Review Party: Il Re delle Cicatrici, Leigh Bardugo

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Ciao lettori! Dopo tanto (troppo) tempo rieccomi qui con una nuova recensione. Non mi sembra il momento giusto di parlarvi delle mie (dis)avventure per cui vi rimando a IG (anche se più in là) dove spiegherò un po’ tutto quello che sta accadendo a me, al blog e alle mie letture. Ora basta cianciare e dedichiamoci a questo nuovo succosissimo romanzo. Io sono un super fan di Leigh Bardugo, sicuramente rientra nella mia top 5 di autrici preferite di sempre, e quando mi è stato proposto di partecipare a questo evento non potevo assolutamente rifiutare. Prima di proseguire voglio perciò ringraziare Patrizia de In Punta di Carta per aver organizzato l’evento, e la casa editrice per averci fornito la copia digitale da recensire. Iniziamo!

Trama

Nikolai Lantsov, sovrano di Ravka, corsaro, soldato, secondogenito di un re disonorato, ha sempre avuto un’innata propensione alle situazioni difficili, ma questa volta sembra dover fare i conti con qualcosa di impossibile, qualcosa che nessuno, tra la popolazione di Ravka, potrebbe mai immaginare. Come se non bastasse, per arrestare l’avanzata dei nemici che si assiepano lungo i confini del regno, il giovane re deve trovare un modo per riempire le casse dello Stato, stipulare nuove alleanze e fermare il nuovo pericolo che minaccia quello che un tempo è stato il glorioso esercito Grisha. Al suo fianco, però, c’è la fedele Zoya Nazyalensky, leggendario generale Grisha, che non si fermerà di fronte a nulla pur di aiutare Nikolai ad affrontare e sconfiggere il potere oscuro che alberga nelle profondità del suo cuore e che, rafforzandosi di giorno in giorno, minaccia di distruggere tutto quello che ha costruito. Zoya sa infatti che, come i Grisha non possono sopravvivere senza Ravka, tantomeno Ravka può sopravvivere a un re tanto indebolito. Nello stesso momento, nelle terre fredde del Nord, Nina Zenik sta combattendo la sua personale guerra contro coloro che vorrebbero spazzare via per sempre i Grisha. Ma per sconfiggere i pericoli che la attendono, sarà costretta a scendere a patti con il proprio terrificante potere e ad affrontare il dolore profondo e lacerante che porta nel cuore. Re, generale e spia di Ravka: tutti e tre nel corso del loro viaggio dovranno spingersi oltre i confini tra scienza e superstizione, magia e fede, rischiare il tutto per tutto per salvare una nazione spezzata, e accettare che alcuni segreti non sono fatti per restare sepolti e che certe ferite non sono destinate a guarire.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 15 Marzo 2022

Pagine: 420

Prezzo: 20,90€

Prima di iniziare (sì, lo so, avevo detto iniziamo, ma concedetemi questo piccolo appunto perché è super necessario) ci tengo a precisare che questo romanzo non è leggibile “singolarmente”, ma va letto necessariamente dopo l’intera trilogia di Tenebre e Ossa e dopo l’intera dilogia di Sei di Corvi. Facendo diversamente finireste per: 1. Farvi spoiler delle altre due storie; 2. Capirci poco o niente del worldbuilding (compreso di situazione socio-politica attuale) e del Grishaverse.

La storia qui riprende dalla fine di Sei di Corvi, ma troviamo riferimenti super importanti anche e soprattutto alla trilogia di Tenebre e Ossa. Mi è piaciuto veramente molto vedere come l’autrice è riuscita a prendere personaggi da entrambe le storie e riportarli qui con le loro particolarità e problematiche, in dinamiche totalmente nuove, ma che necessariamente devono sempre far capo al passato. Da questo punto di vista direi proprio che è molto incentrato su ciò che è stato prima, e in particolar modo agli strascichi che questo ha portato.

Le descrizioni sono sempre molto accurate e precise, ma con la Bardugo non si hanno dubbi o preoccupazioni in merito: è sempre una garanzia! La narrazione procede in terza persona, ma ogni capitolo è dedicato a un POV diverso, alcuni sicuramente più scorrevoli di altri, ma tutti ugualmente interessanti e importanti, soprattutto per la crescita dei personaggi che in questa storia non è indifferente (nonostante già nelle precedenti ne hanno passate delle belle sti poveri ragazzi – sì, mi sono sentita molto vecchia a dire questa frase, ciao).

L’ambientazione la conosciamo bene, abbiamo avuto modo di approfondirla nei romanzi precedenti, quindi non mi metterò a spiegare il Grishaverse o le lotte e i motivi che ci sono dietro Ravka o Fjerda, se siete a leggere questa recensione sono sicura che sappiate già molto, se non addirittura tutto di queste questioni. Sappiate però che i nostri protagonisti qui non si trovano tutti insieme. Nikolai e Zoya sono insieme a Ravka a far fronte a esperimenti e minacce; mentre Nina è a Fjerda sotto copertura per conto di Nikolai.

I personaggi, come vi dicevo, hanno affrontato una crescita veramente super importante, in particolar modo Nina e sono super contenta di ciò essendomi molto affezionata al suo personaggio. Ammetto che in parecchi suoi POV il mio cuore era in frantumi, la Bardugo è stata veramente super brava a descrivere il suo struggimento. Questo vale anche per Nikolai e Zoya, e dirò solo che aumenta sempre più la voglia di vedere certe coppie realizzarsi.

In fine, non so bene che aspettative avevo quando ho iniziato questo romanzo, anche perché vedo che il 99% delle persone che conosco e che lo ha letto in lingua lo ha anche demolito (rido), quindi sarà che la Bardugo è sempre la Bardugo, sarà che partivo con aspettative meh, ma a me è piaciuto davvero tanto! 4 stelline!

Regine delle Sirene, Alexandra Christo – Recensione

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Ciao lettori! Eccomi oggi con una nuova recensione scelta da voi! Per chi se lo fosse perso, avendo alcune recensioni arretrate ho chiesto nelle storie di Instagram quale fosse quella che volevate prima, e la vincitrice è stata proprio Regina delle Sirene! Volevo leggere questo romanzo praticamente da sempre, perciò quando hanno detto che lo avrebbero portato in Italia ho preso subito la palla al balzo e ne ho approfittato. Poi, si sa, io sono famosa per fare le letture fuori stagione e non potevo aspettare agosto per leggerlo, ma almeno la recensione ve la porto nel momento più opportuno!

Trama

La principessa Lira è una sirena regale e la più letale di tutte; con il cuore di diciassette principi nella sua collezione, è venerata in tutto il mare. Fino a quando uno scherzo del destino la costringe a uccidere uno della sua razza. Per punire sua figlia, la regina del mare trasforma Lira nell’unica cosa che detesta di più: un essere umano. Derubata del suo canto, Lira ha tempo fino al solstizio d’inverno per consegnare il cuore del principe Elian a sua madre o rimarrà un’umana per sempre. L’oceano è l’unico posto che il principe Elian chiama casa, anche se è l’erede del regno più potente del mondo. La caccia alle sirene è più di un hobby per lui: è la sua unica passione. Quando salva una donna che sta annegando nell’oceano, lei in cambio promette di aiutarlo a trovare la chiave per eliminare per sempre tutta la specie delle sirene. Ma può fidarsi di lei? E quanti accordi dovrà negoziare Elian per annnientare il più grande nemico dell’umanità? Un fantasy romance e dark, la storia di una sirena con il gusto del sangue reale e di un principe che ha giurato di distruggerla. Per sempre.

