Review Party: Il Re delle Cicatrici, Leigh Bardugo

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Ciao lettori! Dopo tanto (troppo) tempo rieccomi qui con una nuova recensione. Non mi sembra il momento giusto di parlarvi delle mie (dis)avventure per cui vi rimando a IG (anche se più in là) dove spiegherò un po’ tutto quello che sta accadendo a me, al blog e alle mie letture. Ora basta cianciare e dedichiamoci a questo nuovo succosissimo romanzo. Io sono un super fan di Leigh Bardugo, sicuramente rientra nella mia top 5 di autrici preferite di sempre, e quando mi è stato proposto di partecipare a questo evento non potevo assolutamente rifiutare. Prima di proseguire voglio perciò ringraziare Patrizia de In Punta di Carta per aver organizzato l’evento, e la casa editrice per averci fornito la copia digitale da recensire. Iniziamo!

Trama

Nikolai Lantsov, sovrano di Ravka, corsaro, soldato, secondogenito di un re disonorato, ha sempre avuto un’innata propensione alle situazioni difficili, ma questa volta sembra dover fare i conti con qualcosa di impossibile, qualcosa che nessuno, tra la popolazione di Ravka, potrebbe mai immaginare. Come se non bastasse, per arrestare l’avanzata dei nemici che si assiepano lungo i confini del regno, il giovane re deve trovare un modo per riempire le casse dello Stato, stipulare nuove alleanze e fermare il nuovo pericolo che minaccia quello che un tempo è stato il glorioso esercito Grisha. Al suo fianco, però, c’è la fedele Zoya Nazyalensky, leggendario generale Grisha, che non si fermerà di fronte a nulla pur di aiutare Nikolai ad affrontare e sconfiggere il potere oscuro che alberga nelle profondità del suo cuore e che, rafforzandosi di giorno in giorno, minaccia di distruggere tutto quello che ha costruito. Zoya sa infatti che, come i Grisha non possono sopravvivere senza Ravka, tantomeno Ravka può sopravvivere a un re tanto indebolito. Nello stesso momento, nelle terre fredde del Nord, Nina Zenik sta combattendo la sua personale guerra contro coloro che vorrebbero spazzare via per sempre i Grisha. Ma per sconfiggere i pericoli che la attendono, sarà costretta a scendere a patti con il proprio terrificante potere e ad affrontare il dolore profondo e lacerante che porta nel cuore. Re, generale e spia di Ravka: tutti e tre nel corso del loro viaggio dovranno spingersi oltre i confini tra scienza e superstizione, magia e fede, rischiare il tutto per tutto per salvare una nazione spezzata, e accettare che alcuni segreti non sono fatti per restare sepolti e che certe ferite non sono destinate a guarire.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 15 Marzo 2022

Pagine: 420

Prezzo: 20,90€

Prima di iniziare (sì, lo so, avevo detto iniziamo, ma concedetemi questo piccolo appunto perché è super necessario) ci tengo a precisare che questo romanzo non è leggibile “singolarmente”, ma va letto necessariamente dopo l’intera trilogia di Tenebre e Ossa e dopo l’intera dilogia di Sei di Corvi. Facendo diversamente finireste per: 1. Farvi spoiler delle altre due storie; 2. Capirci poco o niente del worldbuilding (compreso di situazione socio-politica attuale) e del Grishaverse.

La storia qui riprende dalla fine di Sei di Corvi, ma troviamo riferimenti super importanti anche e soprattutto alla trilogia di Tenebre e Ossa. Mi è piaciuto veramente molto vedere come l’autrice è riuscita a prendere personaggi da entrambe le storie e riportarli qui con le loro particolarità e problematiche, in dinamiche totalmente nuove, ma che necessariamente devono sempre far capo al passato. Da questo punto di vista direi proprio che è molto incentrato su ciò che è stato prima, e in particolar modo agli strascichi che questo ha portato.

Le descrizioni sono sempre molto accurate e precise, ma con la Bardugo non si hanno dubbi o preoccupazioni in merito: è sempre una garanzia! La narrazione procede in terza persona, ma ogni capitolo è dedicato a un POV diverso, alcuni sicuramente più scorrevoli di altri, ma tutti ugualmente interessanti e importanti, soprattutto per la crescita dei personaggi che in questa storia non è indifferente (nonostante già nelle precedenti ne hanno passate delle belle sti poveri ragazzi – sì, mi sono sentita molto vecchia a dire questa frase, ciao).

L’ambientazione la conosciamo bene, abbiamo avuto modo di approfondirla nei romanzi precedenti, quindi non mi metterò a spiegare il Grishaverse o le lotte e i motivi che ci sono dietro Ravka o Fjerda, se siete a leggere questa recensione sono sicura che sappiate già molto, se non addirittura tutto di queste questioni. Sappiate però che i nostri protagonisti qui non si trovano tutti insieme. Nikolai e Zoya sono insieme a Ravka a far fronte a esperimenti e minacce; mentre Nina è a Fjerda sotto copertura per conto di Nikolai.

I personaggi, come vi dicevo, hanno affrontato una crescita veramente super importante, in particolar modo Nina e sono super contenta di ciò essendomi molto affezionata al suo personaggio. Ammetto che in parecchi suoi POV il mio cuore era in frantumi, la Bardugo è stata veramente super brava a descrivere il suo struggimento. Questo vale anche per Nikolai e Zoya, e dirò solo che aumenta sempre più la voglia di vedere certe coppie realizzarsi.

In fine, non so bene che aspettative avevo quando ho iniziato questo romanzo, anche perché vedo che il 99% delle persone che conosco e che lo ha letto in lingua lo ha anche demolito (rido), quindi sarà che la Bardugo è sempre la Bardugo, sarà che partivo con aspettative meh, ma a me è piaciuto davvero tanto! 4 stelline!

Blog Tour: Sogni di Mostri e Divinità, Laini Taylor – La trilogia nel panorama fantasy

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Ciao lettori! Torno a parlarvi dell’ultimo capitolo di questa fantastica trilogia, non sotto forma di recensione, ma per come vedo questi romanzi all’interno del panorama fantasy, paragonandoli, quindi, ad alcune delle mie letture a tema. Prima di iniziare voglio ringraziare ancora una volta Ylenia di Reine des Livres per aver organizzato l’evento e la casa editrice per averci fornito la copia digitale dell’opera.

Trama

La misteriosa Karou è una chimera unica nel suo genere: al contrario dei suoi simili, l’eroina de la trilogia La chimera di Praga ha sembianze umane, impreziosite da meravigliosi capelli blu. È innamorata di Akiva, un serafino dalla bellezza eterea. Angeli e chimere sono però nemici naturali, in lotta da secoli. C’è solo un modo per ristabilire la pace: tentare un’alleanza fra le chimere e quegli angeli che, come Akiva, hanno deciso di ribellarsi al loro imperatore.
In questo terzo e conclusivo capitolo della saga entriamo subito nel vivo dell’azione: l’esercito degli angeli discende sulla Terra, in pieno giorno, in una Roma sfolgorante di sole, con uno stuolo di telecamere intente a riprendere e un pubblico sbalordito a osservare la scena. Nel frattempo, dopo il tradimento che ha portato la sua specie allo stremo, Karou sta ricostruendo l’esercito delle chimere e, grazie a un inganno ingegnoso, è ora alla guida della ribellione contro gli angeli. Il futuro della sua specie dipende da lei, ed è giunto il momento dello scontro finale. Riusciranno Karou e Akiva a realizzare il sogno di una realtà in cui i loro popoli smettano di distruggersi e in cui, forse, potrebbe esserci spazio per il loro amore?
Con queste pagine mozzafiato, caratterizzate da una tensione costante e una serie di personaggi indimenticabili, Laini Taylor conferma il suo grande talento.
Un finale stupefacente per una trilogia fantasy davvero epica, una suggestiva rivisitazione moderna della mitologia classica e cristiana che ha appassionato milioni di lettori in tutto il mondo.

