Review Party & Blog Tour: Dormire in un mare di stelle, Christopher Paolini – 5 motivi per leggere il libro

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Ciao lettori! Eccomi oggi con una nuova recensione! Questa sarà leggermente diverse dalle altre perché mentre vi parlerò del romanzo, vi darò anche 5 validi motivi per cui leggerlo!

Trama

È l’ultima missione nello spazio per la scienziata Kira Navárez. Semplici rilievi di routine su un pianeta non ancora colonizzato. Il sogno di un futuro d’amore con Alan sta per realizzarsi. Ma il giorno della partenza accade qualcosa di inatteso. Qualcosa di terribile. Spinta dalla curiosità, Kira si imbatte in un reperto alieno. Il terrore la invade quando il pulviscolo intorno a lei comincia a muoversi.Una guerra universale è alle porte, e Kira è trascinata nelle profondità della galassia in un’odissea di scoperte e trasformazioni. Lei ha dalla sua compagni formidabili e un coraggio immenso. Ma soltanto fidandosi davvero di se stessa potrà affrontare il destino a cui è chiamata e combattere per i propri simili. Sarà il secondo volume di questa visionaria impresa di Christopher Paolini a svelare fino a dove si spinge il viaggio di Kira, quali conflitti dovrà superare il genere umano per sopravvivere, nel vasto mare di stelle. Il Volume 2 sarà in libreria a ottobre.

Editore: Rizzoli

Data di Pubblicazione: 22 Settembre 2020

Pagine: 480

Prezzo: 19,00€

Ho deciso di impostare, come vi dicevo sopra, la recensione in maniera diversa. Partirò quindi da subito con i motivi per leggere il romanzo poiché all’interno delle motivazioni stesse c’è la mia recensione, ma tranquilli, esaminerò come sempre storia, descrizioni, ambientazione e personaggi. Iniziamo!

Motivo numero uno. All’interno della storia si trova un’avventura avvincente! Ammetto che questa è la prima volta che leggo qualcosa di Paolini, non ho mai letto Eragon, quindi non sapevo bene a cosa andavo in contro. Ho trovato comunque la storia avvincente fin da subito. Ho amato il modo di scrivere dell’autore, la narrazione è in terza persona, ma segue fin da subito il punto di vista di Kira.

Motivo numero due. È come leggere la sceneggiatura di un film. La narrazione, come vi dicevo, risulta quindi molto scorrevole, tanto che sembra di leggere la sceneggiatura di un film. Le vicende avvengono in maniera molto spedita, tutto si sussegue a grande velocità, ma allo stesso tempo non crea confusione.

Motivo numero tre. È uno sci-fi per niente pesante. L’interesse per la storia è sempre attivo, questo anche grazie alle descrizioni che non sono per niente prolisse, ma che comunque non permettono di creare buchi nella trama e acuiscono l’interesse e la curiosità del lettore. Aiutano benissimo, inoltre, a comprendere le azioni che si svolgono attorno alla protagonista e tutto ciò che la circonda.

Motivo numero quattro. Un’ambientazione sopra le righe. Sì, ci troviamo nello spazio, i pianeti abitanti non limitano più alla Terra, ma addirittura i sistemi solari sono diversi e numerosi. È proprio in quest’ambito che lavora Kira Navàrez, ossia in una compagnia che si occupa di visitare i pianeti prima che questi vengano terraformati e colonizzati, in modo da scoprire eventuali problematiche atmosferiche o batteriche che potrebbero rendere impossibile, inutile o dannosa la colonizzazione. Durante la sua ultima spedizione Kira si imbatte in alcune reliquie e a causa di una caduta ci rimane bloccata per un po’ all’interno, spinta poi dalla curiosità toglie un po’ di polvere da una lastra, ma questa polvere inizia a muoversi autonomamente. Perché dico che l’ambientazione è sopra le righe? Perché in questo romanzo troviamo forme di vita aliene e senzienti, un elemento che più degli altri mi ha fatto innamorare di questa storia super particolare.

Motivo numero cinque. I Personaggi. In questa storia troviamo una grande varietà di personaggi con caratteristiche uniche e univoche, non si confondono l’uno con l’altro, ma hanno tutti un’identità ben precisa. Oltre ai veri e propri umani, poi, esistono i cervelli di bordo che comunque hanno lo stesso spettro di emozioni ma un’intelligenza superiore, e a mio parere rientrano al 100% nei personaggi, specifico anche che non sono robot ma che hanno comunque origini umane. Kira mi piace davvero molto, è facile empatizzare con lei. Forse in qualche cosa l’ho trovata leggermente superficiale ma per il resto è un personaggio che mi è piaciuto veramente un botto.

In fine, Dormire in un mare di stelle ha rappresentato per me una lettura super interessante, mi ha riempita di emozioni, ma anche di conoscenze. Ultimamente sto leggendo molti romanzi di fantascienza quindi comunque ho un po’ di basi per poter affrontare facilmente l’argomento, di conseguenza ho trovato il romanzo molto interessante anche perché molto diverso da ciò che ho letto finora, ed ha ampliato ulteriormente le mie conoscenze in ambito. È sicuramente un romanzo che mi sento di consigliare e non vedo assolutamente l’ora di leggere il seguito, fortunatamente sarà presto qui! 4 stelline!

Qui potete trovare anche le tappe delle mie colleghe!