Editore: Fanucci

Data di Pubblicazione: 27 Maggio 2021

Pagine: 300

Prezzo: 14,90€

La storia è praticamente un retelling della sirenetta, con un sacco di differenze e novità che ho apprezzato, insieme a tutti gli elementi che invece hanno richiamato la storia originale e che è stato super simpatico riconoscere e collegare. È un retelling spietato, se volessimo fare un confronto con un altro retelling, ad esempio Una Corte di Rose e Spine, io l’ho trovato molto più cruento. È un enemies-to-lovers che a mio parere non guasta dal momento che ho sviluppato una leggera ossessione per il genere.

Le descrizioni non sono eccessive, ma nemmeno superficiali. È super bello e facile immedesimarsi in questa realtà tanto particolare, ma soprattutto è facile immedesimarsi nei personaggi dal momento che la narrazione è in prima persona, e ci sono capitoli alternati dal punto di vista di Lira, e da quello di Elian.

L’ambientazione è semplice e particolare allo stesso tempo. Ci sono diversi Regni, ognuno con una propria peculiarità, ad esempio il regno di Elian è tutto d’oro e si dice che anche il sangue della famiglia reale sia dorato; oppure un altro in cui si dice che i reali resistano al freddo e a temperature che per una persona rappresenterebbero la morte senza difficoltà. E poi ci sono i mari e le sirene, non voglio spiegarvi la mitologia o la storia dietro alla divisione e all’odio tra umani e sirene perché ritengo sia spoiler e che vada scoperto durante la lettura. Ma posso dirvi comunque qualcosa, cioè che le sirene hanno gli occhi di colori diversi, uno dei quali è del colore del mare in cui sono nate, e il mare di Diavolos è un mare sconosciuto a tutti, nessuno sa come trovarlo, ed è lì che è nata Lira, ed è lì che vive la Regina delle Sirene.

I personaggi sono molto interessanti e particolari. Parecchi di essi vengono da regni lontani e corrotti, ed è stata data, anche se minima, una bella caratterizzazione anche ad alcuni personaggi secondari. Ho amato il personaggio di Elian, non ha proprio niente a che vedere con Eric, e anche se sono profondamente innamorata di quest’ultimo, diciamo che Elian è parecchie spanne sopra! Lira anche mi è piaciuta tantissimo, soprattutto la dicotomia tra umanità e crudeltà che divide il personaggio, e tutto ciò che ha vissuto come figlia della Regina delle Sirene.

In fine, ho adorato questo romanzo, ritengo sia ricco di qualità e innovazione. È alla portata di tutti, ma allo stesso tempo non è per tutti per il suo essere parecchio crudo. La storia d’amore anche mi è piaciuta molto, nonostante alcuni buchetti di trama. Sicuramente merita 4 stelline,

Blog Tour: Sogni di Mostri e Divinità, Laini Taylor – La trilogia nel panorama fantasy

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Ciao lettori! Torno a parlarvi dell’ultimo capitolo di questa fantastica trilogia, non sotto forma di recensione, ma per come vedo questi romanzi all’interno del panorama fantasy, paragonandoli, quindi, ad alcune delle mie letture a tema. Prima di iniziare voglio ringraziare ancora una volta Ylenia di Reine des Livres per aver organizzato l’evento e la casa editrice per averci fornito la copia digitale dell’opera.

Trama

La misteriosa Karou è una chimera unica nel suo genere: al contrario dei suoi simili, l’eroina de la trilogia La chimera di Praga ha sembianze umane, impreziosite da meravigliosi capelli blu. È innamorata di Akiva, un serafino dalla bellezza eterea. Angeli e chimere sono però nemici naturali, in lotta da secoli. C’è solo un modo per ristabilire la pace: tentare un’alleanza fra le chimere e quegli angeli che, come Akiva, hanno deciso di ribellarsi al loro imperatore.
In questo terzo e conclusivo capitolo della saga entriamo subito nel vivo dell’azione: l’esercito degli angeli discende sulla Terra, in pieno giorno, in una Roma sfolgorante di sole, con uno stuolo di telecamere intente a riprendere e un pubblico sbalordito a osservare la scena. Nel frattempo, dopo il tradimento che ha portato la sua specie allo stremo, Karou sta ricostruendo l’esercito delle chimere e, grazie a un inganno ingegnoso, è ora alla guida della ribellione contro gli angeli. Il futuro della sua specie dipende da lei, ed è giunto il momento dello scontro finale. Riusciranno Karou e Akiva a realizzare il sogno di una realtà in cui i loro popoli smettano di distruggersi e in cui, forse, potrebbe esserci spazio per il loro amore?
Con queste pagine mozzafiato, caratterizzate da una tensione costante e una serie di personaggi indimenticabili, Laini Taylor conferma il suo grande talento.
Un finale stupefacente per una trilogia fantasy davvero epica, una suggestiva rivisitazione moderna della mitologia classica e cristiana che ha appassionato milioni di lettori in tutto il mondo.

Editore: Fazi Editore

Data di Pubblicazione: 20 Maggio 2021

Pagine: 572

Prezzo: 13,00€

Ho deciso di strutturare questo articolo una maniera un po’ diversa dal solito, anche perché è la prima volta che scrivo un articolo del genere 😂 Voglio prendere alcuni elementi di questo romanzo, quelli che mi hanno colpita o fatto riflettere di più, e confrontarli con elementi “simili” di altri romanzi.

Un elemento che caratterizza questo romanzo, e che è praticamente alla base di tutto è, a mio parere, la guerra, la lotta quasi eterna tra serafini e chimere. Per questa guerra sono state fatte cose realmente abominevoli, nelle macchinazioni dei “potenti” nulla ha valore, nemmeno i civili, che fino a poco prima sono sempre stati esclusi e salvaguardati, preservati da questa orribile realtà e da questi pericoli. L’imperatore dei serafini, però, a un certo punto, non è più della stessa idea. Questa situazione mi ha fatto molto pensare a quello che succede ne La Guerra dei Papaveri, perché è proprio come lo stato nemico si comporta con l’Impero, distruggendo intere città e massacrando migliaia di civili. Per Mugen le persone non contano e sono sacrificabili così come per Joram gli Illegittimi valgono meno di 0 e sono più che sostituibili. La differenza sta nel fatto che i soldati di Mugen hanno assorbito la stessa ideologia dei loro superiori, mentre i serafini a un certo punto si ribellano perché non hanno mai accettato il poco valore che viene dato alle loro vite.

Allo stesso tempo la resurrezione delle chimere mi ha fatto un po’ pensare alla tregua dei vent’anni che si legge all’interno di Truthwitch. Questa idea me l’ha fatta venire in mente in particolare il disegno realizzato da Karou sulla guerra, prima di riavere i suoi ricordi da Madrigal, che viene citato nell’ultimo romanzo della trilogia. L’immagine che ci viene presentata è quella di due persone sedute a un tavolo che mangiano dalle rispettive ciotole, quello che mangiano è il “popolo” dell’altro e “vince” il primo che svuota la ciotola. Karou osserva che è come se loro “barassero” dal momento che la ciotola nn si svuota soltanto, ma viene anche riempita, in continuazione. Quindi sì, anche per loro la guerra è fissa, costante, vita, ma allo stesso tempo non rappresenta anche la morte, come invece è per i serafini, le cui fila inevitabilmente si sfoltiscono. Questa situazione per me può essere vista anche un po’ come una tregua per le chimere, che in ogni caso continuano a vivere, a reincarnarsi, loro in qualche modo possono respirare e andare avanti perché nulla è davvero definitivo.

Altro elemento alla base di questo romanzo è la storia d’amore tra Akiva e Karou, un insta-love a tutti gli effetti, ma che non può permettersi assolutamente di essere paragonato alla maggior parte degli insta-love che leggiamo nei romanzi fantasy e non (qui parla un’amante degli enemies-to lovers). La particolarità di questo romanzo secondo me è che questo insta-love si ripete, c’è un incontro di anime prima che di carne, anche senza conoscere le vere e rispettive identità, nonostante un inizio un po’ travagliato Karou e Akiva provano un’attrazione e un’elettricità da paura, sempre e comunque, ancora e ancora.

