati di Silicon Valley

Storia della nascita dei due colossi dell’informatica Microsoft e Apple e della lotta tra i fondatori delle due società Bill Gates e Steve Jobs per accaparrarsi l’impero rivoluzionario della nuova era dei Personal Computers.

♦️La Nave fantasma

I membri di un equipaggio di salvataggio ed un pilota vanno a bordo di una nave ritrovata nel mare di Bering.

4 Agosto

♦️ Aftermath – Orrori del passato

Basato sull’incidente aereo che si è verificato nel mese di luglio del 2002 a Überlingen (Germania) e sugli eventi che hanno avuto luogo nei 478 giorni dopo.

6 Agosto

♦️ Vivo

Vivo (con la voce di Stash nelle canzoni) è un simpatico cercoletto che intraprende un’indimenticabile missione musicale per consegnare la canzone d’amore del suo padrone, Andrés (Massimo Lopez) a Marta.

9 Agosto

♦️ Pitch Perfect 3

Dopo i successi mondiali, le Barden Bellas si separano e cercano di tornare alla normalità. Ma quando la possibilità di riunirsi per un tour oltreoceano si presenta, le ragazze scelgono di far musica insieme un’ultima volta.

11 Agosto

♦️ The Kissing Booth 3

È l’estate che precede l’inizio del college ed Elle si trova ad affrontare la decisione più difficile della sua vita: trasferirsi dall’altra parte del paese con il ragazzo dei suoi sogni Noah o mantenere l’eterna promessa di andare all’università con il suo migliore amico Lee.

13 Agosto

♦️ Beckett

In seguito a un tragico incidente stradale in Grecia, il turista americano Beckett si ritrova coinvolto in un pericoloso complotto politico ed è costretto a fuggire per sopravvivere.

20 Agosto

♦️ Sweet Girl

La storia racconta di un uomo che ha come missione quella di vendicare la moglie della morte, ma nel farlo deve impegnarsi a proteggere la figlia. … Un marito distrutto vuole vendicarsi delle persone responsabili della morte di sua moglie, proteggendo nel frattempo l’unico familiare che gli è rimasto, la figlia.

27 Agosto

♦️ He’s all that

Padgett Sawyer è un’influencer, star dei social, e per questo una delle ragazze più polari della sua scuola. Un giorno, la ragazza decide di trasformare il ragazzo più sfigato del liceo, conosciuto come Cameron Kweller, nel re del ballo.

Questi sono tutti i film che usciranno questo mese, io sinceramente sono molto curioso di vedere C’era una volta a… Hollywood, e di farmi due risate con un horror-non horror dove il trash la fa da padrone. Ammetto che, per queste uscite nasce la paura che Cate mi faccia vedere Pitch Perfect, tutti i Pitch Perfect!


Adesso passiamo, invece, alle Serie TV, per chi, come me, preferisce passare ore di relax e stress a oneshottarle!

4 Agosto

♦️Control Z – S2

A voler fermare questo disastro è Sofia, saccente e introversa appassionata di deduzione che si mette subito sulle tracce del presunto hacker, finendo però per imbattersi in nuovi sentimenti mai provati prima.

♦️ In cucina con Paris

E la ricetta sarà senz’altro vincente: questo programma di cucina alternativo risponde alle esigenze di chi non sta cercando soltanto un tutorial per fare un risotto ma semmai tutta un’esperienza collaterale per rendere quel risotto qualcosa di speciale.

6 Agosto

♦️Hit & Run – S1

In questo nuovo thriller d’azione, la vita di un uomo felicemente sposato viene sconvolta quando sua moglie viene uccisa in un misterioso incidente con omissione di soccorso a Tel Aviv. Affranto e confuso, cerca gli assassini di sua moglie.

10 Agosto

♦️La casa delle bambole di Gabby 2

Gatti adorabili, abilità bizzarre e magie divertenti! Parti per una serie di avventure animate insieme alla simpatica Gabby e al suo amico Pandy Panda.

♦️Untold

Dalla più grande rissa nella storia dell’Nba alla squadra di hockey gestita dalla malavita, dal passato dell’ex multiplista Caitlyn Jenner ai problemi del tennista Mardy Fish: il nuovo lavoro di Chapman e Maclain Way ci porta dietro le quinte dello sport per raccontare grandi storie inedite

13 Agosto

♦️Valeria – S2

La trama della serie TV ruota attorno a Valeria (Diana Gómez), una scrittrice con un romanzo in uscita e un matrimonio in crisi che trova sostegno e divertimento nelle sue grandi amiche Carmen (Paula Malia), Lola (Silma López) e Nerea (Teresa Riott).

17 Agosto

♦️Al passo con i Kardashian – S5

Il programma è incentrato sulla vita personale e professionale dei membri famiglia allargata Kardashian-Jenner composta dalle sorelle Kourtney, Kim e Khloé Kardashian, le loro sorellastre Kendall e Kylie Jenner, e i genitori di queste ultime Kris e Caitlyn Jenner (precedentemente nota come Bruce Jenner).

♦️The Real Housewives of Beverly Hills -S5

Il popolare reality approda a Beverly Hills, dove le casalinghe in tacchi a spillo non si fanno mancare le emozioni forti, tra una sfuriata e un drink di troppo. Guarda tutto ciò che vuoi.

♦️Mr. Robot – Stagioni da 1 a 4

Elliot Alderson è un giovane ingegnere informatico di New York che lavora come esperto di sicurezza informatica presso la Allsafe Cybersecurity. … Elliot viene avvicinato da Mr. Robot, un misterioso anarchico-insurrezionalista, che intende introdurlo in un gruppo di hacktivisti conosciuti con il nome di fsociety.

30 Agosto

♦️Good Girls – S4

Una serie di Jenna Bans, Good Girls segue le storie di tre donne, mogli e madri che vivono nei sobborghi di Detroit. Beth, Ruby e Annie sono donne comuni alle prese con svariati problemi economici e familiari e credono che l’unica soluzione per sbarcare il lunario possa essere quella di derubare il supermercato locale.

Sarò sincero, oltre a Mr. Robot, che sicuramente interesserà più a Cate (deve recuperare 1-2 stagioni) le Serie TV che usciranno ad Agosto non mi entusiasmano granché :/


E adesso passiamo a quello che per me è il lato di uscite più succoso: gli anime!

9 Agosto

♦️Shaman King

Yoh Asakura è il discendente di un’antichissima famiglia di sciamani. … Yoh si trova a Tokyo per partecipare allo Shaman Fight, ossia un torneo tra sciamani che si svolge ogni 500 anni per eleggere lo Shaman King.

15 Agosto

♦️ L’attacco dei giganti – S 4A

La storia è ambientata in un mondo sotto il costante e terribile attacco di creature mostruose, e narra del corpo di difesa che protegge l’umanità intera. Le ambientazioni dark-fantasy di L’attacco dei Giganti hanno raggiunto il cuore degli appassionati di genere in breve tempo ritagliandosi l’etichetta di cult.