Blog Tour: L’ultima ricamatrice, Elena Pigozzi – L’arte del cucito

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Ciao lettori, come va? Per me sono giornate un sacco frenetiche, per cui sono un po’ meno attiva sui social e mi scuso, spero di riuscire a tornare ai soliti ritmi entro la fine del mese! Ad ogni modo l’articolo di oggi è dedicato al blog tour de L’ultima ricamatrice di Elena Pigozzi. Vi parlerò un po’ di quello che è il tema principale del romanzo: il cucito. Prima di iniziare voglio come sempre ringraziare Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Appoggiata ai bordi del bosco, sulla via che dal paese va verso le montagne, c’è una piccola casa solitaria: è qui che vivono le ricamatrici. Ora è rimasta Eufrasia a praticare l’arte di famiglia, tesse, cuce, ricama leggendo in ogni persona che le si rivolge i desideri più inconsci. Accanto a lei come prima alla bisnonna, alla nonna e alla madre, da sempre, il telaio di ciliegio, rocchetti, stoffe, spole e spilli. Eufrasia ha settant’anni e ha quasi smesso di lavorare, le mani curvate dall’artrite e la modernità in cui tutto è fatto in fretta le avevano fatto pensare di non servire più a nessuno. Ed è in quel momento che arriva Filomela, una ragazza giovane con il riso negli occhi oltre che sulle labbra, che le chiede di prepararle il corredo e di insegnarle a ricamare. Eccola, l’ultima occasione di fare ciò che Eufrasia più ama: rendere felice qualcuno, raccontargli la vita che verrà intrecciando trama e ordito. Le parole che ha risparmiato per tutta l’esistenza ora sgorgano come fiumi in primavera. Racconta di una giovane vedova di guerra gentile ed esperta nel taglio e cucito, di una splendida e coraggiosa ragazza troppo bella per non attirare le malelingue di paese, di un amore delicato come il filo di lino e tanto sfortunato, e di un ricamo tessuto da generazioni, in cui ognuna di loro ha scritto un pezzo della propria esistenza, una scintilla luminosa nel buio del mondo.

Editore: Piemme

Data di Pubblicazione: 08 Settembre 2020

Pagine: 176

Prezzo: 15,50€

Come vi dicevo oggi vi parlerò di quella che è l’arte del cucito, ma facciamo prima una piccola distinzione e vediamo nello specifico cosa è. Il cucito si distingue dal ricamo in quanto il primo è il lavoro dell’ago, quindi un lavoro inteso come cucitura ossia come congiunzione di parti complementari eseguita come ago e filo (o mediante una macchina da cucire); mentre il secondo è l’esecuzione di punti decorativi su un tessuto svolto anche seguendo un disegno predisposto. È chiaro, dunque, che cucito e ricamo non sono la stessa cosa, quindi permettetemi di ritrattare, oggi non vi parlerò dell’arte del cucito, ma di quella del ricamo.

Iniziamo quindi con la definizione: il ricamo è un disegno, una decorazione o un ornamento creato con ago e filo su un tessuto. È un’attività antichissima, ancora oggi praticata, che si sviluppa generalmente come lavoro artigianale (raro e molto costoso), o hobby diffuso in tutto il mondo. Il ricamo è senz’altro un’attività molto antica, sebbene i suoi prodotti non siano giunti ai nostri tempi. Abbiamo alcuni frammenti risalenti all’antico Egitto. È probabile che quest’arte abbia avuto origine dall’elaborazione di punti utili, utilizzati per l’unione di pelli e poi di teli vegetali, destinati a personaggi di rilievo. Nell’antica Cina, fu un’attività molto fiorente e molto elaborata. In Europa se ne hanno testimonianze antiche, ma le tecniche venivano tramandate oralmente nel tempo con graduale perdita di originalità e con l’acquisizione di connotati locali. I manufatti, creati per oggetti di uso quotidiano, soccombevano al logorio dovuto all’uso, per cui oggi non rimane traccia della loro esistenza.

In Italia, il ricamo nasce come una delle espressioni della cultura saracena. Non a caso la prima scuola di ricamo ha sede a Palermo e risale ai primi anni del secondo millennio. È soltanto nel XII secolo però che l’attività dilaga in tutta Europa. Risalgono ai secoli XIII e XIV secolo i più monumentali lavori di ricamo conosciuti, cioè l’arazzeria francese, inglese, tedesca e, in misura minore, italiana – da non confondere con l’arazzo vero e proprio che è una tecnica artistica di tessitura.

Nel corso del tempo, fino ad oggi, quella del ricamo è diventata sempre più un arte che, ammetto, affascina molto anche me e a cui mi vorrei avvicinare (troppe passioni, troppo poco tempo). Hanno inventato quindi diversi stili e diverse tecniche, una delle quali praticamente la si ottiene attaccando i filati su un cartoncino ricoperto di cera, e creare così il disegno, e magica io, subito ho pensato al quaderno delle elementari trovato un mese fa su cui ho trovato una storia scritta e disegnata da me su due innamorati e in cui avevo reso i capelli dei personaggi “veri” attaccando cordoncini a più non posso ahahah.

A parte scherzi, le tecniche sono veramente molte, ed una che mi affascina particolarmente è quella di una ragazza che attualmente sta spopolando (e di cui sfortunatamente non ricordo il nome), che praticamente attraverso fili molto sottili o invisibili crea delle composizioni di fiori veri (seccati). Sono veramente LA VITA! Fatemi sapere se la conoscete anche voi e passatemi il nome qui sotto nei commenti!

Di seguito potete trovare le tappe super interessanti delle mie colleghe!

Blog Tour: Sulle tracce di Jack lo Squartatore, Kerri Maniscalco – Gli abiti all’epoca del romanzo

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Ciao lettori! Iniziamo la settimana in grande stile dedicandoci a un altro articolo dedicato a questo romanzo tanto discusso in questo periodo: Sulle tracce di Jack lo Squartatore di Kerri Maniscalco. In particolar modo, nell’articolo, vi parlerò della moda alla moda all’epoca di questo romanzo. Prima di iniziare, però, vorrei ringraziare Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento, e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

È stata cresciuta per essere la perfetta dama dell’alta società vittoriana, ma Audrey Rose Wadsworth vede il proprio futuro in modo molto diverso. Dopo aver perso l’amatissima madre, è decisa a comprendere la natura della morte e i suoi meccanismi. Così abbandona l’ago da ricamo per impugnare un bisturi da autopsia, e in segreto inizia a studiare Medicina legale. Presto viene coinvolta nelle indagini sull’assassino seriale noto come Jack lo Squartatore e, con orrore, si rende conto che la ricerca di indizi la porta molto più vicina al suo mondo ovattato di quanto avrebbe mai creduto possibile.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 15 Settembre 2020

Pagine: 372

Prezzo: 20,00€

Adesso suppongo vi starete chiedendo “Ma perché parlare proprio della moda?”. Audrey Rose, la protagonista di questo romanzo, è stata cresciuta come una perfetta dama dell’alta società vittoriana; per cui, anche se i suoi principali interessi sono orientati verso dissezioni e medicina legale e aberra i salottini da tè, non disdegna una mise sofisticata con crinoline e corsetti.