Non mi piace fare classifiche e dire questo è meglio di quello e simili, ma a mio parere la trilogia della Chimera di Praga si posiziona veramente in alto nella scala dei romanzi fantasy. Affronta tantissimi temi importanti (non dimentichiamoci del razzismo) e lo fa in maniera unica ed eccezionale.

Blog Tour: La Chimera di Praga, Laini Taylor – Praga

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Ciao lettori! Eccomi con un nuovo articolo, stavolta non si tratta di una recensione ma di un meraviglioso blog tour dedicato all’ambientazione del romanzo, la meravigliosa città di Praga! Ma adesso bando alle ciance e iniziamo! Prima però vorrei ringraziare Ylenia di Reine des Livres per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia digitale dell’opera.

Trama

Karou ha 17 anni, è una studentessa d’arte e per le strade di Praga, la città in cui vive, non passa inosservata: i suoi capelli sono di un naturale blu elettrico, la sua pelle è ricoperta da un’intricata filigrana di tatuaggi, parla più di venti lingue e riempie il suo album da disegno di assurde storie di mostri. Spesso scompare per giorni, ma nessuno sospetta che quelle assenze nascondano un oscuro segreto. Figlia adottiva di Sulphurus, il demone chimera, la ragazza attraversa porte magiche disseminate per il mondo per scovare i macabri ingredienti dei riti di Sulphurus: i denti di ogni razza umana e animale. Ma quando Karou scorge il nero marchio di una mano impresso su una di quelle porte, comprende che qualcosa di enorme e pericoloso sta accadendo e che tutto il suo universo, scisso tra l’esistenza umana e quella tra le chimere, è minacciato. Ciò che si sta scatenando è il culmine di una guerra millenaria tra gli angeli, esseri perfetti ma senz’anima, e le chimere, creature orride e grottesche solo nell’aspetto esteriore; è il conflitto tra le figure principi del mito cristiano e quelle dell’immaginario pagano. Nel disperato tentativo di aiutare la sua “famiglia” Karou si scontra con la terribile bellezza di Akiva, il serafino che per amore le risparmierà la vita.

Editore: Fazi Editore

Data di Pubblicazione: 20 Maggio 2021

Pagine: 384

Prezzo: 13,00€

Per quanto la vita di Karou sia frenetica e pendolare, la sua vita da “umana” si svolge da diversi anni principalmente a Praga. Città in cui studia e in cui ha le sue, seppure poche, amicizie strette. Ho trovato la scelta di questa città come sfondo per la storia, perfetta, perfetta soprattutto per la sua ricca storia artistica. A partire da una delle architetture più variegate al mondo e da un centro storico che è addirittura divento patrimonio dell’Unesco, una vera e propria perla artistica e culturale per la moltitudine di stili che si possono incontrare. Insomma, ripeto, perfetta per un personaggio come Karou per cui l’arte è praticamente uno stile di vita, oltre che il pane quotidiano.

Una delle zone che Karou frequenta maggiormente è il Poison Kitchen, un cimitero abbandonato che ha preso le sembianze di un locale!

“La chiesa un tempo unita a questo monastero medievale bruciò circa trecento anni fa, ma ne restano gli alloggi dei monaci e sono stati trasformati nel caffè più strano che si possa trovare al mondo, popolato di statue classiche che esibiscono la collezione di maschere antigas della prima guerra mondiale appartenente al proprietario. La leggenda narra che, nel Medioevo, il cuoco perse la ragione e assassinò l’intero monastero con un calderone di goulash avvelenato, da cui il macabro nome del caffè e il suo piatto forte: goulash, naturalmente. Sedete su un divano di velluto e appoggiate i piedi su una bara. Gli scheletri dietro al bancone potrebbero appartenere ai monaci assassinati…”

Il locale è caratterizzato da una moltitudine di statue romane, divinità a grandezza naturale e ninfe che avevamo perso braccia e ali, tutte rigorosamente coperte da maschere a gas, e i tavolini sono delle vere e proprie tombe. Un po’ macabro, ma sarebbe stato super divertente visitare un posto del genere! Sfortunatamente il luogo non esiste, c’era un Poison Bar, ma su trip advisor dicono che è famoso soprattutto per il Karaoke, un vero peccato, anche se veramente ironico!

Review Party: Loveless, Alice Oseman

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Ciao lettori, pare che questa settimana io stia riuscendo a essere abbastanza attiva, e sono la prima a stupirsene ahahaha, ma va bene così, quindi shhh che va a finire che se ne parlo troppo poi torno ad essere un fantasmino. A parte sproloqui vari, l’articolo di oggi è un’altra recensione a tema lgbt+, ma un po’ diversa dal solito dal momento che non si parla di relazioni semplicemente omosessuali o bisessuali, ma si esplora un’altra faccia della grande bandiera: l’asessualità. Prima di iniziare vorrei ringraziare Ylenia di Reine des Livres per aver organzato l’evento, e la casa editrice per aver fornito la copia digitale dell’opera.

Trama

Georgia ama le storie d’amore. Tutte. Da sempre. E crede nella magia dell’amore raccontata nei film, nei libri e nelle fanfiction romantiche da cui è ossessionata. Eppure, a diciotto anni, non ha mai baciato nessuno e non ha mai avuto nemmeno una cotta di quelle folli. Ma, come le dicono i suoi migliori amici Pip e Jason, prima o poi anche lei troverà la persona giusta. Così si dice, no? L’inizio dell’università, in una città che non conosce, lontana da casa, sembra l’occasione perfetta: incontrerà persone nuove, vivrà nuove esperienze e finalmente anche lei imparerà a godersi le farfalle nello stomaco di cui parlano tutti. E poi Georgia ha un piano. Con l’aiuto della sua esuberante compagna di stanza Rooney, che come lei ha una passione smisurata per Shakespeare, riuscirà a realizzare il suo sogno, forse. Ma quando finisce in mezzo a una personalissima commedia degli errori che crea il caos tra i suoi amici di sempre, Georgia inizia a domandarsi perché l’amore sembri così facile per tutti tranne che per lei. Quando poi le appioppano definizioni mai sentite come asessuale o aromantica, incertezza e confusione aumentano a dismisura. Che sia davvero destinata a restare senza amore? O forse, per tutti questi anni, si è tanto affannata a inseguire la cosa sbagliata? E poi, chi lo dice che quello romantico, alla fine, sia l’unica forma possibile di vero amore?

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 18 Maggio 2021

Pagine: 384

Prezzo: 19,00€

La storia è molto interessante fin dal primo momento, ci si immedesima subito in Georgia e si affrontano i problemi, i dubbi e le curiosità insieme. È stato super bello e super interessante investigare sulla propria sessualità insieme alla protagonista, affrontare e scoprire nuove argomentazioni e tematiche all’interno del mondo lgbt+ che, anche se alleata, potrei perdermi. Tutto tutto veramente super interessante e figo e nuovo.

Le descrizioni sono molto semplici, ma allo stesso tempo anche veramente accurate. Non ci si perde un pezzo ed è sempre tutto chiarissimo per quanto riguarda ambientazioni, persone ed avvenimenti. La narrazione è in prima persona, ed è super facile immedesimarsi nella protagonista della storia, come ho già detto.

Non approfondisco l’ambientazione perché non si tratta di un fantasy e ci troviamo nel college universitario di Durham, che esiste realmente quindi per chi volesse informarsi a riguardo trovate il sito ufficiale dell’Università proprio qui!