Editore: Fazi Editore

Data di Pubblicazione: 20 Maggio 2021

Pagine: 572

Prezzo: 13,00€

Ho deciso di strutturare questo articolo una maniera un po’ diversa dal solito, anche perché è la prima volta che scrivo un articolo del genere 😂 Voglio prendere alcuni elementi di questo romanzo, quelli che mi hanno colpita o fatto riflettere di più, e confrontarli con elementi “simili” di altri romanzi.

Un elemento che caratterizza questo romanzo, e che è praticamente alla base di tutto è, a mio parere, la guerra, la lotta quasi eterna tra serafini e chimere. Per questa guerra sono state fatte cose realmente abominevoli, nelle macchinazioni dei “potenti” nulla ha valore, nemmeno i civili, che fino a poco prima sono sempre stati esclusi e salvaguardati, preservati da questa orribile realtà e da questi pericoli. L’imperatore dei serafini, però, a un certo punto, non è più della stessa idea. Questa situazione mi ha fatto molto pensare a quello che succede ne La Guerra dei Papaveri, perché è proprio come lo stato nemico si comporta con l’Impero, distruggendo intere città e massacrando migliaia di civili. Per Mugen le persone non contano e sono sacrificabili così come per Joram gli Illegittimi valgono meno di 0 e sono più che sostituibili. La differenza sta nel fatto che i soldati di Mugen hanno assorbito la stessa ideologia dei loro superiori, mentre i serafini a un certo punto si ribellano perché non hanno mai accettato il poco valore che viene dato alle loro vite.

Allo stesso tempo la resurrezione delle chimere mi ha fatto un po’ pensare alla tregua dei vent’anni che si legge all’interno di Truthwitch. Questa idea me l’ha fatta venire in mente in particolare il disegno realizzato da Karou sulla guerra, prima di riavere i suoi ricordi da Madrigal, che viene citato nell’ultimo romanzo della trilogia. L’immagine che ci viene presentata è quella di due persone sedute a un tavolo che mangiano dalle rispettive ciotole, quello che mangiano è il “popolo” dell’altro e “vince” il primo che svuota la ciotola. Karou osserva che è come se loro “barassero” dal momento che la ciotola nn si svuota soltanto, ma viene anche riempita, in continuazione. Quindi sì, anche per loro la guerra è fissa, costante, vita, ma allo stesso tempo non rappresenta anche la morte, come invece è per i serafini, le cui fila inevitabilmente si sfoltiscono. Questa situazione per me può essere vista anche un po’ come una tregua per le chimere, che in ogni caso continuano a vivere, a reincarnarsi, loro in qualche modo possono respirare e andare avanti perché nulla è davvero definitivo.

Altro elemento alla base di questo romanzo è la storia d’amore tra Akiva e Karou, un insta-love a tutti gli effetti, ma che non può permettersi assolutamente di essere paragonato alla maggior parte degli insta-love che leggiamo nei romanzi fantasy e non (qui parla un’amante degli enemies-to lovers). La particolarità di questo romanzo secondo me è che questo insta-love si ripete, c’è un incontro di anime prima che di carne, anche senza conoscere le vere e rispettive identità, nonostante un inizio un po’ travagliato Karou e Akiva provano un’attrazione e un’elettricità da paura, sempre e comunque, ancora e ancora.

Non mi piace fare classifiche e dire questo è meglio di quello e simili, ma a mio parere la trilogia della Chimera di Praga si posiziona veramente in alto nella scala dei romanzi fantasy. Affronta tantissimi temi importanti (non dimentichiamoci del razzismo) e lo fa in maniera unica ed eccezionale.

Blog Tour: La Chimera di Praga, Laini Taylor – Praga

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Ciao lettori! Eccomi con un nuovo articolo, stavolta non si tratta di una recensione ma di un meraviglioso blog tour dedicato all’ambientazione del romanzo, la meravigliosa città di Praga! Ma adesso bando alle ciance e iniziamo! Prima però vorrei ringraziare Ylenia di Reine des Livres per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia digitale dell’opera.

Trama

Karou ha 17 anni, è una studentessa d’arte e per le strade di Praga, la città in cui vive, non passa inosservata: i suoi capelli sono di un naturale blu elettrico, la sua pelle è ricoperta da un’intricata filigrana di tatuaggi, parla più di venti lingue e riempie il suo album da disegno di assurde storie di mostri. Spesso scompare per giorni, ma nessuno sospetta che quelle assenze nascondano un oscuro segreto. Figlia adottiva di Sulphurus, il demone chimera, la ragazza attraversa porte magiche disseminate per il mondo per scovare i macabri ingredienti dei riti di Sulphurus: i denti di ogni razza umana e animale. Ma quando Karou scorge il nero marchio di una mano impresso su una di quelle porte, comprende che qualcosa di enorme e pericoloso sta accadendo e che tutto il suo universo, scisso tra l’esistenza umana e quella tra le chimere, è minacciato. Ciò che si sta scatenando è il culmine di una guerra millenaria tra gli angeli, esseri perfetti ma senz’anima, e le chimere, creature orride e grottesche solo nell’aspetto esteriore; è il conflitto tra le figure principi del mito cristiano e quelle dell’immaginario pagano. Nel disperato tentativo di aiutare la sua “famiglia” Karou si scontra con la terribile bellezza di Akiva, il serafino che per amore le risparmierà la vita.

Editore: Fazi Editore

Data di Pubblicazione: 20 Maggio 2021

Pagine: 384

Prezzo: 13,00€

Per quanto la vita di Karou sia frenetica e pendolare, la sua vita da “umana” si svolge da diversi anni principalmente a Praga. Città in cui studia e in cui ha le sue, seppure poche, amicizie strette. Ho trovato la scelta di questa città come sfondo per la storia, perfetta, perfetta soprattutto per la sua ricca storia artistica. A partire da una delle architetture più variegate al mondo e da un centro storico che è addirittura divento patrimonio dell’Unesco, una vera e propria perla artistica e culturale per la moltitudine di stili che si possono incontrare. Insomma, ripeto, perfetta per un personaggio come Karou per cui l’arte è praticamente uno stile di vita, oltre che il pane quotidiano.

Una delle zone che Karou frequenta maggiormente è il Poison Kitchen, un cimitero abbandonato che ha preso le sembianze di un locale!

“La chiesa un tempo unita a questo monastero medievale bruciò circa trecento anni fa, ma ne restano gli alloggi dei monaci e sono stati trasformati nel caffè più strano che si possa trovare al mondo, popolato di statue classiche che esibiscono la collezione di maschere antigas della prima guerra mondiale appartenente al proprietario. La leggenda narra che, nel Medioevo, il cuoco perse la ragione e assassinò l’intero monastero con un calderone di goulash avvelenato, da cui il macabro nome del caffè e il suo piatto forte: goulash, naturalmente. Sedete su un divano di velluto e appoggiate i piedi su una bara. Gli scheletri dietro al bancone potrebbero appartenere ai monaci assassinati…”

Il locale è caratterizzato da una moltitudine di statue romane, divinità a grandezza naturale e ninfe che avevamo perso braccia e ali, tutte rigorosamente coperte da maschere a gas, e i tavolini sono delle vere e proprie tombe. Un po’ macabro, ma sarebbe stato super divertente visitare un posto del genere! Sfortunatamente il luogo non esiste, c’era un Poison Bar, ma su trip advisor dicono che è famoso soprattutto per il Karaoke, un vero peccato, anche se veramente ironico!