Vediamo quindi Audrey Rose indossare una grande varietà di abiti, spesso scomodi o troppo leggeri per quelli che sono i suoi spostamenti. A differenza delle grandi scollature di inizio e metà ottocento, all’epoca della nostra protagonista si trovano innanzitutto scollature più castigate e abiti con una maggiore concentrazione di dettagli e accessori come pizzi o guanti, e si notano inoltre alcuni tessuti tinti in maniera particolare. Potete notare tutte queste cose all’interno della copertina stessa del romanzo che potete trovare anche qui sotto.

La fine dell’Ottocento, però, non porta soltanto a queste novità nell’abbigliamento. Sentiamo spesso la protagonista dire che indossa il suo sellino, ma cosa significa precisamente? Guardando film e leggendo romanzi ambientati in epoca vittoriana vi sarà capitato spesso di leggere di sottogonne e crinoline, sì, perché all’epoca c’era quest’abitudine, per quanto scomoda fosse, di indossare queste gonne molto larghe e sfarzose, ammetto che è capitato anche a me di indossare un abito con crinolina durante un famoso carnevale in cui fui vestita da duchessa. A fine Ottocento, però, questo tipo di sottogonne viene sostituito appunto dai sellini, conosciuti anche come bustlet o tournier, ossia sostegni molto simili alle crinoline ma il cui sostegno poggiava principalmente sul fondoschiena, lasciando la gonna di ampiezza normale sul davanti e sui fianchi. Vi metto un esempio di un abito con sellino qui sotto!

Le novità dell’epoca, tuttavia non sono finite qui! Sentiamo spesso, soprattutto verso la fine del romanzo, Audrey Rose che indossa abiti da equitazione, sempre più di moda anche per le donne, e quindi di indossare pantaloni. Tuttavia, effettuando un paio di ricerche, ho scoperto che in realtà le donne all’epoca indossavano le gonne anche per andare a cavallo, più leggere e maneggevoli sicuramente, ma comunque si trovavano a cavalcare all’amazzone, ossia con entrambe le gambe dallo stesso lato, e avevano perciò bisogno anche di un sellino apposito.

Le calzature erano quasi sempre con il tacco e molto spesso stringate, e fatte in modo da far apparire il piede minuto e grazioso. Venivano, inoltre, fatte in tessuto e ampiamente ricamate anch’esse.

Spero che il mio articolo, ricco di curiosità sugli abiti vittoriani vi sia piaciuto, di seguito potete trovare le tappe delle mie colleghe!

Review Party: Get Even, Gretchen McNeil

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Ciao lettori! Esco dalla mia comfort zone, oggi, per parlarvi di Get Even! Da questo romanzo è stata tratta anche una serie tv targata Netflix che non vedo l’ora di recuperare, la mia curiosità su questo romanzo è nata proprio da questo, ma ho deciso di leggere il romanzo prima di approcciarmi alla serie in modo da non avere pregiudizi riguardo alla storia. Prima di iniziare con la recensione colgo l’occasione per ringraziare Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento, e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Menlo Park, California. Alla Bishop DuMaine, uno dei più prestigiosi licei privati della costa, l’apparenza è tutto. Prati curati, squadre sportive sempre in classifica, corsi d’eccellenza, studenti straordinari. Ma il liceo, in realtà, è molto diverso da ciò che sembra: le disuguaglianze sociali sono l’anima della scuola. I più posh spadroneggiano, sfruttando ogni occasione per umiliare gli altri, rendendo la scuola un inferno dorato. Arrabbiarsi però non serve a niente, Kitty l’ha imparato a sue spese. Ma se non puoi reagire, non significa che tu abbia perso… Per questo Kitty, sostenuta dalle tre ragazze più insospettabili della scuola, decide di trascorrere l’anno pareggiando i conti. Insieme, le quattro scelgono il bersaglio, ideano un piano, lo mettono in atto. Meticolosamente e perfettamente, fanno vedere ai carnefici cosa significa essere vittime. Obiettivo: l’umiliazione pubblica. Stare al liceo non è mai stato tanto appagante per Kitty, almeno fino al giorno in cui la vittima prescelta non viene trovata nella sua camera da letto, morta. Non c’è dubbio, questo è l’inizio di una nuova vendetta… solo che, stavolta, è la vendetta di qualcun altro.

Editore: DEA

Data di Pubblicazione: 21 Luglio 2020

Pagine: 432

Prezzo: 15,90€

Come vi dicevo, questa storia è un po’ fuori dalla mia comfort zone, essendo io principalmente una lettrice di fantasy, mi sono imposta però di non chiudermi soltanto in questo genere, per cui vedrete anche articoli su romanzi un po’ diversi. Ma parliamo adesso di Get Even! Devo ammettere che non mi aspettavo mi piacesse così tanto! La narrazione è in terza persona, ma segue le vicende di tutte e quattro le protagoniste, seguendole, volta per volta, nelle loro avventure e nei loro punti di vista. Da che sembrava semplicemente un romanzo su un liceo americano e i classici elementi di bullismo, isolamento ecc… mi sono ritrovata a leggere di un omicidio, la cui colpa ricade sul DGM, ossia Don’t Get Mad, il gruppo anonimo formato dalle nostre quattro protagoniste, che a loro volta investigheranno sul caso per scagionarsi. Mi aspettavo quindi di affrontare una lettura molto adolescenziale, ma non è stato così. È stato facile per me empatizzare con i personaggi e seguire tutti gli intrighi e colpi di scena della storia, sì perché ci sono veramente un sacco di intrighi e le protagoniste stesse sono piene di segreti oscuri. La storia risulta quindi molto accattivante e interessante, si legge facilmente grazie alla narrazione scorrevole, facendo stare il lettore sempre sulle spine e sempre attaccato alle pagine.

Le descrizioni sono dettagliate, ma non troppo e si accostano perfettamente al tipo di narrazione rendendola ancora più scorrevole anche se accurata. Il target del romanzo non è eccessivamente adulto, quindi anche se non sono particolarmente prolisse va bene, anzi io personalmente le preferisco così.

L’ambientazione, non trattandosi di un fantasy, è molto semplice. Ci troviamo in una qualsiasi scuola americana della California con tutto ciò che ne consegue.