I personaggi si vede che sono scritti dalla Oseman, sono semplici e fanno emozionare. È facilissimo capire motivazioni e pensieri dietro tutti loro, e comprenderli nei loro errori che sono solo da considerare umani. La cosa che più ho amato e apprezzato di questo romanzo, infatti, è proprio il realismo e l’umanità che vengono associati a ciascun personaggio. Prima di tutti Georgia, che di errori ne fa davvero parecchi, ma che è anche tanto coraggiosa e intelligente da riuscire a por loro rimedio nel migliore dei modi. Il mio personaggio preferito di questa storia è molto probabilmente Sunil, di cui mi piacerebbe leggere di più, infatti spero proprio che la Oseman crei un romanzo con lui come protagonista. E poi ci sono Pip e Jason, i suoi migliori amici, ma di loro vi parlerò in un articolo a parte (con un piccolo extra!)

In fine, ritengo che questo romanzo valga tantissimo e che tutti, ma in particolar modo i più piccoli e quelli pieni di dubbi debbano leggere. Sia per non fare gli stessi errori di Georgia, sia per imparare comunque a comprendere gli altri, a non giudicarli e a stargli accanto in ogni caso, ad essere un giusto supporto insomma. Assolutamente 5 stelline

Il Principe Prigioniero, C S Pacat – Recensione

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Ciao lettori! Oggi voglio parlarvi di un romanzo che volevo leggere da tantissimo, e che si è rivelato totalmente al di fuori delle aspettative e sorprendente. Capirete meglio il perché leggendo il resto della recensione!

Trama

Damen è un guerriero e un eroe per il suo popolo, nonché il legittimo erede al trono di Akielos. Ma quando il fratellastro si impadronisce del potere, Damen viene catturato, privato del suo nome e spedito a servire il principe di una nazione nemica come schiavo di piacere.

Bellissimo, manipolatore e pericoloso, il suo nuovo padrone, il principe Laurent di Vere, rappresenta tutto il peggio della corte di quel paese. Ma all’interno di quella letale ragnatela politica niente è come sembra, e quando Damen si trova, suo malgrado, invischiato nelle macchinazioni per il raggiungimento del potere, è costretto a collaborare con Laurent per sopravvivere e salvare la sua casa.

Per il giovane condottiero, a quel punto, vige una sola regola: non rivelare mai, in nessun caso, la propria identità, perché l’uomo da cui dipende è anche colui che, più di chiunque altro, ha motivo di odiarlo…

Editore: Triskell Edizioni

Data di Pubblicazione: 30 Luglio 2017

Pagine: 242

Prezzo: 11,02€

Perché dico che questa storia si è rivelata sorprendente? Perché ci sono un sacco di momenti ed elementi che mi hanno lasciata realmente tanto spiazzata e a bocca aperta. La trama è super interessante, ci viene proposto principalmente il punto di vista di Damianos, in quanto prigioniero della nostra storia, ma c’è anche una forte impronta erotica che, a mio parere, non è per tutti, ma che sinceramente non mi è dispiaciuta, e soprattutto non mi ha fatto valutare negativamente la lettura.

Le descrizioni non sono molto forti, l’autrice si è chiaramente concentrata su altri elementi della storia come le riflessioni di Damianos e le cattiverie di Laurent nella creazione di un enemies-to-lovers che ho adorato.

I personaggi, infatti sono molto particolari e interessanti. Vediamo lo scontro di due culture molto differenti, con relativi usi e costumi. Laurent bello, ma ambiguo; è sempre difficile capire cosa gli passa per la mente, quale sarà la sua prossima mossa. Damianos, invece, ha una mente molto “semplice” e non riesce a comprendere a pieno tutti i meccanismi della corte di Vere. In questo primo romanzo, ammetto di non aver scorto le grandi cose che mi aspettavo da questa coppia, si vede che si è ancora agli inizi e che ancora tantissimo deve evolvere, anche se ci sono diverse sorprese nel finale. Laurent, in ogni caso rimane il mistero più grande, io sospetto che il suo problema con lo zio sia più grande di quanto ci sia stato detto finora.

L’ambientazione richiama un po’ quella dell’antica Grecia, quindi super ovvio l’ho amata. Tuttavia a Vere, dove ci troviamo attualmente, c’è un livello di perversione che stupisce anche Damianos all’inizio, e che ha sorpreso anche me (parlo di questo quando dico che sono rimasta parecchio spiazzata). A Vere i figli bastardi vengono visti come un qualcosa di osceno, di conseguenza i nobili si servono di schiavi sessuali del loro stesso sesso e si trovano ad avere dei veri e propri prediletti, è in questo ruolo che si trova Damen quando viene portato a Vere. La particolarità di questa situazione, però, sta nel fatto che questi prediletti vengono anche mandati nell’arena a “combattere” tra loro.

In fine, questo romanzo anche se diverso dalle mie solite letture e un po’ sopra le righe, mi è piaciuto molto e mi ha veramente incuriosita (tant’è che ho già acquistato tutti i volumi del romanzo e ho già letto anche il secondo, ops). Questo è dovuto principalmente dalla forza dei personaggi, super carismatici e sexy! 4 stelline

Prime Impressioni: Magus of the Library, Mitsu Izumi

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Ciao lettori! Eccomi oggi con nuovo Prime Impressioni. In realtà ho un sacco di primi volumi in libreria, ma ahimè ho troppa voglia di proseguire le serie in corso e un’elevata difficoltà a combaciare il tutto. In maniera sintetica e semplice: sono pessima. Ma adesso smettiamola di concentrarci sulle catastrofi di Cate e vediamo un po’ com’è questo manga!

Trama

Un viaggio fra biblioteche misteriose e creature fantastiche! I sogni porteranno un ragazzo a vivere inimmaginabili avventure… Non perdete la straordinaria opportunità di volare sulle ali di una storia incredibile e spiazzante!

Editore: Panini Planet Manga

Data di Pubblicazione: 20 Agosto 2020

Pagine: 232

Prezzo: 7,00

La storia si preannuncia super carina, interessante e particolare. Il manga è ispirato al romanzo Kafna del Vento di Sophie Schwimm, ma non per questo è meno valido, anzi. Troviamo una sorta di dualismo nella narrazione perché assistiamo agli avvenimenti come in tutti i manga, ma allo stesso tempo c’è anche un baloon/legenda che ci accompagna durante tutta la narrazione, approfondendo alcuni argomenti, ma anche raccontandoci fatti a cui abbiamo assistito come se raccontati in un romanzo. Questa caratteristica mi è piaciuta in alcune parti, ma mi ha leggermente annoiata in altre. Un’altro elemento che ho trovato leggermente diverso dai manga classici, (che poi, specifico, con classici intendo quelli che ho letto finora nella mia vita, quindi potrebbero anche essercene altri simili o narrati allo stesso modo) è che questo primo volume, a mio parere, rappresenta più un prequel di quello che poi sarà la vera e propria storia dal secondo volume in poi. Un po’ come se fosse il prologo di un romanzo, e ho adorato. Cosa che più ho amato, però, è soprattutto il valore che si da ai libri, il modo in cui vengono trattati, ma anche la figura delle biblioteche in sé.

I disegni mi sono piaciuti tantissimo! Lo stile è molto particolare e spicca per la prevalenza di dettagli e sfumature. Amo come sono rappresentate le biblioteche e il fatto che non contengano soltanto libri “classici”, ma anche pergamene e tanto altro.

I personaggi sono ancora poco conosciuti, ma rappresentano delle grandi promesse e delle grandi gioie. Attualmente il protagonista è un ragazzino, ma sono sicura che reincontreremo gli altri molto presto!