16 Agosto

♦️ Edens Zero

Shiki Granbell, è un orfano cresciuto da animatronic senzienti sul Pianeta Granbell, che è sede di un grande parco divertimenti abbandonato e vive insieme a suo nonno il Grande Re Demone Ziggy, che interpreta il Re malvagio, sognando di vedere i draghi e riparando i suoi amici robot.

Cosa pensate di queste uscite anime? Io direi che sono molto, molto succose! Shaman King è un mio amore da sempre, tant’è che sto recuperando il manga nella sua perfect edition, quindi un rewatch dell’anime, in questa sua nuova veste è d’obbligo, e aspettatevi una recensione perché sicuramente ve ne parlerò qui sul blog! L’uscita de L’attacco dei giganti è super importante per tutti i fan dell’anime che non hanno avuto modo di recuperarlo tramite Prime Video, io ho concluso il manga, quindi diciamo che non faccio testo. Ed Edens Zero sicuramente sarà un visione di Cate, visto che sta attualmente leggendo il manga ed è una super fan di Fairy Tail e Mashima!


Ultimo, ma non per importanza, i documentari. Sinceramente è una categoria che adoro, ma in questo caso, detto proprio con il cuore, ritengo che siano un po’ una merda. Solitamente preferisco documentari che parlano di natura, scienza, storia, animazione o dietro le quinte. Un documentario che ho amato particolarmente, ad esempio, è stato quello di Morgan Freeman sull’astrologia (scusate, ma in questo momento non ricordo il titolo). In generale non amo quelle storie complottistiche da tipico americano medio, avete qualcosa da consigliarmi?

3 Agosto

♥️ Top Secret UFO: rivelazioni

18 Agosto

♦️ Memorie di un omicida: i nastri di Nilsen

Queste sono tutte le uscite di Netflix di agosto, voi cosa ne pensate? Guarderete i nuovi titoli, oppure recupererete qualcosa di più vecchiotto? Io francamente mi ritroverò a cantare in spiaggia la sigla di Masini, anche se non sarà sicuramente la opening per il remake dell’opera eterea di Hiroyuki Takei. Potete trovare sul blog gli articoli riguardanti le uscite del mese su Amazon Prime, Disney Plus e ovviamente quelle dei film che troverete al Cinema. Stay Tuned gente!

Blog Tour: Sogni di Mostri e Divinità, Laini Taylor – La trilogia nel panorama fantasy

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Ciao lettori! Torno a parlarvi dell’ultimo capitolo di questa fantastica trilogia, non sotto forma di recensione, ma per come vedo questi romanzi all’interno del panorama fantasy, paragonandoli, quindi, ad alcune delle mie letture a tema. Prima di iniziare voglio ringraziare ancora una volta Ylenia di Reine des Livres per aver organizzato l’evento e la casa editrice per averci fornito la copia digitale dell’opera.

Trama

La misteriosa Karou è una chimera unica nel suo genere: al contrario dei suoi simili, l’eroina de la trilogia La chimera di Praga ha sembianze umane, impreziosite da meravigliosi capelli blu. È innamorata di Akiva, un serafino dalla bellezza eterea. Angeli e chimere sono però nemici naturali, in lotta da secoli. C’è solo un modo per ristabilire la pace: tentare un’alleanza fra le chimere e quegli angeli che, come Akiva, hanno deciso di ribellarsi al loro imperatore.
In questo terzo e conclusivo capitolo della saga entriamo subito nel vivo dell’azione: l’esercito degli angeli discende sulla Terra, in pieno giorno, in una Roma sfolgorante di sole, con uno stuolo di telecamere intente a riprendere e un pubblico sbalordito a osservare la scena. Nel frattempo, dopo il tradimento che ha portato la sua specie allo stremo, Karou sta ricostruendo l’esercito delle chimere e, grazie a un inganno ingegnoso, è ora alla guida della ribellione contro gli angeli. Il futuro della sua specie dipende da lei, ed è giunto il momento dello scontro finale. Riusciranno Karou e Akiva a realizzare il sogno di una realtà in cui i loro popoli smettano di distruggersi e in cui, forse, potrebbe esserci spazio per il loro amore?
Con queste pagine mozzafiato, caratterizzate da una tensione costante e una serie di personaggi indimenticabili, Laini Taylor conferma il suo grande talento.
Un finale stupefacente per una trilogia fantasy davvero epica, una suggestiva rivisitazione moderna della mitologia classica e cristiana che ha appassionato milioni di lettori in tutto il mondo.

Editore: Fazi Editore

Data di Pubblicazione: 20 Maggio 2021

Pagine: 572

Prezzo: 13,00€

Ho deciso di strutturare questo articolo una maniera un po’ diversa dal solito, anche perché è la prima volta che scrivo un articolo del genere 😂 Voglio prendere alcuni elementi di questo romanzo, quelli che mi hanno colpita o fatto riflettere di più, e confrontarli con elementi “simili” di altri romanzi.

Un elemento che caratterizza questo romanzo, e che è praticamente alla base di tutto è, a mio parere, la guerra, la lotta quasi eterna tra serafini e chimere. Per questa guerra sono state fatte cose realmente abominevoli, nelle macchinazioni dei “potenti” nulla ha valore, nemmeno i civili, che fino a poco prima sono sempre stati esclusi e salvaguardati, preservati da questa orribile realtà e da questi pericoli. L’imperatore dei serafini, però, a un certo punto, non è più della stessa idea. Questa situazione mi ha fatto molto pensare a quello che succede ne La Guerra dei Papaveri, perché è proprio come lo stato nemico si comporta con l’Impero, distruggendo intere città e massacrando migliaia di civili. Per Mugen le persone non contano e sono sacrificabili così come per Joram gli Illegittimi valgono meno di 0 e sono più che sostituibili. La differenza sta nel fatto che i soldati di Mugen hanno assorbito la stessa ideologia dei loro superiori, mentre i serafini a un certo punto si ribellano perché non hanno mai accettato il poco valore che viene dato alle loro vite.

Allo stesso tempo la resurrezione delle chimere mi ha fatto un po’ pensare alla tregua dei vent’anni che si legge all’interno di Truthwitch. Questa idea me l’ha fatta venire in mente in particolare il disegno realizzato da Karou sulla guerra, prima di riavere i suoi ricordi da Madrigal, che viene citato nell’ultimo romanzo della trilogia. L’immagine che ci viene presentata è quella di due persone sedute a un tavolo che mangiano dalle rispettive ciotole, quello che mangiano è il “popolo” dell’altro e “vince” il primo che svuota la ciotola. Karou osserva che è come se loro “barassero” dal momento che la ciotola nn si svuota soltanto, ma viene anche riempita, in continuazione. Quindi sì, anche per loro la guerra è fissa, costante, vita, ma allo stesso tempo non rappresenta anche la morte, come invece è per i serafini, le cui fila inevitabilmente si sfoltiscono. Questa situazione per me può essere vista anche un po’ come una tregua per le chimere, che in ogni caso continuano a vivere, a reincarnarsi, loro in qualche modo possono respirare e andare avanti perché nulla è davvero definitivo.

