Stagione 8 di Game of Thrones Top o Flop? Parte 1

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Questa ottava stagione ha praticamente rappresentato il pomo della discordia per tutti i fan della serie. Parecchi sono stati quelli infuriati con gli sceneggiatori, al punto di creare una petizione per far fare la stagione da capo.

Ovviamente le voci su l’influenza o meno di Martin all’interno della sceneggiatura sono numerose e assai incoerenti tra loro e non si è, tuttora, capito se abbia comunicato agli sceneggiatori il finale che avrebbe voluto dare oppure che sia totalmente in disaccordo con i risvolti che ha preso la serie. (Se qualcuno sa qualcosa please, tell me).

Le mie opinioni non sono tra le più comuni ma ho voluto comunque prendere un po’ di tempo per rifletterci bene e a freddo e per chiarire i miei pensieri, anch’essi un po’ contrastanti tra loro.

Ho deciso di esaminare puntata per puntata e dire la mia su ogni scelta fatta durante questa stagione, anche perché fino ad ora non mi sono affatto pronunciata a riguardo. Sarà quindi una recensione/opinione CON spoiler! Se non avete visto/terminato la serie leggete solo fino alla puntata a cui siete arrivati (e non dite che non vi ho avvertiti).

Iniziamo dalla prima puntata. Principalmente è stata una puntata d’incontri. Jon è tornato a Grande Inverno e ha reincontrato le sorelle e Bran, ricevendo abbracci più o meno calorosi. Daenerys si è presentata agli uomini del nord a cui no, non piace proprio. Cercei incontra Euron Greyjoy che le porta l’armata della compagnia dorata (ma non gli elefanti) e Theon salva la sorella, non senza prendere qualche cazzottone. C’è, inoltre, l’incontro tra Beric Dondarrion e Tormund (sappiamo così che non sono morti quando la barriera è stata attaccata dal Night King), quello tra Sansa e Tyrion, quello tra Arya e il Mastino e quello tanto Gasp! tra Jaimie e Bran. E, più interessante di tutto, Jon ha scoperto la sua vera identità. A me, come puntata, è piaciuta veramente molto. Ho amato l’incontro tra Jon e Arya ed è stato sconvolgente quando Jon ha saputo di essere il nipote di Daenerys. Puntata giusta, bella e con i soliti ritmi alla GOT. Approvata.

La seconda puntata si concentra invece principalmente ai preparativi della battaglia conto i non-morti. Personaggio tra i principali della puntata troviamo Jaimie che, prima è al centro di una diatriba su se tenerselo o meno nella lotta contro il Re della Notte e salvato poi da Brienne che assicura il suo onore; dopodiché Jaimie prima chiede a Brienne di poter combattere nel suo schieramento per poi renderla Cavaliere. In tutto ciò Tyrion rischia il posto di Primo Cavaliere per aver creduto a Cercei ma viene salvato dalla rabbia di Dany da Jorah che cerca anche di creare pace tra la stessa e Sansa, pace che stava quasi portando a una scazzottata ma che è stata fermata poi da uno degli incontri più attesi: quello tra Sansa e Theon. Arya ha deciso di provare emozioni nuove (cosa più sconvolgente di tutta la puntata) e Jon rivela a Dany la sua indennità. La regina dei draghi però, non la prendere bene, proprio come ci si aspettava. A questo punto parecchie persone hanno iniziato a pensare che gli sceneggiatori abbiano fatto a scambio con Maria De Filippi, tuttavia io credo che tutti questi incontri e risvolti, amorosi o smielosi che siano, siano più che giustificati. Se si affronta un periodo nero, quando è che si inizia a cercare affetti o comunque risolvere situazioni in sospeso? Quando la situazione diventa ancora più nera e si ha paura di non uscirne più oppure quando si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel. Quindi si, scelta azzeccata e puntata con il giusto ritmo e giuste scene. Ad esempio, parecchi ritengono inutile la scena in cui Brienne diventa cavaliere ma a tutti gli effetti è una delle più toccanti e lei se lo merita immensamente perché ha più palle di metà dei personaggi messi insieme.

Nella terza puntata c’è una delle battaglie più forti della serie. Una puntata ricca di ansia, capace di farci immedesimare al punto da provare ciò che provano i protagonisti. Anche qui non poteva mancare un incontro, quello con Melisandre che ha avuto anche un bel ruolo nella battaglia: ha dato fuoco alle daghe dei Dothraki (cuccioli usati come La patatina che metti nell’olio per vedere se l’olio è pronto- spoiler: l’olio non è pronto), ha incendiato la barricata contro i non morti e -più importante- ha ricordato ad Arya il suo ruolo. Abbiamo visto diversi personaggi andare nel terrore più assoluto dopo aver visto La Morte in faccia, tra cui Sandor Clegane che però subito si è lanciato nella difesa di Arya, anch’essa preda di quel terrore che definirei furioso. Jon e Daenerys sui draghi hanno combattuto come potevano (e hanno adempiuto anche alla funzione di luci per l’intera puntata, si, che battuta originale superwow Ha Ha Ha). Scene più belle: il momento in cui Tyrion e Sansa si scambiano sguardi ricchi di parole prima di iniziare a difendere le donne nella cripta e quindi, certi di morire; il momento in cui Bran regolata la redenzione a Theon. Arya poi, era l’unica a poter uccidere il Re della Notte; Jon sei uno scarafaggio, ci pensano i miei scagnozzi a te. cit. Non voglio soffermarmi a parlare dei morti quindi vi dico la mia: ho amato questa puntata in ogni momento, ogni scelta è stata adatta, anche il buio per noi così come lo vivevano i protagonisti della battaglia. Unica cazzata è stata quella di mettere donne e bambini nelle cripte (i morti non sono più morti geni) ma posso capire che non avevano idee di dove metterle e ansia e mille preoccupazioni non hanno fatto pensare a quel particolare. Parecchie persone, inoltre, si sono lamentate della “fretta” di far terminare tutto in una puntata. Io ritengo che tutte le stagioni precedenti abbiano creato delle ottime basi, adesso non ci sta niente più da fare: le cose che devono succedere quelle sono e, quando si pensa di poter morire anche domani, non ci si mette a fare tanti complimenti, si agisce e basta. Riguardo la battaglia invece, raga, non siamo in Holly e Benji che ci voglio quattro puntate solo per attraversare il campo da parte a parte. Quindi per me questa punta è approvatissima.

Ho notato che questa recensione/riflessione sull’ottava stagione di GOT sta andando molto per le lunghe per cui ho deciso di dividerla in due. Ho analizzato adesso le prime TRE puntante, tra un paio di giorni ci vedremo in un’altro articolo con protagonista le ultime TRE e una riflessione generale.