I personaggi sono molto diversificati tra loro, ognuno con una propria identità, anche se, ovviamente, ancora non hanno raggiunto una grande maturità. È interessante vedere le varie dinamiche che si vengono a creare tra di loro, ma anche tutto ciò che concerne il grande antagonista della storia, l’assassino. Vi parlerò meglio dei personaggi in un articolo approfondito che uscirà il 9!

In fine, Get Even ha rappresentato per me una lettura davvero molto interessante, e sicuramente recupererò al più presto anche la serie tv. Il libro termina con un cliff hanger, infatti ne esiste un seguito che spero di leggere al più presto. Ho alcune idee sull’indagine, ma nulla di definitivo, ad ogni modo determinate cose sono parecchio inquietanti. Ci sono alcuni buchi e domande non risposte, nella speranza che tutto si risolva nel prossimo volume dò un voto di 4.5 stelline!

Blog Tour: Lezioni di bacio, Kerstin Gier – Playlist

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Ciao a tutti lettori, e buon inizio settimana! Eccomi oggi con la tappa di un nuovo Blog Tour a cui sto partecipando! In questi giorni, con le diverse tappe del blog tour avrete modo di leggere citazioni, qualche informazione sui personaggi, ma anche sull’autrice e le sue opere, così come alcuni consigli di lettura! Prima di parlarvi della mia tappa, però, voglio presentarvi una breve scheda del libro. Come sempre ringrazio Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento, e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Sissi ha sempre la battuta pronta, è sarcastica e cinica ma con i numeri è un vero disastro… E quindi è piuttosto impudente, impietosamente scarsa in matematica e perdutamente innamorata! Ma sfortunatamente, Constantin, il suo “ideale” principe azzurro, ha occhi solo per le ragazze più grandi e con più “esperienza” di lei. Davvero un peccato, perché quando a Sissi capita l’occasione di baciarlo, lei si rivela un vero disastro! Ma non finisce qui: lei ha un piano e farà fuoco e fiamme per ottenere informazioni “ultra sensibili” sull’argomento e studiarlo a fondo, grazie all’aiuto del suo amico d’infanzia Jacob, l’unico di cui si fida e che può aiutarla a fare un po’ di pratica…

Editore: Leggereditore

Data di Pubblicazione: 25 Giugno 2020

Pagine: 156

Prezzo: 12,00€

Rieccomi! La mia tappa, come vi dicevo serve più che altro ad accompagnarvi nella lettura. Ho creato quindi, aiutata anche delle mie colleghe di tour, una playlist che vi aiuti a entrare nel mood 13enne in piena cotta. In che modo? Pensando soprattutto alle canzoni che sentivo io a quell’età. Ci sono canzoni come SOS dei Jonas Brothers che rendono perfettamente il cercare, ovunque, informazioni sui baci da parte della protagonista, Sissi. Ho scelto, poi, Monsoon dei Tokyo Hotel sia per la crusca che ebbi all’epoca per Bill Kaulitz, sia perché il romanzo è ambientato in Germania. Ci sono inoltre canzoni come More than a band dei Lemonade Mouth e Diventerai una Star dei Finley, perché Sissi suona in una band con alcune sue compagne di classe, e anche durante la lettura la vediamo cimentarsi nella scrittura di una canzone da dedicare alla sua cotta. Ci sono poi tante canzoni dedicate sia a quest’amore improvviso che la colpisce all’inizio del romanzo, che alla persona che a sua volta ama lei.

Ma bando alle ciance! QUI potete trovare il link diretto alla playlist su Spotify per chi vuole subito immergersi nella lettura, mentre di seguito troverete la lista dettagliata!

Tokyo Hotel – Monsoon

Jonas Brothers – S.O.S.

Rihanna – You Da One suggerita da Il confine dei libri

Christina Perri – A Thousand Years suggerita da Cronache di lettrici accanite

Demi Lovato, Joe Jonas – This is me

Lemonade Mouth – More Than a Band

Gary Jules – Mad World suggerita da Paper Purrr

Avril Lavigne – Complicated suggerita da In punta di Carta

One Direction – What Makes You Beautiful

Sonorha – L’Amore

Finley – Diventerai una star

Lunapop – Qualcosa di Grande

Le Vibrazioni – Dedicato a Te

Paolo Meneguzzi – Non Capiva che L’Amavo

Blue – Breathe Easy suggerita da Io resto qui a leggere

Backstreet Boys – I Want It That Way

Britney Spears – …Baby One More Time

Zero Assoluto – Svegliarsi la mattina

Selena Gomez & The Scene – Naturally

Miley Cyrus – When I Look At You

Che dire, mi sono divertita davvero tantissimo a scrivere questo articolo, e ho adorato le risposte delle mie colleghe alla domanda “Quale canzone ti viene in mente pensando alla cotta che avevi a 13 anni?” Spero tanto questa playlist vi piaccia, grazie ad essa il ho fatto un grande tuffo nel passato. Con ciò vi saluto e vi rimando alla recensione che pubblicherò il 17! Ciaooo

Cover Reveal: Portami nel tuo Inferno, Diletta Brizzi e Yvan Argeadi

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Poiché era un po’ che non ne facevo, eccomi oggi con un nuovo Cover Reveal!

Trama

Eoni dopo la sconfitta del perfido Crono, i suoi tre figli maschi, Zeus, Poseidone e Ade si spartirono i tre regni del creato, divenendo rappresentanti di ognuno di essi. Così, a Zeus toccò in sorte il Cielo, a Poseidone i sette mari, mentre a Ade, ingannato dai suoi fratelli, spettò il tenebroso Erebo dei defunti.
Per mantenere l’equilibrio del creato Zeus legittimò che i tre regni non sarebbero mai dovuti venire a contatto gli uni con gli altri, per nessuna ragione. Il sovrano dell’Olimpo, tuttavia, non aveva messo in conto tra quelle ragioni la più nobile, e al contempo pericolosa, capace da sola di far vacillare le basi stesse su cui l’equilibrio si fondava: l’amore.
E quando il Signore dell’Oltretomba si innamorerà della figlia prediletta del Dio del Cielo decidendo, contro volere di quest’ultimo, di prenderla in sposa, l’equilibrio del cosmo sarà messo a dura prova da quella che in seguito sarebbe diventata la storia d’amore più famosa e tormentata di tutti i tempi. Questo era il preludio della storia d’amore di Ade e Persefone: una realtà camuffata da mito, sopravvissuta nel tempo ai mutamenti del mondo, così come a quelli dei Divini che tra intrighi e subdoli giochi di potere giocavano con il destino dell’umanità, coinvolgendo e stravolgendo a più riprese la tormentata coppia, fino allo straordinario e inaspettato colpo di scena finale. Questo è il mito di Persefone, la favola di un cuore innamorato disposto a rinunciare alla Luce per amore: questo è “Portami nel tuo Inferno”.