In fine, un manga che inneggia ai libri, secondo me perfetto per qualsiasi lettore voglia accostarsi a questo genere/formato. Questo primo volume mi ha già conquistata, e dire che quando andai in fumetteria ad acquistarlo non ero nemmeno convintissima. Posso solo dire di essere super felice di non essermi tirata indietro! 4.5 stelline

Review Party: Rovina e Ascesa, Leigh Bardugo

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Ciao lettori! Con oggi si conclude il mio viaggio attraverso la prima trilogia dedicata al Grishaverse: quella di Shadow and Bone. È stato un viaggio duro, e ammetto di aver perso qualche lacrimuccia alla fine, ma è stato meraviglioso. Prima di iniziare con la recensione voglio ringraziare Ylenia di Reine des Livres per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

“Disprezza il tuo cuore.” Era quello che volevo. Non volevo più essere in lutto, soffrire per qualche perdita o per i sensi di colpa, o per la preoccupazione. Volevo essere dura, calcolatrice. Volevo essere impavida. Fino a poco prima mi era sembrato possibile. Ora ne ero meno sicura.

L’Oscuro ha ormai esteso il suo dominio su Ravka grazie al suo esercito di creature mostruose. Per completare i suoi piani, gli manca solo avere nuovamente al suo fianco Alina, la sua Evocaluce. La giovane Grisha, anche se indebolita e costretta ad accettare la protezione dell’Apparat e di fanatici che la venerano come una Santa, non ha perso però le speranze: non tutto è perduto, sempre che un certo principe, sfacciato e fuorilegge, sia sopravvissuto, e che lei riesca a trovare la leggendaria creatura alata di Morozova, la chiave per liberare l’unico potere in grado di sconfiggere l’Oscuro e distruggere la Faglia. Per riuscirci, la potente Grisha dovrà tessere nuove alleanze e mettere da parte le vecchie rivalità. Nel farlo, verrà a conoscenza di alcuni segreti del passato dell’Oscuro che getteranno finalmente luce sulla natura del legame che li unisce e del potere che l’uomo esercita su di lei. Con una nuova guerra alle porte, Alina si avvia verso il compimento del proprio destino, consapevole che opporsi all’ondata di crescente oscurità che lambisce il suo paese potrebbe costarle proprio quel futuro per cui combatte da sempre.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 30 Marzo 2021

Pagine: 288

Prezzo: 18,90

La storia di questo terzo romanzo è in assoluto la più interessante e accattivante di tutte. Alina finalmente ha deciso di prendere in mano la situazione ed è stata veramente top. Tutta la storia ha preso una piega veramente inaspettata, ci sono stati un sacco di colpi di scene e un finale che, veramente, non sarei mai stata in grado di prevedere. In questo capitolo ci sono un sacco di personaggi che si mettono in moto, che si fanno valere e che mostrano il loro valore. Primo tra tutti Mal, che per me ha avuto una fortissima rivalsa (diciamo che lo odiavo giusto un po’). Però non sono da meno Zoya, Nadia, Tolya e Tamar che mostrano nuovi lati del loro carattere molto interessanti e profondi. L’Oscuro, per quanto al centro delle situazioni poiché colui che le scaturisce, anche in questo romanzo rimane un elemento di sfondo e di contorno, la storia, la trilogia intera, a mio parere, si concentra principalmente su Alina e sulla rivalsa di Ravka. Diciamo che partendo da ciò non condivido l’immenso amore che tutti provano per lui, cioè, piace anche a me molto, ma non al punto da tirarmi i capelli, ecco; cosa che invece farei molto probabilmente per il Nikolai del mio cuore. Sia l’Oscuro che Nikolai hanno mostrato buona parte delle loro debolezze di questo volume: l’Oscuro ha acquisito un sacco di umanità, al punto che anche Alina ne è rimasta colpita; Nikolai ha acquisito invece una sorta di fragilità da cui sembrava essere immune, che ce lo fa amare ancora di più e che ce lo rende un patatino dolce.

Anche in questo romanzo la narrazione è in prima persona. Non tutti l’hanno apprezzato, molte persone ritengono che la Bardugo renda pienamente soltanto con la terza persona. Ma io non sono d’accordo. Oltre a doverci ricordare che è il primo romanzo della Bardugo, dobbiamo ricordare quello che traspare dalla lettura stessa del romanzo: questa è la storia di Alina e della rinascita di Ravka; quindi per me il punto di vista scelto è più che appropriato.

In fine, raga piango. Davvero, non riesco a essere seria perché sono ancora nel pieno degli scleri e ho ancora gli occhi umidi. Questo romanzo è la vita! È perfetto! Mentre leggevo i primi due romanzi della trilogia pensavo “sì, ok, bello, ma sei di corvi è un’altra cosa” (da menzionare: ho letto sei di corvi, ma non ancora il regno corrotto). Ora che ho finito la trilogia posso solo dire CAZZO capisco perché tutti la amano e inizierò da subito a creare il mio altarino e a venerarla insieme a tutti gli altri. Grazie prego grazie di esistere Leigh Bardugo, ti prego sforna altri 15436372646718 figli/libri e rendici la vita migliore e il mondo un posto migliore. Immensamente tue, queste 5 stelline del mio cuore.

Illuminae, Jay Kristoff & Amy Kaufman – Recensione

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Ciao lettori, come va? Oggi voglio parlarvi di una lettura che rimandavo da troppo tempo, ma che fortunatamente sono finalmente riuscita a fare! Diciamo che il mio ritardo nel leggere questo romanzo è dovuto anche al fatto che volevo i romanzi in copertina rigida e in italiano, ma come già ben saprete sono INTROVABILI. Di conseguenza appena la Oscar Vault ha fatto la ristampa in flessibile, mi son detta vabbè, e ho acquistato la trilogia intera (in realtà uno dei tre mi è stato regalato). Ma adesso basta cianciare e andiamo avanti!

Trama

Anno 2575: il cielo del pianeta Kerenza si oscura all’improvviso. Tra le esplosioni e le urla degli abitanti terrorizzati, una squadra d’assalto della XXXXX, una potente corporation interstellare, dà inizio all’invasione. Ezra e Kady, che si sono appena lasciati, sono costretti a cercare insieme una via di fuga. Alcuni giorni dopo, però, un mortale XXXXX mutante inizia a diffondersi a bordo di una delle navi sulle quali si trovano i due ragazzi e gli altri superstiti. E nessuno sembra intenzionato a spiegare ciò che sta accadendo.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 12 Gennaio 2021

Pagine: 624

Prezzo: 18,00

La storia può sembrare un po’ sciocca all’inizio perché le prime vicende che ci troviamo a “vivere” sono quelle del racconto in cui Kerenza viene attaccato, ma soprattutto Kady ed Ezra si lasciano. C’è chi si fermerebbe a questo per abbandonare un libro, ma tutto quello che succede dopo è così assurdo e così inaspettato e così boh che ti scoppia la testa ed è super interessante e bellissimo. Ma oltre alla storia in sé, che già è super interessante per tutti gli intrighi che accadono, lo stile in cui è resa, cioè l’insieme di file, estrapolazioni, diari segreti, manifesti e tutta la grafica in generale, hanno reso il tutto ancora più mind blowing che io davvero sono rimasta stupefatta e incantata. Ho praticamente divorato il romanzo in due giorni, ma se non fossi stata impegnata me ne sarebbe bastato uno solo. E lo dice una ragazza che sta vivendo un leggero blocco, per farvi capire quanto mi ha presa.