Wanda-Vision, episodio 6 – Recensione Spoiler

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Ciao a tutti! Oggi vi parlerò del sesto episodio di Wanda Vision, quindi non perdiamoci in chiacchiere e iniziamo subito! Vi avverto, però, che contiene spoiler e teorie.

L’episodio inizia con una sigla che è letteralmente un tributo ad una delle mie serie preferite: Malcom in the Middle; e anche nelle prime battute di questo episodio il tipo di narrazione ricorda la serie. Ho apprezzato molto questo tocco di genialità ma le sorprese non finiscono qui.

Essendo Halloween hanno avuto modo di giocare un botto con le citazioni ed altro, infatti ci sono molti Easter Egg sul mondo Marvel tra cui i vestiti di Halloween dei protagonisti che ricordano le loro prime versioni a fumetti, e ho adorato particolarmente quello di Visione e Wanda. Nonostante queste piccole distrazioni, che ho apprezzato molto, la trama di questo episodio è come al solito lenta e poco succosa, come se non si andasse mai al sodo. Ci sono state delle bombe, ma non sono troppo grandi, abbiamo avuto modo di conoscere di più il nuovo Pietro, anche se in realtà è un Pietro già conosciuto grazie a gli Xman.

Questo ci permette di dare vita a una nuova teoria: essendo che Wanda Vision è collegata ad altri film del MCU tra cui Spiderman, può essere che Wanda può creare canali collegati ad altri multiversi; forse il Pietro che noi vediamo non è altro che il Pietro di un altro multiverso. Se la teoria dovesse dimostrarsi corretta allora anche il ritorno di Visione e uno eventuale di Tony Stark diventano plausibili, anche perché nei fumetti è Tony ad aggiustare Visione, quindi la serie potrebbe andare avanti così su questa linea, oppure creare un’altra linea narrativa totalmente diversa; ora è tutto da vedere. Finalmente, in questa puntata, Visione ha preso coscienza di tutto, e si è spinto fuori dall’Esa. Tuttavia ha finito letteralmente per essere distrutto, mentre Wanda, per salvarlo, ha aumentato a dismisura il perimetro del suo campo di forza. L’episodio ci lascia con molte più domande di prima, perché dopo aver risucchiato tutto e salvato Visione fino a dove si spingerà Wanda?

Spero che questa piccola recensione vi sia piaciuta, il mio voto per il sesto episodio è 4.

Ps: continuo ad odiare i ritmi, e mi dilania il pensiero che per me è più godibile one shot che come serie.

Blog Tour: Sorcery of Thorns, Margaret Rogerson – L’Autrice

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Ciao lettori! Eccomi con un nuovo articolo dedicato al Blog Tour di questa nuova uscita. Vi parlerò infatti dell’autrice di Sorcery of Thorns! Prima di iniziare voglio ringraziare Ylenia di Reine des Livres per aver organizzato l’evento e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Trovatella allevata in una delle Grandi Biblioteche di Austermeer, è cresciuta in mezzo agli strumenti della stregoneria: grimori magici che sussurrano e sferragliano catene. Se provocati, si trasformano in mostri inquietanti di cuoio e di inchiostro. Ciò cui Elisabeth ambisce è diventare una guardiana, incaricata di proteggere il regno dalle minacce della magia.

Il suo disperato tentativo di impedire l’atto di sabotaggio che libera il grimorio più pericoloso della biblioteca finisce per ritorcersi contro di lei: ritenuta coinvolta nel crimine, viene condotta nella capitale, in attesa di interrogatorio. L’unica persona su cui può fare affidamento è il suo nemico di sempre, il Magister Nathaniel Thorn, con il suo misterioso servitore; ma tutto sembra intrappolarla in una congiura secolare, che potrebbe radere al suolo non solo le Grandi Biblioteche, ma anche il mondo intero.

A mano a mano che la sua alleanza con Nathaniel si rafforza, Elisabeth inizia a mettere in discussione tutto quello che le hanno insegnato sui maghi, sulle biblioteche che ama così tanto, e soprattutto su se stessa. Perché Elisabeth ha un potere che non avrebbe mai sospettato, e un destino che non avrebbe mai potuto immaginare.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 19 Gennaio 2021

Pagine: 444

Prezzo: 22,00€

Margaret Robinson è un’autrice molto misteriosa, cercando in internet ho trovato pochissime informazioni su di lei, fornite da sé stessa, tant’è che non ha nemmeno una pagina di Wikipedia.

L’autrice ha pubblicato attualmente due libri: An Enchantment of Ravens (2017) e Sorcery of Thorns (2019) recentemente pubblicato da Mondadori anche in Italia. Tuttavia sulla sua pagina Goodreads l’autrice ha rivelato che attualmente non sta lavorando a nessun seguito per Sorcery of Thorns, che è uno standalone, ma che in futuro le piacerebbe tornare a scrivere di Austermeer, citando alcuni fatti storici che le piacerebbe includere, come la riforma magia del 1672 e la Golden Age della stregoneria. L’autrice ci fa inoltre sapere che sta attualmente lavorando a un terzo libro, che non è legato a nessuno di quelli già scritti, ma che ancora non è stato scritturato, di conseguenza non sa se verrà mai pubblicato.

Di seguito potete trovare la presentazione che l’autrice ci fornisce sul suo sito, perché in fondo quale modo migliore di presentarvi quest’autrice se non attraverso le sue stesse parole?

Grazie per aver visitato il mio sito web. Sicuramente ti troverai qui perché sono un’autrice. Prima di esserlo sono stata un’assistente di marketing, graphic designer, e artista freelance; e prima di questo ho fatto la specializzazione in antropologia culturale alla Miami University in Ohio, mentre mi occupavo anche di un chiosco di canoe ed ero dipendente in un parco di divertimenti. Se vai ancora indietro dovrò raccontarti alcune storie strazianti su una bambina un po’ selvaggia che mangiava vermi, cacciava api vive e mordeva persona, per cui ti risparmierò i dettagli.

Quando non scrivo puoi trovarmi a disegnare, leggere, giocare, cucinare pudding o a strisciare attraverso i boschi in cerca di rospi o funghi. Mi diverto a collezionare sciarpe strane e guardare più documentari di quanto sia socialmente accettabile (secondo alcuni). Attualmente vivo semplicemente a nord di Cincinnati, in Ohio, ma un giorno mi piacerebbe vivere vicino a una foresta che di notte diventa più scura di quanto dovrebbe e produce strani rumori durante l’ora delle streghe. Mi piacciono tutte le cose strane e inquietanti.

Onward: Oltre la magia – Recensione

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Ciao a tutti! Oggi vi parlerò di una delle mie ultime visioni: Onward – oltre la magia. Aspettavo con ansia questo nuovo film targato Pixar, e purtroppo a causa del COVID-19, ho dovuto aspettare la pubblicazione su Disney plus per vederlo.