Altro elemento alla base di questo romanzo è la storia d’amore tra Akiva e Karou, un insta-love a tutti gli effetti, ma che non può permettersi assolutamente di essere paragonato alla maggior parte degli insta-love che leggiamo nei romanzi fantasy e non (qui parla un’amante degli enemies-to lovers). La particolarità di questo romanzo secondo me è che questo insta-love si ripete, c’è un incontro di anime prima che di carne, anche senza conoscere le vere e rispettive identità, nonostante un inizio un po’ travagliato Karou e Akiva provano un’attrazione e un’elettricità da paura, sempre e comunque, ancora e ancora.

Non mi piace fare classifiche e dire questo è meglio di quello e simili, ma a mio parere la trilogia della Chimera di Praga si posiziona veramente in alto nella scala dei romanzi fantasy. Affronta tantissimi temi importanti (non dimentichiamoci del razzismo) e lo fa in maniera unica ed eccezionale.

Blog Tour: La Chimera di Praga, Laini Taylor – Praga

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Ciao lettori! Eccomi con un nuovo articolo, stavolta non si tratta di una recensione ma di un meraviglioso blog tour dedicato all’ambientazione del romanzo, la meravigliosa città di Praga! Ma adesso bando alle ciance e iniziamo! Prima però vorrei ringraziare Ylenia di Reine des Livres per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia digitale dell’opera.

Trama

Karou ha 17 anni, è una studentessa d’arte e per le strade di Praga, la città in cui vive, non passa inosservata: i suoi capelli sono di un naturale blu elettrico, la sua pelle è ricoperta da un’intricata filigrana di tatuaggi, parla più di venti lingue e riempie il suo album da disegno di assurde storie di mostri. Spesso scompare per giorni, ma nessuno sospetta che quelle assenze nascondano un oscuro segreto. Figlia adottiva di Sulphurus, il demone chimera, la ragazza attraversa porte magiche disseminate per il mondo per scovare i macabri ingredienti dei riti di Sulphurus: i denti di ogni razza umana e animale. Ma quando Karou scorge il nero marchio di una mano impresso su una di quelle porte, comprende che qualcosa di enorme e pericoloso sta accadendo e che tutto il suo universo, scisso tra l’esistenza umana e quella tra le chimere, è minacciato. Ciò che si sta scatenando è il culmine di una guerra millenaria tra gli angeli, esseri perfetti ma senz’anima, e le chimere, creature orride e grottesche solo nell’aspetto esteriore; è il conflitto tra le figure principi del mito cristiano e quelle dell’immaginario pagano. Nel disperato tentativo di aiutare la sua “famiglia” Karou si scontra con la terribile bellezza di Akiva, il serafino che per amore le risparmierà la vita.

Editore: Fazi Editore

Data di Pubblicazione: 20 Maggio 2021

Pagine: 384

Prezzo: 13,00€

Per quanto la vita di Karou sia frenetica e pendolare, la sua vita da “umana” si svolge da diversi anni principalmente a Praga. Città in cui studia e in cui ha le sue, seppure poche, amicizie strette. Ho trovato la scelta di questa città come sfondo per la storia, perfetta, perfetta soprattutto per la sua ricca storia artistica. A partire da una delle architetture più variegate al mondo e da un centro storico che è addirittura divento patrimonio dell’Unesco, una vera e propria perla artistica e culturale per la moltitudine di stili che si possono incontrare. Insomma, ripeto, perfetta per un personaggio come Karou per cui l’arte è praticamente uno stile di vita, oltre che il pane quotidiano.

Una delle zone che Karou frequenta maggiormente è il Poison Kitchen, un cimitero abbandonato che ha preso le sembianze di un locale!

“La chiesa un tempo unita a questo monastero medievale bruciò circa trecento anni fa, ma ne restano gli alloggi dei monaci e sono stati trasformati nel caffè più strano che si possa trovare al mondo, popolato di statue classiche che esibiscono la collezione di maschere antigas della prima guerra mondiale appartenente al proprietario. La leggenda narra che, nel Medioevo, il cuoco perse la ragione e assassinò l’intero monastero con un calderone di goulash avvelenato, da cui il macabro nome del caffè e il suo piatto forte: goulash, naturalmente. Sedete su un divano di velluto e appoggiate i piedi su una bara. Gli scheletri dietro al bancone potrebbero appartenere ai monaci assassinati…”

Il locale è caratterizzato da una moltitudine di statue romane, divinità a grandezza naturale e ninfe che avevamo perso braccia e ali, tutte rigorosamente coperte da maschere a gas, e i tavolini sono delle vere e proprie tombe. Un po’ macabro, ma sarebbe stato super divertente visitare un posto del genere! Sfortunatamente il luogo non esiste, c’era un Poison Bar, ma su trip advisor dicono che è famoso soprattutto per il Karaoke, un vero peccato, anche se veramente ironico!

Review Party: Rovina e Ascesa, Leigh Bardugo

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Ciao lettori! Con oggi si conclude il mio viaggio attraverso la prima trilogia dedicata al Grishaverse: quella di Shadow and Bone. È stato un viaggio duro, e ammetto di aver perso qualche lacrimuccia alla fine, ma è stato meraviglioso. Prima di iniziare con la recensione voglio ringraziare Ylenia di Reine des Livres per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

“Disprezza il tuo cuore.” Era quello che volevo. Non volevo più essere in lutto, soffrire per qualche perdita o per i sensi di colpa, o per la preoccupazione. Volevo essere dura, calcolatrice. Volevo essere impavida. Fino a poco prima mi era sembrato possibile. Ora ne ero meno sicura.