Editore: Independently Published

Data di Pubblicazione: Maggio 2020

Pagine: 400

Adesso un po’ di informazioni sugli autori e poi potete trovare la cover per esteso!

Diletta Brizzi – Biografia

Fin da piccola ha sviluppato la sua passione per la scrittura e per la lettura soprattutto di Urban Fantasy e di Young Adult a sfondo mitologico, tema di cui si è sempre interessata, approfondendo in particolar modo il pantheon greco, quello egizio e quello celtico.
Pubblica col compagno il romanzo fantasy mitologico Portami nel tuo Inferno e il racconto folkloristico Il Fascino del Male.
In solitaria si dedica alla saga She is my Sin dedicata agli angeli caduti, divenuti principi dell’Inferno.
Attualmente sta scrivendo due romanzi dedicati ai vampiri.
Formata alla New Line Academy di Firenze, ottiene l’attestato del corso di Make-up Artist a novembre 2018.
Attualmente lavora nel settore della moda, delle cerimonie, del beauty e degli effetti speciali.

Yvan Argeadi – Biografia

Da sempre appassionato di storia antica e miti, ha iniziato a scrivere storie fortemente influenzato dalla sua compagna Diletta Brizzi, con la quale ha scritto a quattro mani il romanzo fantasy/mitologico Portami nel tuo Inferno, narrante la leggenda greca di Ade e Persefone e un racconto storico/folkloristico (Il Fascino del Male) dedicato alla contessa vampira Bathory.
Negli anni seguenti, dopo una parentesi nel genere erotico, in quello poetico e spirituale, si è dedicato prevalentemente al genere storico (la serie Spartan, La Prima Battaglia di Alessandro, La Regina della Guerra, L’Odissea di Alessandro e Xerxes).

Che ne pensate? A me sembra molto interessante!

Fuoco sotto la Terra, Giulia Esse – Recensione

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Ringrazio tantissimo l’autrice per avermi proposto il suo romanzo e per avermi fornito il file. Per sapere cosa ne penso, trovate qui sotto scheda tecnica e recensione!

Trama

Dopo la misteriosa morte di suo padre, Yoon-ah viene eletta generale dell’esercito. Per salvare il regno di Nadong da una terribile profezia, Yoon-ah è costretta a inghiottire l’orgoglio e perdere la battaglia: il suo destino è essere trascinata in catene nel regno nemico, dove sarà prigioniera di Kang-jo, lo stratega dal cuore di ghiaccio. Lui è l’acqua, lei il fuoco. Entrambi sanno che la guerra non è mai finita: il gioco di seduzione che si instaura tra loro è un nuovo campo di battaglia. Sola in una terra straniera, odiata dai suoi soldati, Yoon-ah ha come unico alleato l’astuto Namgil, principe in ostaggio e sua vecchia conoscenza. Lavorando nell’ombra, i due possono ancora risollevare le sorti del loro regno. L’inganno lega Yoon-ah allo stratega. La lealtà la unisce al principe. La scelta, però, è vicina: sacrificherà se stessa o i propri ideali?

Guerra, strategia e amore.
Un fantasy che prende ispirazione dalla cultura orientale, in cui la lealtà può avere il volto del tradimento.

Editore: Independently Published

Data di Pubblicazione: 7 Marzo 2020

Pagine: 285

Prezzo: 10,40€

Ho diverse cose da dire su questo romanzo, per cui inizio subito.

La storia parte forte e spedita dalla prima pagina. Iniziamo l’attuale situazione politica di Nadong procedendo, poi, con la guerra e la volontaria sconfitta della nostra protagonista che la porterà ad essere prigioniera dello stratega Kang-jo. Scopriamo che i due sono amici d’infanzia e, per questa ragione, Yoon-ah viene sempre trattata con riguardo. Si nota un leggero “non detto” o interesse tra i due ma, sinceramente, io non ho notato nessun reale gioco di seduzione tra i due. Ho trovato un po’ tutto lo svolgimento della storia frettoloso, ci si doveva soffermare maggiormente su determinate scene e momenti, e non farli durare soltanto poche righe.

Per quanto riguarda l’ambientazione ci troviamo in un’Asia molto antica, ma con diversi livelli di magia. Essendo una lettrice forte di fantasy, mi piace scoprire e conoscere nuovi sistemi magici in tutte le loro sfaccettature. Durante la lettura di questo romanzo, tuttavia, mi sono sorte parecchie domande e sfortunatamente non hanno conosciuto risposta. Abbiamo visto diversi tipi di magia, ma non sappiamo cose come: da cosa scaturisce, chi può utilizzarla e chi no; si nomina una determinata popolazione che ha accesso a uno specifico tipo di magia ma abbiamo solo un’infarinatura su chi sono e di cosa sono capaci.

Le descrizioni sono chiare e complete anche se, a volte, un po’ ridondanti.

I personaggi sono, ahimè, anch’essi trattati in maniera un po’ superficiale. Ci si affeziona a loro facilmente e si creano anche delle ship, ma non li conosciamo davvero. Namgil, che doveva essere un amico, non si è comportato da tale ma, quasi, ha creato solo più ostacoli. Kang-jo, sempre in lotta con sé stesso, probabilmente è il mio personaggio preferito. Yoon-ah non l’ho apprezzata particolarmente. Doveva essere l’eroina di questa storia ma non mi ha trasmesso questa sensazione.