Trama

Onward – Oltre la Magia, il film d’animazione diretto da Dan Scanlon, è ambientato in un immaginario mondo fantastico, e racconta la storia di due fratelli elfi adolescenti, Ian e Barley Lightfoot. I due abitano un universo in cui i draghi sono animali domestici, gli unicorni vivono liberi, disturbando i quartieri, e in giro è normale vedere troll, gnomi e altre creature dell’immaginario fantasy. Affascinati dalla magia, una volta compiuti entrambi sedici anni ricevono dalla madre un dono molto particolare, che il padre morto aveva riservato per loro: un bastone magico. In allegato c’è anche un messaggio scritto da papà elfo, che li incarica di compiere una preziosa missione: i ragazzi dovranno trovare l’incantesimo che riporterà in vita per un giorno il loro genitore. Ian riesce ad attivare il potere del bastone e a riportare indietro il padre…o almeno una parte di lui, quella inferiore. Nonostante non sappiano nulla di arti occulte, Ian e Barley – e il loro papà a metà – si imbarcano in una straordinaria avventura; infatti, hanno 24 ore di tempo per trovare il modo di vedere il padre “per intero” e scoprire se esista ancora un po’ di magia nel mondo. Riusciranno a trovare quel briciolo di magia che riporterà il loro papà in vita?

È proprio vero che l’attesa aumenta il desiderio, perché il giorno stesso del uscita sulla piattaforma di streaming, ho praticamente divorato Onward e devo dire che mi ha stupito, divertito, ma soprattutto emozionato con un ritmo perfetto. Scusate l’entusiasmo da fanboy Pixar, ma non posso trattenerlo con un film del genere. La storia in parte è un riadattamento, in chiave magica, della vita del regista e sceneggiatore Dan Scanlon; infatti quest’opera è stata dedicata a suo fratello che gli ha fatto da figura paterna durante la sua vita e carriera. Essendo quindi che le vicende raccontate sono basate su esperienze e sentimenti veri, posso confermare che lo si percepisce in ogni secondo di questo magnifico lungometraggio.

Non vi nascondo che ci sono state molte lacrime virili… scherzo piagnucolavo come un bimbo! Fortunatamente il mio povero cuore però è stato graziato, perché la trama non è fatta solo di momenti strappa lacrime, anzi, è stracolma di momenti esilaranti e che strappano grosse risate, in particolare adoro con tutto me stesso la scena del furgone, chi ha visto il film capirà (non vado troppo nei dettagli per evitare spoiler).

Il mondo incantato in cui è ambientato stuzzicherà la vostra curiosità e vi terrà attaccati allo schermo, ciò rende la trama molto fluida e piacevole. Sentirete proprio il piacere della scoperta, e man mano che andrete avanti vi sembrerà di viaggiare con loro.

L’aspetto grafico non è sempre importante, ma in questo caso è veramente fatto bene. I personaggi principali sono caratterizzati alla perfezione in base al loro carattere, ma anche i personaggi secondari sono curati nei minimi dettagli, non potevo aspettarmi altro dalla Pixar. Ho adorato i colori di questo film, e alcune scelte registiche mi hanno realmente sorpreso.

Consiglio vivamente la visione di questo film a tutti, vi emozionerà molto e vi regalerà tanti insegnamenti. A volte non ci rendiamo conto di ciò che abbiamo in questi casi basta scavare dentro di noi e troveremo le risposte.

Bonus: Prima di dirvi il mio ovvio e palese voto per questo film volevo consigliarvi una mini serie sempre su Disney plus intitolata Pixar-dietro le quinte, in particolare vi consiglio l’ultimo episodio che approfondisce la storia di Dan Scanlon e vi svelerà l’intero processo creativo dietro questo magnifico film.

Il mio voto magico per questo film è di 5 pietre della fenice.

Prime Impressioni: Hanako-kun e i 7 misteri dell’Accademia Kamome, Aida Iro

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Ciao lettori! Eccomi oggi con un nuovo articolo a tema manga. A dicembre mi sono autosfidata (ovviamente fallendo) e ho provato a leggere tutti i manga fermi in libreria, uno di questi era Hanako-kun, ed essendo un primo volume ve ne parlerò qui sul blog, le recensioni dei successivi le potrete trovare su Instagram, e quando la serie sarà terminata pubblicherò una recensione complessiva e generale qui sul blog! Ma ora bando alle ciance e iniziamo!

Trama

Le Sette Meraviglie sono famose leggende urbane giapponesi e ogni scuola ha le proprie. Tra queste una delle più note è quella di Hanako, il fantasma di una ragazza che i bagni di un certo piano… Anche l’Accademia Kamome ha la sua versione di questa leggenda: le voci sostengono che il fortunato che riuscirà a evocare Hanako con successo, vedrà realizzarsi ogni suo desiderio. Attratte dalla leggenda, molte persone hanno tentato l’impresa. Ma quando Nene Yashiro, con la sua cotta irraggiungibile, cerca l’aiuto di Hanako finisce coinvolta in un’avventura soprannaturale. Diventa l’assistente di Hanako e scoprirà quanto può essere fragile l’equilibrio tra mortali e spettri!

Editore: J-pop manga

Data di Pubblicazione: 14 Ottobre 2020

Pagine: 172

Prezzo: 5,90€

La storia inizia, a mio parere un po’ lenta. All’inizio ci troviamo a sottovalutare Hanako-kun così come la trama in generale, ma andando avanti ci si rende conto che questo tipo di opinione è superficiale, ma sopratutto errata poiché notiamo qualcosa di realmente particolare e interessante verso la metà del primo volume. Inizio quindi dicendovi: niente è come sembra. Anche se ambientata in una scuola e quindi con protagonisti piccolini, questo è uno di quei manga che tratta le emozioni degli umani, la negatività e soprattutto come tutto ciò influisca sul mondo degli spiriti: pane per i miei denti visto che amo questo tipo di storie. In ogni caso ci troviamo agli inizi, le difficoltà che i protagonisti si trovano ad affrontare sono leggere così come è poca la conoscenza che abbiamo dei personaggi e delle figure presenti all’interno della narrazione, perché, sì, non ci sono solo umani e spiriti, ma anche molto altro.

I disegni a me piacciono tantissimo, si può dire che ho iniziato la storia solo per essi poiché mi uscivano spesso su Tumblr facendomi desiderare di poter un giorno vedere o leggere l’opera. Sono cute e intensi allo stesso tempo.

I personaggi sono, per il momento molto semplici, ma già alcune scene ci hanno fatto capire che non dobbiamo abituarci a ciò poiché ci sono molti lati nascosti, ed è proprio quelli che aspetto con più ansia!

In fine, questo manga mi ha incuriosito veramente molto e sicuramente proseguirò con la lettura, attualmente il mio voto è di 5 stelline per questo primo volume!

Review Party: Le spade di Lankmahr – Sword & Sorcery L’epopea di Fafhrd e del Gray Mouser, Fritz Leiber

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Ciao lettori! Eccomi oggi, con il secondo articolo della giornata, a parlarvi di una nuova, fantastica avventura!

Trama

Fafhrd è un barbaro del Nord, alto e muscoloso. Il Gray Mouser è il suo inseparabile compagno, e non potrebbe essere più diverso: piccolo, scaltro, ex apprendista di un mago e ladro. I due vivono mille avventure nel mondo di Nehwon, tra colossali bevute, feste, corteggiamenti, risse, ruberie e giochi d’azzardo… Prototipi degli eroi di mille romanzi successivi, Fafhrd e il Gray Mouser sono protagonisti dei tanti racconti riuniti in questo volume e hanno ispirato nei decenni infiniti adattamenti.

Editore: Mondadori

Data di Pubblicazione: 10 Novembre 2020

Pagine: 1296

Prezzo: 30,00€

Inizio con una piccola premessa, Sword & Sorcery non contiene un unico romanzo, ma l’insieme delle diverse avventure vissute da Fafhrd e il Gray Mouser. Troverete quindi: Il mondo di Nehwon, Le spade di Lankmahr, Spade tra i ghiacci e Il cavaliere e il fante di spade. Nella recensione di oggi parlerò un po’ in generale della mia opinione in merito a Le spade di Lankmahr e l’idea che mi sono fatta sulla raccolta.