L’Oscuro ha ormai esteso il suo dominio su Ravka grazie al suo esercito di creature mostruose. Per completare i suoi piani, gli manca solo avere nuovamente al suo fianco Alina, la sua Evocaluce. La giovane Grisha, anche se indebolita e costretta ad accettare la protezione dell’Apparat e di fanatici che la venerano come una Santa, non ha perso però le speranze: non tutto è perduto, sempre che un certo principe, sfacciato e fuorilegge, sia sopravvissuto, e che lei riesca a trovare la leggendaria creatura alata di Morozova, la chiave per liberare l’unico potere in grado di sconfiggere l’Oscuro e distruggere la Faglia. Per riuscirci, la potente Grisha dovrà tessere nuove alleanze e mettere da parte le vecchie rivalità. Nel farlo, verrà a conoscenza di alcuni segreti del passato dell’Oscuro che getteranno finalmente luce sulla natura del legame che li unisce e del potere che l’uomo esercita su di lei. Con una nuova guerra alle porte, Alina si avvia verso il compimento del proprio destino, consapevole che opporsi all’ondata di crescente oscurità che lambisce il suo paese potrebbe costarle proprio quel futuro per cui combatte da sempre.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 30 Marzo 2021

Pagine: 288

Prezzo: 18,90

La storia di questo terzo romanzo è in assoluto la più interessante e accattivante di tutte. Alina finalmente ha deciso di prendere in mano la situazione ed è stata veramente top. Tutta la storia ha preso una piega veramente inaspettata, ci sono stati un sacco di colpi di scene e un finale che, veramente, non sarei mai stata in grado di prevedere. In questo capitolo ci sono un sacco di personaggi che si mettono in moto, che si fanno valere e che mostrano il loro valore. Primo tra tutti Mal, che per me ha avuto una fortissima rivalsa (diciamo che lo odiavo giusto un po’). Però non sono da meno Zoya, Nadia, Tolya e Tamar che mostrano nuovi lati del loro carattere molto interessanti e profondi. L’Oscuro, per quanto al centro delle situazioni poiché colui che le scaturisce, anche in questo romanzo rimane un elemento di sfondo e di contorno, la storia, la trilogia intera, a mio parere, si concentra principalmente su Alina e sulla rivalsa di Ravka. Diciamo che partendo da ciò non condivido l’immenso amore che tutti provano per lui, cioè, piace anche a me molto, ma non al punto da tirarmi i capelli, ecco; cosa che invece farei molto probabilmente per il Nikolai del mio cuore. Sia l’Oscuro che Nikolai hanno mostrato buona parte delle loro debolezze di questo volume: l’Oscuro ha acquisito un sacco di umanità, al punto che anche Alina ne è rimasta colpita; Nikolai ha acquisito invece una sorta di fragilità da cui sembrava essere immune, che ce lo fa amare ancora di più e che ce lo rende un patatino dolce.

Anche in questo romanzo la narrazione è in prima persona. Non tutti l’hanno apprezzato, molte persone ritengono che la Bardugo renda pienamente soltanto con la terza persona. Ma io non sono d’accordo. Oltre a doverci ricordare che è il primo romanzo della Bardugo, dobbiamo ricordare quello che traspare dalla lettura stessa del romanzo: questa è la storia di Alina e della rinascita di Ravka; quindi per me il punto di vista scelto è più che appropriato.

In fine, raga piango. Davvero, non riesco a essere seria perché sono ancora nel pieno degli scleri e ho ancora gli occhi umidi. Questo romanzo è la vita! È perfetto! Mentre leggevo i primi due romanzi della trilogia pensavo “sì, ok, bello, ma sei di corvi è un’altra cosa” (da menzionare: ho letto sei di corvi, ma non ancora il regno corrotto). Ora che ho finito la trilogia posso solo dire CAZZO capisco perché tutti la amano e inizierò da subito a creare il mio altarino e a venerarla insieme a tutti gli altri. Grazie prego grazie di esistere Leigh Bardugo, ti prego sforna altri 15436372646718 figli/libri e rendici la vita migliore e il mondo un posto migliore. Immensamente tue, queste 5 stelline del mio cuore.

Wanda-Vision, episodio 6 – Recensione Spoiler

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Ciao a tutti! Oggi vi parlerò del sesto episodio di Wanda Vision, quindi non perdiamoci in chiacchiere e iniziamo subito! Vi avverto, però, che contiene spoiler e teorie.

L’episodio inizia con una sigla che è letteralmente un tributo ad una delle mie serie preferite: Malcom in the Middle; e anche nelle prime battute di questo episodio il tipo di narrazione ricorda la serie. Ho apprezzato molto questo tocco di genialità ma le sorprese non finiscono qui.

Essendo Halloween hanno avuto modo di giocare un botto con le citazioni ed altro, infatti ci sono molti Easter Egg sul mondo Marvel tra cui i vestiti di Halloween dei protagonisti che ricordano le loro prime versioni a fumetti, e ho adorato particolarmente quello di Visione e Wanda. Nonostante queste piccole distrazioni, che ho apprezzato molto, la trama di questo episodio è come al solito lenta e poco succosa, come se non si andasse mai al sodo. Ci sono state delle bombe, ma non sono troppo grandi, abbiamo avuto modo di conoscere di più il nuovo Pietro, anche se in realtà è un Pietro già conosciuto grazie a gli Xman.

Questo ci permette di dare vita a una nuova teoria: essendo che Wanda Vision è collegata ad altri film del MCU tra cui Spiderman, può essere che Wanda può creare canali collegati ad altri multiversi; forse il Pietro che noi vediamo non è altro che il Pietro di un altro multiverso. Se la teoria dovesse dimostrarsi corretta allora anche il ritorno di Visione e uno eventuale di Tony Stark diventano plausibili, anche perché nei fumetti è Tony ad aggiustare Visione, quindi la serie potrebbe andare avanti così su questa linea, oppure creare un’altra linea narrativa totalmente diversa; ora è tutto da vedere. Finalmente, in questa puntata, Visione ha preso coscienza di tutto, e si è spinto fuori dall’Esa. Tuttavia ha finito letteralmente per essere distrutto, mentre Wanda, per salvarlo, ha aumentato a dismisura il perimetro del suo campo di forza. L’episodio ci lascia con molte più domande di prima, perché dopo aver risucchiato tutto e salvato Visione fino a dove si spingerà Wanda?

Spero che questa piccola recensione vi sia piaciuta, il mio voto per il sesto episodio è 4.

Ps: continuo ad odiare i ritmi, e mi dilania il pensiero che per me è più godibile one shot che come serie.

Review Party: Il Prigioniero del Cielo, Carlos Ruiz Zafón

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Ciao lettori! Ultimo giorno di Gennaio e quindi eccomi con la recensione del terzo libro dedicato al cimitero dei libri dimenticati, di cui sto ospitando il gdl insieme ad altre fantastiche ragazze! Non perdete alcun post su Instagram, quindi, perché domani si inizia con l’ultimo! Iniziamo!