Le descrizioni sono quasi inesistenti in questa storia, tranne per alcune riprese di telecamere trascritte e spiegate da osservatori esterni. Questo perché il romanzo è appunto una raccolta di file, non è la classica narrazione a cui siamo abituati e di conseguenza le descrizioni oltre a non azzeccarci nulla in questa storia, sarebbero anche inutili per come tutto è stato posto e costruito. Ma ancor di più vi dico, questo non mi ha impedito di immaginare scene e situazioni, TUTT’ALTRO, io sono riuscita a immedesimarsi, a sprofondare in questa storia anche meglio che in una Graphic Novel. Battaglie spaziali, movimenti di astronavi, tutto super chiaro nella mia mente, come se l’avessi vissuto io in prima persona, ma è un’esperienza che è difficile “spiegare” perché non la si capisce e non la si realizza fino a quando non ci si ritrova a viverla.

L’ambientazione è assai limitata, ci troviamo prima su Kerenza e poi su un’astronave, ma non è assolutamente un problema perché anche se lo spazio è relativamente poco, tutto il resto riempie in una maniera inimmaginabile.

I personaggi di questa storia si può dire che siano tutto, o quasi. Anche personaggi non propriamente umani si rivelano di un’unicità che proprio ci vuole il bacio dello chef. Non sono stati approfonditi particolarmente, a parte Kady, che abbiamo modo di conoscere un po’ meglio. Ma, gente, vi assicuro che non ci pensate nemmeno, che succede così tanta roba e così tanto casino che non c’è proprio tempo per quello. Raga, non vi dico Aidan. Aidan lo si conosce, lo si vive e poi puoi solo venerarlo quindi LEGGETE QUESTO LIBROOO!!

In fine, vi dico solo che sto sclerando male per scrivere questa recensione e che ad ogni frase mi fermo per fare il gesto del mind blowing perché questo libro è troppo, e sono sicura di non essere riuscita a esprimere nemmeno una virgola della sua meraviglia e intensità, e sono sicura che non ci riuscirò mai, perché, davvero, è troppo. Unico nel suo genere, non vedo l’ora di leggere Gemina e sclerare sempre di più finché non mi scoppia la testa. Assolutissimamente un 5 stelline.

Review Party: Il Rintocco, Neil Shusterman

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Ciao lettori! Eccomi anche oggi, qui sul blog, per parlarvi del terzo e ultimo capitolo della trilogia della Falce, che resterà sicuramente una delle mie preferite di sempre. Prima di iniziare voglio ringraziare Ylenia di Reine des Livres per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia digitale dell’opera.

Trama

Da tre anni Citra e Rowan sono scomparsi: da quando cioè la falce Goddard ha assunto il potere e il Thunderhead si è chiuso in un silenzio che solo Greyson Tolliver riesce a infrangere. La città-isola di Endura, il “cuore pulsante” della Compagnia delle falci, è perduta, affondata per sempre nelle acque dell’oceano, e con lei le Grandi falci. Davvero sembra che ormai nulla possa impedire il dominio assoluto di Goddard, nominato Suprema Roncola della MidMerica. E, mentre gli echi della Grande Risonanza scuotono ancora il cuore della Terra, la domanda è una sola: c’è ancora qualcuno in grado di fermare il tiranno? Gli unici a saperlo sono la Tonalità, il Rintocco e il Tuono.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 30 Marzo 2021

Pagine: 492

Prezzo: 22,00

La storia all’inizio è un po’ confusionaria, non sappiamo quanto tempo sia passato da quando Endura è sprofondata, e ci sono anche alcuni salti temporali che, non essendo specificati a inizio capitolo, non sempre si intuiscono. L’avanzamento delle vicissitudini, però, è super interessante, ma soprattutto inaspettato. Avevo sì, aspettative alte, ma mi aspettavo, come sicuramente tanti altri, che le cose andassero in certo modo. Ovviamente nulla è andato come previsto, ma comunque secondo me gli eventi hanno preso una piega inaspettata, e soprattutto umana. Quello che noi non abbiamo capito dal primo momento in cui abbiamo iniziato questa storia è che Citra e Rowan, così come tutti gli altri, non sono gli eroi di questa storia. Di falci ce ne sono a bizzeffe, così come di persone di ogni tipo. È a questo che ha portato l’evoluzione della specie e i mille progressi attuati dal Thunderhead. E a un certo punto fotte meno di niente del mondo e del suo destino, essendo persone normali scegliamo noi e scegliamo la nostra felicità e il nostro cuore, perché per troppo tempo non lo abbiamo fatto. E l’ho apprezzato, anche se di solito adoro i personaggi eroici, ho adorato anche l’immensa umanità che invece hanno mostrato i personaggi di questo romanzo. Citra e Rowan in ogni caso non sono stati gli unici, vediamo una parte molto delicata di Faraday, la sua debolezza, ma anche la sua rinascita, un nuovo senso che riesce a dare alla vita, e continua a essere uno dei patanelli del mio cuore.

Le descrizioni di questo romanzo sono sempre molto chiare ed espressive. Adoro l’inizio di ogni capitolo i messaggi che ci vengono trasmessi dai diari delle falci. In questa terzo capitolo, però, vediamo come assumono una sfumatura politica non indifferente, data anche dal modo, di Goddard, di essere Suprema Roncola. E in più sono alternati da capitoli dedicati a degli scritti, molto posteriori, dei tonisti. Questo ci porta a farci due domande, o meglio due ipotesi, alla fine del romanzo, ma durante la lettura ci fa presagire qualcosa del finale.

In fine, questo capitolo per me è la perfetta conclusione della trilogia, ma capisco benissimo chi invece sia rimasto deluso dalle scelte di Shusterman. Io l’ho vista un po’ come: può esserci tutto il progresso del mondo, ma i sentimenti umani come l’amore e l’egoismo prevarranno sempre, perché l’umanità prevarrà sempre. E questo mi è piaciuto molto. 5 stelline

Review Party: HeartStopper Vol3, Alice Oseman

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Ciao lettori, come state? Oggi vi porto una nuova, dolcissima, recensione. Da poco è uscito il terzo volume di una delle Graphic Novel che mi ha conquistato il cuore nel 2021: HeartStopper di Alice Oseman! Prima di iniziare voglio ringraziare Ylenia di Reine des Livres per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia digitale dell’opera.

Trama

Charlie non avrebbe mai pensato che Nick potesse ricambiare il suo sentimento, ma ora sono ufficialmente fidanzati, e Nick ha anche trovato il coraggio di dirlo a sua madre. Ma ora deve dirlo anche agli altri; e la vita non è sempre semplice, anche se hai accanto qualcuno che ti ama. “Heartstopper” parla di amicizia, amore, lealtà, salute mentale. Unendo le storie private di Nick e Charlie, finisce per parlarci di qualcosa di più grande, che interessa tutti noi.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 02 Marzo 2021

Pagine: 384

Prezzo: 19,00

Non sto piangendo, mi è solo entrata una Torre Eiffel nell’occhio. Posso già dirvi con certezza che questo è il mio volume preferito di HeartStopper tra quelli letti finora. Questo volume, oltre alla solita immensa dolcezza a cui siamo abituati, trasmette un sacco di temi nuovi e importantissimi, tanto della comunità lgbt+ quanto dell’adolescenza in generale. Vediamo i nostri protagonisti in ambienti nuovi, li vediamo aprirsi e chiudersi e mostrare nuove debolezze e insicurezze, così come conosciamo nuovi lati del loro carattere, ma soprattutto approfondiamo la conoscenza delle rispettive famiglie.

I disegni della Oseman sono sempre molto caratteristici e semplici, ma nella loro semplicità riescono a esprimere tantissimo. Spesso anche illustrazioni e fumetti con una tecnica maggiore non mi fanno battere il cuore come riesce a farlo, invece, Alice Oseman.

I personaggi li conosciamo già, ma ci si presentano nuove dinamiche super importanti e iniziamo a vedere nuovi tipi di interazioni tra loro. Allo stesso tempo approfondiamo la conoscenza di personaggi secondari, ossia gli amici di Charlie in particolar modo, ma anche un po’ quelli di Nick.