Ammetto di aver trovato la storia un po’ lenta e ho avuto qualche piccola difficoltà nel portare avanti la lettura. A mio parere ci sono un po’ troppi meccanismi e giri di parole, un po’ come quando in un romanzo si vuole allungare il brodo anche se mi rendo conto che effettivamente non è così, ma è semplicemente lo stile dell’autore ad essere un po’ prolisso e ridondante nelle descrizioni, cosa che in generale nei romanzi non apprezzo particolarmente. Ad ogni modo è stato molto divertente vedere un po’ le situazioni surreali che si trovano ad affrontare i due personaggi. La storia è stata quindi alleggerita da diversi avvenimenti leggermente comici.

L’ambientazione è quella di un fantasy eroico, quindi con la presenza di eroi muscolosi, stregoni malvagi e creature sovrannaturali. Al momento ci sono diverse terre in lotta tra loro, e con una casa a cui poter sempre tornare anche se non siamo per forza ben accetti (da aggiungere qui una punta ironica) ed è proprio in questa situazione specifica che i nostri protagonisti si trovano all’inizio de Le spade di Lankmahr. Si accenna comunque anche ad alcune bolle mondo, ossia mondi alternativi a quello in cui ci troviamo attualmente quindi l’ambientazione non si può dire proprio statica.

I personaggi sono un po’ misteriosi o forse poco caratterizzati non so. Questa è l’unica cosa che mi fa pentire di essere partita dal secondo racconto e non dal primo. Credo che, sì, i romanzi possano essere letti singolarmente e in ordine sparso, ma che per conoscere e comprendere meglio i protagonisti e i personaggi che incontreremo durante la strada la cosa migliore da fare sia quella di leggere la raccolta dall’inizio e di leggerla in maniera completa, altrimenti si avrà l’impressione di una caratterizzazione povera, proprio come l’ho sperimentata io.

In fine, inizierò presto la lettura degli altri racconti che fanno parte della raccolta, ma per il momento per me è un NI, 3 stelline.

Ciao mamma, vado in Giappone, Luca Raffaelli & Enrico Pierpaoli – Recensione

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Ciao a tutti, lettori! Grazie a Cristina de Il mondo di Chri e a Tunué ho avuto la possibilità di leggere un fumetto veramente particolare, che ha sconvolto la mia quotidianità con una valanga di umorismo, no sense e con uno dei viaggi più assurdi che abbia mai letto. Il fumetto di cui vi parlerò oggi è Ciao Mamma, vado in Giappone. Assurdità, citazioni e un dolce senso di déjà vu vi accompagneranno per tutta la lettura, ma ora non perdiamoci in chiacchiere e partiamo subito con questa recensione!

Trama

Preparate le valigie si parte per il Giappone! Chiudete gli occhi e immaginate un’enorme belva con denti acuminati al mentolo formato famiglia. Ecco: questo è Frangipane, il cattivo della scuola che costringe Enrichetto Cosimo a dire che lui sa chi è Shimitsu Furukawa, creatore di Robostrak, robot dalla cataratta reattiva multipla, e che a casa ha tutti i 32 manga autografati dall’autore. “Ah sì? E allora lunedì qui li voglio tutti”, reagisce il Frangipane. Ed è così che Enrichetto, di sabato pomeriggio, parte per una missione impossibile: andare a Tokyo con Beatrice e Polletti per cercare gli albi di Robostrak e farseli dedicare dall’autore!

Editore: Tunué

Data di Pubblicazione: 5 Novembre 2020

Prezzo: 14,50€

Vi siete mai chiesti che aspetto assumerebbe la follia se avesse una forma fisica? Secondo me sarebbe uguale a Ciao mamma, vado in Giappone. Un fumetto per ragazzi saturo di citazioni e comicità sopra le righe, uno humor che solo chi conosce veramente bene questi media poteva creare. Quest’opera è stata infatti realizzata da Luca Raffaelli considerato uno dei massimi conoscitori italiani del fumetto e dell’animazione, accompagnato dai freschissimi e super caratterizzati disegni di Enrico Pierpaoli, che con la sua bravura ha saputo enfatizzare la genialità irriverente di questa Graphic Novel. Non vi nego che fin dalle prime pagine ho percepito la sensazione di tornare ragazzino, ai tempi in cui leggevo Topolino, Paperinik, Monster allergy e compagnia bella. Non sentivo da anni quello strano piacere di fare una lettura leggera e piena di fan service che mi divertisse con del sano umorismo no sense e gag stravaganti.

La trama è veramente molto stupida! Ma del resto questa nuova avventura di Enrichetto Cosimo non poteva essere da meno. Non mancheranno situazioni assurde, stereotipi, amori e piccole perle di saggezza. La mia preferita in assoluto è quella sui peli del naso, detto con franchezza ho esclamato fra me e me “Freud fatti da parte che qui c’è genialità vera”. Ogni situazione è sfiora i limiti della realtà, capiterà poche volte di vedere il nostro protagonista in condizioni “normali” e senza espressioni buffe. Nonostante tutti questi fattori a un occhio attento, ma soprattutto a un lettore che mangia pane e fumetti non passeranno sicuramente inosservate le miriadi di citazioni su manga e personaggi noti nel mondo nerd.

I personaggi sono caratterizzati alla perfezione, quasi troppo, volutamente esagerati, deformati, bastano poche vignette e già il carattere di ogni personaggio è ben delineato. Anche i secondari restano impressi quasi da non farli definire così ma comprimari a tutti gli effetti.

Parliamo ora dei disegni, da buon fruitore di questo genere di opere mi sono piaciuti veramente tanto. Non potrei immaginare uno stile di disegno diverso per questa storia, calza veramente a pennello. Grazie a questa resa grafica la narrazione acquisisce valore, riuscendo ad esprimere in pieno ogni scena di questa avventura tutt’altro che normale.

In conclusione, vi dirò ho apprezzato tantissimo Ciao Mamma, vado in Giappone. L’edizione è fantastica in un formato tascabile (che amo) racchiude 140 pagine che sembrano non finire mai, o almeno io speravo non finissero mai. Sì, perché per tutta la lettura mi ha fatto sentire un ragazzino, senza pensieri, divertito, ma soprattutto affascinato nel vedere raccontare delle cose che amo in una maniera così particolare. È vero, è una lettura per ragazzi, ma essendo che mi ha fatto tornare ragazzo, anche se ha dei piccoli difetti, non posso che dare 4.5 matite.

Review Party: Get Even, Gretchen McNeil

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Ciao lettori! Esco dalla mia comfort zone, oggi, per parlarvi di Get Even! Da questo romanzo è stata tratta anche una serie tv targata Netflix che non vedo l’ora di recuperare, la mia curiosità su questo romanzo è nata proprio da questo, ma ho deciso di leggere il romanzo prima di approcciarmi alla serie in modo da non avere pregiudizi riguardo alla storia. Prima di iniziare con la recensione colgo l’occasione per ringraziare Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l’evento, e la casa editrice per aver fornito la copia.