Trama

Barcellona, 1957. Daniel Sempere dirige la libreria di famiglia assieme al padre e al fedele Fermín. Una mattina uno sconosciuto compra un’edizione di pregio del Conte di Montecristo e chiede che la si consegni subito a Fermín, con una dedica inquietante. Si aprono così le porte di un passato maledetto e antichi fantasmi tornano a sconvolgere il presente…

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 24 Novembre 2020

Pagine: 300

Prezzo: 22,00€

Vi ricordo che fino a questo volume la mia, più che una lettura, è stata una rilettura. E vi confermo che anche di questo volume ricordavo poco, o meglio lo ricordavo sbagliato. Vi spiego perché: innanzitutto ricordavo che il prigioniero del cielo fosse Julian Carax, e soprattutto che questa fosse una mia supposizione e non che l’identità fosse confermata dal primo momento. In secondo luogo io ricordavo soltanto le vicende che riguardavano il passato di Fermìn, quindi ero convinta che il romanzo parlasse soltanto di quello e non che queste vicende, invece, fossero dei racconti/flashback. In ogni caso la storia di questo secondo volume serve principalmente a dare un bel background a Fermìn, a collegare in maniera più significativa il suo legame con i Sempere, ma in particolar modo a collegare i romanzi della tetralogia. Se non ci fosse questo diciamo che il secondo sembrerebbe collegato soltanto alla lontana, aggiungendo questo volume all’equazione, invece, tutto appare più lineare e significativo. La storia per me è super interessante, segue ancora la narrazione in prima persona del punto di vista di Daniel Sampere con l’aggiunta di flashback, come vi dicevo prima; e gli avvenimenti che ci troviamo davanti sono super curiosi e interessanti, con un finale, poi, che ci fa correre a prendere il seguito (e direi FORTUNISSIMA che la lettura dell’ultimo capitolo della tetralogia inizia domani!

Le descrizioni sono sempre molto accurate. Con Zafón, su questo, ma anche su tanto altro, su TUTTO praticamente, non si sbaglia mai. Sono pochi gli autori che come lui riescono ad evocare determinate atmosfere e scenari nella mente e nel cuore di noi lettori. Ho deciso che alla fine della rilettura/lettura di questa trilogia recupererò assolutamente tutto quello che è di questo autore, e sono stata super felice ed entusiasta di sapere che la Mondadori pubblicherà anche una serie di racconti scritti dall’autore prima della sua dipartita.

Per quanto riguarda l’ambientazione: l’abbiamo detto e ridetto, ci troviamo in una meravigliosa Barcellona degli anni ‘50. Io non sono mai stata a Barcellona, quindi man mano che proseguo con la lettura sto segnando alcuni luoghi che vorrei assolutamente visitare in un mio eventuale viaggio, in modo da poter entrare ancora di più in questa storia che mi ha rapito il cuore.

I personaggi, qui, sono sempre una rivelazione. Abbiamo scoperto numerose cose in più su David Martìn, diciamo più che altro che determinati dubbi che avevamo sono stati confermati. E trovo assolutamente geniale l’idea dell’autore di aver pubblicato i romanzi in questo ordine, poiché secondo e terzo libro si possono leggere anche invertiti, ma sicuramente non avrebbero la stessa magia. Fermìn continua ad essere un personaggio sopra le righe, ma un personaggio molto caro, sempre più caro direi, così caro che ho quasi paura ce lo facciano fuori nel quarto ed ultimo capitolo della tetralogia. Daniel, invece, sta subendo una notevole trasformazione. Il suo lato “simpatico” sostituisce un po’ quello timido, e da questo punto di vista inizia ad assomigliare molto a Fermìn. Tuttavia inizia a serbare un rancore e una rabbia oscuri che, come dicevo, realmente stanno trasformando parecchio questo personaggio. Questo cambiamento è tra le motivazioni che maggiormente non mi fa vedere l’ora di iniziare l’ultimo libro domani!

In fine, Zafón conferma come sempre il suo essere un’assoluta garanzia. Decisamente 5 stelline pluriconfermate.

Blog Tour: Sorcery of Thorns, Margaret Rogerson – L’Autrice

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Ciao lettori! Eccomi con un nuovo articolo dedicato al Blog Tour di questa nuova uscita. Vi parlerò infatti dell’autrice di Sorcery of Thorns! Prima di iniziare voglio ringraziare Ylenia di Reine des Livres per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Trovatella allevata in una delle Grandi Biblioteche di Austermeer, è cresciuta in mezzo agli strumenti della stregoneria: grimori magici che sussurrano e sferragliano catene. Se provocati, si trasformano in mostri inquietanti di cuoio e di inchiostro. Ciò cui Elisabeth ambisce è diventare una guardiana, incaricata di proteggere il regno dalle minacce della magia.

Il suo disperato tentativo di impedire l’atto di sabotaggio che libera il grimorio più pericoloso della biblioteca finisce per ritorcersi contro di lei: ritenuta coinvolta nel crimine, viene condotta nella capitale, in attesa di interrogatorio. L’unica persona su cui può fare affidamento è il suo nemico di sempre, il Magister Nathaniel Thorn, con il suo misterioso servitore; ma tutto sembra intrappolarla in una congiura secolare, che potrebbe radere al suolo non solo le Grandi Biblioteche, ma anche il mondo intero.

A mano a mano che la sua alleanza con Nathaniel si rafforza, Elisabeth inizia a mettere in discussione tutto quello che le hanno insegnato sui maghi, sulle biblioteche che ama così tanto, e soprattutto su se stessa. Perché Elisabeth ha un potere che non avrebbe mai sospettato, e un destino che non avrebbe mai potuto immaginare.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 19 Gennaio 2021

Pagine: 444

Prezzo: 22,00€

Margaret Robinson è un’autrice molto misteriosa, cercando in internet ho trovato pochissime informazioni su di lei, fornite da sé stessa, tant’è che non ha nemmeno una pagina di Wikipedia.

L’autrice ha pubblicato attualmente due libri: An Enchantment of Ravens (2017) e Sorcery of Thorns (2019) recentemente pubblicato da Mondadori anche in Italia. Tuttavia sulla sua pagina Goodreads l’autrice ha rivelato che attualmente non sta lavorando a nessun seguito per Sorcery of Thorns, che è uno standalone, ma che in futuro le piacerebbe tornare a scrivere di Austermeer, citando alcuni fatti storici che le piacerebbe includere, come la riforma magia del 1672 e la Golden Age della stregoneria. L’autrice ci fa inoltre sapere che sta attualmente lavorando a un terzo libro, che non è legato a nessuno di quelli già scritti, ma che ancora non è stato scritturato, di conseguenza non sa se verrà mai pubblicato.

Di seguito potete trovare la presentazione che l’autrice ci fornisce sul suo sito, perché in fondo quale modo migliore di presentarvi quest’autrice se non attraverso le sue stesse parole?

Grazie per aver visitato il mio sito web. Sicuramente ti troverai qui perché sono un’autrice. Prima di esserlo sono stata un’assistente di marketing, graphic designer, e artista freelance; e prima di questo ho fatto la specializzazione in antropologia culturale alla Miami University in Ohio, mentre mi occupavo anche di un chiosco di canoe ed ero dipendente in un parco di divertimenti. Se vai ancora indietro dovrò raccontarti alcune storie strazianti su una bambina un po’ selvaggia che mangiava vermi, cacciava api vive e mordeva persona, per cui ti risparmierò i dettagli.