In fine, nella vita io posso fare una sola cosa, ed è consigliarvi HeartStopper fino alla morte. LEGGETELO! 5 stelline.

Wanda-Vision, episodi 7-8 – Recensione

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Ciao a tutti oggi vi parlerò degli ultimi due episodi di WandaVision, nonostante ci siano stati tante sorprese, ma soprattutto tante rivelazioni secondo me non è bastato a redimere questa serie.

Come si dice, non è tutto oro ciò che luccica. La narrazione in questi due ultimi episodi è stata più frenetica, ma nonostante questo ho trovato i ritmi snervanti quasi al punto di farmela odiare del tutto. WandaVision ci fa porre delle domande, ma non risponde mai del tutto ad esse poiché alla fine della visione lascia troppi buchi, quasi come se il prodotto fosse incompleto. In questa serie ci sono stati pochi momenti spacca-mascella, niente risposte strabilianti o rivelazioni degne di nota, piuttosto è stato solo un allungare il brodo per rispettare il minutaggio dell’episodio. Nessuno mi toglierà dalla testa che forse sarebbe funzionato di più come film a sé stante senza questi escamotage da produzioni mediocri.

Prima di passare al succo della questione la mia domanda è una: che diamine di fine ha fatto Pietro? È possibile che siano bastate un paio di battute tra Wanda e Agatha a colmare i buchi di trama, ma soprattutto a calmare i dubbi dei fan? Vi rispondo io molto velocemente: no. Pietro è stato volutamente non approfondito, come molte altre cose del resto. Abbiamo avuto l’opportunità di guardare nel passato di Wanda e cogliere tutti piccoli riferimenti alle puntate precedenti per quanto riguarda sigle, mood dell’episodio e tanto altro, ma nessuna risposta degna di un film del MCU, il background di Wanda è molto bello e ampio nei fumetti, ma non in questa serie.

La scena dopo i titoli di coda fa capire che arco narrativo dovremmo aspettarci dai prossimi film e serie, vi lascio QUI un link di fumettologica dove viene spiegato nei dettagli cosa succede nei fumetti (se non avete ancora visto la puntata vi avverto che potrebbe contenere spoiler).

Avrete capito che per me WandaVision è stato bello all’inizio, ma che poi si è rivelato una vera delusione. Soprattutto mi ha fatto riscoprire il senso dell’odio verso i prodotti insufficienti e inconcludenti. Certo, ha lanciato le basi per questa beneamata fase 4, ma ritengo che sia stato fatto nel peggiore dei modi. Il mio voto complessivo e di 2,5!

Wanda-Vision, episodio 6 – Recensione Spoiler

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Ciao a tutti! Oggi vi parlerò del sesto episodio di Wanda Vision, quindi non perdiamoci in chiacchiere e iniziamo subito! Vi avverto, però, che contiene spoiler e teorie.

L’episodio inizia con una sigla che è letteralmente un tributo ad una delle mie serie preferite: Malcom in the Middle; e anche nelle prime battute di questo episodio il tipo di narrazione ricorda la serie. Ho apprezzato molto questo tocco di genialità ma le sorprese non finiscono qui.

Essendo Halloween hanno avuto modo di giocare un botto con le citazioni ed altro, infatti ci sono molti Easter Egg sul mondo Marvel tra cui i vestiti di Halloween dei protagonisti che ricordano le loro prime versioni a fumetti, e ho adorato particolarmente quello di Visione e Wanda. Nonostante queste piccole distrazioni, che ho apprezzato molto, la trama di questo episodio è come al solito lenta e poco succosa, come se non si andasse mai al sodo. Ci sono state delle bombe, ma non sono troppo grandi, abbiamo avuto modo di conoscere di più il nuovo Pietro, anche se in realtà è un Pietro già conosciuto grazie a gli Xman.

Questo ci permette di dare vita a una nuova teoria: essendo che Wanda Vision è collegata ad altri film del MCU tra cui Spiderman, può essere che Wanda può creare canali collegati ad altri multiversi; forse il Pietro che noi vediamo non è altro che il Pietro di un altro multiverso. Se la teoria dovesse dimostrarsi corretta allora anche il ritorno di Visione e uno eventuale di Tony Stark diventano plausibili, anche perché nei fumetti è Tony ad aggiustare Visione, quindi la serie potrebbe andare avanti così su questa linea, oppure creare un’altra linea narrativa totalmente diversa; ora è tutto da vedere. Finalmente, in questa puntata, Visione ha preso coscienza di tutto, e si è spinto fuori dall’Esa. Tuttavia ha finito letteralmente per essere distrutto, mentre Wanda, per salvarlo, ha aumentato a dismisura il perimetro del suo campo di forza. L’episodio ci lascia con molte più domande di prima, perché dopo aver risucchiato tutto e salvato Visione fino a dove si spingerà Wanda?

Spero che questa piccola recensione vi sia piaciuta, il mio voto per il sesto episodio è 4.

Ps: continuo ad odiare i ritmi, e mi dilania il pensiero che per me è più godibile one shot che come serie.

Review Party: La Stirpe della Gru, Joan He

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Ciao lettori! Oggi sono qui per parlarvi di un romanzo molto discusso in questo periodo. Sembra quasi che tutti lo stiano odiando, ma per me non è stato così! Prima di iniziare voglio ringraziare Ylenia di Reine des Livre per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

La principessa Hesina di Yan ha sempre desiderato sfuggire alle responsabilità della corona, per vivere nell’anonimato. Ma quando il suo amato padre muore, viene gettata nell’arena dei giochi di potere e diventa all’improvviso sovrana di un regno incredibilmente instabile. Per di più, Hesina è convinta che il re sia stato ucciso, e che l’omicida sia qualcuno che le è molto vicino.
La corte è piena di ipocriti e delatori che non vedono l’ora di approfittare della morte del monarca per accrescere la propria influenza: ciascuno di loro potrebbe essere l’assassino.
I suoi consiglieri vorrebbero che Hesina accusasse il regno confinante di Kendi’a, il cui governante ha già radunato le truppe per la guerra. Determinata invece a trovare il vero colpevole e con qualche dubbio sulla fedeltà della sua stessa famiglia, Hesina compie un gesto disperato: si rivolge a un’indovina, il Giaggiolo argenteo. Un atto di tradimento, punibile con la morte, poiché la magia nel regno di Yan è da secoli vietata dalla legge.
Seguendo le parole della veggente, Hesina chiede aiuto ad Akira, un delinquente patentato dalla mente brillante e acuta, un detenuto che nasconde più di un segreto.
Il futuro del regno di Yan è in pericolo: riuscirà Hesina ad avere giustizia per suo padre? O il prezzo da pagare sarà troppo alto?

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 19 Gennaio 2021

Pagine: 456

Prezzo: 22,00€

La storia a me è piaciuta tantissimo, l’ho trovata super accattivante tanto che ogni tanto mandavo un messaggio al mio ragazzo solo per dire “mamma mia, come mi sta piacendo questo libro”! La narrazione è in terza persona e segue il punto di vista della protagonista, Hesina. Una delle cose che più mi sono piaciute di questo romanzo è il dualismo tra Uno e Due degli undici, ma soprattutto l’introduzione a ogni capitolo con i precetti scritti da loro, vi spiegherò meglio quando parleremo dell’ambientazione. In ogni caso non riuscivo proprio a staccarmi dalle pagine, l’ho letteralmente divorato e ammetto che era uno dei romanzi che aspettavo di più in questo 2021, e non sono rimasta delusa. Non vi nego, però, che ho avuto un colpo al cuore durissimo quando ho saputo che attualmente l’autrice non ha intenzione di scrivere i seguiti del romanzo, soprattutto per il finale, che ha aperto molte strade e ci ha donato un nuovo punto di vista super interessante.