Trama

Menlo Park, California. Alla Bishop DuMaine, uno dei più prestigiosi licei privati della costa, l’apparenza è tutto. Prati curati, squadre sportive sempre in classifica, corsi d’eccellenza, studenti straordinari. Ma il liceo, in realtà, è molto diverso da ciò che sembra: le disuguaglianze sociali sono l’anima della scuola. I più posh spadroneggiano, sfruttando ogni occasione per umiliare gli altri, rendendo la scuola un inferno dorato. Arrabbiarsi però non serve a niente, Kitty l’ha imparato a sue spese. Ma se non puoi reagire, non significa che tu abbia perso… Per questo Kitty, sostenuta dalle tre ragazze più insospettabili della scuola, decide di trascorrere l’anno pareggiando i conti. Insieme, le quattro scelgono il bersaglio, ideano un piano, lo mettono in atto. Meticolosamente e perfettamente, fanno vedere ai carnefici cosa significa essere vittime. Obiettivo: l’umiliazione pubblica. Stare al liceo non è mai stato tanto appagante per Kitty, almeno fino al giorno in cui la vittima prescelta non viene trovata nella sua camera da letto, morta. Non c’è dubbio, questo è l’inizio di una nuova vendetta… solo che, stavolta, è la vendetta di qualcun altro.

Editore: DEA

Data di Pubblicazione: 21 Luglio 2020

Pagine: 432

Prezzo: 15,90€

Come vi dicevo, questa storia è un po’ fuori dalla mia comfort zone, essendo io principalmente una lettrice di fantasy, mi sono imposta però di non chiudermi soltanto in questo genere, per cui vedrete anche articoli su romanzi un po’ diversi. Ma parliamo adesso di Get Even! Devo ammettere che non mi aspettavo mi piacesse così tanto! La narrazione è in terza persona, ma segue le vicende di tutte e quattro le protagoniste, seguendole, volta per volta, nelle loro avventure e nei loro punti di vista. Da che sembrava semplicemente un romanzo su un liceo americano e i classici elementi di bullismo, isolamento ecc… mi sono ritrovata a leggere di un omicidio, la cui colpa ricade sul DGM, ossia Don’t Get Mad, il gruppo anonimo formato dalle nostre quattro protagoniste, che a loro volta investigheranno sul caso per scagionarsi. Mi aspettavo quindi di affrontare una lettura molto adolescenziale, ma non è stato così. È stato facile per me empatizzare con i personaggi e seguire tutti gli intrighi e colpi di scena della storia, sì perché ci sono veramente un sacco di intrighi e le protagoniste stesse sono piene di segreti oscuri. La storia risulta quindi molto accattivante e interessante, si legge facilmente grazie alla narrazione scorrevole, facendo stare il lettore sempre sulle spine e sempre attaccato alle pagine.

Le descrizioni sono dettagliate, ma non troppo e si accostano perfettamente al tipo di narrazione rendendola ancora più scorrevole anche se accurata. Il target del romanzo non è eccessivamente adulto, quindi anche se non sono particolarmente prolisse va bene, anzi io personalmente le preferisco così.

L’ambientazione, non trattandosi di un fantasy, è molto semplice. Ci troviamo in una qualsiasi scuola americana della California con tutto ciò che ne consegue.

I personaggi sono molto diversificati tra loro, ognuno con una propria identità, anche se, ovviamente, ancora non hanno raggiunto una grande maturità. È interessante vedere le varie dinamiche che si vengono a creare tra di loro, ma anche tutto ciò che concerne il grande antagonista della storia, l’assassino. Vi parlerò meglio dei personaggi in un articolo approfondito che uscirà il 9!

In fine, Get Even ha rappresentato per me una lettura davvero molto interessante, e sicuramente recupererò al più presto anche la serie tv. Il libro termina con un cliff hanger, infatti ne esiste un seguito che spero di leggere al più presto. Ho alcune idee sull’indagine, ma nulla di definitivo, ad ogni modo determinate cose sono parecchio inquietanti. Ci sono alcuni buchi e domande non risposte, nella speranza che tutto si risolva nel prossimo volume dò un voto di 4.5 stelline!

Un Angolo di Paradiso di Claudia Martini – Recensione

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Questo libro mi è stato proposto dall’autrice stessa e, pur non essendo propriamente il mio genere, ho accettato di leggerlo e recensirlo.

Trama

“Ancora una volta stava lì, distesa sul prato, quel giorno con l’MP3 accesso e le cuffie nelle orecchie, cantando con tutta la voce che aveva. Chissà se il vento portava le note in giro per il mondo: chiunque l’avrebbe ascoltata. ‘Terrificante!’ pensò con un sorriso. Mentre era ad occhi chiusi immersa nel suo mondo, qualcosa si avvicinò”. È l’affettuoso agguato di un grosso cane a stravolgere il lungo momento di raccoglimento della solitaria Irene, una leccata sul viso assolutamente inattesa che la fa sobbalzare ma che apre la strada a un’amicizia necessaria come l’aria che respira… Non si tratta certo di Patch ma del suo affascinante padrone, Andrew, che come Irene se ne sta lì, sulla scogliera, a guardare il mare, custodendo nel suo sguardo malinconico un dolore che non sa condividere. Dialoghi mai banali, sentimenti mai scontati, tanta ironia, semplicità, purezza. Una ragazza che sceglie di cambiare vita e che diventa lei stessa, con la sua ingenuità, l’orizzonte di coloro che l’accolgono, ravvedendo nell’unicità del suo essere spontaneo e sincero tutta la bellezza di una storia nuova.

Editore: Gruppo Albatros il Filo

Data di Pubblicazione: 7 Giugno 2018

Pagine: 391

Prezzo: 16,90€

Innanzitutto la storia è molto dolce e scorrevole ed è raccontata in prima persona, secondo il punto di vista di Irene. Le descrizioni sono accurate e mai di troppo. L’ambientazione ci divide tra l’Irlanda e l’Inghilterra e i personaggi sono ben strutturati in modo che ognuno abbia un proprio carattere senza essere tutti uguali o incoerenti ma allo stesso tempo non sono troppo profondi. È stato fatto in modo che ognuno di loro avesse un passato “traumatico” che si riversa sulla storia.

In generale sul libro, mi è piaciuto molto leggerlo e più di una volta ho trattenuto il respiro. Pur non essendo amante del genereuna cosa da prendere in considerazione per voi che state leggendo la recensione) mi è piaciuto molto nonostante ci fosse alcune scene un po’ surreali o messe lì per aggiungere un po’ di azione al tutto e non farlo essere semplicemente un libro sdolcinato. Ho deciso di dare 3.5 stelline perché, ripeto, è un genere che non mi appartiene ma a chi piacciono i romanzi rosa sicuramente farà battere il cuore e innamorare. Lo consiglio!

Quello che non ho scritto di Daniele Marzo – Recensione

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Quando ho iniziato questo libro mi aspettavo risvolti e finale molto diversi. Devo dire, mi ha spiazzata non poco.

Trama

“Mi chiamo William James Burton e da circa due anni sento il desiderio di trasformare il mio silenzio in un libro”. Quando Will prende in mano la penna e inizia a scrivere, pensa che è esattamente quello che gli serve per sfuggire alle giornate vuote che si susseguono una dopo l’altra, senza stimoli, senza emozioni, senza parole. È stanco, ma sente che è ora di cambiare qualcosa; non può più andare avanti così. È arrivato a un punto fermo, e adesso tocca a lui decidere se voltare pagina o continuare a rileggere quella squallida realtà che spaccia per vita. La storia d’amore che sta scrivendo sembra interessante, poi, ad un certo punto, il black-out. Cosa non ha funzionato? Perché la storia sembra avere vita propria e va verso un finale diverso da quello che ha immaginato? Forse è giunto il momento, per Will, di confrontarsi con quei mostri che ha sempre sperato di non incontrare… per lui il passato e il futuro sono congelati, esiste solo il presente, ed è proprio il presente che deve cercare di capire, pagina dopo pagina insieme ai lettori, per conoscere fino in fondo lo sconvolgente finale che si cela in fondo alla storia che non riesce a terminare.