In fine, ho trovato questa lettura molto piacevole e scorrevole. È un libro con un forte potenziale alle spalle, ma una semplicità che non gli si addice. Da questo, però, posso dire assolutamente che l’autrice ha un forte potenziale e che sicuramente, approfondendo maggiormente le storie che scrive, può creare dei veri e propri capolavori. Credo molto in questo. 3 stelline.

#CatillbooksIntervista Rebecca Mazzarella

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Hey lettori! Oggi torniamo con la rubrica dedicata agli autori emergenti! Oggi parliamo con Rebecca Mazzarella, autrice di Anthea di cui potete trovare la recensione qui! L’intervista sarà divisa in due parti: una prima parte in cui troverete le domande e una seconda parte in cui ci sarà un piccolo spazio in cui sarà l’autrice stessa a rivolgersi ai lettori ma bando alle ciance e iniziamo!

Intervista

  • Cosa ti ha ispirato “Anthea”?
L’idea per Anthea è arrivata grazie ad un sogno in cui mi ritrovavo a camminare per le strade della mia città quando all’improvviso venivo circondata da una nebbia fitta e mi ritrovavo in un bosco. Da qui è nata l’idea di Loto che passeggiava per il bosco dietro casa e veniva morsa dal serpente.
  • Quanto c’è di te in questo libro?
Tantissimo, come in ogni storia che scrivo. È una rielaborazione delle esperienze, dei sogni, delle persone che mi circondano o che incontro casualmente per strada…
  • Quale personaggio ti assomiglia di più e quale, invece, è il tuo preferito?
È difficile dire quale personaggio mi assomiglia di più perché ognuno di loro ha qualche lato del carattere che mi rispecchia, come se fossero tanti piccoli pezzettini che compongono la mia anima.
Il mio preferito è sicuramente nonno Sgurfio, non ho mai avuto la possibilità di conoscere i miei nonni e me li sono sempre immaginati come lui: goffi, saggi e simpatici
  • C’è qualche autore o libro a cui ti sei ispirata scrivendo “Anthea”?
In quel periodo stavo leggendo la trilogia di Italo Calvino (il visconte dimezzato, il cavaliere inesistente e il barone rampante) e Dino Buzzatti (il segreto del bosco vecchio). Mi hanno ispirato moltissimo in quanto la natura per me è fonte di mistero e fantasia.
  • Per seguire i propri sogni capita, a volte, di dover rinunciare a qualcosa. È stato così anche per te? Puoi dirci qualcosa di più?
Rinunciare non è la parola giusta. La rinuncia è sempre qualcosa di imposto e questo può creare danni, oltre al fatto che la maggior parte delle volte ci rende infelici. Per quanto mi riguarda è tutta questione di priorità e di essere onesti con se stessi. Mi sono chiesta come volevo impegnare il mio tempo libero, come creare spazio per fare ciò che volevo e come potevo dargli un senso. Ho tagliato rami secchi, le abitudini ormai superflue e cercato di ottimizzare i tempi. Scrivo tutti i giorni finché non raggiungo una quota di parole stabilite. Spesso riesco a raggiungere l’obbiettivo, altre volte sono meno prolifica però una cosa è certa: cascasse il mondo, ogni giorno devo scrivere.
  • Cosa fai quando non scrivi?
Impazzisco! No scherzo… Più o meno. Comunque cerco di fare altro: yoga, passeggio, leggo, sto con le persone che amo…
  • Qual è il tuo autore preferito?
Ce ne sono molti ma voglio dirti Scott Westerfled. Amo i personaggi che crea e le ambientazioni, il suo modo di scrivere e di farti immergere nella storia. A mio avviso è molto sottovalutato nella sfera del fantasy e dello steampunk.
  • Qual è il tuo libro preferito o un libro che rileggeresti volentieri e perché?
Un libro solo? Difficile! Amo moltissimo “Dracula” di Bram Stocker (che ho letto varie volte), “L’Esorcista” di W. P. Blatty, Henry james con “il Giro di Vite” (anche questo l’ho riletto con piacere), “1984” di George Orwell, “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde, “Cuore di Tenebra” di Joseph Conrad, “Cime Tempestose” di Emily Bronte. È impossibile scegliere solo un libro…
  • Stai lavorando a qualcosa al momento?
Si, sto lavorando a vari progetti. Su Wattpad sto pubblicando a capitoli una fanfiction su Dorian Gray che si intitola appunto “Dorian”, poi ci sono altri lavori in cantiere, alcuni di questi sono finiti e da editare, altri invece li pubblicherò a brevissimo.
  • Come mai il self-publishing?
Dopo moltissimi rifiuti da case editrici grandi e piccole, ho deciso di provare col self-publishing.
Ci ho pensato molto prima di “buttarmi” però alla fine ho capito che CE o meno avevo soprattutto voglia di mettermi alla prova, volevo capire cosa poteva pensare la gente della mia scrittura, delle mie storie e il self-publish  è stata la risposta piu ovvia.
È stata un’esperienza positiva e ha rinforzato la voglia di coltivare la mia passione. Purtroppo la vita è troppo breve per aspettare un editore che si accorga di me e poi, potrebbe effettivamente essere che a loro non interessi quello che scrivo quindi…

Credo nel mio sogno e ci credo con tutto il mio cuore!

Spazio all’autrice

Caterina, ti ringrazio per avermi dato la possibilità di rispondere alle tue domande e curiosità, non solo su Anthea ma anche sulla mia vita e gli altri progetti.
Non ho mai avuto la possibilità di ringraziare anche tutte le persone che hanno dedicato il loro tempo prezioso per leggere Anthea e Dorian e spero vorranno leggere anche altro in futuro.
Come dice Stephen King un libro non viene mai scritto da una sola persona e l’ho capito solo dopo quando, con la scusa di parlare di Anthea, ho avuto la possibilità di conoscere persone nuove che ancora oggi mi supportano e mi spingono ad andare avanti con entusiasmo e positività.
Quindi non posso fare altro che dire GRAZIE DI CUORE!

Torniamo a noi! Sono super contenta di aver fatto questa intervista, Rebecca merita veramente molto e ha grandi capacità. Le auguro il meglio ♥️

Il Tempo Perduto di Giulia Letizia – Recensione

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Primo libro di una trilogia che mi ha incuriosita dal primo momento in cui ne ho letto la trama. A causa di impegni e problemi personali ci ho messo circa una settimana a leggerlo ma è un libro che ti cattura e che si legge in pochissimo!