Quando non scrivo puoi trovarmi a disegnare, leggere, giocare, cucinare pudding o a strisciare attraverso i boschi in cerca di rospi o funghi. Mi diverto a collezionare sciarpe strane e guardare più documentari di quanto sia socialmente accettabile (secondo alcuni). Attualmente vivo semplicemente a nord di Cincinnati, in Ohio, ma un giorno mi piacerebbe vivere vicino a una foresta che di notte diventa più scura di quanto dovrebbe e produce strani rumori durante l’ora delle streghe. Mi piacciono tutte le cose strane e inquietanti.

Onward: Oltre la magia – Recensione

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Ciao a tutti! Oggi vi parlerò di una delle mie ultime visioni: Onward – oltre la magia. Aspettavo con ansia questo nuovo film targato Pixar, e purtroppo a causa del COVID-19, ho dovuto aspettare la pubblicazione su Disney plus per vederlo.

Trama

Onward – Oltre la Magia, il film d’animazione diretto da Dan Scanlon, è ambientato in un immaginario mondo fantastico, e racconta la storia di due fratelli elfi adolescenti, Ian e Barley Lightfoot. I due abitano un universo in cui i draghi sono animali domestici, gli unicorni vivono liberi, disturbando i quartieri, e in giro è normale vedere troll, gnomi e altre creature dell’immaginario fantasy. Affascinati dalla magia, una volta compiuti entrambi sedici anni ricevono dalla madre un dono molto particolare, che il padre morto aveva riservato per loro: un bastone magico. In allegato c’è anche un messaggio scritto da papà elfo, che li incarica di compiere una preziosa missione: i ragazzi dovranno trovare l’incantesimo che riporterà in vita per un giorno il loro genitore. Ian riesce ad attivare il potere del bastone e a riportare indietro il padre…o almeno una parte di lui, quella inferiore. Nonostante non sappiano nulla di arti occulte, Ian e Barley – e il loro papà a metà – si imbarcano in una straordinaria avventura; infatti, hanno 24 ore di tempo per trovare il modo di vedere il padre “per intero” e scoprire se esista ancora un po’ di magia nel mondo. Riusciranno a trovare quel briciolo di magia che riporterà il loro papà in vita?

È proprio vero che l’attesa aumenta il desiderio, perché il giorno stesso del uscita sulla piattaforma di streaming, ho praticamente divorato Onward e devo dire che mi ha stupito, divertito, ma soprattutto emozionato con un ritmo perfetto. Scusate l’entusiasmo da fanboy Pixar, ma non posso trattenerlo con un film del genere. La storia in parte è un riadattamento, in chiave magica, della vita del regista e sceneggiatore Dan Scanlon; infatti quest’opera è stata dedicata a suo fratello che gli ha fatto da figura paterna durante la sua vita e carriera. Essendo quindi che le vicende raccontate sono basate su esperienze e sentimenti veri, posso confermare che lo si percepisce in ogni secondo di questo magnifico lungometraggio.

Non vi nascondo che ci sono state molte lacrime virili… scherzo piagnucolavo come un bimbo! Fortunatamente il mio povero cuore però è stato graziato, perché la trama non è fatta solo di momenti strappa lacrime, anzi, è stracolma di momenti esilaranti e che strappano grosse risate, in particolare adoro con tutto me stesso la scena del furgone, chi ha visto il film capirà (non vado troppo nei dettagli per evitare spoiler).

Il mondo incantato in cui è ambientato stuzzicherà la vostra curiosità e vi terrà attaccati allo schermo, ciò rende la trama molto fluida e piacevole. Sentirete proprio il piacere della scoperta, e man mano che andrete avanti vi sembrerà di viaggiare con loro.

L’aspetto grafico non è sempre importante, ma in questo caso è veramente fatto bene. I personaggi principali sono caratterizzati alla perfezione in base al loro carattere, ma anche i personaggi secondari sono curati nei minimi dettagli, non potevo aspettarmi altro dalla Pixar. Ho adorato i colori di questo film, e alcune scelte registiche mi hanno realmente sorpreso.

Consiglio vivamente la visione di questo film a tutti, vi emozionerà molto e vi regalerà tanti insegnamenti. A volte non ci rendiamo conto di ciò che abbiamo in questi casi basta scavare dentro di noi e troveremo le risposte.

Bonus: Prima di dirvi il mio ovvio e palese voto per questo film volevo consigliarvi una mini serie sempre su Disney plus intitolata Pixar-dietro le quinte, in particolare vi consiglio l’ultimo episodio che approfondisce la storia di Dan Scanlon e vi svelerà l’intero processo creativo dietro questo magnifico film.

Il mio voto magico per questo film è di 5 pietre della fenice.

Prime Impressioni: Hanako-kun e i 7 misteri dell’Accademia Kamome, Aida Iro

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Ciao lettori! Eccomi oggi con un nuovo articolo a tema manga. A dicembre mi sono autosfidata (ovviamente fallendo) e ho provato a leggere tutti i manga fermi in libreria, uno di questi era Hanako-kun, ed essendo un primo volume ve ne parlerò qui sul blog, le recensioni dei successivi le potrete trovare su Instagram, e quando la serie sarà terminata pubblicherò una recensione complessiva e generale qui sul blog! Ma ora bando alle ciance e iniziamo!

Trama

Le Sette Meraviglie sono famose leggende urbane giapponesi e ogni scuola ha le proprie. Tra queste una delle più note è quella di Hanako, il fantasma di una ragazza che i bagni di un certo piano… Anche l’Accademia Kamome ha la sua versione di questa leggenda: le voci sostengono che il fortunato che riuscirà a evocare Hanako con successo, vedrà realizzarsi ogni suo desiderio. Attratte dalla leggenda, molte persone hanno tentato l’impresa. Ma quando Nene Yashiro, con la sua cotta irraggiungibile, cerca l’aiuto di Hanako finisce coinvolta in un’avventura soprannaturale. Diventa l’assistente di Hanako e scoprirà quanto può essere fragile l’equilibrio tra mortali e spettri!

Editore: J-pop manga

Data di Pubblicazione: 14 Ottobre 2020

Pagine: 172

Prezzo: 5,90€

La storia inizia, a mio parere un po’ lenta. All’inizio ci troviamo a sottovalutare Hanako-kun così come la trama in generale, ma andando avanti ci si rende conto che questo tipo di opinione è superficiale, ma sopratutto errata poiché notiamo qualcosa di realmente particolare e interessante verso la metà del primo volume. Inizio quindi dicendovi: niente è come sembra. Anche se ambientata in una scuola e quindi con protagonisti piccolini, questo è uno di quei manga che tratta le emozioni degli umani, la negatività e soprattutto come tutto ciò influisca sul mondo degli spiriti: pane per i miei denti visto che amo questo tipo di storie. In ogni caso ci troviamo agli inizi, le difficoltà che i protagonisti si trovano ad affrontare sono leggere così come è poca la conoscenza che abbiamo dei personaggi e delle figure presenti all’interno della narrazione, perché, sì, non ci sono solo umani e spiriti, ma anche molto altro.