Editore: Gruppo Albatros il Filo

Data di Pubblicazione: 22 Novembre 2018

Pagine: 113

Prezzo: 12€

Quando dico che questo libro mi ha spiazzata è perché mi aspettavo un genere diverso di risvolti e, devo ammettere, che mi ha spiazzata in negativo.

Guardiamo tutto nel dettaglio. La storia all’inizio sembra poco delineata per poi avere una chiara spiegazione a tutto nelle ultime pagine (cosa che mi è piaciuta); il narratore è esterno e onnisciente. Ci sono tuttavia alcuni strafalcioni ed errori che non seguono tanto il filo logico della frase/avvenimento. Tutto è trattato in modo abbastanza frettoloso e superficiale quando alcune scene sarebbero potute essere molto interessanti davvero. Questo mi dispiace soprattutto perché questo libro si trova a trattare traumi molto importanti e mi sarebbe piaciuto leggerne e saperne di più. Le descrizioni sono molto semplici e abbastanza scarne. Come ambientazione abbiamo principalmente Londra ma, non essendo un fantasy è quasi inutile dar voce a questo dettaglio. I personaggi sono poco chiari. Il protagonista si potrebbe dire l’unico vero personaggio anche se anch’esso è stato trattato in modo abbastanza superficiale; dei personaggi secondari sappiamo il nome e 1-2 avvenimenti relativi al presente.

In fine, sinceramente non ho molto da dire su questo libro. La storia per quanto possa avere un’idea di base carina non è stata lavorata bene, facendole perdere un sacco di punti. È comunque una storia breve e non c’è molto da analizzare. Mi dispiace anche terminare già la mia recensione ma, in fin dei conti, le cose da dire sono quelle. Ho elencato quelle che per me sono le qualità e i difetti di questo libro. Voglio concludere perciò dando 2 stelline a questo libro più che altro per l’originalità dietro l’idea.

Credo che, lavorando un po’ su diverse cose Daniele possa diventare davvero un bravo autore perché l’inventiva non manca tuttavia, mi dispiace dirlo, questo libro non mi ha conquistata e spero che la mia idea sia chiara e non offensiva.

#CATILLBOOKSINTERVISTA: Giulia Ottoni

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Ciao a tutti! Come ormai saprete, la domenica è dedicata alle interviste. Interviste a chi? Principalmente ad autori emergenti di cui ho letto il o i libri. Oggi tocca a Giulia Ottoni, autrice de Gli Eredi della Terra e La Figlia della Leggenda. Breve ricapitolazione di come sarà strutturato l’articolo: troverete come prima cosa una piccola biografia dell’autore, le domande che ho posto io e un piccolo spazio in cui parla lei stessa ai lettori o espone domande che le vengono fatte frequentemente. Beh che aspettiamo ancora? Iniziamo!

Biografia

Giulia Ottoni è nata nel 1995 a Bollate (MI) e attualmente vive a Nerviano. Si è diplomana in Scienze sociali presso il Liceo C. Rebora di Rho e la passione per i libri e la letteratura l’ha portata a perseguire gli studi di Lettere moderne all’Università di Pavia. Gli Eredi della Terra è la sua seconda opera fantasy, prequel del precedente La figlia della Leggenda (Silele edizioni, 2016).


Intervista

Cosa ti ha ispirato “Gli eredi della Terra”? Essendo questo un prequel, ci sarà qualche altro libro nella serie?

Tutto è nato dalla volontà di scrivere una storia che potesse dare risalto ad uno dei miei personaggi storici preferiti: l’imperatrice Elisabetta d’Austria, detta Sissi. È a lei che mi sono ispirata nel pensare a Titania, la protagonista del mio libro. Volevo dare ad entrambe la possibilità di vivere una vita il cui scopo fosse la libertà, l’uguaglianza e l’amore. Titania non è la trasposizione fedele del personaggio di Sissi: ho voluto mantenere uno sfondo di connessione – entrambe intelligenti, forti e fragili allo stesso tempo, desiderose di essere considerate per quello che sono -, ma ovviamente c’è anche molta invenzione narrativa. “Gli eredi della Terra”, come hai bene detto tu, è il prequel del mio primo romanzo fantasy intitolato “La figlia della leggenda”, edito nel 2016. Qui possiamo trovare solo parte dei personaggi presenti ne “Gli eredi della Terra”, ne conosceremo di nuovi e ci saranno molte altre avventure. Per ora, però, non ho in mente di allargare questa duologia con qualche altro libro. So di non aver ancora raccontato tutto del mondo di Benux, ma sento che questo non è il momento giusto. Poi chissà, un giorno…

Quanto c’è di te in questo libro?

Sono dell’idea che in tutti i libri ci sia un po’ dell’autore, volutamente o meno. Ne “Gli eredi della Terra” ho cercato di creare personaggi che avessero una loro personalità, delle loro caratteristiche intrinseche e che fossero slegati dal mio modo di pensare – cosa che invece non è successa con la protagonista de “La figlia della leggenda”. Inevitabilmente, però, Titania ha la mia passione, Lodovico la mia inclinazione alla riflessione, Axel la mia determinazione e Aaron la mia paura dell’oblio. Sono mie creature e, come tali, portano i segni della mia personalità, sperando che ciò sia per loro solo un fattore positivo, un valore aggiunto a ciò che sono.

Quale personaggio ti assomiglia di più e quale, invece, è il tuo preferito?

Bella domanda, sinceramente non avevo mai riflettuto su ciò; il personaggio che più mi somiglia penso proprio che sia Lodovico: riflessivo, coraggioso, fedele ai propri obiettivi, ma allo stesso tempo ha sempre bisogno di una spinta iniziale per poter realizzare in modo sorprendente i suoi sogni. Vorrebbe essere più spensierato, più libertino, più impulsivo, ma la sua natura è incline a tutt’altro.  Penso di essere molto simile a lui. Il mio personaggio preferito è, senza pensarci neanche un secondo, Axel. L’ho adorato fin dalla prima volta in cui ha preso possesso delle mie dita e si è inserito nella storia. Sì, questo personaggio non era inizialmente contemplato nella mia mente, non lo avevo neanche ideato, non esisteva. Mentre però scrivevo di Lodovico, Axel è fuoriuscito dalla pagina bianca e, parola per parola, la sua personalità carismatica ha iniziato a colorare i miei pensieri e le mie intenzioni. Non ho potuto far altro se non ascoltare ciò che aveva da dire e vedere dove mi avrebbe portato.

C’è qualche autore o libro a cui ti sei ispirata scrivendo Gli Eredi della Terra?

Consiamente no, ma sicuramente tutte le letture da me fatte e la mia passione per la storia hanno fatto in modo di influenzarmi e ispirarmi. Sicuramente c’è un filo nascosto che lega tutta la narrazione di Titania che si basa sulle poesie dell’Imperatrice Sissi.

Per seguire i propri sogni capita, a volte, di dover rinunciare a qualcosa. È stato così anche per te? Puoi dirci qualcosa di più?

La vita è un continuo scegliere, evolversi, cambiare. Ci troviamo spesso di fronte al famoso bivio in cui bisogna fare una scelta: inevitabilmente questa scelta porta alla rinuncia di qualcosa. Quindi sì, sicuramente ho lasciato da parte qualcosa. Quando ho iniziato a scrivere per davvero, ricordo che avevo appena cominciato l’università: ho sacrificato tempo allo studio (purtroppo) per seguire questo richiamo alla scrittura che sentivo fin dentro le ossa. Dovevo scrivere, nient’altro aveva senso. Però, per quanto si debba rinunciare a qualcosa, sono dell’idea che seguire i propri sogni porti all’arricchimento di sé stessi. Non c’è cosa migliore dal seguire le proprie inclinazioni, il proprio sesto senso. Tornassi indietro rifarei tutto quanto, perché le scelte che ho preso mi hanno portato ad essere la persona che sono ora: sicuramente più sicura, più realizzata. Inoltre, grazie ai miei libri ho iniziato a parlare in pubblico e a superare la mia naturale timidezza.

