Review Party: Red Sister – Nona Grey 1, Mark Lawrence

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Ciao lettori! In queste settimane vi parlerò spesso della trilogia di Nona Grey, perché dedicherò una recensione ad ogni libro che la compone. La recensione di oggi sarà dedicata a Red Sister, e direi di iniziare subito. Ringrazio Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

NEL CONVENTO della Dolce Misericordia si allevano fanciulle per trasformarle in devote quanto pericolose assassine. Ci vogliono dieci anni di formazione, ma sono poche le ragazze dotate di vero talento per la morte, quelle nelle cui vene scorre il sangue delle antiche tribù di Abeth. Compito delle monache è scoprire e affinare queste doti innate, insegnando le tecniche della lotta con e senza armi e dello spionaggio, l’uso dei veleni e infine la tessitura delle ombre.

Ma neppure le sorelle più anziane sono in grado di comprendere fino in fondo la potenza del dono di Nona Grey, una bimba di otto anni che giunge al convento con l’accusa di aver compiuto un omicidio. Qui crescerà, ma non sarà facile per lei scegliere quale cammino seguire: indosserà la tonaca nera delle Spose dell’Antenato, per abbracciare una vita di preghiera e servizio? Vestirà il rosso delle Suore Marziali, esperte nel combattimento, o il grigio delle Suore di Discrezione, imbattibili nelle arti della segretezza? O il suo colore sarà il blu delle Suore Mistiche, capaci di percorrere il Sentiero?

Quale che sia il suo destino, dovrà lottare aspramente per conquistarlo.

Editore: Mondadori 

Data di Pubblicazione: 13 Ottobre 2020

Pagine: 864

Prezzo: 30,00€

La storia è molto particolare e molto ben scritta. La narrazione è in terza persona e segue le vicende di Nona, c’è una particolarità però. Ci troviamo davanti la storia di Nona da quando incontra la Badessa (con qualche flashback), ma anche alcuni brevi capitoli relativi ad “oggi”. Ammetto che dal primo momento mi ha dato molto la sensazione di un Nevernight ancora più maturo, quindi sicuramente consiglio la lettura a chi ha amato la storia di Mia Corvere. Da subito si viene catapultati nel mondo di Nona in maniera vivida ed è molto semplice empatizzare con lei anche se il suo modo di vivere, e i determinati traumi che ha subito, la portano ad reagire e a pensare in maniera diversa tutte le questioni relative ad amicizia e fiducia. Una cosa che ho molto apprezzato, come anche in La Guerra dei Papaveri, è che vengono incluse tutte le caratteristiche umane e basilari che di solito vengono tralasciate nei romanzi, come le mestruazioni. Nel caso de La Guerra dei Papaveri ammetto di aver pensato “ può essere che sia stato posto così perché l’autrice è donna” anche se comunque sono parecchie le autrici donne che non menzionano tali cose; questa volta, invece si tratta di un autore uomo, in più è un autore che è stato criticato diverse volte per aver sminuito autrici donne, e di conseguenza difficilmente mi aspettavo un elemento di tale importanza in un suo romanzo.

Le descrizioni sono veramente molto acccurate, in alcune occasioni anche leggermente prolisse, i dettagli sono molti e agli di alcuni la narrazione potrebbe risultare leggermente lenta, ma per me non è stato così. Ho trovato tutto estremamente interessante, nonostante sia il tipo di persona che non ama le descrizioni eccessive ho notato che in questa occasione hanno solo arricchito la storia rendendola maggiormente accattivante.

L’ambientazione è anch’essa molto particolare. Ci troviamo in un mondo ricoperto dai ghiacci in cui esiste un’unica lingua di terra, denominata Corridoio, che non lo è. Questo perché la luna, non sferica, ma più simile a uno specchietto, ogni notte riflette la luce del sole in quella zona, riscaldandola e non permettendo ai ghiacci di prendere il sopravvento; questa condizione viene chiamata focus. C’è stato poi un tempo in cui quattro tribù diverse hanno popolato la terra: i gerant, con dimensioni fisiche fuori dal normale; gli hunska, dotati di particolare velocità; i quantal, che sono in grado di vedere il Sentiero, e di conseguenza i più vicini all’Antenato; e i marjal, dotati di poteri magici. Al giorno d’oggi sono rare le persone quantal o marjal, anche se più in generale sono rare proprio le persone con caratteristiche relative alle tribù. Le religioni sono molte e diversificate tra loro. Le Suore di questa storia, però, credono nell’Antenato, ed è in convento dedito ad esso che si troverà Nona. Le materie che si ritroverà ad affrontare però sono diverse dal semplice catechismo, anche se si dedicherà anche ad esso. Un’ambientazione quindi veramente seducente e nuova, che ho adorato in ogni ambito visto che è quello che più mi piace notare nei romanzi: per me una buona, intricata e particolare ambientazione, fa gran parte del romanzo.

I personaggi sono molto ben costruiti, proprio come la storia e l’ambientazione. È super interessante vedere gli intrighi, e vi assicuro che se ne vedono veramente tanti, tra chi ti dice di esserti amico e ti tradisce, chi invece non ti calcola ma nei momenti importanti è in prima linea, e chi invece rimane coerente a sé stesso. Nona è un personaggio molto particolare, tanto per la sua natura hunska quanto per i traumi che ha subito, e nonostante ciò è stato facilissimo immedesimarsi e mettersi nei suoi panni.

In fine, diciamo che dopo la lettura di Nona Grey si dovrebbe smettere di leggere nella vita perché tutto vi risulterà un po’ scialbo. È una lettura che mi sento vivamente di consigliare, ma che mi rendo conto effettivamente non sia adatta proprio a tutti. È un romanzo abbastanza crudo e ci mette un po’ prima di prendere un pieno ritmo, ma allo stesso tempo cattura dalla prima pagina. Per me merita assolutamente 5 stelline e non vedo l’ora di leggere Grey Sister, e dirvi cosa ne penso!

Di seguito potete trovare le altre tappe di questo tour!

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