Trama

È dal 1661 che cinque ragazzi sono legati indissolubilmente tra loro dal fatto di essere una Congrega di Streghe, una vita che altre persone hanno scelto per loro, costringendoli a un’esistenza immutabile ed eterna. È dal 1799 che, questi, vivono la loro immortalità con il peso di una condanna che per diciotto anni li fa dimenticare della loro vera identità ogni volta che vanno incontro alla morte momentanea. Un lungo tempo di oblio e poi, improvvisamente, la verità ritorna nelle loro menti, ogni volta più insopportabile e pesante. È ormai da due secoli che sono in balìa di una maledizione di cui non sembra esistere soluzione, almeno fino a quando, nel 1982, Alais contatta i suoi quattro compagni affermando di aver trovato il modo per spezzarla e chiede loro di raggiungerla a Los Angeles. Ma i ragazzi non fanno in tempo ad arrivarci, perché qualcosa accade a uno di loro e quando si risvegliano dal nuovo ciclo di oblio si rendono conto di essere ormai negli anni 2000. Si affrettano a tornare a casa, ma Alais non è lì. La aspettano, ma Alais non arriva. La cercano per mesi, ansiosi di spezzare finalmente la maledizione, desiderosi di riprendere il controllo delle proprie vite per non essere più nelle grinfie del Principe dell’Inferno che le ha sconvolte. Ma quando finalmente riescono a rintracciarla, si rendono conto che Alais non può aiutarli, perché non è più colei che un tempo conoscevano…

Editore: Independently Published

Data di Pubblicazione: 1 Settembre 2018

Pagine: 446

Prezzo: 10,26€

Penso che la trama di questo libro parli già da sè, iniziamo perciò subito con la recensione! La storia è molto accattivante e ben scritta. Le prime 50/100 pagine possono risultare leggermente lente ma è solo per non creare confusione. La narrazione è in terza persona anche se ci sono alcuni passi in cui risulta confusa poiché il soggetto non viene specificato ma ci si limita a “lui”; oltre qualche piccolo e insignificante refuso, questo è l’unico difetto che questo libro presenta. Mi è piaciuta molto, inoltre, l’alternanza tra passato e presente che ci ha permesso di vivere determinati momenti anziché conoscerli “per sentito dire” ed è una cosa che ho apprezzato veramente molto. Essendo un urban fantasy l’ambientazione potrebbe risultare semplice ma non è così poiché il sistema magico, ciò che c’è dietro la creazione di specie come streghe, vampiri e così via non è la solita che si sente nei libri o nelle serie tv in cui si fa riferimento a Lilith come creatrice di tutte le specie ma un’alternativa davvero molto interessante! Le descrizioni sono ricche e permettono di immaginare perfettamente scene e immedesimarsi nei personaggi, mai di troppo. I personaggi sono davvero ben scritti e ben caratterizzati. È facile affezionarsi/innamorarsi a loro. Sono scritti e descritti in modo particolare e unico, nessuno assomiglia agli altri ma hanno comunque un legame che ho adorato. Preferito del mio cuore, non c’è bisogno neanche di dirlo è Francis ma le spiegazioni sul perché non potrebbero mai essere abbastanza.

In fine, ho adorato sotto ogni punto di vista questo libro. Ricco di momenti da togliere il fiato ho deciso di dare 4.5 stelline e fremo per leggerne subito il seguito! Ne consiglio la lettura a tutti. Autrice emergente che merita veramente tantissimo!

Se la mia recensione vi ha incuriositi, potete trovare Il Tempo Perduto qui!

Fiocco di Neve Nero di Stefano Impellitteri – Recensione

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Quando ho iniziato questo libro, non sapevo bene cosa aspettarmi tuttavia, Fiocco di Neve Nero, è stato capace di farmi provare una moltitudine di sentimenti tra cui ansia paura e gioia.

Trama

Steve, senza alcun controllo, muove gli oggetti nel sonno e questo lo fa sentire diverso dalle persone normali. Non ne parla per paura di essere considerato un mostro da chi gli sta intorno. Arriva in una nuova città e nella nuova scuola avviene l’omicidio misterioso di un ragazzo apparentemente causato da qualcuno con poteri simili ai suoi. Il protagonista inizierà con il suo compagno di stanza una ricerca del responsabile, mosso dal conflitto interiore di vendicare il ragazzo ucciso da quel misterioso assassino e l’idea di aver trovato un altro simile a lui. Poco alla volta, affiora un enigmatico mistero nel passato di quella scuola e Steve, ne sembra in qualche modo collegato, divenendo bersaglio di strane visioni. Cosa ha a che fare lui con quanto la scuola nasconde? Perché lui è in grado di muovere gli oggetti con la mente?

Editore: Self Published

Data di pubblicazione: 10 Dicembre 2018

Pagine: 416

Prezzo: 15,99€

Non perdiamo tempo e iniziamo subito a parlare del libro. La storia è molto interessante e mi ha incuriosita da subito. Mi è piaciuto molto come è evoluta. Incontriamo molte novità e qualche colpo di scena anche se in certi momenti è stato “tutto troppo facile” quasi a dire togliamoci da mezzo a questa situazione, la narrazione risulta scorrevole anche per questo motivo. Mi è piaciuto molto che la storia sia divisa in tre parti, l’ho apprezzato parecchio ed è stato utile ai fini della narrazione. C’è, inoltre, qualche piccola battuta cliché e qualche piccolo refuso ma nulla di disturbante. Lo stile di scrittura è buono anche se non è il mio preferito ma, questo, è un carattere puramente soggettivo. L’ambientazione è molto semplice ma anche molto interessante. Non è ambientato in nessun luogo specifico nel mondo ma la base fantasy mi è piaciuta molto perché si danno spiegazioni “reali”, fisiche o chimiche in base ai casi e alle necessità, per cui si riescono a fare certe cose e quali sono i meccanismi dietro esse. Questa, personalmente, è una cosa che ho adorato perché è rientra completamente nelle mie corde, un po’ come la serie tv Fringe per chi la conosce! Le descrizioni sono buone e permettono di immaginare l’ambiente circostante e le dinamiche delle scene che ci troviamo davanti. I personaggi mi sono piaciuti anche se, a parte il protagonista, non sono stati tanto caratterizzati ma sono stati in qualche modo “privati” delle emozioni mostrando un eccesso di razionalità. Steve, a mio parere, non è stato trattato -o meglio scritto- come adolescente. Ci sono, sì, i ragazzi maturi ma lui lo è “troppo”. Esempio: essendo ragazzo capita che faccia qualche marachella come giusto che sia, tuttavia ogni volta tende a giustificarsi e sottolineare “alla fine ho 16 anni, ci sta che io abbia questo tipo di comportamenti” quando non ce ne sarebbe proprio bisogno. Non so bene come spiegare questa cosa ma è come se si notasse il tocco “adulto” dello scrittore, come se influenzasse la caratterizzazione del personaggio. Ad ogni modo mi è piaciuto molto come si intreccia la storia di Steve con quella degli altri personaggi e, se dovessi sceglierne uno preferito, la mia scelta ricadrebbe molto probabilmente su Marcus.