I disegni a me piacciono tantissimo, si può dire che ho iniziato la storia solo per essi poiché mi uscivano spesso su Tumblr facendomi desiderare di poter un giorno vedere o leggere l’opera. Sono cute e intensi allo stesso tempo.

I personaggi sono, per il momento molto semplici, ma già alcune scene ci hanno fatto capire che non dobbiamo abituarci a ciò poiché ci sono molti lati nascosti, ed è proprio quelli che aspetto con più ansia!

In fine, questo manga mi ha incuriosito veramente molto e sicuramente proseguirò con la lettura, attualmente il mio voto è di 5 stelline per questo primo volume!

Review Party: Le spade di Lankmahr – Sword & Sorcery L’epopea di Fafhrd e del Gray Mouser, Fritz Leiber

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Ciao lettori! Eccomi oggi, con il secondo articolo della giornata, a parlarvi di una nuova, fantastica avventura!

Trama

Fafhrd è un barbaro del Nord, alto e muscoloso. Il Gray Mouser è il suo inseparabile compagno, e non potrebbe essere più diverso: piccolo, scaltro, ex apprendista di un mago e ladro. I due vivono mille avventure nel mondo di Nehwon, tra colossali bevute, feste, corteggiamenti, risse, ruberie e giochi d’azzardo… Prototipi degli eroi di mille romanzi successivi, Fafhrd e il Gray Mouser sono protagonisti dei tanti racconti riuniti in questo volume e hanno ispirato nei decenni infiniti adattamenti.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 10 Novembre 2020

Pagine: 1296

Prezzo: 30,00€

Inizio con una piccola premessa, Sword & Sorcery non contiene un unico romanzo, ma l’insieme delle diverse avventure vissute da Fafhrd e il Gray Mouser. Troverete quindi: Il mondo di Nehwon, Le spade di Lankmahr, Spade tra i ghiacci e Il cavaliere e il fante di spade. Nella recensione di oggi parlerò un po’ in generale della mia opinione in merito a Le spade di Lankmahr e l’idea che mi sono fatta sulla raccolta.

Ammetto di aver trovato la storia un po’ lenta e ho avuto qualche piccola difficoltà nel portare avanti la lettura. A mio parere ci sono un po’ troppi meccanismi e giri di parole, un po’ come quando in un romanzo si vuole allungare il brodo anche se mi rendo conto che effettivamente non è così, ma è semplicemente lo stile dell’autore ad essere un po’ prolisso e ridondante nelle descrizioni, cosa che in generale nei romanzi non apprezzo particolarmente. Ad ogni modo è stato molto divertente vedere un po’ le situazioni surreali che si trovano ad affrontare i due personaggi. La storia è stata quindi alleggerita da diversi avvenimenti leggermente comici.

L’ambientazione è quella di un fantasy eroico, quindi con la presenza di eroi muscolosi, stregoni malvagi e creature sovrannaturali. Al momento ci sono diverse terre in lotta tra loro, e con una casa a cui poter sempre tornare anche se non siamo per forza ben accetti (da aggiungere qui una punta ironica) ed è proprio in questa situazione specifica che i nostri protagonisti si trovano all’inizio de Le spade di Lankmahr. Si accenna comunque anche ad alcune bolle mondo, ossia mondi alternativi a quello in cui ci troviamo attualmente quindi l’ambientazione non si può dire proprio statica.

I personaggi sono un po’ misteriosi o forse poco caratterizzati non so. Questa è l’unica cosa che mi fa pentire di essere partita dal secondo racconto e non dal primo. Credo che, sì, i romanzi possano essere letti singolarmente e in ordine sparso, ma che per conoscere e comprendere meglio i protagonisti e i personaggi che incontreremo durante la strada la cosa migliore da fare sia quella di leggere la raccolta dall’inizio e di leggerla in maniera completa, altrimenti si avrà l’impressione di una caratterizzazione povera, proprio come l’ho sperimentata io.

In fine, inizierò presto la lettura degli altri racconti che fanno parte della raccolta, ma per il momento per me è un NI, 3 stelline.

Ciao mamma, vado in Giappone, Luca Raffaelli & Enrico Pierpaoli – Recensione

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Ciao a tutti, lettori! Grazie a Cristina de Il mondo di Chri e a Tunué ho avuto la possibilità di leggere un fumetto veramente particolare, che ha sconvolto la mia quotidianità con una valanga di umorismo, no sense e con uno dei viaggi più assurdi che abbia mai letto. Il fumetto di cui vi parlerò oggi è Ciao Mamma, vado in Giappone. Assurdità, citazioni e un dolce senso di déjà vu vi accompagneranno per tutta la lettura, ma ora non perdiamoci in chiacchiere e partiamo subito con questa recensione!

Trama

Preparate le valigie si parte per il Giappone! Chiudete gli occhi e immaginate un’enorme belva con denti acuminati al mentolo formato famiglia. Ecco: questo è Frangipane, il cattivo della scuola che costringe Enrichetto Cosimo a dire che lui sa chi è Shimitsu Furukawa, creatore di Robostrak, robot dalla cataratta reattiva multipla, e che a casa ha tutti i 32 manga autografati dall’autore. “Ah sì? E allora lunedì qui li voglio tutti”, reagisce il Frangipane. Ed è così che Enrichetto, di sabato pomeriggio, parte per una missione impossibile: andare a Tokyo con Beatrice e Polletti per cercare gli albi di Robostrak e farseli dedicare dall’autore!

Editore: Tunué

Data di Pubblicazione: 5 Novembre 2020

Prezzo: 14,50€

Vi siete mai chiesti che aspetto assumerebbe la follia se avesse una forma fisica? Secondo me sarebbe uguale a Ciao mamma, vado in Giappone. Un fumetto per ragazzi saturo di citazioni e comicità sopra le righe, uno humor che solo chi conosce veramente bene questi media poteva creare. Quest’opera è stata infatti realizzata da Luca Raffaelli considerato uno dei massimi conoscitori italiani del fumetto e dell’animazione, accompagnato dai freschissimi e super caratterizzati disegni di Enrico Pierpaoli, che con la sua bravura ha saputo enfatizzare la genialità irriverente di questa Graphic Novel. Non vi nego che fin dalle prime pagine ho percepito la sensazione di tornare ragazzino, ai tempi in cui leggevo Topolino, Paperinik, Monster allergy e compagnia bella. Non sentivo da anni quello strano piacere di fare una lettura leggera e piena di fan service che mi divertisse con del sano umorismo no sense e gag stravaganti.