Le descrizioni sono parecchio accurate, a tratti eccessive, ma ho amato così tanto la storia che questa cosa non mi ha assolutamente disturbato. Anzi, non ha fatto altro che aumentare il mio interesse verso quest’opera e il mondo in cui è ambientata, e allo stesso tempo ha nutrito la mia voglia di sapere.

L’ambientazione, come hanno detto già altre persone, non è stata particolarmente approfondita. In questo romanzo l’attenzione è tutta sulle scelte di Hesina, sulle sue prossime mosse in merito alle investigazioni sulla morte del padre e sugli intrighi di corte. Sono sicurissima che se non avesse cambiato idea sulla scrittura dei seguiti, nel secondo romanzo ci sarebbe stato un forte approfondimento in merito ad essa, e maggiori spiegazioni sugli Undici, sugli Indovini e sui tanti misteri ancora non svelati di questa storia. Ci troviamo in una sorte di Cina Imperiale in cui gli Indovini sono stati banditi ed eliminati tanti anni fa, dagli Undici. Undici persone di diversa estrazione sociale che hanno salvato il regno dalla tirannia, di questi Undici tuttavia sono sopravvissuti soltanto Uno e Due, questi ultimi hanno formato i Precetti, ossia norme ormai alla base della vita degli abitanti di Yan. Gli Indovini di questa storia, poi, non servono soltanto a svelare il futuro, come ci fa supporre la parola stessa, ma sono in grado di manipolare e alterare lo stato di determinati elementi. Al giorno d’oggi queste persone si nascondono o conducono un’esistenza “comune” per potersi nascondere al meglio ed evitare, quindi, punizioni che conducono alla morte.

I personaggi sono un altro elemento di questa storia che ho adorato. Hesina è molto indecisa e combattuta, ma pian piano riesce a diventare sempre più una sovrana capace di fare sacrifici e nascondere i propri sentimenti per “un bene maggiore”, quello del popolo. Ammetto che all’inizio la sua forte indecisione e insicurezza mi ha parecchio infastidita, ma in seguito sono riuscita ad apprezzarla. Anche gli altri personaggi mi sono piaciuti tantissimo, sono super incuriosita dalla consorte Fei e dalla sua storia, una delle cose che mi spiace tanto non sapere. Il personaggio che ho apprezzato di più è stato Akira, nonostante ci sia ancora un forte alone di mistero intorno a lui; ma ammetto di aver apprezzato parecchio anche Caiyan, avevo parecchi sospetti su di lui, ma la realtà di è dimostrata superiore alle aspettative. Wow. Davvero.

In fine, non ho parole negative per questo romanzo. Sono troppo innamorata e incantata da questa storia e dalla sua ambientazione. Voglio assolutamente leggere altre opere di quest’autrice, ma pretendo anche che scriva subito e immediatamente il seguito di questo romanzo. 5 stellissime!

L’Orso e l’Usignolo, Katherine Arden – Recensione

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Ciao lettori! Eccomi oggi con la recensione della mia prima lettura del 2021. Questo romanzo mi è stato regalato a Natale 2019 da una mia carissima amica (Serenbookity) e finalmente le stelle si sono allineate nella giusta forma e mi hanno permesso di leggerlo! (In tutto ciò lo volevo leggere a dicembre ma shhh). Ma adesso bando alle ciance e iniziamo con la recensione!

Trama

In uno sperduto villaggio ai confini della tundra russa, l’inverno dura la maggior parte dell’anno e i cumuli di neve crescono più alti delle case. Ma a Vasilisa e ai suoi fratelli Kolja e Alësa tutto questo piace, perché adorano stare riuniti accanto al fuoco ascoltando le fiabe della balia Dunja. Vasja ama soprattutto la storia del re dell’inverno, il demone dagli occhi blu che tutti temono ma che a lei non fa alcuna paura. Vasilisa, infatti, non è una bambina come le altre, può “vedere” e comunicare con gli spiriti della casa e della natura. Il suo, però, è un dono pericoloso che si guarda bene dal rivelare, finché la sua matrigna e un prete da poco giunto nel villaggio, proibendo i culti tradizionali, compromettono gli equilibri dell’intera comunità: le colture non danno più frutti, il freddo si fa insopportabile, le persone vengono attaccate da strane creature e la vita di tutti è in pericolo. Vasilisa è l’unica che può salvare il villaggio dal Male, ma per farlo deve entrare nel mondo degli antichi racconti, inoltrarsi nel bosco e affrontare la più grande minaccia di sempre: l’Orso, lo spaventoso dio che si nutre della paura degli uomini. Nell’incantevole scenario della tundra russa, il primo capitolo di una nuova trilogia fantasy.

Editore: Fanucci

Data di Pubblicazione: 3 Aprile 2019

Pagine: 304

Prezzo: 18,00€

La storia parte un po’ lentina, ma cattura e mantiene vivo l’interesse del lettore ugualmente dal primo momento. Questo primo romanzo mi è piaciuto veramente molto, ma mi rendo conto che c’è molto fumo e che effettivamente succede poco e niente, questo perché è dedicato principalmente a presentarci i personaggi e l’ambientazione e prepararci per bene a quello che sarà e succederà nei prossimi. Sapendo questo la lettura mi ha lasciata piena di aspettative e con un’immensa voglia di leggere i seguiti, ma se fossi stata all’oscuro di questa informazione ammetto che sarei rimasta un po’ delusa e non avrei compreso la meraviglia e l’amore che si da a questo romanzo.

Le descrizioni sono molto belle e accurate, ma allo stesso tempo mai eccessive o prolisse. Ho trovato poi molto utile il glossario alla fine vista la presenza di molte parole di origine russa, così come di molti personaggi che fanno parte del loro folklore.

Un punto forte di questo romanzo è infatti proprio l’ambientazione. In una Russia in cui è da poco approdato il cristianesimo e in cui le superstizioni e le credenze popolari sono forti e convivono con esso. È stato super interessante innanzitutto scoprire i vari retroscena della lotta contro il freddo che si aveva anni addietro, così come la struttura delle case, dei villaggi e della gerarchia sociale. Allo stesso tempo è stato bellissimo leggere del loro folklore. Diciamo che prima di questo romanzo già volevo visitare la Russia, ma dopo mi trovo proprio a fremere per visitarla!

Un’altra cosa che ho apprezzato particolarmente, oltre alla caratterizzazione dei personaggi, è il rapporto che ha Vasja con la sua famiglia e i suoi fratelli. Okay che la vogliono dare in sposa e c’è tutto il ragionamento che una donna o si sposa o diventa suora, ma è da attribuire anche al periodo storico, e si nota che comunque nonostante ciò, anche il padre la lascia abbastanza libera di fare quel che le pare e quando non è così lo fa più che altro a causa delle chiacchiere delle persone. Oltre a questo ritengo comunque che tutti i personaggi siano davvero ben costruiti, particolari e interessanti, anche i più insopportabili e odiati, compresi Anna e Konstantin. Morozko lo amo nonostante sia un po’ ambiguo e ancora non ci sia stato pienamente presentato, ma proprio non vedo l’ora di conoscerlo meglio. Ha mostrato molto il suo lato crudele in questo primo romanzo, ma abbiamo visto anche che non è privo di dolcezza e che non è soltanto per evitare il disastro che ha accolto Vasja.

In fine, direi un ottimo inizio per questo 2021 in fatto di letture. Spero di proseguire altrettanto bene, ma soprattutto di leggere al più presto il seguito di questo romanzo. Per il momento mi sento di dare 3.5 stelline, ma con altissime aspettative.