Cosa fai quando non scrivi?

Cerco di leggere il più possibile, perché sono convinta che la lettura sia la benzina dell’immaginazione. Inoltre, studio e cerco di recuperare quel tempo speso nella stesura dei miei libri, dedicandolo esclusivamente all’università. 

Qual è il tuo autore preferito?

Non ho un autore prediletto, ma sicuramente ce n’è più di uno che ha lasciato una traccia nel mio cuore, tanto da ripensare spesso ai loro libri: Paullina Simons, Charlotte Brontë, Elizabeth J. Howard, Dostoevskij con il suo “Le notti bianche”, Carolly Erickson, Philippa Gregory, Primo Levi e John Keats.

Qual è il tuo libro preferito o un libro che rileggeresti volentieri e perché?

“Il cavaliere d’inverno”, sono totalmente innamorata della storia di Alexander e Tatiana. A mio parere, è Il Libro per eccellenza: possiede tutto ciò che cerco in una storia. Azione, passione, storia, drammaticità, amore, colpi di scena, lacrime a non finire e lunghissimi momenti da batticuore. Malgrado io lo abbia letto per la prima volta qualche anno fa, il ricordo di alcuni capitoli rimane vivo in me e spesso la memoria riporta a galla queste immagini forti di coraggio, di paura, di speranza.

Hai detto di non star lavorando a seguiti di Gli Eredi della Terra né de La figlia della Leggenda, hai comunque qualcosa in cantiere?

Ho qualche idea in cantiere e un mezzo capitolo scritto di una nuova storia. Però è ancora così acerba nella mia testa, che posso dire essere solo una bozza di un pensiero che spero possa diventare sempre più concreto e lineare. Attendo solo il “colpo d’immaginazione”, visto che un vero e proprio blocco dello scrittore!

Spazio all’autore

L’augurio che posso fare ai miei lettori è quello di credere sempre in loro stessi, di vivere la vita assaporandola in tutti i suoi gusti e colori, di amare profondamente e intensamente senza paura, e di seguire sempre i loro sogni. Sognate sempre ad alta voce, qualsiasi sogno sia. È la vostra vera essenza, il tratto distintivo che vi rende unici e speciali. Non fate caso a chi vi ostacola: andate avanti sulla vostra via e vedrete che sarete in grado di risplendere della luce più bella. E, ovviamente, leggete “Gli eredi della Terra”😂

Ora tocca a me. Voi non potete capire, ho adorato quest’intervista. Ho adorato porre le domande a Giulia e più di tutto ho adorato le sue risposte! Credo che sia una persona fantastica e capace di incoraggiare e dare la carica a chiunque. Non la conosco nella vita reale e questo mi dispiace perchè da queste risposte e da quello che vedo sui social mi fa solo pensare cose positive su di lei. Ovviamente spero che tu esca al più presto dal tuo blocco dello scrittore perchè voglio assolutamente leggere altre tue opere!

Leggete i suoi libri perchè sono sicura meritino parecchio. Li potete trovare qui e qui!

Gli Eredi della Terra di Giulia Ottoni – Recensione

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Essendo questo (e probabilmente anche il prossimo) il mese delle collaborazioni, eccomi qui oggi a parlarvi del secondo libro di Giulia Ottoni “Gli eredi della Terra”; prequel del suo romanzo d’esordio “La figlia della Leggenda” che ancora non ho letto ma che spero di recuperare al più presto.

Trama

Un segreto, antico quanto il mondo, è custode di un’importante verità. Nelle pagine di antichi testi si narra la storia della Creazione della Terra e dei guardiani dei cinque elementi vitali: i maghi, gli stregoni, le sirene, i centauri e le fate. Sarà compito di Lodovico, discendente del primo mago, riunire sotto un’unica speranza queste specie sovrannaturali per salvarle dalla ferocia dell’Inquisizione, che ogni giorno minaccia di debellare la magia dal mondo. Ma sarà solo con l’aiuto di Titania, l’ultima fata, che il progetto di creazione di un nuovo pianeta verrà finalmente realizzato. Il destino irrompe nelle vite di tutti con una prepotenza inarrestabile, sconvolgendo qualsiasi tentativo di normalità e mettendoci davanti a una delle scelte più difficili della vita: decidere e accettare le conseguenze del futuro.

Editore: Gruppo Albatros Il Filo

Pagine: 338

Data di pubblicazione: 4 Settembre 2018

Prezzo: 15,90€

Mi è piaciuto? Parecchio. La storia è bella, a tratti potrebbe sembrare leggermente banale ma ci sono anche dei piccoli colpi di scena che spiazzano. È scritto bene e le descrizioni sono buone anche se, un po’ scarne in alcune situazioni. Sento dentro di me che è stato tralasciato qualcosa, che per quanto nella la storia, avrebbe potuto dare di più e trasmettere di più. Avrei voluto conoscere meglio quella che è Titania e avrei preferito se ci fosse stato qualche capitolo in più dedicato a lei e al suo punto di vista; avrei, inoltre, voluto conoscere le sue emozioni durante quella che è la terza parte/epilogo del libro. Avrei anche voluto sapere qualcosa in più sulla vita dopo la creazione del nuovo mondo. Parlando con l’autrice comunque, ho saputo che questo grande parte di punto di vista di Titania che a me è mancato, è presente in “La figlia della Leggenda”. Per cui: non fate il mio stesso errore e leggende prima “La figlia della Leggenda” e poi questo, che è il prequel!

Cosa mi è piaciuto? Mi è piaciuto molto che il libro sia stato scritto sotto diversi punti di vista. I personaggi sono belli anche se non c’è stata grande caratterizzazione alle loro spalle e li ho trovati anche a tratti troppo “sdolcinati”. Mi sono piaciuti molto anche i combattimenti, in particolare l’incontro con le sirene. È stato bello far parte di questo viaggio. Il world-building è la creazione delle creature magiche è molto interessante ed è stato bello entrare in contatto con ognuna di loro. Spero ci sarà un seguito perché ci sono buone basi e credo che la storia possa farsi soltanto più interessante. Magari una contrapposizione tra quello che è “il nuovo mondo” e chi è rimasto sulla terra.

Cosa non mi è piaciuto? In realtà non c’è qualcosa di vero e proprio che non mi sia piaciuto, giusto qualche punto di titubanza di cui vi ho parlato più su. Se devo dire qualcosa, vorrei aver saputo qualcosa in più sull’esistenza di maghi, stregoni, sirene, centauri e fate e non solo del viaggio per la creazione che è quello su cui si concentra principalmente il libro. Avrei anche preferito un approfondimento nel rapporto tra Lodovico e Lars Henrik dopo la creazione e non ho condiviso alcune scelte contraddittorie fatte da Lodovico. Capisco che queste mie ultime parole possano mandarvi in confusione ma dicendo di più, farei per forza di cose spoiler!

In fine, è un buon libro e davvero bello. Merita di essere letto ma l’autrice avrebbe potuto sfruttare meglio il potenziale della storia. Decido quindi di dare 4⭐️

Spero che questa mia recensione vi abbia incuriositi un pochino e che decidiate di leggere questo libro perché davvero merita.