Ciao lettori! Eccomi con l’ultimo articolo della giornata dedicato a un’interessante uscita del primo settembre: Murderbot. Prima di iniziare con la recensione voglio ringraziare come sempre Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.
Trama
Ogni aspetto dalla vita è dominato dalle grandi corporazioni, missioni interplanetarie comprese: è la compagnia, infatti, che le gestisce, rifornendole di tutto il necessario. “Tutto il necessario” comprende anche gli androidi di sorveglianza, che tutelano l’incolumità delle squadre d’esplorazione. Ma in una società in cui i contratti vengono aggiudicati al miglior offerente, la sicurezza non è esattamente in cima alla lista delle priorità. E così può capitare qualche imprevisto. Per esempio qualcosa di strano succede su un lontano pianeta, dove alcuni scienziati stanno conducendo rilievi sulla superficie, convinti che l’Unità di Sicurezza con componenti organiche fornita dalla compagnia vegli su di loro. Murderbot, però, è riuscita a hackerare il proprio modulo di controllo, e si è accorta di avere accesso ai file multimediali di tutti i canali di intrattenimento. E così preferisce di gran lunga passare il suo tempo tra film, musica, serie tv, libri, giochi, piuttosto che dedicarsi a quegli incarichi noiosi e ripetitivi che non lasciano spazio al suo libero arbitrio. Dotata di una sensibilità tutt’altro che meccanica, Murderbot inizia un avventuroso viaggio alla ricerca di sé che la porterà a scoprirsi assai diversa da quello che i suoi protocolli avrebbero previsto.
Editore: Mondadori
Data di Pubblicazione: 01 Settembre 2020
Pagine: 480
Prezzo: 20,00€
La storia parte spedita, ci troviamo dal primo momento in una delle missioni come Unità di Sicurezza di Murderbot. La vediamo da subito quindi nella sua interezza. Il libro nello specifico contiene quattro romanzi brevi: Allarme rosso, Condizione artificiale, Protocollo ribelle e Strategia di uscita. I quattro romanzi sono consequenziali, tanto che sembra di leggerne un unico romanzo diviso in quattro grandi capitoli, con relativi sottocapitoli. L’idea da cui parte la storia è davvero interessante e innovativa, simpatica anche. La narrazione è in prima persona, e segue ovviamente il punto di vista di Murderbot. Mi è piaciuto molto lo spirito della protagonista, la morale, ma anche il modo in cui è spietata se necessario. Le vicende che si vengono a creare sono molto interessanti e quasi comiche a volte.
Le descrizioni sono molto ricche, a tratti leggermente prolisse, ma non risulta essere una problematica perché ci spiegano un sacco di cose super interessanti e utili al fine di capire tutte le azioni che esegue Murderbot senza lasciare dubbi né confusione.
L’ambientazione è molto particolare. Ci troviamo comunque in uno sci-fi, quindi non esiste solo la terra, ma parecchi altri pianeti sono stati terraformati e colonizzati. È proprio in queste situazioni che vediamo il ruolo di Unità di Sicurezza di Murderbot. Tuttavia oltre alle vicende di Murderbot devo ammettere che il background, ossia i pianeti, i modi di muoversi della compagnia, il modo in cui è nata e alcune altre specifiche, le varie questioni di politica, tutta la questione delle corporazioni ecc… su queste tematiche c’è poco approfondimento e avrei preferito quindi un approfondimento maggiore.
I personaggi non sono tantissimi, ma sono abbastanza vari. Le diverse interazioni che ha Murderbot la aiutano a capire cosa vuole far nel futuro e ad essere meno tesa nelle sue relazioni con gli umani, con cui all’inizio aveva parecchie difficoltà e con cui ho quei non voleva interagire. Murderbot, ok, è un robot/costrutto e lo capisco, ma ha anche innesti di pelle clonata, e anche se non ha apparati sessuati (a differenza dei sexbot) ha comunque una fisionomia maschile o femminile? Nel libro si riferisce per la maggior parte del tempo a se stessa con pronomi femminili, ma ogni tanto ne usa anche di maschili e questo sinceramente non ho capito se è una sorta di refuso o c’è un motivo di base che io magari non ho colto.
In fine, Murderbot è un romanzo molto particolare e affronta una serie di temi molto importanti e interessanti. La storia è molto accattivante e ricca di spunti e riflessioni, lo stile di scrittura è davvero ottimo e prende il lettore. Non c’è nulla da appuntare in fatto di qualità è un romanzo veramente super consigliato e valido. Tuttavia si sa, non tutti i buoni romanzi vanno per bene per ogni lettore, e per quanto oggettivamente io possa notare e vedere la qualità di questo libro, devo ammettere che non fa per me. Questa è una questione totalmente soggettiva, ma devo ammettere che non mi ha presa particolarmente e non sono riuscita a empatizzare molto con le varie situazioni che si sono venute a creare. Per questo ho deciso di dare un voto totale al romanzo di 3.5 stelline. Di seguito potete trovare le tappe delle mie colleghe!