La trama è veramente molto stupida! Ma del resto questa nuova avventura di Enrichetto Cosimo non poteva essere da meno. Non mancheranno situazioni assurde, stereotipi, amori e piccole perle di saggezza. La mia preferita in assoluto è quella sui peli del naso, detto con franchezza ho esclamato fra me e me “Freud fatti da parte che qui c’è genialità vera”. Ogni situazione è sfiora i limiti della realtà, capiterà poche volte di vedere il nostro protagonista in condizioni “normali” e senza espressioni buffe. Nonostante tutti questi fattori a un occhio attento, ma soprattutto a un lettore che mangia pane e fumetti non passeranno sicuramente inosservate le miriadi di citazioni su manga e personaggi noti nel mondo nerd.

I personaggi sono caratterizzati alla perfezione, quasi troppo, volutamente esagerati, deformati, bastano poche vignette e già il carattere di ogni personaggio è ben delineato. Anche i secondari restano impressi quasi da non farli definire così ma comprimari a tutti gli effetti.

Parliamo ora dei disegni, da buon fruitore di questo genere di opere mi sono piaciuti veramente tanto. Non potrei immaginare uno stile di disegno diverso per questa storia, calza veramente a pennello. Grazie a questa resa grafica la narrazione acquisisce valore, riuscendo ad esprimere in pieno ogni scena di questa avventura tutt’altro che normale.

In conclusione, vi dirò ho apprezzato tantissimo Ciao Mamma, vado in Giappone. L’edizione è fantastica in un formato tascabile (che amo) racchiude 140 pagine che sembrano non finire mai, o almeno io speravo non finissero mai. Sì, perché per tutta la lettura mi ha fatto sentire un ragazzino, senza pensieri, divertito, ma soprattutto affascinato nel vedere raccontare delle cose che amo in una maniera così particolare. È vero, è una lettura per ragazzi, ma essendo che mi ha fatto tornare ragazzo, anche se ha dei piccoli difetti, non posso che dare 4.5 matite.

Blog Tour: Cursed, Thomas Wheeler – Differenze tra libro e serie TV

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Ciao lettori! Eccomi con l’ultimo articolo della settimana, dedicandolo al blog tour di Cursed, e portandovi un confronto tra il libro e la serie tv che poi è stata prodotta da Netflix. Prima, però, voglio ringraziare Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento e la casa editrice per averci fornito la copia.

Trama

Nimue è cresciuta come un’emarginata. Il suo legame profondo con la magia oscura spaventa tutti gli abitanti del villaggio di druidi in cui è cresciuta e lei non desidera altro che partire… Fino a quando la sua gente viene massacrata dai Paladini Rossi e il destino stesso di Nimue cambia per sempre. Incaricata dalla madre morente di riportare un’antica spada a un leggendario stregone, Nimue diviene l’unica speranza del suo popolo. La sua missione non lascia spazio alla vendetta, ma intanto il suo potere cresce e con esso il suo desiderio di rivalsa. Nimue inizia così a far squadra con un affascinante mercenario di nome Artù e con il popolo in fuga dei Fey provenienti da tutto il regno. Lei impugna la spada destinata all’unico vero re, affrontando i paladini e gli eserciti di un tiranno corrotto. Nimue combatte per riunire la sua gente, vendicare la sua famiglia e scoprire cos’ha in serbo per lei il destino. Ma forse la risposta la troverà proprio sul filo di una lama.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 29 Ottobre 2019

Pagine: 384

Prezzo: 25,00€

Non vi parlerò in maniera definita della serie tv e del romanzo, ma farò soltanto un confronto tra i due, cercando comunque di non fare nessuno spoiler anche se sarà dura. La recensione del romanzo la troverete, poi, sul blog, la settimana prossima, poiché ne farò un articolo dedicato.

Le differenze tra il libro e la serie tv sono veramente TANTE. La storia del romanzo si concentra principalmente e unicamente su Nimue, sul suo mito di Strega Sangue-di-lupo e sulla lotta tra Fey e Paladini Rossi, quindi pur avendo dei richiami ad Artù, Morgana e compagnia bella, questi personaggi restano quasi marginali e poco al centro di tutto. La narrazione nel romanzo ovviamente ci mostra anche scene in cui Nimue non è protagonista, ma servono più che altro a farci da quadro completo per comprendere la storie e non lasciare buchi in sospeso. La storia della serie tv, invece si sviluppa in maniera leggermente diversa: si concentra sì su Nimue, ma la prima cosa che sentiamo è:

Vi è una storia, perduta tra le nebbie del tempo, riguardante la Spada del Potere e la giovane donna che la impugnava. La chiamarono “demone”, “maga”, “salvatrice”. Prima di re Artù, la Spada del Potere scelse una regina.

Dando quindi comunque come conseguenza certa che Artù diventerà re, e che la sua storia sia collegata a quella di Nimue, leggendo la trama invece, noterete che a stento viene nominato, è che è più che altro un compagno di viaggio e di armi. Nella serie tv viene infatti dato molto spazio in più sia a lui che a Morgana nella storia, permettendo loro quasi di creare dei filoni propri. Inoltre nel libro si nota dal primo momento un certo feeling tra Artù e Nimue, mentre nella serie tv c’è un accenno in qualche conversazione ma è un nulla di fatto, anzi all’inizio, nella serie tv, sorgono anche alcune problematiche non indifferenti, al solo scopo di dare una maggiore caratterizzazione al personaggi di Artù.

Vengono inoltre introdotte parecchie scene e personaggi assenti nel libro, credo principalmente per romanzare un po’ di più la storia, ma risultano quasi confusionari e creano qualche buco e discrepanza, prendendo così l’aspetto tipico dei filler. Vengono aggiunte anche scene riguardanti il villaggio in cui viveva Nimue, posti che nel libro non ci sono mai stati descritti più di tanto, e viene data una sfumatura diversa al suo rapporto con il padre. Questo insieme di elementi, insieme a un paio di scene che potevano benissimo essere tagliate, ha contribuito a far risultare la serie tv un po’ lenta.

Al personaggio di Padre Carden è stato aggiunto un fanatismo per la causa leggermente maggiore di quello mostrato nel romanzo, mentre al Monaco Piangente è stata tolta la fragilità che ha reso il personaggio tanto particolare e apprezzato nel romanzo. Sono inoltre state modificate alcune scene che rendevano il rapporto tra Carden e il Monaco quasi come un rapporto padre-figlio leggermente malato e manipolato dal primo. Le conversazioni, invece, sono parecchio fedeli a quelle del romanzo cosa che ho apprezzato veramente molto, anche se essendoci un background differente, a volte sono risultate un po’ insensate e fuori luogo.

Anche le dinamiche che portano alla fine sono abbastanza diverse, come ho già detto influiscono molto le dinamiche iniziali diverse di determinati personaggi, più l’aggiunta di altri che sono totalmente assenti nel romanzo.

Da quel che avete potuto leggere, le differenze sono davvero molte tra questi due prodotti. Voi avete visto la serie tv? Che ne pensate?

Di seguito potete trovare le tappe delle mie colleghe!