Detto questo, nonostante qualche piccolo difettuccio il libro mi è piaciuto veramente molto, soprattutto il finale e le parole dell’ultima pagina. Devo dire che mi sono rimaste dentro e ritengo che sia questo ciò che è più importante in un libro. Ho deciso quindi di dare 4 stelline. Spero di leggere altro di questo autore che, anche se alle prime armi, sono sicura farà molta strada perché ne ha tutte le qualità!

Se la mia recensione vi ha incuriositi potete trovare il libro qui!

Il Lascito: La caccia del Falco Vol 1 di Stefano Caruso – Recensione

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Altro libro della mia TBR che sto sorprendentemente era Il Lascito: La caccia del Falco Vol 1 e Vol 2 di Stefano Caruso alias Calvin Idol. Oggi sono qui per parlarvi del Volume 1, terminato ieri sera, e mercoledì pubblicherò la recensione del secondo volume.

Trama

Il Lascito – La Caccia del Falco, è un romanzo fantasy ambientato a Oltremare, un mondo dove tecnologia e magia si incontrano.
Un mondo dove uomini modificati attraverso riti oscuri, chiamati arswyd, vengono usati come armi, per destabilizzare governi e ribaltare le sorti delle guerre.
I regni cercano di sfruttare queste risorse per i propri scopi: chi alla ricerca del controllo sul popolo, chi guidato da un fanatismo religioso, e chi all’inseguimento di un ideale di libertà ormai obsoleto.
La storia si sviluppa attraverso il punto di vista di cinque protagonisti:
– Doran, un giovane Cacciatore di arswyd costretto a causa di un omicidio a tradire il proprio ordine.
– Kahyra, una ragazza in cerca di vendetta dopo l’assassinio del padre.
– Ygg’xor, un pirata e sicario, avido di denaro e amante delle belle donne, che si trasforma in un regicida e mette in moto eventi che cambieranno per sempre il mondo in cui vive.
– Ceaser, una guardia reale incaricata di scortare la principessa di cui è innamorato verso la città in cui sarà offerta come sacrificio umano.
– Eryn, la principessa che, dopo aver perso ogni cosa, si ritrova in balia degli eventi, usata in modi diversi dallo zio e da un re straniero per poter avere il trono che fu di suo padre.
I cinque cercheranno di sopravvivere, alcuni in cerca di vendetta, altri di un semplice modo di sfuggire alla guerra civile che imperversa.
Alla ricerca del proprio posto in un mondo cinico e brutale, dove nessuno è al sicuro, neppure un re.

Editore: Independently Published/ Protowrite

Data di Pubblicazione: 1 Dicembre 2018

Pagine: 300

Prezzo: 10,19€

Con una trama così interessante mi aspettavo diverse cose ma non quello che mi sono trovata davanti. Non è sicuramente uno di quei fantasy che sono abituata a leggere dove c’è un qualcosa da portare in salvo attraverso personaggi (del mondo magico o meno) che facciano sì che vada bene. Qui sono un sacco di personaggi -concedetemelo- con i controcazzi ma soprattutto ci troviamo davanti una situazione, praticamente mondiale, dove molte Nazioni sono in subbuglio per improvvisi colpi di Stato e in cui un ulteriore regnante cerca di riportare tutto sotto un unico potete. Detta così potrebbe sembrare confusionario ma vi assicuro che non è per niente così.

A questo punto che mi sia piaciuto mi pare abbastanza palese ma parliamo adesso di determinate cose nel dettaglio e di cosa mi è piaciuto. La narrazione è scorrevole e mi è piaciuto molto che siano stati mostrati diversi punti di vista ma, in particolare, di persone molto lontane tra loro in modo da avere chiaro in mente quale sia la situazione in ogni luogo e di come stiano procedendo i diversi movimenti politici. I personaggi sono ben scritti e ben caratterizzati, qualcuno più e qualcuno meno ma comunque si parla di loro in modo che inizi a tenere a loro e a chiedersi cosa gli riserverà il destino. Ho letto in qualche recensione una lamentela sulle “volgarità” dei personaggi ma voglio ricordare che alcuni di questi sono pirati o quanto di più simile a barbari. Inoltre, fantasy o meno, si sa che i soldati tendono a frequentare bordelli e quant’altro quindi WTF?! Non voglio parlare, in questa recensione, dei singoli personaggi ma preferisco esaminarli e parlare di chi ho preferito o meno nella recensione del secondo volume. L’ambientazione è bella, il world building è interessante e abbastanza chiaro anche se il lato geografico e la vera e propria creazione di questo arswyd ma credo (e spero) che si saprà qualcosa di più nel prossimo libro. Le descrizioni le ho trovate abbastanza chiare mai di troppo anche se qualche volta erano leggermente scarne.

In fine, ritengo che questo sia davvero un buon libro e lo consiglio non solo agli amanti del fantasy ma anche a chi è amante dei romanzi storici perché, anche se non tratta di storia vera, ne porta alcune caratteristiche. Stefano è stato molto bravo nell’amalgamare questo tratto con il fantasy e la tecnologia. Decido quindi di dare 4 stelline con delle belle aspettative per il secondo volume.

Intanto se la mia recensione vi ha incuriositi e volete correre a leggere questo libro, potete acquistarlo qui!